Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini

PONI UN QUESITO ALLA NOSTRA REDAZIONE

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Corte d’Appello di Reggio Calabria, 29 agosto 2024
[A] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che intenda dimostrare la tempestività della riserva relativa ai pregiudizi subiti per la sospensione dei lavori disposta dalla stazione appaltante ove egli abbia effettuato l’iscrizione della riserva nel verbale di ripresa dei lavori ma non anche in quello di sospensione dei lavori. [B] Premessa la ratio dell’istituto della riserva, sulle modalità e tempistiche con cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve per i pregiudizi subiti a seguito della sospensione dei lavori disposta dalla p.a. committente. [C] Sulla rilevanza che assume, nel giudizio di risoluzione per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico, la mancata apposizione, da parte dell’appaltatore, della riserva per i pregiudizi subiti a seguito della sospensione dei lavori disposta dalla p.a. committente. [D] Sulla portata della dichiarazione dell'impresa di aver preso conoscenza delle opere da eseguire e delle condizioni locali ai sensi dell'art. 71 del d.p.r. 551/1999, con particolare riguardo all’onere dell’appaltatore di verificare diligentemente il progetto esecutivo e lo stato dei luoghi ed alla (im)possibilità per il medesimo, ove abbia omesso la predetta verifica, di andare esente da responsabilità per le carenze progettuali o le condizioni dei luoghi che rendano difficoltosa l’esecuzione dell’appalto.
Tribunale di Chieti, 6 settembre 2024
[A] Sull’applicabilità delle norme generali sull’inadempimento delle obbligazioni al caso in cui la sospensione dei lavori disposta dalla stazione appaltante dipenda da fatto imputabile alla p.a. committente, con particolare riguardo al diritto dell’appaltatore di chiedere una proroga del termine dell’ultimazione dell’opera, il rimborso delle maggiori spese sostenute, la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno. [B] Sull’individuazione delle ragioni di pubblico interesse o necessità che, ai sensi del co. 2 dell’art. 30 del d.p.r. 1063 del 1962, legittimano l’ordine di sospensione di lavori pubblici, con particolare riguardo al caso in cui soppravvenga la necessità di approvare una variante in corso d’opera. [C] Sull’individuazione delle voci di danno al cui risarcimento l’appaltatore ha diritto in caso di illegittima sospensione di lavori pubblici da parte della stazione appaltante, con particolare riguardo alla natura e quantificazione delle spese generali, alla (non) necessita che l’appaltatore fornisca la prova delle medesime al fine di ottenerne il risarcimento nonché alla necessità di ridurne la quantificazione ove la sospensione dei lavori si protragga per un lungo periodo.  
Tribunale di Reggio Calabria, 2 settembre 2024
[A] Sulla (non) rilevabilità d’ufficio della decadenza dell’appaltatore dal diritto di formulare le riserve in tema di appalti pubblici. [B] Premessa la ratio dell’istituto delle riserve, sull’onere dell’appaltatore di provare i fatti posti a fondamento delle riserve. [C] Sulla natura non prevedibile, ai fini della legittimità della sospensione di lavori pubblici, del rinvenimento di materiale inquinante durante gli scavi funzionali all’esecuzione dell’appalto. [D] Sulla decorrenza degli interessi di mora dovuti dalla stazione appaltante per il ritardato pagamento dei compensi all’appaltatore nella vigenza del d.p.r. 207/2010: emissione del SAL o del certificato di pagamento? [E] Sulla (in)idoneità, in tema di appalti pubblici, dell’iscrizione della riserva o dell’emissione di una fattura a costituire in mora il committente.
