Corte d’Appello di Firenze, 26 settembre 2024
[A] Sulla natura contrattuale dell’obbligo della stazione appaltante di procedere alla tempestiva consegna dei lavori all’appaltatore di opere pubbliche e sulla conseguente natura contrattuale della responsabilità della p.a. in caso di inadempimento. [B] Sugli strumenti di tutela che l’appaltatore ha a disposizione in caso di inadempimento della stazione appaltante all’obbligo di tempestiva consegna dei lavori, con particolare riguardo alla nececessità, ai fini del riconoscimento del diritto al risarcimento del danno, che l’appaltatore presenti istanza di recesso dal contratto d’appalto pubblico ed all’esclusione della sua responsabilità per ritardo nel completamento dell’opera anche in caso di mancata presentazione dell’istanza di recesso. [C] Sulle modalità con cui l’appaltatore, nella vigenza del d.p.r. 554/1999, del d.m. 145/2000 e del d.p.r. 207/2010, è tenuto ad iscrivere le riserve con particolare riguardo all’onere di indicare con precisione i fatti su cui si fondano. [D] Sull’onere dell’appaltatore di provare i fatti che costituiscono il fondamento delle riserve apposte. [E] Sulle modalità con cui l’appaltatore che invochi il rimborso dei maggiori oneri di sicurezza è tenuto ad iscrivere la relativa riserva, con particolare riguardo alla specificità della medesima.
Corte d’Appello di Roma, 27 settembre 2024
Sull’applicabilità del d.lgs. 231/2002, in tema di decorrenza automatica degli interessi moratori pur in assenza di formale costituzione in mora del debitore, ai contratti d’appalto pubblico, alla luce degli orientamenti della giurisprudenza di legittimità e di quella comunitaria.
Tribunale di Frosinone, 4 ottobre 2024
[A] Sul requisito di specificità delle riserve. [B] Sulla (im)possibilità di esprimere le riserve con modalità diverse dall’iscrizione sul registro di contabilità, con particolare riguardo a note inviate dall’appaltatore alla stazione appaltante. [C] Sull’onere dell’appaltatore di immediata denuncia di ogni fatto pregiudizievole connesso con l’esecuzione dell’opera. [D] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di agire ex art. 2041 c.c. nei confronti dell’ente pubblico committente per i lavori ulteriori rispetto a quelli previsti nel quadro economico di progetto ed alle eventuali perizie di variante.
Tribunale di Napoli Nord, 26 settembre 2024
[A] Sui compiti di vigilanza del r.u.p. nella fase di esecuzione di un contratto d’appalto pubblico nella vigenza del d.lgs. 50/2016. [B] Sulla validità della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico effettuata dalla stazione appaltante a mezzo di clausola risolutiva espressa senza l’osservanza della procedura pubblicisitca prevista dall’art. 119 de d.p.r. 554/1999, dall’art. 136 del d.lgs. 163/2006 e dal co. 3 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016.
Tribunale di Potenza, 26 settembre 2024
[A] Premessa la disciplina della finanza di progetto contenuta nel d.lgs. 163/2006, sulla necessità che la stazione appaltante indichi all’operatore economico, negli atti di gara e nello studio di fattibilità, tutti gli oneri che concorrono a definire il rischio legato all’investimento. [B] Sulla (in)validità, in caso di omissione progettuale della p.a., della clausola di un contratto di concessione pubblica a mente della quale non possono essere richieste alla stazione appaltante prestazioni diverse da quelle espressamente previste nel contratto stesso.
Tribunale di Roma, 13 settembre 2024
[A] Premessa la natura giuridica del RTI nell’ambito degli appalti pubblici, sul soggetto del RTI legittimato a stare in giudizio nei confronti della stazione appaltante, su quello legittimato a stare in giudizio nei confronti dei terzi e su quello legittimato a stare in giudizio per l’impugnativa degli atti di gara. [B] Sull’unico caso in cui le mandanti di RTI divengono legittimate ad agire direttamente nei confronti della stazione appaltante per le questioni inerenti un appalto pubblico.
Corte d’Appello di Napoli, 2 settembre 2024
[A] Sull’applicabilità ai soggetti privati che siano committenti di appalti pubblici del regime di responsabilità solidale del committente previsto dall’art. 29 del d.lgs. 276/2003 per i crediti retributivi vantati dai dipendenti nei confronti dell’appaltatore. [B] Sulla (in)applicabilità, a seguito delle modifiche dell’art. 29 del d.lgs. 276/2003 operate dall’art. 21 del d.l. 5/2012, del regime di responsabilità solidale previsto dall’art. 276/2003 per i crediti retributivi vantati dai dipendenti nei confronti dell’appaltatore ai rapporti tra appaltatore e subappaltatore.
