Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini
Servizi pubblici locali
Lodo Arbitrale, 13 gennaio 2012
[A] Sulla metodologia di calcolo, ai sensi del D.P.R. 902/1986 art. 13, della valutazione degli impianti da corrispondere al gestore uscente dopo una concessione pluridecennale. [B] Sulla valenza vincolante o meno per il Collegio delle risultanze della Consulenza Tecnica espletata e sull'onere di motivazione del giudicante nell'esporre le ragioni del proprio convincimento. [C] Sulla disciplina dettata dal D.Lgs. 23 maggio 2000 n.164 (cd. decreto Letta), il quale ha disciplinato l'affidamento e l'esercizio del servizio di distribuzione del gas naturale e sulle modalità e i costi del subentro di altro gestore. [D] Sulle differenze tra debiti di valuta e debiti di valore e sulla diversa applicabilità della rivalutazione monetaria e degli interessi
Consiglio di Stato, Sezione V, 2 maggio 2013
Sull’erogazione del servizio di teleriscaldamento o teleraffreddamento e sulla natura di servizio pubblico locale
Lodo Arbitrale, 24 novembre 2011
[A] Sulla derogabilità o meno in arbitrato della giurisdizione del Giudice Amministrativo. [B] Sulla rilevanza o meno ai fini della ammissibilità del Giudizio Arbitrale della sentenza con cui il Giudice Ordinario declina la propria competenza per territorio a favore di un altro Giudice, nell'ipotesi di mancata riassunzione dinanzi al Giudice competente. [C] Sulla possibilità o meno di configurare concessione di pubblico servizio l'affidamento da parte del Comune ad una impresa specializzata del servizio di attività di supporto all'esercizio del proprio potere tributario (costituzione di un'anagrafe tributaria comunale; espletamento di servizio informativo ai contribuenti; etc.). [D] Sulla interpretazione del contratto d’appalto laddove subordini l’efficacia dell’obbligazione di pagamento ad un evento futuro e incerto. [E] Sulla incidenza dei principi di buona fede di cui all'art. 1375 c.c. e di correttezza e diligenza di cui all’art. 1175 c.c., nel caso in cui la condizione contrattualmente prevista sia divenuta impossibile
Lodo Arbitrale, 24 novembre 2011
[A] Sulle differenze individuate dalla giurisprudenza per distinguere tra prestazione per pubblici servizi e prestazioni in favore dell'ente pubblico, ma di natura privatistica. [B] Sul regime delle preclusioni processuali nel procedimento arbitrale, in particolare sull'ammissibilità del deposito tardivo di nuovi documenti [C] Sulla interpretazione del contratto d’appalto laddove subordini l’efficacia dell’obbligazione di pagamento ad un evento futuro e incerto. [D] Sulla possibilità o meno che il contratto sottoposto a condizione potestativa mista sia soggetto o meno alla disciplina di cui all’art. 1358 c.c., laddove impone alle parti l'obbligo giuridico di comportarsi secondo buona fede durante lo stato di pendenza della condizione e sulle eventuali conseguenze. [E] Sulla possibilità o meno di estendere il giudizio arbitrale anche ad eccezione di inadempimento legata al mancato adempimento di una delle parti alle obbligazioni di un contratto prorogato. [F] Sulle valutazioni in merito alla fondatezza della eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c. avanzata dalla Stazione Appaltante nel corso del giudizio arbitrale. [G] Sul danno risarcibile secondo la giurisprudenza del Consiglio di Stato. [H] Sul danno risarcibile secondo la giurisprudenza della Corte di Cassazione. [I] Sulla risarcibilità o meno del danno all'immagine subito dall'Impresa per la mancata conclusione dell'appalto e sulla possibilità di una liquidazione in via equitativa
Tribunale di Pistoia, Sezione Distaccata di Monsummano, 6 febbraio 2012
[A] Sulla spettanza dei ricavi derivanti dalle attività di recupero da raccolta differenziata al Comune ovvero all’Impresa appaltatrice del servizio di gestione dei rifiuti, in caso di contratto a corpo e in assenza di previsioni contrattuali sul punto. [B] Sulla responsabilità del cedente e del cessionario del contratto di appalto per i debiti aziendali esistenti verso la Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 21 aprile 2011
