[A] Sulla necessità di esplicitare le ragioni poste a fondamento della riserva iscritta in materia di Appalto pubblico. [B] Sul momento entro il quale deve essere iscritta la riserva in relazione ai fatti produttivi di danno continuativo in materia di Appalto pubblico.[C] Sull’(in)applicabilità del raddoppio del contributo unificato ai sensi del co. 1 quater dell’art. 13 del d.p.r. 115/2002 alle Amministrazioni dello Stato.
[A] Sulla ripartizione dell’onere della prova in materia di azioni di adempimento. [B] Sulla rilevabilità della tardività delle produzioni documentali successive alla scadenza dei termini delle preclusioni istruttorie. [C] Sugli oneri motivazionali posti in capo al Giudice che intenda disattendere le valutazioni svolte dal CTU. [D] Sulla portata del principio di non contestazione anteriormente alla modifica dell’art. 115 c.p.c.. [E] Sulla quantificazione del risarcimento dovuto all’Appaltatore in caso di andamento anomalo dell’Appalto ascrivibile alla Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [F] Sulla debenza della rivalutazione monetaria e degli interessi compensativi in materia di risarcimento del danno da inadempimento. [G] Sulla decorrenza e sulla liquidazione degli interessi in materia di Appalto pubblico. [H] Sulla giurisdizione circa la domanda dell’Appaltatore volta all’ottenimento di una liquidazione diversa da quella riconosciutagli in sede di revisione del prezzo di Appalto pubblico. [I] Sui casi in cui la transazione assume efficacia novativa. [L] Sull’(in)validità delle deroghe convenzionali al regime legale in materia di revisione dei prezzi. in materia di Appalto pubblico. [M] Sulla rilevabilità della decadenza dell’Appaltatore dal diritto di formulare riserve. [N] Sul momento a partire dal quale spiega la propria efficacia la normativa civilistica delle garanzie ex artt. 1667 e 1669 c.c. in materia di Appalto pubblico. [O] Sul carattere che assumono gli atti del collaudatore precedenti all’approvazione del collaudo in materia di Appalto pubblico. [P] Sulla natura giuridica del certificato di collaudo, con particolare riguardo all’accertamento della responsabilità dell’Appaltatore per vizi e difformità dell’opera in materia di Appalto pubblico. [Q] Sull’(im)possibilità per il giudice di pronunciare la compensazione ove sia controversa in un altro giudizio l’esistenza del controcredito opposto dal debitore.
[A] Sul potere del Giudice di rilevare d’ufficio le nullità del contratto nel giudizio di risoluzione del contratto, in materia di appalto pubblico. [B] Sulla natura che rivestono le relazioni del direttore dei lavori e del collaudatore in caso di mancata conclusione della procedura di accordo bonario tra Amministrazione ed Appaltatore in materia di Appalto pubblico.
[A] Sulla (ir)rilevanza del computo metrico ai fini della distinzione tra Appalto ‘a corpo’ ed Appalto ‘a misura’ in materia di Appalto pubblico. [B] Sui casi in cui l’Appaltatore ha diritto a richiedere il compenso per le maggiori o diverse opere eseguite in relazione ad un contratto d’Appalto pubblico ‘a corpo’. [C] Sulla natura e sulla ratio dell’istituto delle riserve, nonché sui termini e sui modi con cui procedere alla regolare iscrizione delle medesime. [D] Sulle modalità di calcolo del compenso ulteriore dovuto all’Appaltatore, nell’ambito di un rapporto derivante da contratto d’Appalto pubblico ‘a corpo’, per i lavori aggiuntivi eseguiti su richiesta della Stazione Appaltante o per effetto di varianti. [E] Sulla (ir)rilevanza della comparsa conclusionale ai fini dell’individuazione del contenuto della domanda giudiziale.
[A] Sulla duplice funzione del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo. [B] Sull’onere probatorio in materia di opposizione a decreto ingiuntivo relativa ad una controversia in materia di appalti pubblici.
Sulla sorte della domanda relativa agli interessi nel giudizio di opposizione a d.i., in materia di appalti pubblici, ove nel corso del giudizio venga revocato il d.i. o sia emessa condanna per un importo inferiore alla richiesta avanzata in via monitoria.
[A] Sulla rilevabilità in appello delle nullità del lodo arbitrale non dedotte nell’atto di impugnazione. [B] Sulle questioni intertemporali poste dalla modifica del co. 1 dell’art. 241 del d.lgs. 163/2006 da parte del co. 19 dell’art. 241 della l. 160/2012 in materia di inserimento di clausole compromissorie in seno a procedimenti di evidenza pubblica: in particolare sulla validità delle clausole inserite in assenza della preventiva e motivata autorizzazione da parte dell’organo di governo della P.A. prima dell’intervenuta modifica normativa.
[A] Sulla giurisdizione in materia di esecuzione di un contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulle conseguenze della violazione del riparto di competenza tra sede centrale e sede distaccata del Tribunale ordinario. [C] Sull’(in)applicabilità dell’art. 1341 c.c. ai contratti stipulati con la P.A.. [D] Sull’(in)validità della clausola compromissoria per arbitrato irrituale contenuta nei contratti stipulati con la P.A.. [E] Sulla forma con cui la P.A. può validamente manifestare la volontà di obbligarsi. [F] Sull’(in)esperibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. nei confronti della P.A. in caso di fornitura e servizi prestati in favore degli Enti Locali laddove un funzionario abbia commissionato i lavori senza l’osservanza del procedimento contabile. [G] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. nei confronti della P.A. in caso di fornitura e servizi prestati in favore degli Enti Locali laddove non vi sia un funzionario che abbia commissionato i relativi lavori. [H] Sull’onere probatorio posto in capo al privato che intenda esperire azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. nei confronti della P.A. e sulle eccezioni da essa esperibili.
Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che, in materia di Appalto di lavori, agisca in giudizio per ottenere il pagamento del corrispettivo ove il Committente abbia sollevato eccezione di inadempimento.
[A] Sui casi in cui sussiste la competenza delle Sezioni specializzate in materia di contratto d’Appalto di lavori pubblici. [B] Sui termini di rilevabilità della nullità della CTU. [C] Sull’ammissibilità della formulazione dei rilievi delle parti alla CTU effettuata per la prima volta in appello. [D] Sui casi in cui è ammissibile la prova nuova in appello. [E] Sull’obbligo per la P.A. Committente di risarcire i danni subiti dall’Appaltatore in caso di sospensione dei lavori al di fuori dei casi previsti dalla legge: la (ir)rilevanza del mancato scioglimento del contratto da parte dell’Appaltatore.
Sull’applicabilità del regime prescrizionale di cui all’art. 2948, co. 4 c.c. ai crediti per interessi derivanti dal ritardato pagamento in materia di appalto pubblico
[A] Sui limiti posti in capo al CTU in relazione all’acquisizione di documenti diversi da quelli allegati dalle parti. [B] Sulle conseguenze della mancata comunicazione alle parti di giorno, ora e luogo di inizio delle operazioni peritali, prevista dal co. 1 dell’art. 90 disp. att. c.p.c. in materia di CTU. [C] Sull’(in)sussistenza dell’obbligo di comunicazione alle parti di giorno, ora e luogo delle operazioni peritali successive alla prima a mente del co. 1 dell’art. 90 disp. att. c.p.c. in materia di CTU. [D] Sui casi in cui il Giudice deve applicare i valori tabellari minimi ai fini della condanna alle spese.
[A] Sulla ripartizione dell’onere probatorio in materia di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo in materia di appalti pubblici. [B] Sull’(in)eccepibilità in appello dell’inamissibilità della prova testimoniale circa i contratti ed i pagamenti che superino i limiti di valore stabiliti dall’art. 2721 c.c. ove essa sia stata ammessa in primo grado. [C] Sull’individuazione dell’interesse che determina l’incapacità a testimoniare ai sensi dell’art. 246 c.p.c.. [D] Sulla condanna al pagamento delle spese in caso di ammissione al gratuito patrocinio. [E] Sui criteri di quantificazione del danno da liquidare in caso di responsabilità aggravata ai sensi dell’art. 96 c.p.c..
[A] Sui casi in cui si produce la nullità della citazione per mancata esposizione dei fatti e degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda ai sensi dell’art. 164. co. 4 c.p.c.. [B] Sui termini per la proposizione delle riserve in materia di Appalto pubblico. [C] Sui limiti all’indagine del CTU. [D] Sui casi in cui sussiste la responsabilità dell’Amministrazione Committente per ritardo nel pagamento del corrispettivo all’Appaltatore dovuto al ritardo nell’erogazione di un finanziamento da parte di un altro Ente pubblico. [E] Sull’applicabilità della disciplina sugli interessi contenuta nel d.lgs. 231/2002 ai contratti d’Appalto di lavori pubblici. [F] Sulla (in)derogabilità della disciplina sugli interessi dovuti all’Appaltatore per ritardato pagamento del corrispettivo da parte della P.A. Committente. [G] Sugli elementi idonei a fondare la richiesta di maggior danno ai sensi dell’art. 1224, co. 2 c.c..
Sulla rilevabilità del concorso di colpa del creditore ai fini della diminuzione del risarcimento a mente dell’art. 1227 c.c., in controversia tra Stazione Appaltante e appaltatore
[A] Sulla sorte del decreto ingiuntivo e del procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo in caso di pronuncia di incompetenza territoriale, in materia di appalti pubblici. [B] Sulla forma e sulle modalità con cui la P.A. può validamente manifestare la volontà di obbligarsi: il valore meramente interno delle deliberazioni di un organo di un Ente pubblico.
[A] Sulla distinzione tra arbitrato rituale ed irrituale. [B] Sull’interpretazione della volontà delle parti in caso di clausola compromissoria che renda dubbia la natura rituale od irrituale dell’arbitrato. [C] Sui limiti di operatività della clausola compromissoria con riferimento alle controversie che derivano dal rapporto cui la convenzione si riferisce.
[A] Sul riparto dell’onere probatorio in sede di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo. [B] Sul valore probatorio delle scritture contabili. [C] Sull’(in)efficacia della dichiarazione di imputazione effettuata unilateralmente dal debitore successivamente all’avvenuto pagamento di un debito. [D] Sull’elemento soggettivo necessario ai fini del riconoscimento della responsabilità di cui all’art. 96 c.p.c..
[A] Sull’idoneità della fattura a consentire l’emissione di un decreto ingiuntivo e sull’(in)idoneità della medesima a provare nel merito la fondatezza della pretesa in sede di opposizione. [B] Sulla disciplina degli interessi moratori dovuti in caso di ritardato pagamento di una fattura relativa ad un Appalto pubblico.
