Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini
D.LGS 50.2016. Art. 80 (motivi di esclusione)
Tribunale di Catanzaro, 3 gennaio 2025
[A] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che richieda d’urgenza, ai sensi dell’art. 700 c.p.c., la sospensione dell’escussione della garanzia fideiussoria prestata per l’esecuzione di lavori pubblici deducendo il rischio di incapienza o di insolvenza della stazione appaltante o il pericolo di crisi dell’impresa, le difficoltà di accesso al credito bancario e il danno all’immagine. [B] Sulla (non) lesività e (non) impugnabilità della segnalazione all’ANAC effettuata dalla stazione appaltante a seguito della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per inadempimento dell’appaltatore nella vigenza del d.lgs. 50/2016.
Tribunale di Bari, 19 luglio 2024
[A] Sull’onere della stazione appaltante di verificare il persistere dei requisiti generali e speciali di partecipazione di un’impresa ad una gara d’appalto pubblica anche nella fase di esecuzione dell’appalto. [B] Premessa la non tassatività delle ipotesi di esclusione facoltativa delle imprese dalla procedura d’appalto pubblico nella vigenza del d.lgs. 50/2016, sulle valutazioni tecnico-discrezionali che la stazione appaltante è tenuta a svolgere nella fase esecutiva di un appalto circa la possibilità di risolvere il contratto per intervenuta perdita o originaria mancanza dei requisiti da parte dell’appaltatore, con particolare riguardo all’ipotesi in cui l’affidabilità dello stesso risulti venuta meno a seguito di grave illecito professionale consistente nella pendenza di un procedimento penale nei confronti dei vertici dell’impresa appaltatrice. [C] Sul riparto di giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. a seguito dell’intervenuta perdita o mancanza originaria dei requisiti dell’appaltatore nella fase esecutiva dell’appalto per grave illecitio professionale.
Tribunale di Firenze, 23 giugno 2024
[A] Sulla (non) lesività, anche ai fini del risarcimento del danno richiesto dall’appaltatore, della segnalazione all’ANAC da parte della p.a. committente di una vicenda risolutiva di un appalto pubblico. [B] Sulla (in)idoneità di un singolo inadempimento pregresso di un’impresa a giustificare ex se l’esclusione della partecipazione a gare d’appalto in assenza di una specifica valutazione prognostica della stazione appaltante. [C] Sulla natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione definitiva prestata dall’appaltatore mediante fideiussione in forza della quale il garante è tenuto al pagamento “a semplice richiesta” con rinuncia alle eccezioni di cui agli artt. 1944 e 1957 c.c. e sullo specifico caso in cui non opera il conseguente principio generale secondo cui l’appaltatore non può impedire l’escussione del garante. [D] Sull’individuazione delle obbligazioni e dei danni garantiti dalla cauzione definitiva nella vigenza dell’art. 103 del d.lgs. 50/2016 con particolare riguardo alla legittimità del trattenimento da parte della p.a. committente della cauzione per un importo pari alla clausola penale a titolo di danno da ritardo contenuta in un contratto d’appalto pubblico. [E] Sull’onere probatorio posto in capo alla stazione appaltante che intenda escutere la cauzione definitiva circa l’an ed il quantum dei pregiudizi subiti e delle maggiori spese sostenute a causa dell’inadempimento dell’appaltatore.