[A] Sulla possibilità o meno di attribuire al concessionario del servizio idrico anche i costi per la manutenzione straordinaria e per la realizzazione di nuove opere da scaricare sugli utenti con il pagamento della tariffa. [B] Sulla responsabilità o meno del Comune nei confronti del concessionario del servizio idrico nel caso di mancato pagamento del dovuto da parte i occupanti di complesso IACP
Lodo Arbitrale, 12 luglio 2011
[A] Sulle verifiche necessarie ai fini della valutazione della sussistenza o meno della giurisdizione del collegio arbitrale a decidere sulle questioni oggetto del giudizio. [B] Sulla qualificazione della posizione giuridica dell'Impresa (quale diritto soggettivo o interesse legittimo) rispetto alla domanda di riequilibrio finanziario in materia di gestione di un servizio pubblico locale. [C] Sulla possibilità o meno che con la clausola arbitrale le parti deroghino alla giurisdizione: in particolare in materia di pubblici servizi nella vigenza dell'originaria versione dell'art. 33 del d.lgs. 80/98. [D] Sugli effetti della declaratoria di incostituzionalità di una legge sui rapporti in corso: in particolare sulla nullità o meno della clausola compromissoria. [E] Sulla qualificazione giuridica di concessione-contratto o meno dell’affidamento ad un terzo di un servizio pubblico che preveda l’uso di beni di proprietà pubblica. [F] Sulla sussistenza o meno della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo per le domande dell’Impresa volte ad ottenere il riequilibrio economico-finanziario della gestione di un servizio pubblico. [G] Sull’applicabilità retroattiva o meno dell’art. 6, comma 2, l. 205/2000 (in materia di giurisdizione esclusiva) anche alle clausole compromissorie perfezionate prima della sua entrata in vigore
Lodo Arbitrale, 30 maggio 2011
Sulla possibilità o meno di configurare un disservizio risarcibile per la Stazione Appaltante nel comportamento del gestore dei parcheggi che non abbia programmato e gestito con profitto i parcheggi stessi
C.G.A.R.S., 11 luglio 2012
[A] L'ente di gestione concessionario dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti italiani svolge un complesso di attività finalizzate a soddisfare gli interessi generali della collettività e quindi è tenuto all'indizione di gare d'appalto. [B] Sulle procedure da rispettare per l’affidamento dell’attività di gestione della sosta dei veicoli nell'area antistante l'aerostazione (landside) e le connesse attività di esazione di prezzo
Lodo Arbitrale, 3 agosto 2010
[A] Sulla incidenza o meno dell’aumento della tariffa di smaltimento rifiuti sul rapporto negoziale in essere tra Impresa e Comune e sulla possibilità che possa far sorgere il diritto a maggiori corrispettivi. [B] Sulla possibilità o meno che la mancata vendita di prodotti realizzati con materiali riciclati, a causa della mancata crescita della raccolta differenziata, possa essere oggetto di specifico risarcimento all’interno del giudizio arbitrale. [C] Sull’onere della prova richiesto per dimostrare l’esistenza di un maggior danno derivante dal diminuito potere d’acquisto della moneta
T.A.R. Puglia Bari, Sezione I, 17 giugno 2011
Sulla applicabilità o meno della clausola di revisione periodica del prezzo, di cui all’art. 115 del d.lgs. n. 163 del 2006, ad una concessione di pubblico servizio
Consiglio di Stato, Sezione V, 20 giugno 2011
Sulla legittimità o meno dell’affidamento diretto della gestione di un servizio pubblico locale al soggetto proprietario degli impianti necessari all’erogazione del servizio stesso e sugli effetti delle novità introdotte dall’art. 23 bis del d.l. n. 112 del 2008
T.A.R. Lombardia Brescia, Sezione II, 3 giugno 2011
[A] Sul riparto di giurisdizione per i giudizi aventi ad oggetto le vicende di un rapporto di concessione di pubblico servizio in corso di esecuzione [B] Sulla qualificazione del servizio di accertamento e riscossione dei tributi locali come concessione ovvero come appalto di servizio [C] Sulla sussistenza o meno della possibilità di derogare al divieto di rinnovo dei contratti d’appalto scaduti introdotto dall’art. 23 della L. 23/2005 [D] Sulla possibilità o meno di affidare senza gara a cooperative per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate contratti d’appalto per l’esercizio di servizi pubblici locali, ai sensi dell’art. 5 comma 1 della L. 381/91