Tribunale di Roma, 10 settembre 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di escussione della garanzia per mancata stipulazione del contratto d’appalto pubblico a seguito di procedura ad evidenza pubblica. [B] Premessa la natura giuridica della cauzione provvisoria nella vigenza del d.lgs. 163/2006, sui casi e modalità con cui il garante può opporsi alla richiesta di escussione presentata dalla stazione appaltante. [C] Sull’idoneità della valida esclusione di una società da una gara per mancanza dei requisiti dichiarati a determinare il diritto dell’ente pubblico ad incamerare la cauzione provvisoria di cui all’art. 75 del d.lgs. 163/2006.
Tribunale di Pescara, 12 settembre 2024
Sulla ricostruzione del quadro normativo regolante il conflitto di interessi dei dipendenti della p.a. che operano negli appalti pubblici, rilevante anche in ordine al controllo di legittimità delle procedure di evidenza pubblica, con particolare riguardo a quanto previsto dal d.lgs. 50/2016, dal dpr. 62/2013, dal d.lgs. 36/2023, dalla delibera ANAC n. 494 del 5.6.2019, dal d.lgs. 65/2001 e dalla giurisprudenza.
Tribunale di Napoli, 12 settembre 2024
[A] Sull’applicabilità della disciplina dei contratti pubblici agli enti pubblici non economici, con particolare riguardo agli istituti scolastici. [B] Sulla forma che devono rivestire i contratti d’opera professionale e d’appalto pubblico stipulati dalla p.a., con particolare riguardo agli enti locali. [C] Sulla (im)possibilità di provare i contratti stipulati dalla p.a. mediante documenti intervenuti successivamente all’accordo, documenti attuativi del medesimo, comportamenti processuali o documenti confessori. [D] Sull’(in)idoneità delle fatture a costituire prova di contratto d’appalto pubblico. [E] Sull’ambito di applicazione dell’art. 9, all. E della l. 2248/1865 in tema di consenso della p.a. committente alla cessione del credito da parte dell’appaltatore, con particolare riguardo ai crediti futuri afferenti all’esecuzione del contratto.
Tribunale di Lamezia Terme, 10 settembre 2024
[A] Premessa la natura e le caratteristiche dell’istituto del finanziamento tramite terzi nell’ambito degli appalti pubblici di servizi energetici, sulla distinzione tra ESCo ed ESPC e sulle caratteristiche ed obblighi che si instaurano tra stazione appaltante ed appaltatore negli appalti pubblici di energia realizzati tramite ESCo. [B] Sulle modalità con cui, ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. 115/2008, devono essere formulati gli atti di gara aventi ad oggetto appalti pubblici di energia e sugli elementi e reciproci obblighi che devono essere specificamente regolamentati nel susseguente contratto d’appalto. [C] Premessa in generale l’individuazione dei casi in cui il giudice ordinario è competente a giudicare in materia di appalti pubblici, sul riparto di giurisdizione in materia di richiesta di rinegoziazione di un appalto pubblico durante l’esecuzione del medesimo. [D] Sulla validità della clausola compromissoria stipulata tra stazione appaltante ed appaltatore, a seguito dell’aggiudicazione, nel caso in cui il bando di gara contenga un’espressa indicazione del foro competente.
Corte d’Appello di Lecce, Sez. distaccata di Taranto, 8 settembre 2024
[A] Sulla natura (non) pubblicistica del procedimento e dell’atto di risoluzione di contratto d’appalto pubblico di cui all’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [B] Sulla necessità che, anche in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento dell’appaltatore, l’ente pubblico proceda al collaudo delle opere limitatamente ai lavori eseguiti.
Corte d’Appello di Firenze, 23 agosto 2024
[A] Sul soggetto su cui ricade, ai fini del pagamento del compenso, l’onere di provare l’avvenuta effettiva esecuzione dei lavori prima dell’emanazione del SAL in tema di appalti pubblici. [B] Sulla natura dell’eccezione di decadenza dell’appaltatore dal diritto di formulare riserve.
Tribunale di Milano, 6 settembre 2024
[A] Sugli adempimenti che l’appaltatore deve porre in essere al fine di evitare la decadenza dal diritto di esercitare le riserve nella vigenza del d.p.r. 1063/1962 e del r.d. 350/1895. [B] Sul riparto dell’onere probatorio tra stazione appaltante ed appaltatore in materia di decadenza dalle riserve, con particolare riguardo alla necessità che la p.a. committente contesti la tempestività delle riserve. [C] Sulla legittimità della sospensione dei lavori disposta per emergenza epidemiologica. [D] Sulle modalità con cui devono essere quantificati gli oneri della sicurezza negli appalti pubblici, con particolare riguardo alla (im)possibilità di quantificarli forfettariamente. [E] Sull’individuazione e quantificazione delle voci di danno che devono essere risarcite all’appaltatore in caso di ritardo nell’emissione del certificato di collaudo per i lavori realizzati in esecuzione di un appalto pubblico.
