[A] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in tema di specificità dei motivi d’appello. [B] Sulla natura e sul rapporto che lega le società consorziate facenti parti di un consorzio di cooperative di produzione e lavoro regolamentato dalla speciale disciplina di cui alla L. 25 giugno 1909, n. 422 ("Costituzione di consorzi di cooperative per appalti di lavori pubblici") e sulle differenze con la disciplina dell’A.T.I. in materia di Appalto pubblico. [C] Sull’ammissibilità delle domande di accertamento e di condanna e sull’(in)ammissibilità di quelle esecutive proposte dal creditore nei confronti dal debitore successivamente al decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo. [D] Sui presupposti necessari ai fini della condanna ai sensi dell’art. 96, co. 3 c.p.c.
[A] Sull’applicabilità della clausola compromissoria contenuta nello Statuto di un Consorzio nel caso in cui la consorziata che agisce in giudizio abbia receduto dal Consorzio e sia stata posta in liquidazione. [B] Sull’interpretazione della clausola compromissoria al fine di determinare se la stessa configuri un arbitrato rituale o irrituale.
[A] Sulla società consortile: le deroghe al regime della responsabilità limitata in materia di Appalti pubblici; [B]Sulla deroga al regime della responsabilità limitata con riferimento al RTI.
[A] Sull’applicabilità o meno della disciplina prevista dalla parte II, Titolo I del d.lvo 163/2006 alle società che siano Contraenti Generali ai sensi dell’art 173 dello stesso Codice degli Appalti. [B] Sulla configurabilità della responsabilità illimitata e solidale in capo alle singole società di società consortile per le obbligazioni da questa assunte in materia di Appalti pubblici. [C] Sulla distinzione tra A.T.I. orizzontale e verticale. [D] Sulla decorrenza degli interessi di mora nei confronti del debitore sottoposto a procedure concorsuali
[A] Sulla sussistenza o meno della responsabilità solidale tra le consorziate costituite nella forma della società di capitali nell’ambito di un appalto pubblico riguardo alle obbligazioni contratte con i fornitori. [B] Sui limiti alla procedibilità della domanda da parte della stazione appaltante nei confronti della procedura fallimentare dell’appaltatrice
[A] Sul rapporto tra responsabilità solidale dei partecipanti al Raggruppamento Temporaneo (ATI) aggiudicatario, ex art. 37 del d.lgs. 163/2006, e responsabilità dei soci del consorzio costituito per l’esecuzione dei lavori. [B] Sulla possibilità o meno che il principio in base al quale i soci della società di capitali non rispondono dei debiti della società possa ritenersi derogato dalla previsione della responsabilità solidale degli aggiudicatari, anche tenuto conto di quanto disposto dall’art. 93 del d.p.r. n. 207/2010. [C] Sulla possibilità o meno che la responsabilità solidale tra mandataria e mandante possa essere interrotta dal sopravvenuto scioglimento dell’ATI per la costituzione di un consorzio e sui presupposti affinché una impresa “raggruppata” possa considerarsi cooptata.
[A] Sugli effetti prodotti dalla trasformazione dell’ATI aggiudicataria in società consortile e sulla possibilità o meno di configurare un subentro nella titolarità del contratto di appalto e delle relative posizioni giuridiche [B] Sull’onere processuale posto a carico della Stazione Appaltante di contestare tempestivamente l’eventuale tardività delle riserve (e conseguente decadenza dalle pretese ivi formulate). [C] Sulla possibilità che appaltatore e Stazione Appaltante stipulino una transazione anche per danni futuri. [D] Sui limiti alla riconoscibilità del danno da ritardo nei pagamenti qualificato come “interessi compensativi” e sulla prova necessaria ad ottenerne il riconoscimento. [E] Sulla responsabilità in merito alla esecuzione di un appalto pubblico delle società facenti parte di una società consortile a responsabilità limitata.
