Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini
CODICE CIVILE. Art. 1669 (Rovina e difetti di cose immobili)
Corte d’Appello di Brescia, 8 novembre 2023
[A] Sulla decorrenza del termine per la denuncia del pericolo di rovina o gravi difetti nella costruzione di un immobile di cui all’art. 1669 c.c. [B] Sulle conseguenze dell’approvazione, da parte del committente, dei lavori eseguiti dall’appaltatore in presenza di vizi immediatamente riconoscibili in materia di appalto. [C] Sulle conseguenze e sui comportamenti a seguito dei quali, anche in giudizio, deve ritenersi che l’appaltatore abbia effettuato il riconoscimento della presenza di vizi e difformità dell’opera in materia di appalto, con particolare riguardo al caso in cui l’appaltatore si attivi per rimuovere i vizi denunciati dal committente senza richiedere pagamenti aggiuntivi. [D] Sulla posizione giuridica del direttore dei lavori negli appalti pubblici e sui casi in cui sussiste la competenza giurisdizionale della Corte dei Conti per i danni da egli cagionati nell’espletamento dell’incarico.
Tribunale di Siracusa, 9 novembre 2023
[A] Sulla responsabilità solidale della ditta appaltatrice e del direttore dei lavori per i danni derivanti dai vizi nell’esecuzione dell’opera in materia di appalti. [B] Sull’accertamento che il giudice di merito è tenuto a svolgere circa l’applicabilità della disciplina di cui all’art. 1669 c.c. o di cui agli artt. 1667 c.c. e 1668 c.c. in materia di appalti. [C] Sulla configurabilità in corso d’opera della responsabilità del direttore dei lavori per vizi costruttivi in materia di appalto. [D] Sulla parte che è tenuta al pagamento delle spese processuali del terzo chiamato in garanzia dal convenuto.
Corte d’Appello di Napoli, 7 settembre 2023
[A] Sulla (im)possibilità di ottenere il risarcimento per danno da ritardo in caso di corresponsabilità tra le parti in materia di appalto. [B] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di far valere le pretese relative ai pregiudizi sofferti ed ai costi affrontati ove manchi l’apposizione della relativa riserva. [C] Sull’interesse dell’appaltatore ad ottenere la revisione dei prezzi prima della delibera della p.a. che riconosca la revisione stessa e sul rimedio giurisdizionale esperibile dall’appaltatore per far valere il suo interesse in assenza della predetta delibera. [D] Sulla nullità, ai sensi della l. 37/1973, delle clausole dirette ad escludere o a rendere obbligatoria la revisione dei prezzi in materia di appalti pubblici. [E] Sul diritto dell’appaltatore di essere reintegrato, a titolo risarcitorio e non di revisione dei prezzi, dei maggiori oneri derivanti dall’aumento dei prezzi ove, a causa del ritardo nei lavori per colpa della stazione appaltante, l’esecuzione degli stessi venga a coincidere con un periodo di prezzi crescenti. [F] Sull’onere della prova posto in capo al danneggiato in materia di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale circa l’esistenza del danno lamentato e della riconducibilità del danno al debitore. [G] Sulla nozione di gravi difetti di costruzione che danno luogo alla garanzia di cui all’art. 1669 c.c. in tema di appalto, con particolare riguardo al caso di infiltrazioni d’acqua. [H] Sul momento a partire dal quale decorre il termine decennale di garanzia per rovina o gravi difetti dell’opera di cui all’art. 1669 c.c., con particolare riguardo agli appalti pubblici, e sul termine entro cui deve essere esercitata la relativa azione risarcitoria. [I] Sulla (non) decorrenza del termine di decadenza per la denuncia di un anno dalla scoperta di vizi e quello di prescrizione di un anno dalla denuncia d cui all’art. 1669 c.c. in mancanza del collaudo in materia di appalti pubblici.
