Corte d’Appello di Roma, 11 luglio 2024
Sull’(im)possibilità per l’appaltatore di ottenere il risarcimento dei danni cagionati dalla nullità di un contratto d’appalto pubblico per violazione di norme di legge imperative, con particolare riguardo al caso in cui manchino autorizzazioni amministrative o sull’area in cui devono essere eseguiti i lavori appaltati insistano vincoli paesaggistici che rendano incompatibili le opere da realizzare con i criteri di tutela del sito.
Corte d’Appello di Milano, 19 gennaio 2024
[A] Sull’obbligo di specificità delle riserve e sui limiti del quantum che può essere richiesto in giudizio in ragione delle riserve apposte. [B] Sulle conseguenze per l’appaltatore, in punto di responsabilità per le carenze progettuali e strutturali di un’opera pubblica, della dichiarazione resa ai sensi dell’art. 1 del d.p.r. 1063/1962 di aver esaminato la situazione dei luoghi e averne valutato i riflessi sull’esecuzione dell’opera.
Tribunale di Belluno, 28 dicembre 2023
[A] Sulla decorrenza del termine di un anno per la denuncia di pericolo di rovina o di gravi difetti della costruzione di un immobile ai sensi dell’art. 1669 c.c. [B] Sulla rilevabilità del concorso di colpa della stazione appaltante per i vizi dell’opera in materia di appalti pubblici. [C] Sulla responsabilità della p.a. committente nei confronti dell’appaltatore per i fatti posti in essere da un proprio dipendente in materia di appalti pubblici. [D] Sulla risarcibilità del danno d’immagine alla p.a. cagionato dal dipendente pubblico o da persona estranea all’amministrazione.
Corte d’Appello di Firenze, 21 novembre 2022
Sulla rilevabilità del concorso di colpa del creditore ai fini della diminuzione del risarcimento a mente dell’art. 1227 c.c., in controversia tra Stazione Appaltante e appaltatore
Corte d’Appello di Lecce, 8 giugno 2022
[A] Sulla configurabilità di un diritto all’esecuzione spontanea di una sentenza ai fini della tutela risarcitoria. [B] Sui presupposti di applicazione dell’art. 1227 cc. in materia di concorso del fatto colposo del creditore. [C] Sui criteri di determinazione del nesso causale
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 12 aprile 2021
[A] Sui limiti di efficacia della rinuncia dell’Appaltatore all’indennizzo degli oneri derivanti dalla futura sospensione dei lavori; [B] Sui casi in cui permane il diritto dell’Appaltatore alla refusione dei maggiori oneri per il prolungamento della sospensione dei lavori oltre il termine di sei mesi nonostante l’Amministrazione non si opponga allo scioglimento del contratto ai sensi dell’art.30 del D.P.R. 1063/1962; [C] Sui limiti di durata della sospensione dei lavori in tema di Appalto pubblico; [D] Sull’imputabilità della mancata esecuzione dei lavori all’Appaltatore nel caso in cui questi abbia omesso di impugnare le delibere comunali con cui il Comune ha chiesto l’adeguamento tecnico delle opere e rifiutato le modifiche; [E] Sulla proponibilità dell’appello incidentale contro soggetti diversi dall’impugnante principale; [F] Sulla ammissibilità o meno della emendatio libelli in sede di controdeduzioni alla CTU.
Tribunale di Bolzano, 19 novembre 2020
[A] Sull’onore probatorio posto a carico dell’Appaltatore in merito alle domande giudiziarie formulate sulla base di riserve regolarmente iscritte. [B] Sull’obbligo in capo all’Appaltatore di verificare la validità tecnica del progetto realizzato dal Committente: conseguenze dell’omessa verifica in materia di sorpresa geologica. [C] Sulla legittimazione di impresa Mandante ad agire nei confronti della Committente in caso di fallimento della Capogruppo di ATI e sugli effetti del fallimento in punto di decadenze.