Tribunale di Salerno, 14 agosto 2024
[A] Sui criteri idonei a determinare il carattere novativo o conservativo di una transazione, con particolare riguardo alla (im)possibilità di ritenere novativa una transazione che espressamente colleghi l’effetto novativo alla regolare esecuzione del nuovo contratto d’appalto stipulato con la transazione medesima. [B] Premessa la natura di grave inadempimento, ai fini della risoluzione di un contratto d’appalto, del protrarsi del mancato pagamento, sugli effetti della risoluzione di un contratto d’appalto con particolare riguardo alla quantificazione dell’opus dovuto dal commitente all’appaltatore per le opere già eseguite: equivalente monetario o prezzo contrattualmente pattuito? [C] Sugli elementi probatori che l’appaltatore è tenuto ad allegare al fine di ottenere il risarcimento del danno curriculare in materia di appalti pubblici, con particolare riguardo alla perdita o alla mancata acquisizione di una qualificazione SOA ed alla mancata acquisizione di un elemento costitutivo della specifica idoneità tecnica richiesta dal bando di gara.
Tribunale di Lamezia Terme, 19 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di diritti ed obblighi scaturenti da un contratto d’appalto di opere pubbliche, ove sia intervenuta la risoluzione in danno della stazione appaltante mediante atto amministrativo. [B] Sull’applicabilità delle norme generali sull’inadempimento alla risoluzione per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla possibilità per l’appaltatore di invocare l’illegittimità della sospensione dei lavori ai fini della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per colpa della p.a.. [D] Sulla (in)sussistenza di un onere dell’appaltatore di iscrivere riserve per le pretese derivanti dalla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per colpa dell’amministrazione. [E] Sulla giurisdizione del g.o. ad accertare l’esistenza delle condizioni di legittimità dell’atto amministrativo con cui la p.a. ha disposto la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico. [F] Sugli effetti restitutori e risarcitori della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico. [G] Sui criteri di valutazione del valore dei lavori eseguiti dall’appaltatore sino alla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico ai fini della restitutio in integrum, con particolare riguardo agli orientamenti contrastanti della giurisprudenza di legittimità: prezzi di mercato o corrispettivo contrattualmente pattuito? [H] Sul riparto dell’onere probatorio in tema di inadempimento di un’obbligazione con particolare riguardo all’ambito degli appalti. [I] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, a seguito della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, di chiedere la revisione dei prezzi per i lavori già eseguiti. [L] Sulla competenza del g.o. in tema di escussione di polizza fideiussoria da parte della p.a.. [M] Premessa la disciplina delle garanzie fideiussorie che l’appaltatore è tenuto a prestare a favore della stazione appaltante nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e del d.p.r. 207/2010, sulla natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione definitiva con particolare riguardo all’interpretazione della clausola di escutibilità “a prima richiesta” ed alla (im)possibilità per il garante di opporre eccezioni concernenti il rapporto principale salva l’exceptio doli nonché alla (non) necessità per la stazione appaltante di dimostrare i pregiudizi subiti o l’inadempimento dell’appaltatore al fine di ottenere l’escussione della polizza.
Corte d’Appello di Firenze, 21 agosto 2024
[A] Sulla specialità o meno, e quindi sulla natura derogatoria o meno dell’art. 13, co. 2, lett. a) della l. 180/2011 in tema di appalti pubblici stipulati con piccole e medie imprese rispetto alla disciplina contenuta nel codice degli appalti. [B] Sulla (in)idoneità dell’obbligo del pagamento diretto della stazione appaltante ai subappaltatori ed ai fornitori ad elidere la responsabilità solidale, nei confronti di questi ultimi, dei concorrenti raggruppati o dei consorziati. [C] Sulla (im)possibilità, nella vigenza del d.lgs. 163/2006, di individuare un obbligo di pagamento diretto della stazione appaltante nei confronti dei subappaltatori in mancanza dell’espressa previsione dell’obbligo nel bando di gara, con particolare riguardo ai casi di crisi di liquidità finanziaria dell’affidatario ai sensi dell’art. 118, co. 3, quarto periodo del d.lgs. 163/2006.
Tribunale di Roma, 26 agosto 2024
Sull’esistenza o meno di un diritto dell’appaltatore, che abbia eseguito varianti in corso d’opera non previste da un contratto d’appalto pubblico, al compenso o all’indennizzo da parte dell’ente committente, eventualmente ex art. 2041 c.c..