[A] Sul termine entro il quale deve essere iscritta la riserva con riferimento a fatti che determino costi non immediatamente quantificabili in materia di Appalto pubblico. [B] Sulla sorte delle riserve regolarmente iscritte nel registro di contabilità ma non confermate nel conto finale accettato dall’Appaltatore in materia di Appalto pubblico. [C] Sulle ipotesi in cui risultano applicabili le disposizioni di cui agli artt. 35 e 36 del capitolato generale approvato con d.p.r. 1063/1962, poi trasfuse nell’art. 116 del d.p.r. 554/1999, concernenti gli interessi applicabili in caso di ritardato pagamento delle rate dovute all’Appaltatore per l’esecuzione di un contratto d’Appalto pubblico. [D] Sull’(in)idoneità dell’apposizione di una riserva o dell’emissione di una fattura a costituire formale messa in mora della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [E] Sull’onere della prova in materia di interessi compensativi per ritardo nel pagamento.
[A] Sul riparto di giurisdizione tra Giudice Ordinario e Giudice Amministrativo con riferimento alla fase di esecuzione di un contratto d’Appalto di opere pubbliche. [B] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante nel caso in cui il ritardo nel pagamento del corrispettivo dovuto all’Appaltatore sia causato dal ritardo nell’erogazione del finanziamento da parte di altro ente pubblico.
[A] Sul momento a partire dal quale, a seguito della cancellazione dal registro delle imprese, si determina l’estinzione della società. [B] Sulla legittimazione ad agire di società e soci a seguito di cancellazione dal registro delle imprese ed estinzione dell’ente: il caso della liquidazione volontaria della società.
[A] Sulle modalità e sull’iter procedurale che l’opponente, in sede di opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto dall’appaltatore, è tenuto ad osservare ai fini della validità della chiamata in causa di un terzo. [B] Sui limiti di contestabilità, da parte del creditore, della veridicità dell’attestazione contenuta in una quietanza da esso rilasciata, in materia di appalti pubblici.
[A] Sulle modalità con cui la Pubblica Amministrazione può validamente effettuare il riconoscimento di un debito. [B] Sull’onere della prova in materia di risarcimento del danno da lite temeraria.
[A] Sui poteri del Giudice di qualificazione giuridica dei fatti allegati dalle parti. [B] Sui principi generali afferenti la conclusione, l’efficacia e l’interpretazione del contratto con particolare riguardo ai contratti d’Appalto pubblico.
[A] Sulla rilevabilità della decadenza dalle riserve in materia di Appalto pubblico. [B] Sui termini e sulle modalità con cui l’Appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve ingenerate da fatti continuativi in materia di Appalto pubblico.
[A] Sull’onere della prova nell’ambito delle azioni esercitabili in caso di inadempimento di un’obbligazione in materia di appalti pubblici. [B] Sulla forma e sulle modalità con cui la P.A. può validamente manifestare la volontà di concludere un contratto d’opera professionale: la (ir)rilevanza della deliberazione di un organo di un Ente pubblico che conferisca l’incarico ad un professionista in assenza di un successivo atto contrattuale. [C] Sulle modalità e sull’organo che può validamente effettuare il riconoscimento del debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 194, co. 1, lett. e) TUEL. [D] Sull’applicabilità dell’art. 191 TUEL all’Appalto di lavori pubblici. [E] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti di un Ente pubblico ove siano esperibili altre azioni nei confronti dell’arricchito o di altri soggetti, quali un amministratore o un funzionario pubblico che abbiano consentito l’assunzione di obbligazioni al di fuori delle procedure di evidenza pubblica.
[A] Sulla (non) necessità del consenso del debitore ceduto in materia di cessione del credito derivante da contratto d’Appalto. [B] Sull’onere della prova in materia di titolarità attiva o passiva della situazione giuridica dedotta in giudizio.
[A] Sull’ammissibilità della domanda di indebito arricchimento formulata in subordine in sede di prima memoria ex art. 183, co. 6 c.c.. [B] Sull’onere della prova in materia di indebito arricchimento della P.A.. [C] Sulla quantificazione dell’indennizzo, di cui all’art. 2041 c.c., spettante al professionista che abbia svolto la propria attività a favore della P.A.. [D] Sulla (im)possibilità di superare la genericità delle produzioni probatorie di parte mediante la richiesta di un ordine di esibizione di documenti in difetto del requisito della non acquisibilità altrimenti o mediante CTU.
[A] Sul riparto dell’onere della prova in materia di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo tra appaltatore e stazione appaltante. [B] Sui casi in cui può essere pronunciata condanna ai sensi dell’art. 96 c.p.c. con specifico riguardo alla parte che abbia proposto opposizione a decreto ingiuntivo per meri fini dilatori.
[A] Sulla natura e sulle conseguenze della mancata osservazione del termine per la registrazione dell’impegno di spesa e per l’attestazione della copertura finanziaria in materia di obbligazioni contratte dagli Enti Locali. [B] Sulla natura non ricognitiva della delibera del Consiglio Comunale con cui, in assenza di un valido contratto scritto, venga destinata una somma al pagamento del corrispettivo di un’opera svolta da un privato. [C] Sulla natura discrezionale del riconoscimento del debito fuori bilancio derivante dall’acquisizione di beni e servizi ai sensi della lett. e) del co. 1 dell’art. 194 del T.U.E.L.. [D] Sulla rilevabilità della novità della domanda formulata in corso di giudizio da una delle parti. [E] Sui limiti di modificabilità degli elementi identificativi della domanda in sede di prima memoria ex co. 6 dell’art. 183 c.p.c. nel giudizio tra Appaltatore e Stazione Appaltante. [F] Sulla (in)ammissibilità della domanda di arricchimento senza causa proposta nei confronti degli Enti Locali per delle prestazioni svolte senza l’osservanza delle norme di contabilità pubblica con particolare riguardo ai Comuni della Regione Sicilia.
[A] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al giudice che aderisca alle conclusioni del CTU che nella relazione abbia tenuto conto dei rilievi dei consulenti di parte. [B] Sul termine di iscrizione della riserva per andamento anomalo dei lavori in materia di Appalto pubblico. [C] Sulla validità della riserva tempestivamente iscritta nel SAL. [D] Sulle modalità di comunicazione della riserva alla Stazione Appaltante nel caso di mancanza di documenti di contabilità sui quali effettuare l’iscrizione. [E] Sull’obbligo di iscrizione della riserva relativa ai maggiori costi sopportati per l’attuazione delle misure di sicurezza in ragione dell’andamento anomalo dei lavori in materia di Appalto pubblico. [F] Sulla suddivisione tra le parti delle spese relative alla CTU.
Sulla disciplina delle spese processuali tra Appaltatore e Stazione Appaltante nel procedimento monitorio e di opposizione a decreto ingiuntivo
[A] Sull’ammissibilità dell’allegazione, sia nel primo che nel secondo grado del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo ottenuto dall’appaltatore, dei documenti da questi allegati alla richiesta di decreto ingiuntivo. [B] Sulle modalità di adempimento dell’onere di disconoscimento della conformità tra originale di una scrittura e la copia fotostatica della stessa prodotta in giudizio in tema di prova documentale.
[A] Sulla legittimità della domanda di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico proposta dall’Appaltatore secondo le regole generali dettate per l’inadempimento contrattuale nel caso in cui l’Amministrazione committente si sia avvalsa della facoltà di rescindere dal medesimo rapporto con un proprio atto amministrativo. [B] Sulla natura della consulenza tecnica d’ufficio. [C] Sulla (ir)rilevanza della mancata iscrizione di riserve nel caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [D] Sugli elementi sui quali deve essere parametrata la specificità dei motivi d’appello.
[A] Sulla natura del giudizio instaurato a seguito della proposizione dell’opposizione a decreto ingiuntivo da parte della Stazione Appaltante. [B] Sulla ricostruzione dell’istituto del dissesto dell’Ente locale e sul ruolo dell’Organo Straordinario di Liquidazione. [C] Sulle conseguenze dell’avvio della procedura liquidatoria di cui all’art. 248 co. 2 del TUEL: una disamina del divieto di intraprendere o proseguire azioni esecutive e della sorte degli interessi e della rivalutazione monetaria nel periodo antecedente l’approvazione del rendiconto. [D] Sull’(in)ammissibilità della domanda, proposta da un’impresa, volta ad ottenere il capitale e gli interessi dovuti dall’Ente pubblico anteriormente alla procedura conseguente al dissesto del medesimo.
Sulle conseguenze derivanti dal pagamento del debito, o di parte di esso, da parte della Stazione Appaltante debitrice ingiunta nel corso di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo.
[A] Sulla fase processuale in cui può essere dichiarata l’inammissibilità dell’impugnazione ai sensi del co. 1 dell’art. 348 ter c.p.c. nel giudizio tra Appaltatore e Stazione Appaltante [B] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in tema di inammissibilità dell’appello: la mera riproposizione delle ragioni di primo grado.
Sulle conseguenze della proposizione da parte della Stazione Appaltante dell’opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto dall’appaltatore dinanzi ad un Giudice territorialmente incompetente: il caso in cui la translatio iudicii venga ugualmente disposta.
[A] Sul termine di proposizione e sulla rilevabilità dell’eccezione di decadenza dell’Appaltatore dal diritto di formulare riserve in materia di Appalto pubblico. [B] Sull’estensione del concetto di danno da perdita di chance in materia di Appalto pubblico.
[A] Sull’onere di reiterazione delle richieste istruttorie al momento della precisazione delle conclusioni in un giudizio inerente la fase esecutiva di un appalto pubblico. [B] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.c. in tema di specificità dei motivi d’appello.
[A] Sull’invocabilità dinanzi al Giudice ordinario, da parte dell’Appaltatore, del generale rimedio della risoluzione per inadempimento di un contratto d’Appalto pubblico nel caso in cui l’Amministrazione abbia emanato un provvedimento di rescissione dal medesimo. [B] Sull’(in)applicabilità della disciplina delle riserve nel caso in cui si faccia questione dell’invalidità o dell’estinzione del contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante. [C] Sul concetto di specificità dei motivi d’appello.
[A] Sull’obbligo di cooperazione posto in capo all’Amministrazione Committente nella fase esecutiva dell’Appalto di opere pubbliche. [B] Sull’onere probatorio posto in capo alla parte che intenda agire per il risarcimento dei danni da mancato guadagno e curriculare.