Tribunale di Lucca, 11 settembre 2023
[A] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al giudice che intenda aderire alle conclusioni del consulente tecnico. [B] Sulla natura della responsabilità ex art. 1669 c.c. e sui difetti e sulle carenze dell’opera idonee a intergarla. [C] Sui soggetti che, oltre all’appaltatore, possono essere chiamati a rispondere nei confronti del committente per difetti e carenze dell’opera e sulla natura solidale della responsabilità in caso di concorso nel danno. [D] Sulla (in)applicabilità dell’art. 1669 c.c. al rapporto tra committente e subappaltatore e sulla natura della responsabilità del subappaltatore, che abbia operato con negligenza e cagionato un’errata esecuzione dell’appalto, nei confronti del committente che abbia subito un danno ingiusto. [E] Sull’improcedibilità della domanda di risarcimento proposta nel giudizio ordinario di cognizione nei confronti della società fallita. [F] Sulla distinzione tra legittimazione passiva e titolarità passiva del rapporto controverso, con particolare riguardo al caso in cui i tecnici incaricati per un appalto eccepiscano di non aver eseguito incarichi attinenti a quelli che hanno causato i difetti e le carenze di un’opera. [G] Sul rapporto tra società mandanti e capogruppo riunite in ATI. [H] Sulla differenza della ripartizione delle responsabilità tra le società riunite in caso di ATI orizzontale e verticale. [I] Sul soggetto a cui spetta la rappresentanza esclusiva, anche processuale, dell’ATI. [L] Sulla nozione generale di responsabilità della p.a. e dei dipendenti pubblici. [M] Sulla possibilità e i presupposti necessari al fine di individuare una corresponsabilità della p.a. appaltante danneggiata per i difetti e le carenze dell’opera anche a causa dell’attività posta in essere da un dipendente pubblico in materia di appalti pubblici. [N] Sulla giurisdizione in materia di responsabilità dei dipendenti per aver, con il proprio operato, cagionato danni o oneri risarcitori in capo alla p.a.. [O] Sul momento da cui decorre il termine di un anno per la denuncia dei vizi ai sensi dell’art. 1669 c.c.. [P] Sui limiti entro cui la variante può modificare il progetto approvato in materia di appalto pubblico. [Q] Sulla possibilità di richiedere il risarcimento in forma specifica del danno che sia conseguenza dei vizi dell’opera in materia di appalto. [R] Sulla possibilità di ricomprendere nel risarcimento dovuto per i vizi dell’opera appaltata le spese di ristrutturazione ma non quelle necessarie a ricostruire un altro nuovo edificio. [S] Sulla natura del danno da lesione d’immagine della p.a. e sulla sua esigibilità nei confronti di soggetti terzi che, anche in ragione dei vizi e dei danni causati in esecuzione di un contratto d’appalto pubblico, abbiano leso la reputazione dell’amministrazione. [T] Sull’onere probatorio posto in capo alla p.a. che intenda chiedere il risarcimento del danno da lesione d’immagine, con particolare riguardo all’utilizzo di articoli di giornale al fine di provare il comune sentire della popolazione. [U] Sugli interessi, sulla rivalutazione e sul lucro cessante dovuti dal debitore per il ritardato adempimento dell’obbligo di risarcimento del danno da responsabilità extracontrattuale, quale quello di cui all’art. 1669 c.c.. [V] Sulla figura atipica di broker assicurativo e sulla (im)possibilità di chiamarlo in manleva. [Z] Sul soggetto su cui ricadono le spese processuali del terzo chiamato in causa dal convenuto.
