Corte d’Appello di Reggio Calabria, 22 luglio 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di danni derivanti dallo sconfinamento di un’opera pubblica realizzata in aree diverse o più estese rispetto a quelle originariamente previste da provvedimenti amministrativi ablatori. [B] Sulla responsabilità della p.a. committente nei confronti dei terzi danneggiati dai lavori pubblici eseguiti dall’appaltatore, con particolare riguardo all’obbligo di controllo e vigilanza sull’attività dell’impresa. [C] Sulla natura giuridica del contraente generale in tema di appalti pubblici e sui compiti e responsabilità che gravano su di esso.
Tribunale di Catanzaro, 4 settembre 2023
[A] Sulla differenza tra legittimazione ad agire e titolarità del diritto controverso. [B] Sulla conoscibilità incidentale da parte del giudice ordinario del procedimento e degli atti amministrativi presupposti ad un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla durata dell’efficacia dei piani di zona finalizzati all’acquisizione di aree per l’edilizia economica e popolare di cui alla l. 167/1962. [D] Sulla (im)possibilità di configurare come norme rilevanti ai fini dell’individuazione di una responsabilità precontrattuale e come norme imperative quelle che, in materia di formazione del prezzo posto a base delle gare per appalto di lavori pubblici, facciano riferimento a costi standardizzati così come determinati dall’Osservatorio dei Lavori Pubblici, dai listini ufficiali o dai listini delle locali Camere di Commercio ovvero ai prezzi correnti di mercato. [E] Sull’individuazione del danno che l’appaltatore è tenuto a risarcire al committente in caso di risoluzione del contratto d’appalto per colpa dell’appaltatore.
Corte d’Appello di Messina, 7 aprile 2022
[A] Sul soggetto tenuto al pagamento dell’indennizzo dovuto per l’espropriazione ai sensi del co. 3 dell’art. 43 Cost. in caso di insolvenza del Concessionario di un’opera pubblica. [B] Sui presupposti e sulle modalità di risarcimento del deprezzamento subito dalle porzioni di terreno non espropriate a causa delle contigue opere pubbliche realizzate a seguito di espropriazione ai sensi del co. 3 dell’art. 43 Cost.. [C] Sui presupposti e sulla quantificazione dei danni indennizzabili ai sensi dell’art. 46 della l. 2359/1965 (oggi art. 44 del d.p.r. 3277/2001).
Tribunale di Torino, 14 febbraio 2022
[A] Sulla natura patrimoniale e non tributaria del canone C.O.S.A.P. e sul termine di prescizione dello stesso. [B] Sulla natura giuridica del terreno di sedime sottostante ad un viadotto autostradale e delle aree immediatamente contigue espropriate o altrimenti acquistate per la costruzione di un’autostrada ed assegnati alla società concessionaria. [C] Sui casi di compensazione delle spese processuali e di quelle di CTU.
Corte d’Appello di Napoli, 16 giugno 2017
Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva posto a carico dell’Appaltatore e sulla sua operatività o meno del regime delle riserve per le somme anticipate per le procedure espropriative gestite dal privato
Lodo Arbitrale, 25 maggio 2015
[A] Sugli effetti processuali della notifica eseguita ad una Pubblica Amministrazione presso una sede o un ufficio diversi dall'effettivo destinatario. [B] Sul riconoscimento o meno del risarcimento di tutti gli importi che l'Impresa ha dovuto corrispondere in conseguenza delle sentenze e degli atti di precetto per il risarcimento dei danni per occupazioni illegittime divenute occupazioni usurpative a seguito della irreversibile trasformazione delle aree. [C] Sulle modalità scioglimento del rapporto contrattuale, pregi e difetti delle varie soluzioni: in particolare sulla possibilità o meno di dichiarare risolto il contratto per inadempimento nel caso di avvenuta ultimazione dei lavori e avvenuto collaudo. [D] Sulla natura della responsabilità dell'amministrazione per atti amministrativi dichiarati illegittimi
Lodo Arbitrale, 30 aprile 2013
[A] Sui criteri applicativi dell'art. 18 comma 1 della legge 6.11.2012 n. 190 nel quale è previsto il divieto di partecipazione dei magistrati e degli avvocati e procuratori dello Stato a collegi arbitrali. [B] Sulla disciplina della declinatoria della competenza arbitrale, secondo quanto disposto dall'art. 241 e dall'art. 253 del Codice dei contratti pubblici. [C] Sulla possibilità o meno per l'Appaltatore di richiedere l'accertamento del diritto ad essere tenuto indenne di quanto eventualmente sarà dichiarato tenuto a corrispondere a seguito di giudizi ancora pendenti per gli espropri occorsi per la realizzazione dell'opera oggetto della concessione