T.A.R. Toscana, Sezione II, 31 maggio 2011
[A] Nell’ottica del diritto amministrativo servizio pubblico in senso stretto si può avere solo in rapporto a compiti che il soggetto pubblico consideri come propri nell’ambito delle sue competenze istituzionali. [B] Sulla differenza tra il servizio pubblico, originariamente riservato alla pubblica autorità, laddove, e il servizio da piazza con taxi. [C] Sulla differenza tra il servizio di taxi collettivo da quello di taxi
T.A.R. Sardegna, Sezione I, 11 maggio 2011
Sulla necessità di stabilire se il servizio di gestione degli impianti di illuminazione pubblica sia qualificabile come servizio pubblico locale ovvero come appalto di servizi
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 4 maggio 2011
La nozione di società in house è stata elaborata dalla giurisprudenza comunitaria con riferimento esclusivo alla fase relativa all’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali, ossia ad segmento pubblicistico ben preciso
T.A.R. Abruzzo Pescara, Sezione I, 22 aprile 2011
[A] Sulla legittimità o meno della risoluzione di un contratto in corso di esecuzione, ai sensi dell'art. 23-bis della l. 133 del 2008, nel caso venga riscontrata la mancata conformità ai principi europei, della gara a suo tempo indetta [B] Sulla legittimità o meno della clausola di bando che preveda l’attribuzione di titoli preferenziali alle imprese concorrenti operanti nella Regione
Autorità di Vigilanza, 17 febbraio 2011
[A] Sulla differenza tra appalto di servizi e concessione di servizi e sulle diverse disposizioni per la partecipazione alle gare [B] Sulle norme applicabili alle gare per la concessione di servizi pubblici [C] Sulla sussistenza o meno di un vincolo per le stazioni appaltanti di valutare che il valore economico dell’appalto sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro [D] Sulla rilevanza delle tabelle dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la determinazione della misura del costo del lavoro di un appalto [E] Sulla legittimità o meno di clausole di un bando di gara che deroghino alla disciplina di cui al D.Lgs. n. 231/2002, sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, per esempio su termini di pagamento, decorrenza e misura degli interessi moratori, ecc.
Consiglio di Stato, Sezione V, 1 aprile 2011
[A] Sulla differenza tra l’appalto di servizi e l’affidamento di servizi pubblici locali. [B] Sulla corretta interpretazione dell’art. 23-bis del D.L. 112 del 2008 e dell’art. 13 del D.L. 223 del 2006 (decreto Bersani)
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II Ter, 22 marzo 2011
[A] La gestione di un impianto sportivo rientra, a pieno titolo, nell’area dei servizi alla persona, o dei servizi sociali. [B] La gestione di un impianto sportivo non ha una precisa collocazione nel quadro delle norme relative agli appalti ed agli affidamenti. [C] Sulle procedure che deve osservare l'ente locale che intenda affidare a terzi la gestione degli impianti sportivi comunali. [D] Nessuna norma obbliga i comuni ad affidare all’esterno determinati servizi (illuminazione pubblica, centri assistenziali, case di accoglienza, case di riposo, case famiglia, assistenza domiciliare per anziani ed handicappati, asili nido, mense scolastiche, scuola-bus, biblioteche, impianti sportivi: tutti servizi che, notoriamente, gran parte dei comuni italiani gestiscono direttamente, senza appaltarli a privati), ove preferiscano amministrarli in via diretta. [E] Sugli impianti di trasporto a fune per la mobilità turistico-sportiva esercitati nelle località montane
Corte dei Conti, Sezione II Appello, 3 febbraio 2011
Sulla sussistenza o meno dell’obbligo della resa dei conti giudiziali per i soggetti che – come nel caso di specie – gestiscano il servizio di sosta a pagamento nelle aree di pertinenza pubblica in regime di concessione con l’ente locale. Il caso dell’A.T.C. di Bologna
Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, 11 gennaio 2011