Corte d’Appello di Palermo, 19 dicembre 2022
[A] Sull’(in)applicabilità della disciplina degli interessi dovuti all’Appaltatore per il ritardato pagamento della P.A. ai sensi degli artt. 35 e 36 d.p.r. 1063/1962 nel caso in cui si tratti di crediti oggetto di contestazioni tra le parti. [B] Sulla disciplina della sospensione dei lavori e della proroga del termine finale dei lavori nella vigenza del d.p.r. 1063/1962 in materia di Appalto pubblico: in particolare, il caso in cui la sospensione o la proroga non siano imputabili ad alcuna delle parti.[C] Sulla ripartizione dell’onere probatorio e sull’ammissibilità delle presunzioni con riferimento al danno subito dall’Appaltatore nel caso di illegittima sospensione dei lavori di un Appalto pubblico. [D] Sulla ratio dell’istituto della revisione dei prezzi in materia di Appalto pubblico. [E] Sull’interpretazione dell’art. 33 della l. 41/1986: la distinzione tra il momento dell’accertamento del diritto alla revisione dei prezzi e la quantificazione dell’importo revisionale. [F] Sulla delimitazione del concetto di “gravi difetti” dell’opera di cui all’art. 1669 c.c.. 
Corte d’Appello di Torino, 12 aprile 2022
[A] Sui requisiti di ammissibilità dell’appello ai sensi dell’art. 342 c.p.c.. [B] Sulla responsabilità solidale dell’Appaltatore e del Direttore dei lavori che abbiano concorso a determinare il danno subito dal Committente ai sensi degli artt. 1667 e 1669 c.c.. [C] Sul contenuto degli obblighi di vigilanza assunti dal Direttore dei lavori con riferimento ai vizi ed alle difformità dell’opera appaltata in tema di contratto d’Appalto. [D] Sui limiti dell’obbligo indennitario posto a carico dell’assicurazione nei confronti dell’assicurato che sia responsabile, in solido con un altro soggetto, di un danno in tema di assicurazione della responsabilità civile.
Tribunale di Pisa, 31 dicembre 2021
[A] Sulla denuncia dei vizi dell’opera in caso di riconoscimento degli stessi da parte dell’Appaltatore. [B] Sulla responsabilità di Appaltatore, progettista e direttore dei lavori per i gravi difetti dell’opera. [C] Sulla definizione di “difetto di costruzione” a mente dell’art. 1669 c.c..
Corte d’Appello di Messina, 1 ottobre 2021
[A] Sul potere del Giudice di merito di qualificare giuridicamente la domanda con cui venga richiesta la condanna dell’Appaltatore al risarcimento dei danni o all’eliminazione dei vizi dell’opera. [B] Sulle domande di condanna esperibili con l’azione di responsabilità ai sensi dell’art. 1669 c.c.. [C] Sulle condizioni che legittimano la richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale. [D] Sull’ammissione di nuovi mezzi di prova in appello ai sensi del novellato art. 345 c.p.c..
Corte d’Appello di Palermo, 24 febbraio 2021
[A] Sulla possibilità o meno del Giudice di rilevare d’ufficio la decadenza dell’azione per tardività della denuncia di rovina e difetti di cose immobili, ai sensi dell’art. 1669, co. 1 c.c.. [B] Sull’applicabilità dell’art. 1669 c.c. alle opere di ristrutturazione edilizia. [C] Sulla portata del concetto di “gravi difetti” di cui all’art. 1669 c.c.. [D] Sugli interessi legali e sulla rivalutazione delle somme liquidate a favore del Committente per l’eliminazione dei vizi e difformità dell’opera.
Tribunale di Monza, 4 giugno 2021
[A] Sull’applicabilità della disciplina di cui agli artt. 1453-1455 c.c. in caso di opera viziata ma terminata dall’Appaltatore. [B] Sull’applicabilità degli artt. 1667 e 1669 c.c. agli Appalti pubblici. [C] Sui termini per la denunzia dei vizi immediatamente percepibili in materia di Appalti pubblici. [D] Sui casi in cui le azioni ex art. 1669 c.c. ed ex art. 2043 c.c. possono concorrere in materia di Appalti pubblici. [E] Sulla natura giuridica del certificato di collaudo: in particolare, il valore da attribuire alle dichiarazioni del soggetto incaricato del collaudo in materia di vizi dell’opera realizzata in esecuzione di contratto d’Appalto pubblico.