Lodo Arbitrale, 24 gennaio 2012
[A] Sulla possibilità o meno per il Collegio giudicante di disapplicare il provvedimento di risoluzione del contratto adottato dalla Stazione Appaltante, nel caso di opposta domanda di risoluzione per inadempimento avanzata dall'Impresa. [B] Sulla efficacia o meno della diffida ad adempiere trasmessa dall'appaltatore alla Stazione Appaltante recante un termine inferiore a quello di 15 giorni previsto dall'art. 1454 cod. civ.. [C] Sulla nullità o meno della previsione del contratto che sposti sull'impresa appaltatrice il compito di predisporre e/o modificare il progetto esecutivo assumentosi la responsabilità circa la corretta redazione del progetto e sulla operatività o meno del meccanismo della sostituzione automatica di clausola, ex art. 1339 c.c.. [D] Sulla possibilità o meno che il collegio dichiari la nullità di una disposizione contrattuale in assenza di specifica domanda nell'ipotesi di azione finalizzata alla risoluzione del contratto. [E] Sui limiti alla consegna frazionata dei lavori da parte della Stazione Appaltante. [F] Sulla configurabilità o meno di un inadempimento della Stazione Appaltante per non avere ultimato le procedure espropriative dei terreni interessati dall'appalto, prima di dar corso alla consegna dei lavori, e sulla possibilità che tale inadempimento possa giustificare la risoluzione ex art. 1453 c.c.. [G] Sulla possibilità o meno che la dichiarazione ai sensi dell'art. 71 comma 2 del DPR 554/1999 resa dall'Appaltatore in sede di gara, circa la conoscenza dello stato dei luoghi, possa attutire e/o escludere la responsabilità della Stazione Appaltante nell'ipotesi di consegna parziale. [H] Sulle conseguenze dell'attestazione di rischio derivante dal ritrovamento di ordigni bellici nelle aree di intervento. [I] Sulla modalità di reintegrazione del patrimonio dell'appaltatore adempiente in caso di risoluzione del contratto di appalto per grave inadempimento della Stazione appaltante e sul calcolo degli importi spettanti per i lavori già eseguiti. [L] Sulla spettanza o meno del risarcimento per i lavori ancora non eseguiti in caso di risoluzione del contratto di appalto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla quantificazione del danno. [M] Sui danni risarcibili in caso di risoluzione del contratto di appalto per grave inadempimento della Stazione Appaltante: spese generali. [N] Segue: costi per polizze fideiussorie. [O] Sull'esonero per il Collegio arbitrale dall'esame della tempestività delle riserve in caso di risoluzione del contratto per colpa del Committente. [P] Sulla necessità o meno per l'Appaltatore di iscrivere tempestiva riserva in calce agli ordini di servisio oggetto di contestazione. [Q] Sui danni risarcibili in caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante: Spese generali. [R] Segue: Maggior vincolo dei macchinari ed attrezzature. [S] Segue: Maggior costo del personale. [T] Segue: Mancato utile. [U] Sulla risarcibilità o meno dei maggiori oneri sostenuti a causa del ritardo nel collaudo dell'opera. [V] Sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria sulle somme riconosciute a titolo di indennizzo dei danni e maggiori oneri patiti dall'impresa in conseguenza della sottoproduzione dovuta all'anomalo andamento dei lavori per colpa della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 22 dicembre 2011
[A] Sull'onere di tempestiva iscrizione di riserva, in particolare in merito alla contestazione della contabilizzazione dei corrispettivi effettuata dall'amministrazione. [B] Sulla natura vincolante o meno del parere reso dal RUP in sede di accordo bonario e sulla possibilità o meno che la stazione appaltante chieda un parere ad un soggetto esterno alla P.A.. [C] Sui requisiti necessari per l'ammissibilità della domanda di indebito arricchimento senza causa ex art. 2041 c.c. nei confronti della Pubblica Amministrazione. [D] Sull’onere di tempestiva iscrizione della riserva, nonché sulla successiva quantificazione, in merito ai c.d. fatti continuativi. [E] Sulla natura dell’obbligo di cooperazione e buona fede posto a carico della stazione appaltante e sulla necessità o meno di riscontrarne una violazione solo nelle ipotesi in cui non renda possibile l’adempimento dell’obbligo in capo all’appaltatore di eseguire tempestivamente l’opera appaltata. [F] Segue: sulle ipotesi in cui la violazione dell’obbligo di cooperazione e buona fede posto a carico della stazione appaltante può comportare l’obbligo di risarcire i conseguenti danni subiti dall’appaltatore. [G] Sul diritto o meno dell’Impresa ad ottenere il rimborso dei costi dalla stessa sostenuti per ottenere da soggetti privati la disponibilità di aree non espropriate e non occupate dalla P.A.. [H] Sull’onere di tempestiva iscrizione della riserva per il rimborso degli oneri di sicurezza