[A] Sulla decorrenza del termine di prescrizione quinquennale dell’azione di risarcimento del danno avviata dall’Appaltatore nei confronti della Stazione Appaltante. [B] Sulla natura del consorzio stabile e sulla esistenza o meno della legittimazione ad agire verso la Stazione Appaltante da parte della consorziata designata per l’esecuzione
Sulla solidarietà tra consorziati per le obbligazioni assunte dalla società consortile nei confronti di terzi, oltre che nei confronti della Stazione Appaltante
Sulla responsabilità dei consorzi di cooperative di produzione e lavoro nei confronti della Stazione Appaltante e dei subappaltatori per inadempimenti riconducibili alla consorziata designata per l’esecuzione dell’appalto
[A] Sulla natura della clausola conciliativa inserita nel contratto d'appalto e sulla possibilità o meno che il mancato esperimento del tentativo di conciliazione ivi previsto possa determinare l'improcedibilità del giudizio arbitrale. [B] Sulla sussistenza o meno della legittimazione attiva del Consorzio a far valere nel giudizio arbitrale anche i danni asseritamente subiti, per fatto della Stazione Appaltante, dalle imprese in esso consorziate. [C] Sul procedimento che deve essere seguito dagli arbitri e sulla possibilità o meno di stabilire termini e modi anche in deroga alle norme sul rito civile. [D] Sulla interpretazione della clausola compromissoria che preveda un generico rinvio alle norme del codice di procedura civile. [E] Sulle preclusioni in relazione alle domande nuove avanzate o precisate nel corso del giudizio arbitrale. [F] Sugli accertamenti da eseguire per verificare la natura e la gravità dell'inadempimento ai fini di decidere sulla domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [G] Sulla tesi della reviviscenza della norma abrogata, in conseguenza della disapplicazione della norma abrogante per contrasto a norme comunitarie (in particolare il caso dell'art. 12 del D.L. n. 112/2008). [H] Sull'inadempimento contestabile ad una parte del contratto d'appalto in caso di violazione dell'obbligo di buona fede oggettiva o correttezza di cui agli articoli 1175 e 1375 cod. civ. e sulla natura giuridica di tale obbligo. [I] Sulla natura e sulla configurabilità del c.d. abuso di diritto nel rapporto contrattuale tra Stazione Appaltante e Appaltatore. [L] Sui limiti al potere del Collegio di liquidare il danno in via equitativa ex art. 1226 cod. civ. e sui presupposti che il giudicante deve prendere in considerazione per tale quantificazione
[A] Sugli orientamenti in materia di effetti prodotti dall’annullamento giurisdizionale degli atti di gara sul contratto successivamente stipulato, prima del d.lgs. 53 del 2010. [B] Sulla natura autonoma o meno del contratto d’appalto rispetto agli atti amministrativi ad esso presupposti e sulla giurisdizione in merito alla sorte del contratto prima del d.lgs. 53 del 2010. [C] Sulla giurisdizione in materia di effetti dell’annullamento giurisdizionale del provvedimento di aggiudicazione sul conseguente contratto d’appalto successivamente all’entrata in vigore del d.lgs. n. 53 del 2010. [D] Sulla procedibilità o meno dell’arbitrato in caso di sopravvenuto annullamento giurisdizionale degli atti di gara presupposti al contratto la cui esecuzione è compromessa in arbitri. [E] Sulla ammissibilità o meno dei nuovi quesiti introdotti nel corso del giudizio arbitrale. [F] Sulla nullità o meno del contratto in ragione dell’intervenuta sostituzione, da parte del Consorzio stabile, dell'impresa esecutrice dei lavori affidati in appalto
Il nuovo codice degli appalti limita la possibilità che il consorzio stabile si avvalga delle “qualificazioni” possedute dalle imprese consorziate nei soli casi di appalti di lavori
La lex specialis di gara correttamente impone l’obbligo di produrre copia dello statuto consortile al precipuo fine di consentire la verifica dell’effettivo possesso, da parte dei consorzi, dei requisiti di cui all’art. 36 del codice
[A] Il soggetto che partecipa ad una pubblica gara, con l’obbligo di prestare cauzione provvisoria è obbligato a presentare un soggetto capace di prestare la garanzia e di fornire alla stazione appaltante anche gli elementi giustificativi dei poteri del sottoscrittore. [B] Sulla mancanza delle parole “consorzio stabile” nella ragione sociale
[A] La mancanza delle parole “consorzio stabile” nella ragione sociale non costituisce, di per sé, motivo perché questo non sia assoggettato alla relativa disciplina. [B] Sul dovere di acquisizione d’ufficio del D.U.R.C.
[A] Sull’obbligo o meno di far sottoscrivere la domanda di partecipazione non soltanto alla società di ingegneria ma anche a progettisti personalmente responsabili e nominativamente indicati. [B] Sulla partecipazione di un consorzio stabile ad una gara per conto di una consorziata e sulla necessità o meno che la consorziata sia comunque qualificata in proprio per almeno il 10%
Appalti pubblici di lavori – Direttiva 2004/18/CE – Artt. 43 CE e 49 CE – Principio della parità di trattamento – Consorzi d’imprese – Divieto di partecipazione allo stesso appalto, in modo concorrente, di un “consorzio stabile” e di una società facente parte dello stesso
L’art. 36 del Codice dei contratti si riferisce alle sole gare per l’affidamento di appalti di lavori, mentre negli altri casi - appalti servizi e forniture - si applica il precedente art. 35
A prescindere dal fatto che il Consorzio sia un consorzio stabile o un consorzio ordinario, è fuori discussione che esso debba dare la dimostrazione del possesso dei requisiti di tutti i consorziati che vengano individuati come esecutori