Tribunale di Catania, 5 marzo 2020
[A] Sul riconoscimento implicito dei vizi, ex art. 1667 c.c., da parte dell’appaltatore e sulla conseguente applicazione del termine prescrizionale ordinario per l’azione da parte dell’Amministrazione appaltante. [B] Sulla configurabilità di un vizio grave ex art. 1669 nel caso di distacco di intonaco esterno dell’edificio realizzato dall’appaltatore e sulla distinzione tra vizi riferibili all’art. 1667 c.c. e all’art. 1669 c.c.
Tribunale di Brindisi, 30 gennaio 2020
Sulla natura della responsabilità dell’appaltatore ex art. 1669 c.c. e sui limiti al risarcimento del danno dovuto al committente.
Corte d’Appello di Torino, 27 settembre 2017
[A] Sull’interpretazione delle garanzie di cui all’art. 1669 cod. civ. nell’ambito degli appalti pubblici. [B] Sul termine annuale di decadenza della denuncia dei vizi e del conseguente termine annuale di prescrizione dell’azione di garanzia di cui all’art. 1669 cod. civ.. [C] Sul grado di conoscenza dei vizi necessario affinché possa decorrere il termine annuale di decadenza per la denuncia degli stessi da parte della Stazione Appaltante.
Tribunale di Udine, 6 settembre 2017
[A] Sui vizi che possono far sorgere in capo all’appaltatore la garanzia ex art. 1669 c.c. per gravi vizi dell’opera (in particolare per la realizzazione, mediante demolizione e ricostruzione, di marciapiedi pubblici). [B] Sull’incidenza della responsabilità del committente, ai sensi dell’art. 1227 c.c., per gravi vizi dell’opera dovuta alla non corretta progettazione e non corretta manutenzione dopo presa in consegna delle opere
Tribunale di Bari, 11 maggio 2017
Sulle garanzie per vizi dell’opera previste agli artt. 1667 e 1669 c.c. e sulle ipotesi di riconduzione dei vizi alla garanzia di cui all’art. 1669 c.c..
Tribunale di Bari, 11 maggio 2017
[A] Sulle garanzie per vizi dell’opera previste agli artt. 1667 e 1669 c.c. e sulle ipotesi di riconduzione dei vizi alla garanzia di cui all’art. 1669 c.c.
Tribunale di Bari, 11 maggio 2017
[A] Sulle garanzie per vizi dell’opera previste agli artt. 1667 e 1669 c.c. e sulle ipotesi di riconduzione dei vizi alla garanzia di cui all’art. 1669 c.c.
Corte d’Appello di L’Aquila, 22 febbraio 2017
Sulla natura della responsabilità dell’appaltatore disciplinata dall’art. 1669 cod. civ..
Corte d’Appello di Torino, 30 gennaio 2017
[A] Sulla possibilità o meno che l’iscrizione della riserva costituisca atto di costituzione in mora, anche ai fini del decorso degli interessi. [B] Sulla solidarietà o meno della responsabilità del Direttore dei Lavori e dell’appaltatore per il danno prodotto alla Stazione Appaltante. [C] Sulle varianti disposte dal Direttore dei Lavori in situazioni di urgenze sulla sussistenza o meno dell’obbligo dell’appaltatore di darvi immediata esecuzione. [D] Sui limiti alla proposizione dell’azione di indebito arricchimento di cui all’art. 2041 cod. civ.
Corte di Cassazione, Sezioni Unite, 27 marzo 2017 (ud. 10.1.2017)
L'art. 1669 c.c. è applicabile anche alle opere di ristrutturazione edilizia e, in genere, agli interventi manutentivi o modificativi di lunga durata su immobili preesistenti?