[A] Sulla natura della domanda di indebito arricchimento proposta in corso di causa nei confronti di un ente pubblico territoriale: mutatio libelli o emendatio libelli? [B] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. per le prestazioni ed i servizi extracontrattuali resi anteriormente e posteriormente all’entrata in vigore della l. 144/1989.
[A] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in tema di specificità dei motivi d’appello. [B] Sulla natura e sul rapporto che lega le società consorziate facenti parti di un consorzio di cooperative di produzione e lavoro regolamentato dalla speciale disciplina di cui alla L. 25 giugno 1909, n. 422 ("Costituzione di consorzi di cooperative per appalti di lavori pubblici") e sulle differenze con la disciplina dell’A.T.I. in materia di Appalto pubblico. [C] Sull’ammissibilità delle domande di accertamento e di condanna e sull’(in)ammissibilità di quelle esecutive proposte dal creditore nei confronti dal debitore successivamente al decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo. [D] Sui presupposti necessari ai fini della condanna ai sensi dell’art. 96, co. 3 c.p.c.
[A] Sull’(in)ammissibilità delle richieste istruttorie riproposte in appello mediante il mero rinvio ad un atto di primo grado in giudizio inerente l’esecuzione di appalti pubblici. [B] Sui casi in cui deve essere applicato il raddoppio del contributo unificato ai sensi del co. 1 quater dell’art. 13 del d.p.r. 115/2002.
[A] Sulla giurisdizione in materia di project financing: il caso della risoluzione autoritativa del contratto da parte della P.A. [B] Sulla natura non autoritativa della risoluzione del contratto d’Appalto pubblico prevista dall’art. 119 del d.p.r. 554 1999 (poi dall’art. 136 del d.lgs. 163/2006) e sul suo rapporto con la disciplina civilistica ordinaria. [C] Sulle caratteristiche e sull’operatività della clausola risolutiva espressa. [D] Sulla (il)legittimità della C.T.U. che miri a supplire al mancato adempimento dell’onere probatorio posto in capo alle parti. [E] Sull’adeguamento delle pattuzioni contrattuali in materia di project financing: l’obbligo delle parti di rinegoziare le condizioni contrattuali in caso di sopravvenienze che incidano sulla proporzionalità e/o adeguatezza delle prestazioni.
[A] Sui casi in cui sussiste l’onere in capo al difensore di comunicare alle altre parti processuali i mutamenti del proprio domicilio. [B] Sull’onere posto in capo alla parte interessata alla notifica di accertare quale sia l’effettivo domicilio professionale del difensore che svolga le sue funzioni nello stesso circondario del Tribunale adito. [C] Sull’inesistenza della notifica effettuata presso il precedente recapito del difensore della controparte che abbia trasferito altrove il suo studio.
[A] Sull’onere di reiterazione delle richieste istruttorie al momento della precisazione delle conclusioni. [B] Sul grado di specificità necessario ai fini dell’ammissibilità dell’appello. [C] Sull’(in)ammissibilità dell’appello che contenga un mero rinvio agli atti del giudizio di primo grado. [D] Sul valore probatorio delle fatture emesse dall’Appaltatore ed inviate all’Amministrazione committente in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla forma necessaria ad substantiam nei contratti in cui sia parte una pubblica Amministrazione. [F] Sull’(in)idoneità delle deliberazioni degli organi di un Ente pubblico a costituire valido atto di conclusione di un contratto tra la P.A. ed un privato in assenza di un apposito documento contrattuale scritto dal quale desumersi la concreta instaurazione del rapporto giuridico. [G] Sulla rilevabilità della nullità di un contratto in grado di appello. [H] Sull’onere probatorio posto a carico della parte che censuri la sentenza di primo grado con riguardo alla liquidazione delle spese di giudizio.
[A] Sul’interpretazione degli artt. 342 c.p.c. e 434 c.p.c. in tema di ammissibilità dell’appello. [B] Sull’applicabilità delle norme sull’inadempimento delle obbligazioni e sulla risoluzione del contratto in caso di sospensione dei lavori disposta dall’Amministrazione per fatto imputabile alla stessa Stazione Appaltante in materia di Appalto Pubblico. [C] Sugli interessi dovuti all’Appaltatore sulle somme oggetto di condanna in caso di risoluzione di contratto di Appalto Pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d’Appalto Pubblico. [E] Sull’indennità dovuta all’Appaltatore in caso di recesso unilaterale dal contratto d’Appalto da parte della Stazione Appaltante nel corso dell’esecuzione dell’opera.
[A] Sull’individuazione dei criteri rilevanti ai fini della delibazione di inammissibilità dell’appello promosso in materia di appalto pubblico. [B] Sui criteri di interpretazione del contratto d’appalto stipulato tra appaltatore e Stazione Appaltante.
[A] Sui presupposti del vizio di omessa od apparente motivazione della sentenza. [B] Sull’(in)idoneità della fattura a provare il credito azionato in sede monitoria da parte dell’Appaltatore.
[A] Sull’individuazione dei criteri rilevanti ai fini della delibazione di inammissibilità dell’appello. [B] Sul giudice munito di giurisdizione in materia di esecuzione di una convenzione avente ad oggetto la costruzione e la gestione di un’opera pubblica. [C] Su natura, rilevabilità, presupposti ed onere della prova in materia di eccezione di inadempimento. [D] Sui presupposti dell’ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c.: il caso dell’arricchimento c.d. “indiretto” da parte della P.A..
Sui termini e modalità con cui sollevare eccezione di incopetenza per territorio derogabile in materia di obbligazioni inerenti appalto pubblico.
[A] Sulla ratio dell’onere di apporre le riserve posto in capo all’Appaltatore in materia di Appalto pubblico. [B] Sull’ammissibilità della domanda giudiziale proposta dall’Appaltatore, e concernente le riserve regolarmente iscritte, che contenga una quantificazione delle maggiori spese diversa rispetto a quella specificamente effettuata nelle stesse riserve. [C] Sulla liquidazione delle spese del giudizio in caso di accoglimento della domanda in misura non superiore a quanto contenuto nella proposta conciliativa del Giudice Istruttore rifiutata da parte attrice.
Sui limiti entro i quali è possibile procedere ad esecuzione mediante espropriazione presso terzi con riguardo ai crediti futuri, non esigibili, condizionati ed eventuali.
[A] Sul potere del giudice di merito di comparare il comportamento delle parti in caso di denuncia di inadempienze reciproche. [B] Sull’onere probatorio posto in capo alla Stazione Appaltante con riferimento alla maggiore spesa sostenuta per affidare i lavori ad un’altra impresa nel caso previsto dal co. 8 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016 e sulle differenze rispetto alla previgente disciplina di cui all’allegato F dell’art. 340 della l. 2248/1985. [C] Sul soggetto a carico del quale devono essere poste le spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto.
Sul soggetto cui è conferita la legittimazione processuale con riferimento ad una società appaltatrice in concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori.
[A] Sulla natura del giudizio che si instaura a seguito dell’opposizione a decreto ingiuntivo tra appaltatore e stazione appaltante. [B] Sulla natura dell’istituto dell’adeguamento del prezzo e sulla posizione giuridica assunta dal privato con riferimento alla pretesa di adeguamento del prezzo: diritto soggettivo o interesse legittimo?
[A] Sull’idoneità della spedizione “a mezzo elenco” a costituire fonte di prova dell’avvenuta spedizione delle raccomandate in essa contenute. [B] Sul soggetto su cui ricade l’onere di provare che una lettera raccomandata non sia giunta a conoscenza del destinatario nel caso in cui manchi l’avviso di ricevimento. [C] Sul momento in cui deve considerarsi perfezionato il vincolo contrattuale tra la P.A. ed il privato in materia di contratto d’Appalto pubblico: in particolare, il valore del verbale di aggiudicazione.
Sull’onere probatorio posto in capo al privato che agisca in giudizio deducendo l’inadempimento della P.A circa la sussistenza di un contratto con la P.A. e circa gli eventuali atti di proroga e rinnovo dello stesso, nonché circa il proprio adempimento.
Sull’onere motivazionale posto in capo al Giudice che, a mente dell’art. 641, co. 2 c.p.c., intenda modificare la durata del termine di quaranta giorni di cui all’art. 641, co. 1 c.p.c. in materia di opposizione a decreto ingiuntivo.
[A] Sulla competenza territoriale in materia di domanda di pagamento azionata nei confronti della P.A., anche nel caso in cui sia indicato il pagamento a mezzo tesoreria. [B] Sull’efficacia della previsione inserita in sede di Deliberazione di Giunta Comunale secondo cui i mandati di pagamento all’Appaltatore sono subordinati al nullaosta della Regione in materia di Appalto pubblico.
[A] Sull’individuazione del giudice territorialmente competente per le cause nelle quali è parte un’amministrazione dello Stato: in particolare, il criterio del luogo in cui deve eseguirsi la prestazione nel caso in cui la P.A. sia convenuta per debiti pecuniari. [B] Sulle modalità con cui lo Stato può eseguire i pagamenti nei confronti dei creditori.
[A] Sugli obblighi dell’Appaltatore con riferimento alla verifica delle caratteristiche geologiche del terreno su cui deve essere realizzata l’opera appaltata in materia di Appalto sia pubblico che privato. [B] Sul concetto di specificità dei motivi d’Appello di cui al novellato art. 342 c.p.c., in materia di appalto di opere pubbliche. [C] Sul termine entro il quale deve essere iscritta riserva per i fatti continuativi in materia di Appalto pubblico.
Sulle prove esperibili nel giudizio tra Stazione Appaltante e appaltatore e sul potere del Giudice di ridurre le liste testimoniali.
[A] Sulla giurisdizione del G.A. ovvero del G.O. nelle controversie che sorgano dopo l’aggiudicazione e prima della stipula del contratto d’Appalto: il caso della mancata stipula del contratto d’Appalto. [B] Sull’onere della prova posto in capo al creditore in tema di adempimento delle obbligazioni ai sensi degli artt. 1218 e s.s. c.c., in materia di appalti pubblici. [C] Sulla (il)legittimità della richiesta di autorizzazione al subappalto presentata alla P.A. a seguito dell’aggiudicazione di una gara, ma in assenza della stipula di un valido del contratto d’Appalto pubblico.