Tribunale di Palermo, 24 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di revoca di finanziamento per la realizzazione di un’opera pubblica dopo l’aggiudicazione a seguito di un’interdittiva antimafia. [B] Sui casi in cui le singole imprese riunite in A.T.I. possono esperire azioni, anche scaturenti dal rapporto pubblico instaurato con la p.a., direttamente nei confronti della stazione appaltante. [C] Sulla (in)sussistenza di un margine di apprezzamento in capo alla stazione appaltante circa l’annullamento in autotutela di un’aggiudicazione a seguito dell’emanazione di un’interdittiva antimafia nei confronti dell’aggiudicatario. [D] Sulla (in)applicabilità dell’art. 94, co. 3 del d.lgs. 159/2011 che prevede il pagamento del valore delle opere già eseguite per le attività svolte dall’appaltatore destinatario di un’interdittiva antimafia ai rapporti che scaturiscono da contratti di finanziamento pubblico.
Tribunale di Larino, 13 agosto 2024
[A] Sulla possibilità, nella vigenza dell’art. 241 del d.lgs. 163/2006 come modificato dalla l. 190/2012, che l’autorizzazione della p.a. di una clausola compromissoria in un contratto d’appalto pubblico intervenga successivamente al bando di gara o all’invito e sulla (im)possibilità di configurare la delibera di approvazione del contratto quale autorizzazione. [B] Sulla (ir)retroattività dell’abrogazione dell’art. 241, co. 1 del d.lgs. 163/2006 così come modificata dalla l. 190/2012, concernente la necessità dell’autorizzazione da parte della stazione appaltante della clausola compromissoria contenuta in un contratto d’appalto pubblico, intervenuta con  il d.lgs. 50/2016. [C] Sulla (im)possibilità di configurare una responsabilità diretta dell’ente finanziatore di un’opera pubblica nei confronti dell’impresa appaltatrice per gli inadempimenti o i ritardi della stazione appaltante finanziata e sul caso in cui la stazione appaltante può proporre azione di rivalsa nei confronti dell’ente finanziatore che svolga funzioni di alta vigilanza. [D] Sulla responsabilità del committente pubblico nei confronti dell’appaltatore in caso di ritardo nel pagamento degli acconti o del saldo dovuto alla tardiva erogazione di un finanziamento da parte di un altro ente pubblico. [E] Premessi, nella vigenza del d.p.r. 207/2010, l’obbligo di sottomissione dell’appaltatore alle varianti delle opere pubbliche non eccedenti 1/5 dei lavori pattuiti e le possibili scelte dell’impresa nel caso in cui la stazione appaltante presenti varianti che superino tale soglia, sulla necessità, ai fini della validità ed efficacia dell’atto di sottomissione, che l’impresa firmi o meno l’atto stesso nei diversi casi in cui le varianti superino o restino al di sotto della soglia del c.d. quinto d’obbligo. [F] Sul termine di prescrizione degli interessi relativi al corrispettivo di un appalto pubblico.
Tribunale di Campobasso, 31 agosto 2024
[A] Sulle caratteristiche del contratto pubblico di servizi che, in applicazione del c.d. principio della presupposizione, preveda che le tipologie ed i volumi della fornitura medesima siano qualificati come esclusivamente indicativi e sulla (im)possibilità, in tal caso, di ritenere che l’importo previsto dal contratto d’appalto pubblico costituisca il costo massimo complessivo annuale del servizio. [B] Sull’applicabilità del d.lgs. 231/2002, in materia di interessi moratori, ai contratti d’appalto pubblico.
Corte d’Appello di Roma, 26 luglio 2024
[A] Sulla (ir)rilevanza, quanto alla rappresentanza nei confronti della stazione appaltante, della revoca del mandato della mandataria di R.T.I. disposta dalle mandanti e sulla (im)possibilità di ritenere che la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico determini il venir meno della rappresentanza della mandataria di R.T.I. quanto ai rapporti non ancora estinti con la committenza. [B] Sulla natura imperativa ed inderogabile del precetto, contenuto nell’art. 37, co. 13 del d.lgs. 163/2006, secondo cui ciascuna impresa raggruppata in R.T.I. è tenuta ad eseguire la percentuale dei lavori predeterminata dalla convenzione presentata in sede di offerta. [C] Sulla responsabilità solidale delle imprese raggruppate in R.T.I. nei confronti della stazione appaltante anche in caso di risoluzione del contratto d’appalto pubblico.