Tribunale di Arezzo, 19 maggio 2014
[A] Sull'onere di iscrizione di tempestiva riserva nel caso di fatti continuativi e sull'onere di specifica quantificazione. [B] Sui termini e sugli atti idonei all'iscrizione della riserva in caso di sospensione dei lavori. [C] Sulla possibilità o meno di rinunciare o limitare alla responsabilità di cui all'art. 1669 c.c.. [D] Sulla procedibilità o meno della domanda di accertamento di un credito svolta in via riconvenzionale nei confronti del fallimento dell'appaltatore e sulla possibilità per la Stazione Appaltante di ottenere la compensazione
Lodo Arbitrale, 21 febbraio 2013
[A] Sulla necessità o meno, ai sensi dell'art. 810 c.p.c., di procedere alla nomina dell'arbitro a mezzo di atto notificato tramite ufficiale giudiziario e sulla nullità o meno dell'invio svolto con strumento diverso. [B] Sul momento da cui decorre la litispendenza del giudizio arbitrale. [C] Sulla qualificazione del contratto d'appalto come obbligazione di mezzi o di risultato e sulle conseguenze di tale classificazione. [D] Sulla disciplina della garanzia per i vizi dell'opera ai sensi degli artt. 1667 e 1668 cod. civ.. [E] Sui vizi riconducibili alla garanzia di cui all'art. 1667 cod. civ. e su quelli riconducibili alla diversa garanzia di cui all'art. 1669 cod. civ.. [F] Sulla sussistenza o meno di un onere a carico dell'Appaltatore e del direttore dei lavori di correggere preventivamente i difetti progettuali riscontrati, segnalandoli alla Stazione Appaltante e sulle conseguenze della omessa segnalazione. [G] Sulla natura e sui limiti alla responsabilità dell'appaltatore disciplinata dall'art. 1669 cod. civ.. [H] Sulla qualificazione della responsabilità di cui all'art. 1669 cod. civ. come "responsabilità aggravata" dell'appaltatore e sulle conseguenze riguardo all'onere della prova posto a carico delle parti. [I] Sulle ipotesi in cui i difetti dell'opera realizzata dall'appaltatore possono qualificarsi come "gravi difetti" e, quindi, possono rientrare nella responsabilità di cui all'art. 1669 cod. civ.. [L] Sulle ipotesi specifiche in cui la responsabilità dell'appaltatore di cui all'art. 1669 cod. civ. è da ritenersi esclusa. [M] Sulla idoneità o meno del procedimento per ATP attivato ai sensi dell'art. 696 c.p.c. e del procedimento arbitrale ad interrompere e sospendere la prescrizione di cui all'art. 1669 cod. civ.. [N] Sulla qualificazione dell'attività del progettista e sulla possibilità o meno di ricondurla nell'ambito dell'art. 2226 cod. civ. con le relative garanzie. [O] Sulla sussistenza o meno di una solidarietà tra appaltatore e progettista per i vizi dell'opera realizzata e sulla applicabilità della responsabilità di cui all'art. 1669 cod. civ. al progettista e al direttore lavori. [P] Sull'obbligo dell'Appaltatore di contestare le indicazioni errate del direttore dei lavori e sulle responsabilità di Appaltatore e direttore lavori verso il committente nel caso di istruzioni sbagliate del direttore dei lavori. [Q] Sulla applicazione o meno della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate al committente a titolo di risarcimento del danno ai sensi dell'art. 1669 cod. civ.. [R] Sulla automaticità o meno dell'estinzione della polizza cauzionale stipulata dall'appaltatore a garanzia degli impegni assunti verso l'Amministrazione a seguito della approvazione del certificato di collaudo
Lodo Arbitrale, 2 dicembre 2011