[A] Sulla legge applicabile al subappalto autorizzato successivamente all’entrata in vigore del d.lgs. 50/2016 in relazione ad un rapporto contrattuale sorto tra impresa e P.A. per un bando pubblicato antecedentemente all’entrata in vigore del suddetto d.lgs. 50/2016 in materia di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sui presupposti necessari ai fini dell’ammissibilità della modificazione della domanda proposta dal creditore opposto in sede di opposizione a decreto ingiuntivo in materia di appalti pubblici. [C] Sulla (in)sussistenza di un obbligo in capo alla Stazione Appaltante di pagare direttamente i subappaltatori al ricorrere di determinati presupposti ai sensi del co. 3 dell’art. 118 del d.lgs. 163/2006.
[A] Sul rapporto obbligatorio originato dal contratto di subappalto e sui rapporti tra subappaltatore e Stazione Appaltante. [B] Sulle conseguenze dell’inadempimento, da parte del committente, all’obbligo di assicurare all’Appaltatore la possibilità giuridica e concreta di eseguire i lavori affidatigli in materia di Appalto pubblico. [C] Sulle modalità di citazione del terzo alla prima udienza in sede di opposizione a decreto ingiuntivo.
[A] Sugli elementi rilevanti ai fini della valutazione dell’inammissibilità dell’appello ai sensi dell’art. 342 c.p.c.. [B] Sulla (im)possibilità per l’Appaltatore, nella vigenza della l. 109/1994 e del d.p.r. 554/1999, di chiedere la risoluzione del contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della committenza laddove tra gli atti di gara manchi la relazione geologica e, in generale, in caso di fallacia del progetto esecutivo. [C] Sull’assenza di valore confessorio dei S.A.L. in relazione al diritto al compenso dell’Appaltatore in materia di Appalto pubblico.
[A] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in tema di inammissibilità dell’appello in materia di appalto pubblico. [B] Sulla disciplina applicabile in caso di ritardo nell’adempimento per fatto dell’Amministrazione Appaltante. [C] Sulla disciplina che regola il caso di parziale consegna dei lavori da parte della Stazione Appaltante, non prevista dal capitolato speciale d’appalto.
[A] Sull’applicabilità dell’art. 191 del TUEL all’Appalto di lavori pubblici di somma urgenza e sulle conseguenze della mancata regolarizzazione di un’ordinazione nel prescritto termine di 30 giorni. [B] Sul riparto di giurisdizione in tema di affidamento di pubblico servizio nella vigenza del d.lgs. 163/2006. [C] Sulla responsabilità precontrattuale della P.A. che, agendo iure privatorum, abbia ingenerato un affidamento nel privato in merito alla conclusione di un contratto. [D] Sulla forma dei contratti, sia di diritto pubblico che di diritto privato, stipulati dalla P.A.. [E] Sull’esperibilità o meno dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. nel caso in cui vi sia un impegno contabile di spesa e la prestazione venga ordinata dal funzionario pubblico responsabile ma manchi un contratto scritto.
[A] Sulla legittimità della modifica del thema decidendum, in sede di precisazione delle conclusioni, proposta dalla parte che intenda limitare, qualitativamente e/o quantitativamente, l’originaria pretesa. [B] Sui presupposti necessari ai fini della declaratoria di cessazione della materia del contendere. [C] Sulla rilevanza della sopravvenuta transazione della lite, in un giudizio instaurato nei confronti di più debitori solidali, tra creditore ed uno dei debitori solidali con riferimento alla declaratoria di cessazione della materia del contendere ed alla disposizione di cui all’art. 1304 c.c.. [D] Sull’interpretazione dell’istituto codicistico delle obbligazioni solidali nel caso di condebitori che siano obbligati nei confronti dello stesso creditore in forza di titoli diversi e che abbiano concorso, con le rispettive condotte, a causare il medesimo danno.
[A] Sull’impossibilità di qualificare come inadempimento della Stazione Appaltante, ai fini della realizzazione di un impianto di rifiuti, l’offerta di un terreno per il quale vigono vincoli alle emissioni in atmosfera dovuti al Piano regionale di tutela per la qualità dell’aria, nonché sugli effetti del piano stesso. [B] Sull’onere di riproporre in appello le domande e le eccezioni assorbite dalla sentenza di primo grado.
[A] Sull’(in)applicabilità del principio iura novit curia con riferimento agli atti amministrativi. [B] Sull’invocabilità o meno della risoluzione del contratto d’appalto per impossibilità sopravvenuta della prestazione nel caso in cui la Stazione Appaltante si sia vista revocare il finanziamento destinato al pagamento dell’appaltatore. [C] Sulla prova necessaria alle parti del contratto d’appalto pubblico per ottenere il risarcimento del danno d’immagine asseritamente patito in conseguenza dell’inadempimento altrui.
[A] Sulla configurabilità di un diritto all’esecuzione spontanea di una sentenza ai fini della tutela risarcitoria. [B] Sui presupposti di applicazione dell’art. 1227 cc. in materia di concorso del fatto colposo del creditore. [C] Sui criteri di determinazione del nesso causale
[A] Sugli effetti delle sentenze e delle pronuncie di rito con riferimento al principio del ne bis in idem nel caso di successivo processo tra le stesse parti. [B] Sull’idoneità di una domanda giudiziale dichiarata inammissibile ad interrompere la prescrizione. [C] Sulla legittimazione ad agire nel giudizio tra appaltatore e stazione appaltante. [D] Sui presupposti dell’azione di arricchimento senza causa. [E] Sull’esperibilità dell’azione di arricchimento senza causa nei confronti degli enti pubblici nel caso in cui il vincolo obbligatorio si sia formato al di fuori delle norme di evidenza pubblica.
[A] Sulla forma dei contratti sipulati con la P.A. e sull’(in)idoneità degli atti interni, quali le determine dirigenziali, ad integrare il requisito della forma scritta in materia di Appalto pubblico. [B] Sui casi in cui l’opposto convenuto in sede di opposizione a decreto ingiuntivo può presentare una domanda nuova. [C] Sull’ammissibilità della domanda di indebito arricchimento proposta nei confronti dell’ente pubblico laddove l’amministratore o il funzionario abbiano consentito all’assunzione dell’obbligazione al di fuori delle disposizioni vigenti in materia di evidenza pubblica.
[A] Sulla (ir)rilevanza, ai fini della pronuncia della sentenza, dei contenuti delle proposte conciliative prospettate in corso di causa tra appaltatore e stazione appaltante. [B] Sull’istituto della responsabilità aggravata ai sensi dell’art. 96 c.p.c. nell’odierno dibattito giurisprudenziale.
[A] Sul potere-dovere del Giudice, in sede di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, di pronunciarsi anche nel merito della pretesa in caso di nullità di decreto ingiuntivo. [B] Sul presupposto della debenza degli interessi moratori in tema di obbligazioni pecuniarie derivanti da appalto pubblico. [C] Sulle spese di lite per il procedimento monitorio nel caso in cui emerga che il pagamento del debitore era pervenuto al creditore anteriormente all’emissione del decreto ingiuntivo.
[A] Sulla nullità e sull’annullabilità della transazione nei casi previsti dall’art. 1972 c.c. nei casi di contratto d’appalto nullo. [B] Sulla pronuncia alle spese di lite nel caso di sentenze non definitive.
[A] Sulla competenza per materia delle Sezioni Specializzate delle Imprese con riferimento ai contratti conclusi tra i soggetti aggiudicatari ed i subappaltatori in tema di contratto d’Appalto pubblico di lavori sopra la soglia comunitaria. [B] Sull’onere probatorio posto a carico dell’Appaltatore, opponente in sede di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, circa l’esistenza di un credito relativo all’esecuzione di determinati lavori in materia di Appalto pubblico.
[A] Sulla natura e sulle finalità del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo. [B] Sulle conseguenze, in punto di efficacia del contratto, della mancata indicazione del termine di esecuzione delle obbligazioni del contratto d’appalto. [C] Sulla nozione di impossibilità dell’inadempimento derivante da causa non imputabile alla Stazione appaltante: il caso del mancato pagamento da parte di un terzo finanziatore a favore del Committente in materia di Appalto pubblico. [D] Sulla posizione di garanzia rivestita dal terzo finanziatore che si sia impegnato, nei confronti del Committente, a trasferire il saldo dell’importo finanziato a seguito della trasmissione della documenteazione attestante la fine dei lavori e delle relative fatture in materia di Appalto pubblico.
[A] Sui requisiti di ammissibilità dell’appello ai sensi dell’art. 342 c.p.c.. [B] Sulla responsabilità solidale dell’Appaltatore e del Direttore dei lavori che abbiano concorso a determinare il danno subito dal Committente ai sensi degli artt. 1667 e 1669 c.c.. [C] Sul contenuto degli obblighi di vigilanza assunti dal Direttore dei lavori con riferimento ai vizi ed alle difformità dell’opera appaltata in tema di contratto d’Appalto. [D] Sui limiti dell’obbligo indennitario posto a carico dell’assicurazione nei confronti dell’assicurato che sia responsabile, in solido con un altro soggetto, di un danno in tema di assicurazione della responsabilità civile.
Sulla competenza per materia delle Sezioni Specializzate delle Imprese con riferimento ai contratti conclusi tra i soggetti aggiudicatari ed i subappaltatori in tema di contratto d’Appalto pubblico di lavori sopra la soglia comunitaria.
[A] Sui presupposti dell’inammissibilità dell’appello ai sensi dell’art. 342 c.p.c. [B] Sui presupposti della risoluzione di un contratto per impossibilità sopravvenuta. [C] Sul diritto al compenso dell’Appaltatore per le opere già realizzate nel caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [D] Sul carattere di residualità dell’azione di indebito arricchimento. [E] Sugli obblighi posti in capo al Giudice in caso di richiesta di parte di disporre una nuova CTU.
[A] Sulla derogabilità della competenza arbitrale in materia di Appalti pubblici. [B] Sui limiti temporali della cognizione del Tribunale delle Imprese in materia di Appalti pubblici di rilevanza comunitaria. [C] Sulla competenza per territorio in merito all’azione giudiziale esercitata per ottenere il pagamento di una somma di denaro il cui ammontare sia determinato o determinabile in modo univoco. [D] Sull’(in)idoneità del certificato di collaudo ad interrompete i termini di prescrizione dei crediti sorti a seguito di contratto d’Appalto pubblico.
[A] Sui requisiti di validità della designazione del Foro convenzionale esclusivo in tema di competenza per territorio. [B] Sull’individuazione delle obbligazioni pecuniarie da adempiersi al domicilio del creditore ai fini della determinazione della competenza territoriale in materia di Appalti pubblici. [C] Sul carattere (non) vincolante delle delibere dell’AVCP (oggi ANAC) in materia di Appalti pubblici.
