Tribunale di Napoli Nord, 16 luglio 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di applicazione della clausola penale prevista in un contratto d’appalto pubblico per intervenuta interdittiva antimafia nei confronti dell’appaltatore. [B] Sulla (ir)rilevanza, con riferimento alla validità dell’incameramento della penale prevista in un contratto d’appalto pubblico per intervenuta interdittiva antimafia nei confronti dell’appaltatore, dell’impugnazione dell’interdittiva medesima che sia stata presentata successivamente all’applicazione della penale da parte della stazione appaltante. [C] Sulla validità della clausola penale prevista in un contratto d’appalto pubblico per il caso in cui venga emanata un’interdittiva antimafia nei confronti dell’appaltatore. [D] Sulla funzione della clausola penale prevista in un contratto d’appalto pubblico per intervenuta interdittiva antimafia nei confronti dell’appaltatore. [E] Sulla (im)possibilità di qualificare l’interdittiva antimafia come sopravvenienza estranea alla sfera dell’appaltatore idonea ad escludere l’inadempimento del medesimo ad un contratto d’appalto pubblico.
Tribunale di Roma, 26 maggio 2024
[A] Sul diritto, in capo all’appaltatore di lavori pubblici oggetto di informativa antimafia, di ottenere il pagamento del valore delle opere già eseguite ed il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione delle opere rimanenti e sulla quantificazione degli importi così ottenibili. [B] Sulla validità delle clausole penali contenute in un contratto d’appalto pubblico che scattano per il sopraggiungere di un’informativa di interdittiva antimafia a carico dell’appaltatore. [C] Sull’applicabilità della penale prevista in un contratto d’appalto pubblico in caso di sopraggiunta interdittiva antimafia che sia oggetto di impugnazione da parte dell’appaltatore dinanzi al giudice amministrativo. [D] Sulla responsabilità solidale delle imprese riunite in ATI o consorziate, nella vigenza sia del d.lgs. 50/2016 che del d.lgs. 163/2006, nei confronti dei subappaltatori e dei fornitori e sulla responsabilità solidale delle imprese riunite in ATI per le obbligazioni assunte, nei confronti di subappaltatori e fornituri, dalla società consortile costituita dalla stessa ATI per l’esecuzione di lavori pubblici .
Tribunale di Napoli, 8 gennaio 2024
[A] Sull’(im)possibilità di presentare domande nuove o prospettare questioni nuove in sede di comparsa conclusionale in materia di appalti pubblici. [B] Sulla data a partire dalla quale agli appalti di lavori pubblici si applica il d.lgs. 231/2002 in materia di termini di pagamento ed interessi moratori e sulla normativa applicabile agli appalti stipulati in precedenza. [C] Sulla (non) necessità di una specifica riserva concernente gli interessi moratori dovuti per il ritardato pagamento da parte della stazione appaltante in tema di appalto di opere pubbliche. [D] Sull’(in)applicabilità del termine quinquennale di prescrizione di cui al n. 4 dell’art. 2948 c.c. agli interessi dovuti per il tardivo pagamento del corrispettivo dovuto all’appaltatore in relazione ad un appalto pubblico. [E] Sulla (non) coincidenza tra le erogazioni individuate dall’art. 67, co. 1, lett. g) del d.lgs. 159/2011 che la p.a. non può conferire all’impresa colpita da interdittiva antimafia ed i corrispettivi dovuti all’appaltatore per i lavori eseguiti in relazione ad un appalto pubblico. [F] Sull’onere dell’appaltatore di provare i danni subiti per il ritardo nell’esecuzione del collaudo da parte della stazione appaltante in materia di appalti pubblici.
Tribunale di Palermo, 26 luglio 2023
[A] Sugli effetti, con riferimento al rapporto contrattuale tra ATI aggiudicataria di un appalto pubblico e p.a. appaltante, di un’interdittiva antimafia disposta nei confronti della società mandataria con particolare riguardo alle pretese dell’ATI per i lavori eseguiti. [B] Sulla quantificazione del lucro cessante in materia di appalto pubblico.
Tribunale di Napoli, 23 maggio 2022
[A] Sull’imputabilità dell’inadempimento nel caso di interdittiva antimafia disposta nei confronti dell’Appaltatore. [B] Sull’individuazione del momento di cessazione della garanzia prestata dall’Appaltatore a favore della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 113 del d.lgs. 163/2006: in particolare, il caso di risoluzione anticipata del contratto per grave inadempimento dell’Appaltatore.
Tribunale di Roma, 17 gennaio 2022
[A] Sui limiti alla utilizzabilità della documentazione antimafia da parte dell’appaltatore, nonché sull’efficacia temporale dell’informativa antimafia e delle relative misure interdittive in capo alle imprese. [B] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva posto a carico dell’appaltatore per le pretese inerenti lo svolgimento dell’appalto. [C] Sulla funzione del regime delle riserve. [D] Sugli atti idonei a ricevere l’iscrizione delle riserve e sui limiti alla possibilità di successiva quantificazione delle stesse da parte dell’appaltatore.
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II, 30 marzo 2011
[A] Sulla sufficienza o meno del tentativo di infiltrazione mafiosa nell’impresa per giustificare l’informativa prefettizia antimafia [B] Sulla sufficienza o meno del mero sospetto di infiltrazioni mafiose nell’impresa per giustificare l’informativa prefettizia antimafia [C] Sui poteri del Giudice Amministrativo di verificare il fondamento di una informativa antimafia prefettizia [D] Sugli elementi valutativi che il Prefetto prende in considerazione per verificare la sussistenza dei presupposti per rendere le informative antimafia [E] Sulla possibilità o meno che il Prefetto possa predisporre una informativa antimafia nel caso di assoluzione in sede penale [F] Sulla sufficienza o meno del fondato pericolo di infiltrazioni mafiose perché il Prefetto renda l’informativa antimafia
T.A.R. Sicilia Catania, Sezione IV, 11 marzo 2011
[A] Sulla possibilità o meno che l’Amministrazione appaltante possa richiedere l’informativa antimafia anche laddove l’obbligo non sussista [B] Sui limiti entro i quali deve operare l’Amministrazione nel richiedere l’informativa antimafia [C] Sulla necessità o meno che la c.d. informativa antimafia richieda la prova della intervenuta infiltrazione mafiosa ovvero sia sufficiente anche il solo pericolo di collegamento tra l'impresa e la criminalità organizzata
T.A.R. Calabria Reggio Calabria, 11 marzo 2011
Sulla sufficienza o meno del legame parentale con soggetto sottoposto a misura cautelare per reati associativi, ai fini della motivazione di una informativa antimafia interdittiva, in particolare nel settore dei servizi all’infanzia