[A] Sugli interessi applicabili in caso di danno da ritardata contabilizzazione dei lavori. [B] Sull'onere della prova posto a carico della Stazione Appaltante ove l'appaltatore richieda in giudizio gli interessi per ritardato pagamento delle rate di acconto del corrispettivo dell'appalto. [C] Sull'onere di denuncia dei vizi dell'appalto ai sensi dell'art. 1669 cod. civ. e sulla natuara del collaudo definitivo dell'opera. [D] Sull'onere di iscrizione della riserva delle pretese derivanti da interessi per ritardato pagamento / contabilizzazione
Lodo Arbitrale, 5 ottobre 2011
[A] Sulla nullità o annullabilità della transazione tra Impresa e Stazione Appaltante per l'uso di artifici e raggiri al momento della stipulazione da parte della Stazione Appaltante. [B] Sulle caratteristiche affinché il dolo nel comportamento del contraente possa essere inteso come vizio della volontà idoneo a costituire motivo di annullabilità del contratto. [C] Sulla natura della responsabilità per vizi ex art. 1669 c.c., sulla sua rinunciabilità o meno e sugli specifici vizi che, secondo l'interpretazione data dalla giurisprudenza dominante, sono coperti da tale garanzia. [D] Sui termini di decadenza e prescrizione per le garanzie di cui agli articoli 1667 e 1669 c.c.. [E] Sull'onere di denuncia dei vizi da parte del committente ai sensi dell'art. 1669 entro un anno dalla scoperta e sulla individuazione del momento a partire dal quale il vizio può ritenersi "conosciuto". [F] Sulla possibilità o meno che la responsabilità dell'appaltatore per gravi vizi, di cui all'art. 1669 c.c., possa ritenersi non sussistente nel caso di appalto c.d. a regia in cui vi è una forte ingerenza del committente e l'appaltatore è un mero esecutore. [G] Sulla procedibilità o meno della domanda di arbitrato attivata dall'Impresa in pendenza del procedimento di accordo bonario di cui all'art. 31bis L. 109/1994, nel caso in cui i termini ivi previsti scadano senza che l'Amministrazione abbia provveduto agli adempimento di sua spettanza. [H] Sui presupposti necessaria al risarcimento del danno all'Immagine lamentato dall'Impresa
Lodo Arbitrale, 8 luglio 2011
[A] Sulla sussistenza o meno dell'obbligo di iscrivere riserve per le richieste di interessi e risarcimento danni per ritardo nel pagamento. [B] Sull'imputazione dei pagamenti parziali eseguiti dalla Stazione Appaltante a capitale e/o a interessi maturati. [C] Sulla compentenza o meno del Collegio a pronunciarsi in merito alla domanda relativa alla c.d. compensazione prezzi a seguito di aumento dei costi dei singoli materiali di cui all'art. 133 del d.lgs. n. 163 del 2006. [D] Sui presupposti per il riconoscimento del danno per vizi ex art. 1669 c.c. e sull'onere della prova posto a carico della Stazione Appaltante: in particolare nel caso di pavimentazione stradale a lastre di pietra. [E] Sulla natura degli interessi dovuti in caso di debiti di valore e di valuta e sul calcolo degli stessi
Lodo Arbitrale, 27 giugno 2011
[A] Sugli elementi da valutare per verificare la competenza del Collegio Arbitrale a decidere sui quesiti proposti dalle parti e sulla interpretazione della clausola compromissoria. [B] Sulla competenza del Collegio Arbitrale sulle domande avanzate a titolo di responsabilità extracontrattuale. [C] Sull’esistenza o meno dell’onere di denuncia dei vizi dell’opera ex art. 1667 c.c. da parte della Stazione Appaltante e sulla decorrenza del termine di prescrizione dalla consegna dell’opera ovvero dal collaudo della stessa. [D] Sulle differenze tra i vizi di cui all’art. 1667 c.c. e i vizi di cui all’art. 1669 c.c., nonché sulla differente disciplina. [E] Sul momento a partire dal quale si può considerare sussistente la conoscenza completa dei vizi, tale da provocare il decorso del doppio termine (decadenziale e prescrizionale) per l’azione risarcitoria di cui all’art. 1669 c.c.. [F] Sulla possibilità o meno che il riconoscimento delle difformità o dei vizi dell’opera da parte dell’appaltatore esoneri il committente dal rispetto dei termini di decadenza e prescrizione anche per i vizi di cui all’art. 1669 c.c.. [G] Sulla debenza o meno degli interessi e della rivalutazione monetaria sulle somme cui l’appaltatore venga condannato per vizi di costruzione