Tribunale di Belluno, 14 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di pretese monetarie derivanti da una concessione pubblica, con particolare riguardo a indennità, canoni e altri corrispettivi nonché alle questioni inerenti l’adempimento e l’inadempimento della concessione e le relative conseguenze risarcitorie. [B] Sulla (ir)rilevanza delle previsioni contenute nel bando di gara e non riproposte nel contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla natura giuridica del contratto con cui viene concessa in gestione una struttura sportiva.
Tribunale di Catanzaro, 14 agosto 2024
[A] Premesso il principio generale di invariabilità del prezzo di un appalto a corpo, sulle deroghe al citato principio con particolare riguardo al caso in cui l’appaltatore non abbia completato l’opera ovvero esegua opere ulteriori extracontratto e sui criteri che devono essere adottati per determinare il minore, nel primo caso, o l’ulteriore, nel secondo caso, compenso dovuto dalla stazione appaltante. [B] Sulle tre principali tipologie di varianti al contratto d’appalto e sulla relativa disciplina. [C] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di richiedere al committente il pagamento del prezzo d’appalto in caso di risoluzione del contratto e sulla qualificazione giuridica della somma che l’appaltatore ha diritto di ricevere per le opere già eseguite. [D] Premesso l’onere dell’appaltatore, che chieda il danno da lucro cessante per la risoluzione di un contratto d’appalto per colpa del committente, di provare quale sarebbe stato l’utile netto da lui conseguibile, sulla (im)possibilità per l’appaltatore di avvalersi del parametro presuntivo del 10% del valore delle opere previsto in tema di appalti pubblici in assenza di una qualsivoglia allegazione circa la sussistenza del danno. [E] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che richieda al committente il risarcimento del danno da perdita di chance.
Tribunale di Forlì, 24 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e corte dei conti in materia di risarcimento richiesto dall’amministrazione appaltante al professionista che abbia svolto l’incarico di progettista e direttore dei lavori per l’esecuzione di un’opera pubblica. [B] Sulla decorrenza del termine di prescrizione dell’azione di accertamento dell’inadempimento, e della conseguente azione di condanna al risarcimento dei danni, del progettista incaricato della progettazione e direzione di lavori pubblici e sulla (in)applicabilità dell’art. 2226 c.c. in tema di decadenza e prescrizione dell’azione di garanzia per i vizi dell’opera alle suddette prestazioni professionali. [C] Sull’onere probatorio posto in capo al professionista intellettuale, anche ove esso sia una società di ingegneria capogruppo di A.T.I. e progettista di lavori pubblici, che intenda andare esente da responsabilità professionale e sull’individuazione delle specifiche caratteristiche della responsabilità del progettista di un’opera pubblica. [D] Sulla natura giuridica del R.T.I. e sulla disciplina che regola il rapporto interno tra le imprese raggruppate. [E] Sulla responsabilità solidale di mandataria e mandanti nei confronti della stazione appaltante per i contratti pubblici stipulati dal R.T.I. con la p.a..
Tribunale di Bari, 14 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in materia di risoluzione di contratto d’appalto pubblico, di segnalazione all’ANAC da parte della stazione appaltante e di richiesta di escussione della garanzia fideiussoria. [B] Sull’(im)possibilità per l’appaltatore di impugnare la segnalazione effettuata dalla stazione appaltante all’ANAC circa la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico e, premessa la ratio dell’annotazione nel casellario informatico dei contratti pubblici dell’ANAC, sulla (im)possibilità di ricavare, anche ai fini di un eventuale richiesta di risarcimento del danno, un automatismo tra annotazione ed esclusione da procedure di gara.