Sui requisiti di ammissibilità dei nuovi mezzi di prova in appello in materia di appalti pubblici.
[A] Sul contenuto e sulla forma della dichiarazione di incompetenza territoriale emanata in sede di opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto dall’appaltatore. [B] Sulla (il)legittimità della richiesta di parte opposta della concessione di un termine per la riassunzione della causa dinanzi al Giudice territorialmente competente in caso di dichiarazione di incompetenza territoriale emanata in sede di opposizione a decreto ingiuntivo.
[A] Sui limiti processuali all’introduzione di modificazioni della domanda ammesse ai sensi dell’art. 183 c.p.c., in materia di appalti pubblici. [B] Sulla delimitazione del potere del Giudice Ordinario di disapplicare i provvedimenti amministrativi. [C] Sui casi in cui la mancata comparizione dell’Aggiudicatario legittima l’Amministrazione ad incamerare la cauzione provvisoria e procedere con la segnalazione all’ANAC.
[A] Sui presupposti della rimessione in termini ai sensi del co. 2 dell’art. 153 c.p.c. [B] Sulle conseguenze della mancanta predisposizione della perizia di cui al co. 4 dell’art. 147 del d.p.r. 554/1999 entro dieci giorni dall’ordine di esecuzione dei lavori di somma urgenza. [C] Sull’onere dell’Appaltatore di formulare istanza di recesso per il ritardo nella consegna dei lavori e sull’entità del rimborso spettante.
[A] Sulla soggettività giuridica degli Istituti Scolastici. [B] Sui requisiti di ammissibilità dell’opposizione tardiva a decreto ingiuntivo ex art. 650 c.pc. e sul relativo onere probatorio. [C] Sul dies a quo del termine per proporre opposizione tardiva a decreto ingiuntivo ex art. 650 c.p.c. [D] Sulla legittimità dell’esperimento del procedimento monitorio con riferimento alle somme dovute per un contratto munito di clausola compromissoria e sulle conseguenze, in punto di competenza, dell’opposizione al decreto ingiuntivo. [E] Sulla rilevabilità dell’eccezione di arbitrato e sul relativo onere onere probatorio. [F] Sulla natura giuridica dell’eccezione di compromesso.
Sulle conseguenze, anche in punto di spese di giudizio, dell’intervenuto pagamento parziale, da parte del committente debitore, successivamente all’emanazione del decreto ingiuntivo a favore dell’Appaltatore, in sede di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo.
[A] Sulle voci del danno patrimoniale che la Stazione Appaltante è tenuta a risarcire all’Appaltatore danneggiato dall’inadempimento della stessa Stazione Appaltante. [B] Sulla debenza e sulla prova delle voci di danno patrimoniale per “spese generali” e per “mancato utile” che la Stazione Appaltante è tenuta a risarcire all’Appaltatore nel caso di illegittima protrazione dei lavori. [C] Sulla quantificazione delle voci di danno patrimoniale per “spese generali” e per “mancato utile” che la Stazione Appaltante è tenuta a risarcire all’Appaltatore nel caso di illegittima protrazione dei lavori in materia di Appalto pubblico. [D] Sulla rilevabilità e sull’onere della prova della decadenza dell’Appaltatore dal diritto di formulare riserve in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla rivalutazione e sulla decorrenza degli interessi dovuti dalla Stazione Appaltante all’Appaltatore sulle somme dovute a titolo risarcitorio per le riserve.
[A] Sulla chiamata in causa di terzo da parte della stazione appaltante in sede di opposizione a decreto ingiuntivo ottenuto dall’appaltatore. [B] Sulla giurisdizione in materia di diritto al compenso del promotore non aggiudicatario predisponente il progetto dell’opera pubblica in materia di project financing. [C] Sulla configurabilità o meno della litispendenza ai sensi dell’art. 39 c.p.c. tra giurisdizioni diverse. [D] Sull’unitarietà delle fasi della scelta del promotore e dell’affidamento della concessione ai fini dell’individuazione della disciplina temporalmente applicabile in materia di project financing. [E] Sulla giurisdizione con riferimento alle varie fasi di affidamento di una concessione mediante project financing.
[A] Sull’ammissibilità dell’eccezione di prescrizione del diritto vantato dalla controparte, nel caso in cui la parte che l’abbia proposta individui erroneamente il termine applicabile o il momento iniziale o finale di esso: in particolare nei rapporti tra appaltatore e stazione appaltante. [B] Sull’ambito temporale di applicabilità dei parametri introdotti dal D.;. 557/2014 in tema di spese processuali.
[A] Sull’onere probatorio posto a carico del deducente circa i fatti dedotti per la prima volta in appello in contestazione delle pretese altrui, in particolare nel rapporto tra Stazione Appaltante e appaltatore. [B] Sulla non ostatività della risoluzione del contratto d’Appalto per inadempimento dell’Appaltatore al diritto di quest’ultimo a ricevere il compenso per le opere regolarmente realizzate.
[A] Sul termine per aderire all’eccezione di incompetenza territoriale, proposta dalla controparte, in sede di opposizione a d.i.. [B] Sulle conseguenze dell’accordo delle parti e della pronuncia ex art. 138 c.p.c. in materia di competenza territoriale in sede di opposizione a d.i..
[A] Sull’istituto dell’ATI in generale. [B] Sui limiti di applicabilità della disciplina codicistica del mandato alle imprese raggruppate in ATI. [C] Sulle conseguenze del fallimento della capogruppo di ATI con riferimento alla prosecuzione dell’Appalto ed alla legittimazione attiva delle mandanti e del fallimento per i crediti sorti dall’Appalto. [D] Sulle modalità e sull’ammissibilità delle domande di accertamento e condanna proposte nei confronti di soggetti dichiarati falliti. [E] Sulla rilevabilità della tardività delle domande proposte in giudizio. [F] Sui requisiti di straordinarietà ed imprevedibilità previsti ai fini della risoluzione di un contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta ai sensi dell’art. 1467 c.c.: in particolare, il caso dell’adozione di varianti in corso d’opera in materia di Appalto pubblico. [G] Sulla rilevabilità della decadenza dell’Appaltore dal diritto di formulare le riserve in materia di Appalto pubblico.
[A] Sui limiti all’ammissibilità della duplicazione dei titoli esecutivi. [B] Sulla giurisdizione con riferimento alla richiesta di emissione di decreto ingiuntivo fondata sul diritto al rimborso riconosciuto da una sentenza del Giudice Amministrativo in una materia di giurisdizione esclusiva.
Sulla giurisdizione in materia di ingiunzione fondata sulla sentenza amministrativa passata in giudicato che abbia condannato un’ente pubblico al risarcimento del danno causato ad un privato per la mancata aggiudicazione di una gara d’Appalto.
[A] Sulle modalità di selezione del contraente e sulla forma per la corretta stipulazione dei contratti di Appalto di opere pubbliche. [B] Sulla rilevabilità o meno d’ufficio della nullità del contratto d’Appalto pubblico non avente forma scritta e sulla legittimità o meno di una sanatoria della medesima. [C] Sulla prova in giudizio dell’esistenza di un contratto d’Appalto pubblico non avente forma scritta. [D] Sulla possibilità di provare in giudizio la stipula di un valido contratto d’Appalto pubblico attraverso la produzione del SAL e di certificati di pagamento qualificandoli come riconoscimento di debito
[A] Sulle conseguenze della mancata indicazione dei dati fiscali del convenuto e del suo legale nella comparsa di costituzione. [B] Sul diritto al risarcimento del danno subito dall’Appaltatore a causa della ritardata consegna dei lavori da parte della Stazione Appaltante nel caso in cui l’Appaltatore non abbia presentato istanza di recesso dal relativo contratto di Appalto pubblico. [C] Sui termini di iscrizione delle riserve in materia di Appalto pubblico
[A] Sul vizio di extrapetizione nel caso in cui il Giudice qualifichi una responsabilità come extracontrattuale nonostante che essa sia stata qualificata come contrattuale dalla parte che ha proposto la domanda. [B] Sull’individuazione del nesso causale necessario al fine dell’integrarsi dei presupposti della responsabilità ex art. 2043 c.c. nei rapporti tra Stazione appaltante e Subappaltatore in materia di Appalto pubblico. [C] Sulla configurabilità di un danno aquiliano subito dalla Subappaltatrice da parte della Stazione Appaltante nel caso in cui quest’ultima, con inosservanza del co. 3 dell’art. 118 del d.lgs. 163/2006, non abbia interrotto il pagamento a favore dell’Appaltatore, da tempo inadempiente e successivamente ammesso al concordato preventivo, con impossibilità per la Subappaltatrice di pignorare le relative somme.
[A] Sull’applicabilità del principio di scissione degli effetti della notificazione alla notifica effettuata dall’avvocato a mezzo posta ai sensi della l. 53/1994. [B] Sugli elementi rilevanti ai fini della valutazione della nullità della citazione per indeterminatezza dell’oggetto ai sensi del co. 4 dell’art. 164 c.p.c.. [C] Sull’esigibilità del credito dovuto per l’esecuzione di opere pubbliche nel caso in cui esso risulti sul registro di contabilità, ma la Stazione Appaltante non abbia emesso il certificato di pagamento ai sensi dell’art. 169 del d.p.r. 554/1999. [D] Sugli obblighi della Stazione Appaltante, in materia di Appalto pubblico, nel caso in cui si evidenzino, in corso di esecuzione, inadeguatezze progettuali in grado di ostacolare la corretta realizzazione delle opere e sulle conseguenze della violazione di tali obblighi.
Sulla proposizione di domande nuove da parte dell’opposto in sede di opposizione a decreto ingiuntivo, nel giudizio tra appaltatore e stazione appaltante.
[A] Sulla distinzione tra contratti d’Appalto di servizi socio-assistenziali e contratti di concessione di servizi. [B] Sugli elementi che le Stazioni Appaltanti devono valutare ai fini dell’individuazione del valore economico di un Appalto pubblico, con particolare riferimento al costo del lavoro. [C] Sul valore probatorio in sede di opposizione a d.i. della fattura emessa dall’appaltatore.
Sui confini tra competenza del Giudice Ordinario e competenza del Giudice Amministrativo in materia di finanziamenti o sovvenzioni ai privati da parte della P.A.