Tribunale di Roma, 13 novembre 2020
[A] Sull’onere della prova posto a carico della parte che chieda la risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sulle ragioni di legittimità della sospensione disposta dalla Stazione Appaltante e sulla durata legittima o meno della medesima. [C] Sull’onere di correttezza e buona fede posto a carico della Stazione Appaltante e sulla necessità che, in ragione di tale onere, l’Ente disponga l’approvazione di una variante necessaria per il sopravvenire di norme di sicurezza. [D] Sui differenti rimedi per l’appaltatore nel caso di sospensione illegittimamente disposta dalla Stazione Appaltante, ovvero di sospensione legittima ma di durata eccessiva. [E] Sulla disciplina in materia di adeguamento prezzi contenuta nell’art. 133 del d.lgs. n. 163/2006. [F] Sulla rilevanza, ai fini di cui all’art. 1227 c.c. del comportamento dell’appaltatore che, a fronte di una sospensione sine die imposta dalla stazione appaltante non si sia attivato per richiedere lo scioglimento del contratto senza indennità una volta superato il termine di tolleranza normativamente previsto. [G] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore che richieda il risarcimento del danno per spese di manutenzione e custodia dell’area di cantiere derivanti dalla protrazione della sospensione dei lavori. [H] Sul calcolo delle spese generali di cui l’appaltatore chieda il risarcimento in ragione della eccessiva durata della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante. [I] Sul risarcimento del mancato guadagno in caso di risoluzione del contratto per illegittima sospensione dei lavori. [L] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore che chieda il risarcimento del danno da perdita di chance e del danno curriculare conseguente all’illegittima sospensione dei lavori. [M] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’appaltatore a titolo di risarcimento del danno per illegittima sospensione dei lavori.
Tribunale di Udine, 6 settembre 2017
[A] Sui vizi che possono far sorgere in capo all’appaltatore la garanzia ex art. 1669 c.c. per gravi vizi dell’opera (in particolare per la realizzazione, mediante demolizione e ricostruzione, di marciapiedi pubblici). [B] Sull’incidenza della responsabilità del committente, ai sensi dell’art. 1227 c.c., per gravi vizi dell’opera dovuta alla non corretta progettazione e non corretta manutenzione dopo presa in consegna delle opere
Lodo Arbitrale, 2 maggio 2014
[A] Sulla efficacia o meno della declinatoria di competenza arbitrale svolta dall'Avvocatura dello Stato e non dall'Amministrazione: natura processuale o sostanziale dell'atto di declinatoria arbitrale. [B] Sulla applicazione dell'art. 1227 cod. civ. che disciplina gli effetti della condotta del creditore sulla quantificazione del danno da riconoscere in favore del medesimo creditore. [C] Sulla applicazione della compensazione legale di cui all'art. 1243 cod. civ. tra i crediti vantati dal concessionario e i debiti di quest'ultimo nei confronti della stessa Stazione Appaltante e sulla differenza rispetto alla compensazione giudiziale. [D] Sui limiti alla compensazione giudiziale, in caso di controcredito oggetto di contestazione in altro giudizio ancora pendente
Lodo Arbitrale, settembre 2014
[A] Sulla efficacia o meno della clausola compromissoria contenuta nel contratto d'appalto, nel caso in cui sia stata dichiarata l'invalidità dell'aggiudicazione, nonché sulla natura della clausola compromissoria. [B] Sulla differente natura tra l'Accertamento Tecnico Preventivo (ex art. 696 c.p.c.) e la Consulenza Tecnica a fini conciliativi (ex art. 696 bis c.p.c.) e sulla qualificazione della seconda tra i procedimenti sommari di istruzione preventiva di natura non cautelare. [C] Sulla operatività della clausola compromissoria e sulla espressione della volontà delle parti di non avvalersene. [D] Sulla natura processuale o sostanziale dell'eccezione volta a declinare la competenza del collegio arbitrale e sulla qualificazione della stessa come eccezione di parte. [E] Sull'interpretazione della clausola compromissoria riguardo alla possibilità di riferirsi anche alle opere extracontratto. [F] Sulla possibilità o meno del Giudice Ordinario (o del Collegio Arbitrale) di disapplicare provvedimenti amministrativi, laddove gli stessi siano stati dichiarati legittimi dal Giudice Amministrativo. [G] Sugli effetti prodotti dal sopravvenuto annullamento dell'aggiudicazione sul contratto stipulato (nullità o inefficacia). [H] Sugli effetti e sulla qualificazione della c.d. "caducazione" del contratto a seguito dell'annullamento in autotutela degli atti di gara. [I] Sulla possibilità di agire per la ripetizione dell'indebito, ai sensi dell'art. 2033 c.c., quando il vincolo contrattuale, esistente in origine, sia successivamente venuto a mancare per la dichiarata inefficacia del contratto. [L] Sulla possibilità o meno di esperire l'azione di indebito ex art. 2033 c.c. anche per ottenere la ripetizione di prestazioni diverse dal pagamento di una somma di denaro. [M] Sulle ipotesi di nullità della CTU e sulle regole di funzionamento della stessa nel giudizio arbitrale. [N] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante dovute agli effetti prodotti sull'appaltatore dal ritardo nell'assunzione di una qualsiasi decisione in merito alle richieste di riprendere i lavori. [O] Sul risarcimento del pregiudizio per immobilizzo di macchinari e personale nel caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sulla prova necessaria per valutarne l'entità. [P] Sulla risarcibilità di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo risarcitorio e sulla loro decorrenza. [Q] Sui limiti e sui presupposti del diritto al risarcimento dei danni per le perdite e i mancati guadagni subiti dal privato aggiudicatario nel caso di annullamento in autotutela dell'aggiudicazione presupposta
Lodo Arbitrale, 28 novembre 2013
[A] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante per il ritardo nel collaudo anche se dovuto a responsabilità della commissione di collaudo appositamente nominata. [B] Sulla quantificazione del danno da ritardato collaudo delle opere. [C] Sulla rilevanza del comportamento inerte prolungato tenuto dall'impresa di fronte alla mancata esecuzione delle operazioni di collaudo dell'opera. [D] Sulle modalità di applicazione di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all'Impresa a titolo di risarcimento del danno.