Lodo Arbitrale, 31 marzo 2011
[A] Sulla procedibilità o meno del giudizio arbitrale svolto prima del decorso dei termini di cui all’art. 33 del capitolato generale d'appalto approvato con il DM 145/2000 e sul momento in cui il giudizio arbitrale possa dirsi in “svolgimento”. [B] Sulla possibilità o meno che l’avvenuta accettazione del progetto da parte dell’Impresa comporti un assunzione del rischio su eventuali future mancanze o inesattezze progettuali. [C] Sulla sussistenza o meno di un obbligo della Stazione Appaltante di mettere a disposizione le aree di cantiere, laddove le procedure espropriative siano delegate all’Impresa. [D] Sulle modalità di calcolo del danno risarcibile per anomalo andamento dei lavori, laddove vi siano rallentamenti ma non interruzione. [E] Segue: risarcimento del mancato utile. [F] Sulla necessità o meno di iscrivere immediata riserva per gli interessi derivanti dai ritardati pagamenti e sull’onere della prova posto a carico dell’Impresa. [G] Sulla spettanza o meno degli interessi e della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’Impresa dal Collegio per l’anomalo andamento dei lavori, sulla decorrenza degli interessi e sul maggior danno
Lodo Arbitrale, 1 dicembre 2010
[A] Sulla successione o meno nel contratto di appalto in corso di esecuzione dell’Amministrazione che ha ottenuto per legge il trasferimento delle competenze afferenti la realizzazione delle opere oggetto del contratto e sulla applicabilità o meno della disciplina di cui all’art. 1406 e ss. cod. civ.. [B] Sulla automaticità o meno del venire meno dei rapporti in corso con l’ente che cede le competenze in ragione di un trasferimento legislativo delle funzioni. [C] Sulla sussistenza o meno di una responsabilità in capo alla Stazione Appaltante nel caso di anomalo andamento dei lavori dovuti alla indisponibilità delle somme necessarie a procedere agli espropri nei termini di validità della dichiarazione di pubblica utilità. [D] Sulla natura vincolante o meno per il Collegio delle quantificazioni dei danni operate dal CTU. [E] Sulla tipologia e sulla quantificazione dei danni risarcibili per anomalo andamento dei lavori: diminuito utile. [F] segue: spese generali. [G] segue: ritardata formazione dell’utile. [H] segue: ridotto o mancato ammortamento macchinari e attrezzature. [I] segue: stipendi e personale. [L] segue: mancato ammortamento impianto di cantiere. [M] segue: vincolo fideiussorio. [N] segue: perdita di chance. [O] segue: danno per perdita di valore economico
T.A.R. Veneto, Sezione I, 11 febbraio 2010
Il progetto preliminare riveste un ruolo di carattere propedeutico rispetto al procedimento espropriativo cosicché la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera consegue solamente all'approvazione del progetto definitivo
Corte d’Appello di Firenze, Sezione I, 9 dicembre 2009
[A] Una volta che il criterio di valutazione del terreno espropriato, se edificabile, è esclusivamente quello del suo valore venale, l’unica domanda che ci si deve porre è questa: se l’attore avesse messo in vendita il suo terreno, da tempo destinato nel piano regolatore a parcheggio pubblico, quanto avrebbe ricavato? [B] Il VAM raramente corrisponde al valore agricolo effettivo del fondo
Corte d’Appello di Firenze, Sezione I, 16 dicembre 2009
Sulla realizzazione di un’opera pubblica e sulla diversa rilevanza delle richieste di risarcimento del danno avanzate dal privato per riduzione di una veduta panoramica o di altre utilità marginali, rispetto alla violazione delle norme sulle distanze ovvero per procurate immissioni di rumori, vibrazioni e gas di scarico
Corte dei Conti, Sezione Calabria, 14 luglio 2009
[A] Sulla responsabilità erariale dei funzionari comunali per il risarcimento del danno riconosciuto al privato per l’occuppazione illegittima di una sua proprietà. [B] Sui casi in cui l’Assessore risponde per gli atti espropriativi illegittimi effettuati dagli uffici dell’ente
Corte dei Conti, Sezione Lazio, 10 marzo 2009
Sulla responsabilità per danno erariale dei funzionari con posizioni apicali che nell’ambito dell’Ufficio tecnico comunale si sarebbero dovuti occupare degli adempimenti necessari alla positiva definizione del procedimento di esproprio