Tribunale di Siena, 27 agosto 2024
[A] Premessa l’applicabilità delle norme di diritto comune alla risoluzione dei contratti di appalto pubblico, sui limiti entro cui può essere invocata la sospensione dei lavori quale inadempimento talmente grave da giustificare una richiesta di risoluzione da parte dell’appaltatore. [B] Premessa in generale la (ir)rilevanza delle riserve nell’ambito della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per inadempimento, sulla rilevanza che assume, nel giudizio sulla risoluzione per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico, la mancata apposizione, da parte dell’appaltatore, della riserva relativa ai pregiudizi subiti a seguito della sospensione dei lavori disposta dalla p.a. committente. [C] Sulla ripartizione dell’onere probatorio in materia di inadempimento di obbligazioni, con particolare riguardo al contratto d’appalto. [D] Sulla (im)possibilità, in tema di appalti di opera pubblica, di configurare quale rinuncia alle riserve già avanzate in corso d’opera la sottoscrizione da parte dell’appaltatore di un atto di sottomissione avente ad oggetto una variante al progetto. [E] Sulle condizioni necessarie affinché l’appaltatore di opere pubbliche acquisisca il diritto al compenso per i lavori effettuati extra-contratto e non autorizzati dalla stazione appaltante. [F] Premessa la ratio dell’istituto delle riserve, sul momento e sui documenti nei quali l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve con particolare riguardo alle pretese derivanti dalla sospensione dei lavori disposta dalla p.a. committente. [G] Sul soggetto su cui ricade l’onere di dimostrare la tempestiva iscrizione delle riserve. [H] Premesse le somme cui l’appaltatore ha diritto in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico, sulla (non) debenza ad esso di un indennizzo per i beni e le attrezzature presi in consegna e per il ripiegamento e lo sgombero dei cantieri a seguita della risoluzione.
Tribunale di Ragusa, 28 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di corresponsione ai privati dei corrispettivi derivanti dalla gestione del ciclo dei rifiuti. [B] Sui limiti entro cui opera l’interdittiva antimafia ai sensi dell’art. 94 del d.lgs. 159/2011, con particolare riguardo al compenso per le opere pubbliche già eseguite dall’appaltatore interdetto ed alla sorte dei finanziamenti pubblici ad esso già concessi.
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 29 agosto 2024
[A] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che intenda dimostrare la tempestività della riserva relativa ai pregiudizi subiti per la sospensione dei lavori disposta dalla stazione appaltante ove egli abbia effettuato l’iscrizione della riserva nel verbale di ripresa dei lavori ma non anche in quello di sospensione dei lavori. [B] Premessa la ratio dell’istituto della riserva, sulle modalità e tempistiche con cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve per i pregiudizi subiti a seguito della sospensione dei lavori disposta dalla p.a. committente. [C] Sulla rilevanza che assume, nel giudizio di risoluzione per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico, la mancata apposizione, da parte dell’appaltatore, della riserva per i pregiudizi subiti a seguito della sospensione dei lavori disposta dalla p.a. committente. [D] Sulla portata della dichiarazione dell'impresa di aver preso conoscenza delle opere da eseguire e delle condizioni locali ai sensi dell'art. 71 del d.p.r. 551/1999, con particolare riguardo all’onere dell’appaltatore di verificare diligentemente il progetto esecutivo e lo stato dei luoghi ed alla (im)possibilità per il medesimo, ove abbia omesso la predetta verifica, di andare esente da responsabilità per le carenze progettuali o le condizioni dei luoghi che rendano difficoltosa l’esecuzione dell’appalto.
Tribunale di Chieti, 6 settembre 2024
[A] Sull’applicabilità delle norme generali sull’inadempimento delle obbligazioni al caso in cui la sospensione dei lavori disposta dalla stazione appaltante dipenda da fatto imputabile alla p.a. committente, con particolare riguardo al diritto dell’appaltatore di chiedere una proroga del termine dell’ultimazione dell’opera, il rimborso delle maggiori spese sostenute, la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno. [B] Sull’individuazione delle ragioni di pubblico interesse o necessità che, ai sensi del co. 2 dell’art. 30 del d.p.r. 1063 del 1962, legittimano l’ordine di sospensione di lavori pubblici, con particolare riguardo al caso in cui soppravvenga la necessità di approvare una variante in corso d’opera. [C] Sull’individuazione delle voci di danno al cui risarcimento l’appaltatore ha diritto in caso di illegittima sospensione di lavori pubblici da parte della stazione appaltante, con particolare riguardo alla natura e quantificazione delle spese generali, alla (non) necessita che l’appaltatore fornisca la prova delle medesime al fine di ottenerne il risarcimento nonché alla necessità di ridurne la quantificazione ove la sospensione dei lavori si protragga per un lungo periodo.