[A] Sulla possibilità di configurare o meno come aiuto di stato la compensazione economica versata da uno Stato membro ad una azienda incaricata di svolgere il servizio di trasporto pubblico locale. [B] Sulla giurisdizione in merito alle pretese patrimoniali da parte di un soggetto che gestisce un servizio pubblico locale di trasporto. [C] Sulla giurisdizione in merito alla domanda di arricchimento senza causa proposta dal soggetto che gestisce un servizio pubblico locale di trasporto
Consiglio di Stato, Sezione V, 8 febbraio 2011
[A] Sulla identificazione e qualificazione dei motivi di illegittimità dell’atto amministrativo (nella specie affidamento in house) posti a base del ricorso giurisdizionale e sul vizio di ultrapetizione della sentenza. [B] Sulla motivazione necessaria per procedere all’affidamento in house della gestione di servizi pubblici locali. [C] La relazione introduttiva ad una delibera ed il conseguente dibattito consiliare non possono integrare la motivazione dell’atto collegiale. [D] Il Giudice amministrativo ha giurisdizione esclusiva sulla dichiarazione di inefficacia del contratto a seguito dell'annullamento dell'aggiudicazione ed a seguito dell’entrata in vigore dell'art. 244, del D.Lgs. n. 163 del 2006, come novellato dal citato D.Lgs. n. 53 del 2010. [E] La domanda di risarcimento dei danni è regolata dal principio dell'onere della prova di cui all'art. 2697 c.c., sicché grava sul danneggiato l'onere di provare, ai sensi del citato articolo, tutti gli elementi costitutivi della domanda di risarcimento del danno per fatto illecito (danno, nesso causale e colpa)
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II Ter, 4 febbraio 2011
Nessuna norma obbliga gli enti locali a preferire la modalità dell’affidamento all’esterno rispetto a quella della gestione diretta, sempre che il servizio pubblico sia privo di rilevanza economica
Consiglio di Stato, Sezione V, 26 gennaio 2011
Nessuna norma obbliga i comuni ad affidare all’esterno determinati servizi ove preferiscano amministrarli in via diretta e magari in economia
T.A.R. Umbria, Sezione I, 19 gennaio 2011
La giurisprudenza è costante nel ritenere che l’affidamento in concessione del servizio di gestione della piscina comunale costituisce servizio pubblico locale
T.A.R. Lazio Latina, Sezione I, 5 novembre 2010
L’affidamento di servizi a società miste è ammesso a condizione che si svolga in unico contesto una gara avente ad oggetto la scelta del socio privato (socio non solo azionista, ma soprattutto operativo) e l’affidamento del servizio già predeterminato
T.A.R. Calabria Reggio Calabria, 16 giugno 2010
L’affidamento a società mista costituita con le modalità indicate dal comma 2, lett. b), dell’art. 23 bis si appalesa, ai fini della tutela della concorrenza e del mercato - del tutto equivalente a quello mediante pubblica gara
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 10 giugno 2010
[A] Sulla natura dei contratti di servizio tra amministrazione e società mista. [B] Sulla possibilità di impugnare il contratto di servizio da parte di soggetti terzi lesi dalle relative disposizioni
Autorità di Vigilanza, 24 marzo 2010
Il D.L. 135 del 2009, cui sia attribuita una partecipazione pari almeno al 40% del capitale sociale, si è spinto oltre andando a specificare anche i requisiti che deve possedere il socio privato di una società affidataria di servizi pubblici locali
Autorità di Vigilanza. Deliberazione del 13 gennaio 2010
Sulla giurisprudenza comunitaria e sulla normativa nazionale riguardo all’”In House Providing” ed al regime transitorio per l’affidamento di servizi pubblici locali
T.A.R. Puglia Bari, Sezione I, 17 maggio 2010
[A] Sull’art. 3, comma 27, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008) in base al quale gli enti locali non possono costituire società aventi per oggetto “attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali”. [B] Sulla costituzione di una società partecipata per l’espletamento di servizi strumentali di pulizia
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 10 maggio 2010
La gestione delle farmacie comunali da parte degli Enti locali viene collocata in una modalità gestoria “in nome e per conto” del Servizio Sanitario Nazionale, come tale non riconducibile né all’ambito dei servizi di interesse generale nella definizione comunitaria, né alla disciplina sui servizi pubblici locali secondo l’ordinamento italiano