Lodo Arbitrale, 5 novembre 2013
[A] Sulle circostanze idonee a giustificare l'iscrizione di riserva nel verbale di consegna lavori. [B] Sulla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante e sulla applicabilità della disciplina dettata in tema di riserve legate al risarcimento danni da sospensione illegittima. [C] Sulla possibilità di ridurre l'importo del risarcimento per spese generali nel caso di anomalo andamento lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante, in caso di violazione da parte dell'impresa degli obblighi di cui all'art. 1227 c.c.
Lodo Arbitrale, 29 ottobre 2013
[A] Sul regime delle preclusioni processuali nel procedimento arbitrale. [B] Sui limiti alla responsabilità del danneggiato di cui all'art. 1227 cod. civ.. [C] Sul diritto al risarcimento del pregiudizio subito dall'Impresa in caso di consegna frazionata dei lavori in ragione delle disponibilità finanziarie della Stazione Appaltante. [D] Sul termine di prescrizione degli interessi (legali e moratori) sui ritardati pagamenti da parte della Stazione Appaltante. [E] Sul termine di prescrizione del diritto agli interessi per ritardata emissione dei certificati di pagamento e sulla decorrenza della prescrizione
Lodo Arbitrale, 29 ottobre 2013
Sulla possibilità o meno che l'accettazione da parte della Stazione Appaltante di una prestazione inesatta da parte dell'Impresa costituisca acquiescenza e precluda la successiva contestazione dell'inadempimento
Lodo Arbitrale, 13 dicembre 2012
[A] Sul necessario rispetto dei principi di correttezza e della buona fede ex art. 1375 cod. civ. nella esecuzione del contratto e sull'obbligo posto in capo all'appaltatore di non aggravare il proprio danno ex art. 1227, comma 2, cod. civ., anche sulla base della giurisprudenza comunitaria. [B] Sugli obblighi posti a carico della Stazione Appaltante di assicurare l'effettiva disponibilità delle aree consegnate e di eliminare tempestivamente gli eventuali ostacoli impeditivi sulle medesime gravanti. [C] Sui danni risarcibili dalla Stazione Appaltante per i pregiudizi subiti dall'Appaltatore in conseguenza della protrazione del tempo contrattuale dovuta a violazione dell'obbligo di correttezza e buona fede da parte della Stazione Appaltante. [D] Segue: spese generali. [E] Segue: mancato ammortamento dei mezzi d'opera e all'onere per personale. [F] Segue: mancato utile e onere della prova. [G] Segue: ritardata percezione dell'utile. [H] Segue: interessi e rivalutazione monetaria. [I] Sui limiti all'obbligo di manutenzione delle opere da parte dell'Appaltatore fino all'espletamento del collaudo e sul diritto al risarcimento degli oneri sostenuti in caso di ritardata emissione del collaudo
Lodo Arbitrale, 6 maggio 2010
[A] Sulla applicabilità o meno della normativa in materia di procedure ad evidenza pubblica ai comportamenti ricollegabili all’illecito contrattuale della Pubblica Amministrazione. [B] Sul quantum del risarcimento spettante all’appaltatore nel caso di risoluzione del contratto per colpa della Pubblica Amministrazione accertata a seguito di arbitrato. [C] Sul quantum del risarcimento spettante all’appaltatore per le attività prestate ex art. 1227 c.c. dopo l’intervenuta risoluzione del contratto con la Pubblica Amministrazione