Tribunale di Reggio Calabria, 2 settembre 2024
[A] Sulla (non) rilevabilità d’ufficio della decadenza dell’appaltatore dal diritto di formulare le riserve in tema di appalti pubblici. [B] Premessa la ratio dell’istituto delle riserve, sull’onere dell’appaltatore di provare i fatti posti a fondamento delle riserve. [C] Sulla natura non prevedibile, ai fini della legittimità della sospensione di lavori pubblici, del rinvenimento di materiale inquinante durante gli scavi funzionali all’esecuzione dell’appalto. [D] Sulla decorrenza degli interessi di mora dovuti dalla stazione appaltante per il ritardato pagamento dei compensi all’appaltatore nella vigenza del d.p.r. 207/2010: emissione del SAL o del certificato di pagamento? [E] Sulla (in)idoneità, in tema di appalti pubblici, dell’iscrizione della riserva o dell’emissione di una fattura a costituire in mora il committente.
Tribunale di Salerno, 14 agosto 2024
[A] Sui criteri idonei a determinare il carattere novativo o conservativo di una transazione, con particolare riguardo alla (im)possibilità di ritenere novativa una transazione che espressamente colleghi l’effetto novativo alla regolare esecuzione del nuovo contratto d’appalto stipulato con la transazione medesima. [B] Premessa la natura di grave inadempimento, ai fini della risoluzione di un contratto d’appalto, del protrarsi del mancato pagamento, sugli effetti della risoluzione di un contratto d’appalto con particolare riguardo alla quantificazione dell’opus dovuto dal commitente all’appaltatore per le opere già eseguite: equivalente monetario o prezzo contrattualmente pattuito? [C] Sugli elementi probatori che l’appaltatore è tenuto ad allegare al fine di ottenere il risarcimento del danno curriculare in materia di appalti pubblici, con particolare riguardo alla perdita o alla mancata acquisizione di una qualificazione SOA ed alla mancata acquisizione di un elemento costitutivo della specifica idoneità tecnica richiesta dal bando di gara.
Tribunale di Lamezia Terme, 19 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di diritti ed obblighi scaturenti da un contratto d’appalto di opere pubbliche, ove sia intervenuta la risoluzione in danno della stazione appaltante mediante atto amministrativo. [B] Sull’applicabilità delle norme generali sull’inadempimento alla risoluzione per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla possibilità per l’appaltatore di invocare l’illegittimità della sospensione dei lavori ai fini della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per colpa della p.a.. [D] Sulla (in)sussistenza di un onere dell’appaltatore di iscrivere riserve per le pretese derivanti dalla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per colpa dell’amministrazione. [E] Sulla giurisdizione del g.o. ad accertare l’esistenza delle condizioni di legittimità dell’atto amministrativo con cui la p.a. ha disposto la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico. [F] Sugli effetti restitutori e risarcitori della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico. [G] Sui criteri di valutazione del valore dei lavori eseguiti dall’appaltatore sino alla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico ai fini della restitutio in integrum, con particolare riguardo agli orientamenti contrastanti della giurisprudenza di legittimità: prezzi di mercato o corrispettivo contrattualmente pattuito? [H] Sul riparto dell’onere probatorio in tema di inadempimento di un’obbligazione con particolare riguardo all’ambito degli appalti. [I] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, a seguito della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, di chiedere la revisione dei prezzi per i lavori già eseguiti. [L] Sulla competenza del g.o. in tema di escussione di polizza fideiussoria da parte della p.a.. [M] Premessa la disciplina delle garanzie fideiussorie che l’appaltatore è tenuto a prestare a favore della stazione appaltante nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e del d.p.r. 207/2010, sulla natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione definitiva con particolare riguardo all’interpretazione della clausola di escutibilità “a prima richiesta” ed alla (im)possibilità per il garante di opporre eccezioni concernenti il rapporto principale salva l’exceptio doli nonché alla (non) necessità per la stazione appaltante di dimostrare i pregiudizi subiti o l’inadempimento dell’appaltatore al fine di ottenere l’escussione della polizza.