[A] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in materia di ammissibilità dell’appello. [B] Sulla natura della riserva in materia di Appalti pubblici. [C] Sull’onere di iscrizione delle riserve, per l’Appaltatore, in caso di mancata effettuazione del collaudo e degli altri incombenti gravanti sulla Stazione Appaltante, da cui derivi una difficoltà nel reperire la documentazione contabile dell’Appalto pubblico. [D] Sul principio di non contestazione in caso di contumacia. [E] Sui limiti nell’acquisizione dei documenti da parte del CTU. [F] Sulla necessità di un’istanza in tema di ordine di esecuzione documentale ex art. 210 c.p.c. [G] Sulla prova del danno a fini risarcitori e sulla sua liquidazione in via equitativa. [H] Sul soggetto tenuto a valutare la debenza della doppia contribuzione, in capo allappellante, ai sensi dell’art. 13 del T.U. 115/2002 e modifiche successive.
[A] Sui limiti alla proposizione di domande nuove da parte dall’appaltatore opposto nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo nel quale la Stazione Appaltante riveste la posizione di opponente. [B] Sull’onere della prova in materia di adempimento di un’obbligazione in sede di opposizione a decreto ingiuntivo. [C] Sulle coneguenze del ritardo nel collaudo da parte della Stazione Appaltante in materia di contratti d’Appalto pubblici.
[A] Sulla natura patrimoniale e non tributaria del canone C.O.S.A.P. e sul termine di prescizione dello stesso. [B] Sulla natura giuridica del terreno di sedime sottostante ad un viadotto autostradale e delle aree immediatamente contigue espropriate o altrimenti acquistate per la costruzione di un’autostrada ed assegnati alla società concessionaria. [C] Sui casi di compensazione delle spese processuali e di quelle di CTU.
[A] Sull’onere di contestazione dei documenti prodotti da controparte. [B] Sull’onere della parte interessata di individuare, tra i vari documenti prodotti, quelli, o parti di essi, che siano posti a fondamento della domanda. [C] Sulla derogabilità delle norme attinenti l’attività di progettazione, ed in particolare la predisposizione del progetto esecutivo dell’opera da parte della Stazione Appaltante. [D] Sull’onere di specificazione dei motivi d’appello, ai sensi dell’art.. 342 c.p.c., in caso di richiamo per relationem alla comparsa conclusionale di primo grado. [E] Sull’azione di ingiustificato arricchimento esperita dall’Appaltatore in caso di tardiva apposizione delle riserve in materia di Appalti pubblici.
[A] Sui termini processuali per proporre eccezione di decadenza dell’Appaltatore dal diritto di formulare riserva e sulla rilevabilità d’ufficio di suddetta decadenza in materia di Appalto pubblico. [B] Sulla configurabilità della “causa di forza maggiore”, ai sensi dell’art. 30, co. 1 del d.p.r. 1063/1962, in caso di rinvenimento di reperti archeologici durante l’esecuzione di un Appalto pubblico. [C] Sulle “ragioni di pubblico interesse o necessità”, di cui all’art. 30, co. 2 del d.p.r. 1063/1962, che legittimano l’ordine di sospensione dei lavori in materia di Appalto pubblico. [D] Sull’applicabilità del d.lgs. 231/2002 ai contratti d’Appalto stipulati ed eseguiti anteriormente all’entrata in vigore dello stesso. [E] Sulla quantificazione degli interessi dovuti all’Appaltatore in caso di ritardo della Stazione Appaltante nel pagamento degli acconti e della rata di saldo in materia di Appalto pubblico. [F] Sulla decorrenza degli interessi dovuti all’Appaltatore per il ritardo della Stazione Appaltante nel pagamento delle riserve dovute all’inadempimento della Stazione Appaltante in materia di contratto d’Appalto pubblico. [G] Sull’applicabilità della disciplina della revisione dei prezzi nel caso di ritardata esecuzione dei lavori addebitabile alla Stazione Appaltante che coincida con un periodo di prezzi crescenti in materia di Appalto pubblico.
[A] Sul soggetto su cui grava il rischio di una maggior onerosità dell’opera nel caso di contratto d’Appalto pubblico a corpo. [B] Sulla tempestività e rilevabilità dell’eccezione di decadenza dell’Appaltatore dal diritto di formulare riserve in materia di Appalto pubblico.
[A] Sulla specificità dei motivi d’appello ex art. 342 c.p.c.. [B] Sull’onere di prova circa la mancanza della concessione edilizia ai fini della nullità di contratto d’Appalto. [C] Sulla validità di un contratto d’Appalto pubblico stipulato in assenza della necessaria autorizzazione paesaggistica e dell’accertamento di conformità paesaggistica.
[A] Sul concetto di specificità dei motivi d’appello ai sensi dell’art. 342 c.c.. [B] Sulla ricostruzione del quadro giuridico concernente l’individuazione del momento in cui iscrivere le riserve in materia di contratto d’Appalto pubblico, in particolare in caso di sospensione lavori disposta dalla Stazione Appaltante. [C] Sulla tempestività dell’apposizione di riserva in caso di indisponibilità materiale del registro di contabilità. [D] Sul giorno di perfezionamento della notifica della raccomandata contenente le riserve ai fini della tempestività delle stesse e sulla natura (non) ricettizia della specificazione delle riserve. [E] Sulla reciproca soccombenza in tema di spese di giudizio. [F] Sugli elementi che l’Appaltore deve allegare ai fini del risarcimento da perdita di “chance” in materia di Appalti pubblici.
[A] Sul ruolo delle parti e del giudice nella rinuncia alla domanda eventualmente formulata dall’appaltatore in giudizio. [B] Sull’onere della prova in materia di adempimento delle obbligazioni nel caso di azione per l’adempimento alle obbligazioni nascenti dal contratto d’appalto. [C] Sulla forma dei contratti stipulati jure privatorum dalla P.A. [D] Sull’onere della Stazione Appaltante, in tema di contratto d’Appalto pubblico, di indicare e verificare ex ante la sostenibilità finanziaria degli interventi e sulle deroghe agli obblighi previsti in materia dalla normativa comunitaria e nazionale. [E] Sulle conseguenze di un contratto stipulato da un Ente Locale in assenza dell’impegno di spesa e dell’attestazione di copertura finanziaria. [F] Sull’ammissibilità delle domande proposte dall’opposto, in sede di opposizione a d.i., nei confronti dei terzi chiamati in causa dall’opponente.
[A] Sulla natura dei termini di cui all’art. 18 della l.r. Sicilia 14/1998. [B] Sull’onere di prova dell’inadempimento di una obbligazione in caso di eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c.. [C] Sull’onere della parte di reiterare in appello le richieste istruttorie rigettate in primo grado
[A] Sull’appello incidentale del convenuto in relazione a pronunce esplicite ed implicite del giudice di prime cure. [2] Sulla ammissibilità della memoria di replica ex art. 190 c.p.c. in mancanza del previo deposito della comparsa conclusionale. [3] Sul diritto di regresso del condebitore che abbia pagato solo parzialmente il debito solidale, in materia di appalti pubblici.
[A] Sulla tempestività delle riserve in materia di Appalto pubblico, anche nelle ipotesi di danno continuativo e di sospensione illegittima dei lavori da parte della Stazione Appaltante. [B] Sulla parte su cui gravano le spese di giudizio relative alle assicurazioni terze chiamate in garanzia.
[A] Sulla corretta delimitazione del requisito di specificità dei motivi d’appello di cui all’art. 342 c.p.c. [B] Sulle prove presuntive in materia di illeciti civili ed in particolare di danno da mancato utile come conseguenza della sospensione illegittima dei lavori, ai sensi della lettera b) dell’art.160 del DPR n.207/2010. [C] Sui criteri legislativi e giurisprudenziali per la quantificazione del danno da perdita di un’occasione di successo in una procedura concorsuale pubblica ed in particolare da mancato utile ai sensi della lettera b) dell’art.160 del DPR n.207/2010.
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante laddove quest’ultima abbia contestualmente attivato la risoluzione in danno a carico dell’Appaltatore. [B] Sui criteri giudiziali di valutazione dei comportamenti di Committente ed Appaltatore in caso di reciproci inadempimenti di contratto d’Appalto pubblico ai fini della risoluzione. [C] Sugli obblighi dell’Appaltatore verso il Committente in caso di carenze progettuali rilevate o rilevabili. [D] Sugli obblighi del Committente verso l’Appaltatore di predisporre un progetto esecutivo contenente la puntuale e dettagliata rappresentazione dell’opera in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla quantificazione del risarcimento e sugli interessi dovuti all’Appaltatore in caso di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante.
Sulla giurisdizione in materia di atti di gara ed in particolare circa le valutazioni tecniche concernenti la determinazione della base d’asta
[A] Sulle differenze tra eccezione riconvenzionale e domanda riconvenzionale nel giudizio tra appaltatore e Stazione Appaltante. [B] Sugli effetti intertemporali delle modifiche normative concernenti i parametri di calcolo delle spese processuali: la norma applicabile in appello alla liquidazione delle spese del grado precedente in caso di novella legislativa intervenuta dopo la sentenza appellata.
[A] Sulla competenza giurisdizionale nel caso di proroga che modifichi la durata di un contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulla configurabilità di un tacito riconoscimento dell’altrui pretesa nel caso di mancata contestazione della tardività della registrazione di riserva in materia di contratto d’Appalto pubblico. [C] Sulla tempestività dell’apposizione di riserva nel caso di fatti produttivi di danno continuativo in materia di contratto d’Appalto pubblico.
Sulla disciplina della prova nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dalla Stazione Appaltante contro le pretese fatte valere in via monitoria dall’appaltatore.
[A] Sui criteri di comparazione a cui deve riferirsi il giudice nella pronuncia di risoluzione per inadempimento di contratto d’Appalto in caso di inadempienze reciproche. [B] Sull’idoneità, in caso di inadempimento di contratto d’Appalto, della stipulazione tra le parti di un nuovo contratto aggiuntivo al precedente a costituire rinuncia tacita all’esercizio del diritto di domandare la risoluzione. [C] Sulla rilevanza dei ritardi dell’Appaltatore ai fini della risoluzione del contratto d’Appalto pubblico. [D] Sulle conseguenze della rescissione del contratto d’Appalto di opere pubbliche per inadempimento dell’Appaltatore e sul danno risarcibile a favore della P.A.. [E] Sulla distinzione tra l’istanza di cui all’art. 210 c.p.c. e la richiesta di cui all’art. 213 c.p.c. sul rapporto dei due istituti con le preclusioni processuali e gli oneri probatori posti a carico delle parti. [F] Sulla distinzione tra la garanzia fideiussoria ed il contratto autonomo di garanzia in tema di Appalto pubblico. [G] Sugli elementi idonei a fondare l’exceptio doli in materia di contratto autonomo di garanzia.