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione II, 14 maggio 2010
[A] L’atto amministrativo adottato in violazione di un’ordinanza cautelare del Giudice amministrativo deve reputarsi annullabile e non nullo. [B] Le attività inerenti il Servizio sanitario nazionale affidate dalle aziende sanitarie locali non si applicano le disposizioni relative ai servizi pubblici locali. [C] Secondo l’Agenzia delle Entrate la definizione di “organismo di diritto pubblico” dettata dal codice degli contratti pubblici e comunemente accolta in sede giurisprudenziale non può ritenersi applicabile ai fini fiscali
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione III, 8 maggio 2010
[A] Sul servizio di illuminazione votiva ricompreso già dal d.m. 31 dicembre 1983 tra i c.d. servizi pubblici a domanda individuale. [B] Sulla giurisprudenza in materia di jus sepulchri
Consiglio di Stato, Sezione V, 29 aprile 2010
[A] Sulla qualificazione di agente contabile, per l'attività svolta da una società per azioni nella gestione dei proventi della sosta a pagamento. [B] Sulla clausola del bando di gara indetta per l'affidamento del servizio di parcheggio pubblico, che richiede come requisito di ammissione alla procedura selettiva l'iscrizione all'albo dei soggetti abilitati all'attività liquidatoria e di accertamento dei tributi e delle entrate dei comuni e delle province
T.A.R. Campania Napoli, Sezione VII, 12 aprile 2010
[A] È corretta la qualificazione dell'attività di gestione di tutti i servizi riguardanti la nautica da diporto come uno dei "servizi pubblici locali" gestiti da un Comune. [B] Sussiste l'obbligo di applicare la disciplina comunitaria dell'evidenza pubblica, anche alle concessioni di beni pubblici, comprese quelle relative al settore portuale
T.A.R. Calabria Reggio Calabria, Sezione II, 31 dicembre 2009
Sull’accesso dibattito dottrinale e giurisprudenziale l’individuazione di idonei criteri di differenziazione tra contratti di servizio e appalti di servizi
Autorità di Vigilanza, 5 novembre 2009
Sul servizio di gestione, esercizio, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di illuminazione pubblica e semaforica del Comune e sulla sua natura o meno di “servizio pubblico locale”
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione III, 27 novembre 2009
[A] Sull’affidamento di impianti sportivi da parte del Comune ai sensi dell’art. 90, comma 25 della L. 289/2002. [B] Sull’art. 30, terzo comma, del D.lgs 163 del 2006 riguardo ai criteri di affidamento delle concessioni di servizio pubblico. [C] Sulla L.R. Puglia 33 del 2006 riguardo all’affidamento degli impianti sportivi. [D] Sulla determinazione della tariffa da applicare all’utenza dell’impianto
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione III, 26 novembre 2009
L'affidamento del servizio per la fornitura, posa in opera e manutenzione ordinaria di transenne parapedonali integra la concessione di un servizio pubblico locale
T.A.R. Lazio Roma, Sezione Terza Ter, 6 novembre 2009
Sulla differenza tra le società strumentali che operano per conto degli enti locali e le società partecipate ed affidatarie di servizi pubblici locali, anche ai fini del divieto di attività extra moenia previsto dall’art. 13 del d.l. 223 del 2006
Corte dei Conti, Sezione Lombardia, 10 novembre 2009
[A] Le mutate esigenze d’indirizzo politico e la nuova valutazione delle circostanze possono condurre l’ente locale a ritenere preferibile una diversa struttura organizzativa, limitatamente ad alcuni servizi pubblici, ripercorrendo la via della gestione diretta del servizio. [B] La riorganizzazione del servizio pubblico, mediante riallocazione del medesimo nell’alveo della gestione diretta comunale, deve essere sostenuta da idonee motivazioni. [C] Sui presupposti che devono sussistere affinché a seguito dell’internalizzazione del servizio pubblico il personale della in house possa essere integrato nei ruoli comunali
Corte dei Conti, Sezione di Controllo Lombardia, 11 maggio 2009
La Sezione rende apposito parere in merito all’ambito di applicazione dell’art. 23bis del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella Legge 6 agosto 2008, n. 133. Più precisamente si chiede per quali servizi pubblici locali opera l’applicazione del citato art. 23 bis