Corte d’Appello di Salerno, 16 luglio 2024
[A] Sul criterio di determinazione dell’equivalente monetario della restitutio in integrum dovuta all’appaltatore per le opere già realizzate a seguito della risoluzione giudiziale di un contratto d’appalto pubblico: valore venale ai prezzi del libero mercato o corrispettivo originariamente pattuito? [B] Sulla natura della somma liquidata all’appaltatore a titolo di restitutio in integrum per le opere già realizzate a seguito di risoluzione giudiziale di contratto d’appalto pubblico e sul momento in cui, in tal caso, sorge in capo al appaltatore il diritto ad ottenere il pagamento della somma. [C] Sul momento da cui decorrono, a favore dell’appaltatore, gli interessi sulle somme liquidate dal giudice per il risarcimento dei danni derivanti all’appaltatore a seguito della risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante, con particolare riguardo al danno curriculare ed al lucro cessante per le opere non realizzate.
Corte d’Appello di Roma, 22 luglio 2024
Sulle specifiche caratteristiche della responsabilità ex art. 2043 c.c. della p.a. committente per i danni cagionati a terzi dai lavori eseguiti dall’appaltatore nella fase esecutiva di un appalto pubblico, con particolare riguardo all’obbligo di controllo e vigilanza sull’attività dell’impresa.
Tribunale di Tempio Pausania, 6 agosto 2024
[A] Sul momento e sulle modalità con cui deve essere iscritta e quantificata la riserva per le circostanze di non immediata portata onerosa nella vigenza del r.d. 350/1985. [B] Sulla (im)possibilità di ricondurre l’eccezione di tardività delle riserve apposte dall’appaltatore nel novero delle decadenze previste dall’art. 167, co. 2 c.p.c. in caso di tardiva costituzione in giudizio della p.a. committente. [C] Sulle conseguenze della dichiarazione con cui l’appaltatore definisca adeguato un progetto esecutivo di lavori pubblici presentato dalla committenza pubblica in relazione ad un appalto di opere pubbliche. [D] Sui tempi e sulle modalità con cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere, qunatificare e successivamente confermare le riserve relative ai fatti continuativi.
Tribunale di Firenze, 11 agosto 2024
Sulla (im)possibilità di assimilare l’anticipazione del prezzo di un appalto pubblico al contratto di deposito ai fini dell’ammissibilità della domanda di rivendicazione ex art. 103 l. fall. presentata dalla p.a. committente in caso di fallimento della società appaltatrice.
Tribunale di Campobasso, 6 agosto 2024
[A] Premessa la natura dei rapporti tra p.a. e strutture private accreditate in materia di servizio sanitario, sulla (in)sussitenza, in caso di mancanza di contratto pubblico stipulato tra le parti, di un obbligo delle strutture private di erogare prestazioni agli assistiti dal Servizio sanitario regionale e della Regione di corrispondere ai privati la remunerazione per le prestazioni erogate. [B] Sull’applicabilità alle aziende sanitarie della disciplina degli appalti pubblici, anche con riguardo alla forma dei contratti. [C] Sulla (im)possibilità di invocare l’irripetibilità della prestazione ai sensi dell’art. 2034 c.c. nel caso di pagamenti effettuati da un ente pubblico. [D] Premessi i presupposti necessari ai fini dell’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della p.a. con particolare riguardo alla nozione di impoverimento ed all’onere probatorio posto in capo al soggetto agente, sulla (im)possibilità di utilizzare il corrispettivo previsto per un appalto pubblico realizzato in violazione delle regole dell’evidenza pubblica quale parametro di calcolo dell’indennizzo ai sensi dell’art. 2041 c.c..
Corte d’Appello di Firenze, 27 luglio 2024
[A] Premessa l’applicabilità della disciplina di cui al d.lgs. 231/2002 alla materia degli appalti pubblici, sull’automatica decorrenza degli interessi dovuti all’appaltatore per il mancato pagamento dei compensi da parte della stazione appaltante. [B] Sull’applicabilità al cottimo fiduciario dei principi in tema di procedure di affidamento ed esecuzione previste per i contratti pubblici. [C] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti degli enti pubblici diversi dagli enti locali ove un funzionario abbia impegnato l’ente nei confronti di un privato in violazione delle regole contabili. [D] Sull’(in)ammissbilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti degli enti locali ove un funzionario abbia impegnato l’ente in violazione delle regole contabili e sulla (im)possibilità di desumere il riconoscimento del debito fuori bilancio dal comportamento concludente tenuto dagli organi rappresentativi dell’ente.