[A] Sulla valenza probatoria, all’interno del giudizio civile, delle prove raccolte nel processo penale. [B] Sulle pretese dell’appaltatore soggette all’obbligo di iscrizione di tempestiva riserva. [C] Sulle modalità di esplicazione delle riserve da parte dell’appaltatore e sulle conseguenze della materiale indisponibilità del registro di contabilità in tempo utile.
[A] Sull’idoneità dell’eccezione di compensazione a costituire riconoscimento del credito. [B] Sulle conseguenze della mancata reiterazione delle richieste istruttorie in sede di precisazione delle conclusioni.
[A] Sulle conseguenze, in tema di notificazioni, dell’indicazione compiuta da una parte di un indirizzo di posta elettronica certificata che non ne circoscriva la portata alle sole comunicazioni. [B] Sulla corretta interpretazione degli artt. 342 e 434 c.p.c. in tema di inammissibilità dell’appello. [C] Sull’onere probatorio nel giudizio di opposizione a d.i. nell’ipotesi in cui venga sollevata dal debitore eccezione di inadempimento.
[A] Sulla competenza giurisdizionale in materia di rapporto di concessione e compenso del concessionario. [B] Sulle differenze tra la questione concernente la legitimatio ad causam e quella riguardante l’effettiva titolarità del rapporto sostanziale controverso. [C] Sui presupposti dell’indennizzo da subentro del nuovo concessionario nella gestione di una concessione. [D] Sul principio di non contestazione in materia di quantificazione del credito oggetto della domanda giudiziale. [E] Sulla risarcibilità dei danni subiti per la mancata approvazione di un nuovo Piano Economico Finanziario Quinquennale da parte del MIT in un rapporto di concessione. [F] Sulla legittimità del rifiuto del MIT di prorogare una concessione autostradale in casi diversi da quelli espressamente individuati dalla direttiva n. 2004/18. [G] Sulla legittimità delle richieste risarcitorie per mancato adeguamento delle tariffe autostradali del 2009 e sull’adeguamento tariffario in caso di scadenza della concessione. [H] Sulla valutazione del giudice in materia di spese di lite. [I] Sulla debenza del compenso del CTU.
[A] Sull’onere della prova posto a carico dell’Appaltatore in merito alle domande di pagamento oggetto di riserve regolarmente iscritte. [B] Sulla tempestività dell’eccezione di tardività della riserva. [C] Sul’applicabilità delle disposizioni di cui agli artt. 35 e 36 del Capitolato Generale per le opere pubbliche, approvato con D.P.R. 1063/1962, relativi agli interessi di mora per ritardato pagamento, alla ritardata erogazione dell’anticipazione di cui art. 3 della l. 741/1981. [D] Sul termine rilevante ai fini della concessione del beneficio del premio di incentivazione per anticipata conclusione dei lavori ai sensi dell’art. 35 della l.r. Sicilia 21/1985. [E] Sugli effetti del riconoscimento, da parte della Stazione Appaltante, della revisione del prezzo in materia di appalti pubblici, anche in tema di giurisdizione. [F] Sull’applicabilità o meno dell’art. 1283 c.c. (anatocismo) ai debiti di valore. [G] Sulla riscossione dei crediti maturati dalle imprese mandanti in caso di fallimento della capogruppo del RTI. [H] Sui diritti della società consortile, costituitasi tra imprese riunite in A.T.I., nei confronti della Committente in materia di Appalti Pubblici.
[A] Sul potere/dovere di allegazione dei fatti costitutivi di eccezioni rilevabili d’ufficio da parte della Stazione Appaltante a fronte delle domande formulate dall’appaltatore. [B] Sui limiti alla facoltà di mutare azione in corso di giudizio passando dall’azione surrogatoria a quella diretta e viceversa nei confronti del medesimo soggetto
[A] Sulle conseguenze del fallimento della capogruppo di A.T.I. circa la legittimazione delle mandanti a far valere i propri diritti nei confronti della Stazione Appaltante. [B] Sugli effetti della dichiarazione di fallimento in relazione allo scioglimento di contratto d’Appalto pubblico. [C] Sulle eccezioni al divieto di utilizzo, da parte del CTU, dei documenti non ritualmente prodotti dalle parti. [D] Sui limiti del valore di pubblica fede dello stato di consistenza in materia di contratto d’Appalto pubblico. [E] Sull’obbligo motivazionale del Giudice in relazione alle osservazioni dei CTP. [F] Sull’applicabilità della sospensione dei pagamenti da parte della Stazione Appaltante, ex art. 118, comma 3, del d.lgs. 163/2006, nel caso di fallimento dell’Appaltatore. [G] Sul principio di buona fede oggettiva nel caso di inadempimento di scarsa rilevanza in materia di contratto d’Appalto pubblico. [H] Sui presupposti necessari ai fini del risarcimento del danno d’immagine ed alla reputazione. [I] Sui limiti entro i quali la Committenza può soddisfare un proprio credito nei confronti dell’Appaltatore attraverso la cauzione versata da quest’ultimo in numerario o in titoli di stato o attraverso la garanzia fidejussoria che può sostituire le suddette forme di cauzione. [J] Sulla cristallizzazione del thema decidendum. [K] Sulle conseguenze della proposizione di una domanda di risarcimento del danno generica e priva di specifiche allegazioni. [L] Sulla condanna alle spese per l’attività dei CTP.
Sulla posizione sostanziale delle parti in caso di opposizione a d.i. in materia di appalti pubblici: la disciplina applicabile alla chiamata in causa del terzo da parte dell’opposto.
Sull’inammissibilità dell’appello per carenza dei requisiti di cui al novellato art. 342 c.p.c. e sui presupposti necessari affinché l’appello promosso dall’Appaltatore sia ammissibile.
[A] Sulle differenze tra azione di simulazione del contratto d’Appalto per interposizione fittizia di persona e azione di accertamento dell’interposizione reale. [B] Sul litisconsorzio in caso di azione di simulazione. [C] Sui presupposti dell’interposizione fittizia di persona e sulla prova dell’accordo simulatorio. [D] Sulla proponibilità, in via sussidiaria alla principale domanda fondata su titolo contrattuale, dell’azione di indebito arricchimento.
[A] Sul valore probatorio della fattura nei rapporti di credito tra appaltatore e subappaltatore. [B] Sulla validità o meno della pattuizione orale di lavori extra contratto tra appaltatore e subappaltatore. [C] Sulla locazione di beni mobili per l’esecuzione di lavori in cantiere da parte dell’appaltatore pubblico: il nolo a caldo ed i confini con il subappalto. [D] Sui limiti alla proponibilità, in sede di opposizione a d.i., di domande nuove da parte del creditore opposto: in particolare, la domanda di arricchimento senza causa.
Sull’onere, ai fini della riproposizione in appello, di reiterare le richieste istruttorie rigettate dal giudice di primo grado.
[A] Sui termini entro i quali il giudice d’appello può dichiarare l’inammissibilità dell’appello per insussistenza di una ragionevole probabilità del gravame di essere accolto ai sensi dell’art. 348 ter, co. 1 c.p.c.. [B] Sull’onere della prova nel caso di eccezione di inesatto adempimento sollevata dalla Stazione Appaltante nei confronti dell’impresa appaltatrice in materia di contratto d’Appalto pubblico. [C] Sull’obbligo del giudice di motivare la compensazione delle spese di lite nei giudizi antecedenti alla l. 263/2005. [D] Sull’inquadramento del poter discrezionale del giudice di compensare parzialmente o totalmente le spese di lite ai sensi dell’art. 92, co. 2 c.p.c. e sugli elementi fattuali rilevanti ai fini dell’individuazione della soccombenza. [E] Sull’onere probatorio in materia di contestazione della misura della liquidazione delle spese di giudizio.
Sui limiti della facoltà del creditore di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali.
[A] Sui presupposti della soccombenza reciproca. [B] Sulla legittimità della decisione con cui il giudice di merito pone le spese di CTU a carico di tutti i condividenti pro quota.
[A] Sul divieto di frazionamento del credito da parte del creditore: la domanda proposta dal Fallimento dopo il deposito del ricorso monitorio per crediti antecedenti allo stesso. [B] Sul valore legale e sull’efficacia probatoria del telefax. [C] Sull’interpretazione dell’art. 26 del D.M. 145/2000 (abrogato dal D.P.R. 207/2011) in caso di ritardo non imputabile alll’Appaltatore. [D] Sul venir meno del termine di consegna e della penale per il ritardo nel caso in cui il Committente richieda all’Appaltatore rilevanti variazioni del progetto. [E] Sul potere del giudice di ridurre la penale stabilita dalle parti
[A] Sui termini che la Stazione Appaltante deve rispettare per sollevare eccezione di decadenza del diritto dell’Appaltatore di formulare riserve in materia di Appalti pubblici. [B] Sulla possibilità che la pendenza di trattative tra Stazione Appaltante e Appaltatore possano impedire la decadenza per l’Appaltatore della facoltà di formulare riserve ai sensi dell’art. 2966 c.c.. [C] Sull’obbligo in capo all’Appaltatore di esaminare e riscontrare la correttezza degli elaborati progettuali cui è tenuta la Stazione Appaltante in materia di Appalti pubblici. [D] Sull’ammissibilità o meno della prova testimoniale nel caso dell’insorgere di ostacoli alla progressione dei lavori asseritamente dovuti a carenze progettuali da parte dell’Appaltatrice in materia di Appalti pubblici. [E] Sul termine e sulle modalità per l’iscrizione delle riserve da parte dell’Appaltatore.
[A] Sulle conseguenza della citazione in opposizione a d.i. che individui la data dell’udienza in un termine minore a quello di 90 giorni previsto dall’art. 163 bis c.p.c.. [B] Sull’applicabilità dei parametri di cui al D.M. 55/2014 alla liquidazione delle spese processuali in caso di sentenza emessa antecedentemente all’entrata in vigore del detto D.M..