Corte di Giustizia dell’Unione Europea, 10 settembre 2009
[A] Nella concessione di servizi, a differenza dell’appalto di lavori, quando le modalità di remunerazione pattuite consistono nel diritto del prestatore di sfruttare la propria prestazione, esse implicano che il prestatore si assuma il rischio legato alla gestione dei servizi in questione. [B] È noto che taluni settori di attività, in particolare quelli riguardanti attività di pubblica utilità, come la distribuzione dell’acqua e lo smaltimento delle acque reflue, sono disciplinati da normative che possono avere per effetto di limitare i rischi economici che si corrono. [C] Per valutare il rischio proprio di una concessione di servizi non si deve tener conto dei rischi generali risultanti dalle modifiche normative intervenute nel corso dell’esecuzione del contratto
Ministero dell'Interno. Parere del 23 febbraio 2009
Dipartimento affari interni e territoriali. Quesito in materia di servizi pubblici locali in ordine all’affidamento diretto di servizi pubblici erogati da una società a responsabilità limitata, interamente partecipata
Decreto Legge 25 settembre 2009 n. 135. Estratto
Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee. Pubblicato nella Gazz. Uff. 25 settembre 2009, n. 223. Art. 15, comma 1, lett. a), D.L. 25 settembre 2009, n. 135
Consiglio di Stato, Sezione V, 12 giugno 2009
[A] Nei confronti della società a capitale pubblico affidataria di servizi pubblici locali non opera il divieto di svolgere attività per soggetti diversi dall’ente costituente o partecipante, previsto dall’art. 13 del D.L. 223 del 2006. [B] Sulla corretta interpretazione della formula “produzione di beni e servizi strumentali dell’attività di tali enti”
Corte dei Conti, Sezione Emilia Romagna, 25 giugno 2009
Sul giudizio di conto cui sono tenuti gli agenti contabili degli enti locali, sulle formalità necessarie per la compilazione del “modello 21” e sulle connesse responsabilità. Fattispecie relativa alla all’ATC S.P.A. agente contabile del Comune di Bologna quale concessionario della gestione del servizio di sosta regolamentata a pagamento anche nelle zone a traffico limitato
T.A.R. Veneto, Sezione I, 2 luglio 2009
[A] Non sussiste alcuna ragione per escludere dalla commissione un soggetto che abbia partecipato alla predisposizione degli atti preliminari alla gara. [B] Sulla clausola del bando per l’affidamento della gestione del servizio di distribuzione del gas naturale secondo cui “alla scadenza del servizio e con riferimento agli investimenti realizzati dall’aggiudicatario non dovranno risultare valori residui di ammortamento a carico del gestore subentrante”
Lodo Arbitrale, 3 giugno 2009 n. 77
Sulla sussistenza o meno dell'effetto di inserzione automatica delle clausole sulla revisione prezzi in un contratto di concessione di pubblico servizio
Consiglio di Stato, Sezione V, 12 giugno 2009
[A] Una società partecipata dall’ente locale che bandisce la procedura di project financing non può essere ammessa a partecipare alla relativa gara qualora il bando contenga un preciso atto di auto vincolo che escluda ogni forma di concorso finanziario dell’ente locale alla realizzazione dell’opera messa a gara. [B] Sulle varianti agli strumenti urbanistici da adottarsi prima di svolgere la gara per la concessione
T.A.R. Puglia Bari, Sezione II, 19 maggio 2009
Il Comune può regolamentare il servizio di trasporto funebre esercito dai privati, al pari di quanto accade per qualsivoglia servizio pubblico gestito in regime di concorrenza, al fine di assicurare che il servizio sia in ogni caso garantito, anche ai non abbienti e quotidianamente
Corte dei Conti, Sezione Controllo Trentino, 19 gennaio 2009
Sull’applicabilità o meno dei commi dal 27 al 32 della legge n. 244 del 2007, che limita la partecipazione al mercato degli enti pubblici, riguardo ad una società che gestisce impianti di trasporto a fune
Consiglio di Stato, Sezione, 9 marzo 2009
Sulla possibilità o meno di ravvisare il requisito del “controllo analogo” richiesto dalla giurisprudenza comunitaria per l’affidamento “in house” qualora le quote della società interamente pubblica siano detenute da più enti