Tribunale di Grosseto, 15 febbraio 2011
[A] Sulla applicabilità o meno delle disposizioni dell'art. 2226 c.c., in tema di decadenza e prescrizione dell'azione di garanzia per vizi dell'opera, alla prestazione svolta dal progettista e direttore dei lavori [B] Sulla responsabilità del professionista nel caso in cui il progetto da questi elaborato sia in parte inidoneo ad essere attuato
Corte d’Appello di Firenze, Sezione II, 9 agosto 2010
[A] La responsabilità per rovina o gravi difetti di edifici, sancita dall’art. 1669 c.c. per finalità di interesse generale, che trascende i confini dei rapporti negoziali tra le parti, ha natura extracontrattuale e opera non solo a carico dell’appaltatore nei confronti del committente, ma anche – come appunto nel caso di specie – a carico del costruttore nei confronti dell’acquirente. [B] Sull’umidità riscontrata pressoché in tutte le stanze dell’appartamento
Corte d’Appello di Firenze, Sezione I, 24 giugno 2010
Anche laddove l’appaltatore si attenga alle previsioni del progetto altrui, come nel caso in cui il committente predispone il progetto e fornisce indicazioni sulla relativa realizzazione, l'appaltatore può comunque essere ritenuto responsabile per i vizi dell'opera se, nel fedelmente eseguire il progetto e le indicazioni ricevute, non segnala eventuali carenze ed errori
Tribunale di Lucca, 23 giugno 2010
[A] La responsabilità del direttore lavori non viene meno nel caso in cui i vizi dell’opera siano da attribuire ad un’erronea progettazione. [B] Soltanto quando assuma la veste di mero esecutore di ordini, cioè di nudus minister, l'appaltatore può sottrarsi alla responsabilità per gravi difetti di costruzione
T.A.R. Veneto, Sezione I, 18 marzo 2010
La responsabilità di cui all’art. 1669 c.c. si applica anche ai rapporti tra acquirente e costruttore-venditore
Corte d’Appello di Firenze, Sezione II, 19 maggio 2009
L’appaltatore deve segnalarne al committente le carenze e gli errori, essendo egli tenuto ad eseguire il progetto a regola d’arte e controllare, con la dovuta diligenza e nei limiti delle cognizioni tecniche da lui esigibili, la congruità e la completezza del progetto e delle indicazioni fornitegli
Lodo Arbitrale, 25 luglio 2008 n. 106
[A] Sull’onere della prova riguardo ai vizi ex art. 1669 c.c. [B] Sul premio di accelerazione e sulla sua natura autonoma o meno rispetto al corrispettivo d’appalto
Corte d’Appello di Firenze, Sezione I, 31marzo 2009
[A] Sulla possibilità o meno di invocare la garanzia per gravi difetti ex. art. 1669 c.c. qualora si verifichino infiltrazioni di acqua per carenza di impermeabilizzazione della copertura della terrazza praticabile. [B] Sui vizi consistenti in crepe nei muretti dei balconi e della terrazza, distacchi d’intonaco sul parapetto della terrazza, malformazioni nella pavimentazione del piano terra e assenza di guaine di condotta nell’impianto elettrico. [C] L’appaltatore risponde ex art. 1669 c.c. verso il committente ed i suoi aventi causa anche quando i difetti costruttivi siano ascrivibili all’imperfetta o erronea progettazione