[A] Sulle modalità di impugnazione di una sentenza già oggetto di appello principale proposto da altra parte del processo di primo grado. [B] Sulla natura solidale degli obblighi assunti dalle imprese riunite in ATI costituenda nei confronti della P.A. al fine della stipulazione di contratto pubblico d’Appalto nella vigenza del d.lgs.163/2006: in particolare, la previsione di cauzione a favore della P.A. ex art. 75 del d.lgs. 163/2006. [C] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di ottenere una riduzione dell’importo dovuto a titolo di cauzione, ex art. 75 del d.lgs. 163/2006, ai sensi dell’art. 1227 c.c.. [D] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di ottenere una riduzione dell’importo dovuto a titolo di cauzione, ex art. 75 del d.lgs. 163/2006, ai sensi dell’art. 1384 c.c.. [E] Sui termini e sulle modalità di proposizione delle domande c.d. “trasversali” di manleva/regresso formulate tra convenuti gli uni nei confronti degli altri. [F] Sulla posizione delle imprese riunite in RTI, solidalmente responsabili nei confronti della Stazione Appaltante, ai fini dell’individuazione delle percentuali di responabilità nei rapporti interni per la fase procedimentale/negoziale precedente alla conclusione del contratto pubblico: in particolare, quanto all’incidenza su ognuna di esse del peso economico della cauzione ex art. 75 del d-lgs. 163/2006. [G] Sulla configurabilità o meno del diritto di regresso delle imprese coobbligate (in quanto facenti parte del medesimo RTI) nei confronti dell’impresa che abbia cagionato l’annullamento dell’aggiudicazione da parte della Stazione Appaltante per gli oneri economici sostenuti.
[A] Sulla tempestività della riserva nell’ipotesi in cui l’Appaltatore abbia consapevolezza di dover sostenere maggiori oneri, ma non sia possibile procedere immediatamente alla quantificazione degli stessi. [B] Sull’omessa formulazione dell’eccezione di tardività nell’apposizione delle riserve da parte della Stazione Appaltante e sulle conseguenze della sola contestazione sul merito delle riserve da parte della Stazione Appaltante. [C] Sui limiti al potere del giudice di ordinare l’esibizione dei documenti dell’appalto, laddove gli stessi siano acquisibili dalla parte del processo. [D] Sulle esigenze tutelate dall’istituto della riserva nell’Appalto pubblico.
[A] Sugli effetti prodotti dalla riunione dei giudizi ex art. 274 c.p.c. sui termini decadenziali eventualmente maturati. [B] Sulla natura autoritativa o meno della determina comunale di risoluzione del contratto d’Appalto in danno dell’Appaltatore. [C] Sulle preclusioni processuali in materia di produzione documentale e sulla necessità di dedurre tempestivamente quanto debba essere oggetto di prova documentale. [D] Sul ruolo del CTU con riferimento alle carenze probatorie delle parti nel giudizio pendente tra Stazione Appaltante e Appaltatore.
[A] Sui limiti alla possibilità di contestare il decreto di sostituzione del giudice istruttore nell’ambito di un procedimento giudiziario tra appaltatore e stazione appaltante. [B] Sui limiti all’onere di riproporre specificamente in Appello le domande e le eccezioni non accolte in primo grado: in particolare, le contestazioni degli elementi integrativi della domanda avversaria, le argomentazioni in fatto e diritto, le mere difese e le questioni rilevabili d’ufficio o indissolubilmente connesse con la domanda principale. [C] Sugli effetti della cessione del credito con riferimento agli interessi maturati prima della cessione dello stesso.
[A] Sulla responsabilità nei confronti dell’Appaltatore dell’Ente che contribuisce finanziariamente alla realizzazione di un’opera pubblica. [B] Sui criteri da utilizzare per l’interpretazione del contratto d’Appalto. [C] Sulla forma delle transazioni concluse da Enti pubblici. [D] Sulla notifica degli atti giudiziari in caso di più procuratori della parte.
[A] Sulle facoltà attribuite al procuratore da una procura alle liti ampia e omnicomprensiva rilasciata da una Giunta Comunale. [B] Sulla disciplina regionale siciliana in merito alla procura alle liti ed al conferimento dell’incarico all’avvocato da parte dei Comuni. [C] Sul valore probatorio degli ordini di servizio e delle relazioni redatte dal direttore dei lavori, dal responsabile per la sicurezza e dal responsabile del procedimento. [D] Sulla volontaria sospensione dei lavori relativi ad opere pubbliche da parte dell’Appaltatore. [E] Sui limiti del potere del Giudice di chiedere d’ufficio informazioni scritte alla P.A. ai sensi dell’art. 213 c.p.c.. [F] Sul riconoscimento del compenso all’Appaltatore per le opere effettuate in caso di risoluzione di contratto d’Appalto per colpa dell’Appaltatore stesso. [G] Sul danno d’immagine nei confronti delle persone giuridiche e degli enti collettivi.
[A] Sulla competenza del tribunale ordinario o della sezione imprese in materia di Appalto sopra soglia comunitaria. [B] Sulla natura e sugli elementi caratterizzanti l’A.T.I. e sui vincoli che legano le imprese associate.
[A] Sui limiti all’ammissibilità della modificazione della domanda ex art. 183 c.p.c. da parte dell’appaltatore. [B] Sull’esistenza o meno del litisconsorzio necessario del condebitore nel caso di obbligazione solidale passiva.
[A] Sulla responsabilità del Committente per le spettanze dei dipendenti dell’Appaltatore e del Subappaltatore: l’applicabilità dell’art. 29 d.lgs. 276/2003 alla materia degli Appalti pubblici. [B] Sul principio di vicinanza in materia di onere della prova.
Sulla legittimazione alla proposizione di appello da parte dell’acquirente l’azienda dell’appaltatore che aveva partecipato al giudizio di primo grado
[A] Sull’acquisizione in appello dei documenti prodotti in primo grado dall’appellato e da quest’ultimo non depositati in secondo grado. [B] Sul regime di decadenza delle contestazioni inerenti la C.T.U.. [C] Sul vizio motivazionale della sentenza che abbia aderito adesivamente alle conclusioni del C.T.U.. [D] Sui termini per l’iscrizione della riserva per i fatti produttivi di danno continuativo in materia di contratto d’Appalto pubblico. [E] Sull’onere per l’Appaltatore di verificare preventivamente le caratteristiche del suolo su cui l’opera deve sorgere e sul soggetto tenuto a sopportare i maggiori oneri che derivino dalle condizioni geologiche del terreno. [F] Sul termine per l’apposizione delle riserve in mancanza del registro di contabilità in materia di Appalto pubblico. [G] Sul criterio della soccombenza processuale. [H] Sulla condanna alle spese nei confronti del successore a titolo particolare del diritto controverso.
[A] Sulla giurisdizione in materia di determine emesse da una Commissione tecnica costituita consensualmente tra concedente e concessionario del servizio di gestione e raccolta dei rifiuti. [B] Sul carattere pubblicistico o privatistico del servizio di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.
[A] Sull’interruzione del processo a seguito di morte, radiazione o sospensione dall’albo dell’unico difensore di una parte costituita in giudizio e sul termine di decorrenza del termine per la riassunzione per l’appaltatore. [B] Sul regime dell’onere della prova ai fini dell’affermazione della responsabilità contrattuale: in particolare in tema di appalti pubblici. [C] Sugli elementi necessari ai fini della richiesta del danno d’immagine da parte degli Enti pubblici, come conseguenza all’inadempimento contrattuale dell’Appaltatore
[A] Sulla giurisdizione relativa a canoni, indennità o ad altri corrispettivi in materia di rapporto di concessione di beni e servizi pubblici. [B] Sulla forma dei contratti conclusi dalla P.A. iure privatorum. [C] Sulla restituzione dei canoni versati in caso di contratto di locazione dichiarato nullo. [D] Sull’onere probatorio in materia di inadempimento di un’obbligazione. [E] Sulla forma della rinnovazione e delle modifiche dei contratti conclusi dalla P.A.. [F] Sulla configurabilità dell’azione di indebito arricchimento in relazione ad un contratto d’appalto pubblico nullo per carenza di forma.
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico in caso di annullamento in autotutela della procedura di gara. [B] Sugli effetti dell’annullamento in autotutela dell’aggiudicazione della gara pubblica sul contratto d’appalto medio tempore stipulato. [C] Sulla configurabilità della clausola risolutiva espressa nel contratto d’appalto pubblico. [D] Sulla rilevanza di una sentenza penale di patteggiamento ex art. 444 c.p.p. nei giudizi civili ed amministrativi e con riferimento alle procedure di gara. [E] Sul modello delineato dall’ANAC in materia di Patto di integrità da inserire come parte integrante della lex specialis di gara.
[A] Sull’ipotesi di inesistenza della notifica effettuata presso l’indirizzo pec del domiciliatario tratto dall’albo degli avvocati invece che presso quello indicato nei pubblici elenchi. [B] Sull’opposizione a d.i. fondata sulla compensazione di un credito superiore al debito ingiunto da parte degli organi della Liquidazione Coatta Amministrativa: differenza tra domanda riconvenzionale ed eccezione riconvenzionale.
[A] Sull’interpretazione del requisito dell’“imprevedibilità” ai fini dell’emanazione di un’ordinanza contingibile ed urgente. [B] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario in relazione alla determinazione e alla riscossione delle somme per la c.d. “esecuzione in danno” a seguito di ordinanza contingibile ed urgente. [C] Sulla titolarità passiva in capo al Condominio dell’obbligo, imposto da un’ordinanza contingibile ed urgente, di eseguire opere urgenti sul fabbricato condominiale.
[A] Sull’interpretazione della disposizione di cui al co. 1 dell’art. 165 c.p.c. (dimezzamento termini di opposizione a d.i.) nei procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della L. 218/2011. [B] Sull’efficacia del capitolato generale d’appalto per le opere pubbliche, di cui al D.P.R. 1063/1962, nei contratti d’Appalto stipulati con gli Enti pubblici: la competenza arbitrale per la definizione delle controversie e la clausola compromissoria. [C] Sull’efficacia del richiamo all’arbitrato di cui al capitolato generale d’appalto per le opere pubbliche, ex D.P.R. 1063/1962, operato in contratto d’Appalto con Enti pubblici con riferimento alla sola impresa appaltatrice. [D] Sulla natura dell’istituto del c.d. prezzo chiuso. [E] Sulla chiamata in causa di un terzo nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo: decadenza.
Sulla competenza territoriale nella sede di tesoreria dell’Ente pubblico nelle controversie aventi ad oggetto il pagamento di somme di denaro da parte degli Enti pubblici
Sulla competenza riguardo controversie aventi ad oggetto contratti pubblici d’Appalto antecedenti al Codice degli Appalti e sul rapporto tra Giudice specializzato in materia d’Impresa e Giudice Ordinario
[A] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario in materie di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulla ammissibilità o meno della domanda in sede civile svolta dall’Appaltatore per ottenere il risarcimento in forma specifica mediante riaggiudicazione dell’appalto e, in subordine, di risarcimento del danno per equivalente. [C] Sul calcolo degli interessi su un importo dovuto quale debito di valore.