Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini
D.LGS 163.2006. Art. 27 (Principi relativi ai contratti esclusi)
Tribunale di Catanzaro, 4 settembre 2023
[A] Sulla natura della d.i.a.. [B] Sul soggetto cui spetta la rappresentanza e la legittimazione attiva e passiva in materia di A.T.I.. [C] Sulla (im)possibilità di configurare come norme imperative quelle che, in materia di formazione del prezzo posto a base delle gare per appalto di lavori pubblici, facciano riferimento a costi standardizzati così come determinati dall’Osservatorio dei Lavori Pubblici, dai listini ufficiali o dai listini delle locali Camere di Commercio ovvero ai prezzi correnti di mercato. [D] Sull’individuazione del danno che l’appaltatore è tenuto a risarcire al committente in caso di risoluzione del contratto d’appalto per colpa dell’appaltatore.
Tribunale di Milano, 9 giugno 2017
[A] Sull’applicabilità o meno del procedimento di risoluzione del contratto d’appalto disciplinato dall’art. 136 del d.gls. n. 163/2006 ai contratti di servizio “esclusi” di cui agli artt. 20 e 27 dello stesso codice. [B] Sulla necessità o meno di rispettare il procedimento di risoluzione di cui all’art. 136 d.lgs. n. 163/2006 nel caso in cui l’Ente dia esecuzione alla clausola risolutiva espressa contenuta nel contratto d’appalto. [C] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di far valere solo in giudizio l’effetto risolutivo della clausola risolutiva espressa contrattuale. [D] Sulle ipotesi di nullità per genericità della clausola risolutiva espressa contrattuale inserita dalle parti all’interno del contratto di appalto pubblico. [E] Sulla applicabilità o meno dei termini di decadenza e prescrizione di cui agli artt. 1667 e 1668 c.c. nel caso in cui l’Ente committente si sia avvalso della clausola risolutiva espressa contrattualmente prevista. [F] Sugli effetti prodotti dall’accertamento della legittimità della risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante, ex art. 1458 c.c.
Cassazione Civile, Sez. Un., 25 maggio 2012
[A] Sulla distinzione di derivazione comunitaria tra "imprese pubbliche" e "organismi di diritto pubblico" e la diversa disciplina tra le due tipologie di soggetti riguardo alla applicabilità o meno delle norme vigenti per le "amministrazioni aggiudicatrici" di appalti nei settori ordinari e nei settori speciali. [B] Sulla disciplina contenuta nel codice in materia di assoggettamento o meno dell'Ente Postale al codice stesso per i servizi postali e per gli "altri servizi diversi dai servizi postali", di cui all'art. 211 del codice. [C] Sulla applicabilità o meno del D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 alle attività svolte da Poste Italiane S.p.A. di: a) raccolta del risparmio tramite i conti correnti; b) prestiti per conto di banche e altri intermediari finanziari abilitati; c) servizi e attività di investimento; d) servizi di pagamento e trasferimento di denaro. [D] Sulla possibilità di considerare Poste Italiane S.p.A. come "organismo di diritto pubblico" ai fini dell'assoggettabilità della stessa alle regole di cui al codice dei contratti pubblici. [E] Sull'orientamento della giurisprudenza comunitaria in base al quale l'assoggettamento al regime dell'evidenza pubblica per l'affidamento degli appalti riguarda tutte ovvero l'insieme delle attività svolte dall'organismo di diritto pubblico (cd. teoria del contagio) e sulla applicabilità dello stesso a Poste Italiane S.p.A.. [F] Sull'orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione in merito alla qualificazione di un ente come organismo di diritto pubblico. [G] Sulla possibilità di ritenere applicabili i principi di cui all'art. 27 del codice dei contratti pubblici a Poste S.p.A. per le attività diverse dai servizi postali. [H] Sulla possibilità o meno di individuare la giurisdizione del giudice amministrativo laddove un ente non soggetto alla disciplina degli appalti pubblici abbia volontariamente fatto ricorso ad alcune delle regole previste dal codice
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II Ter, 21 luglio 2009
[A] Sull’appalto dei “Servizi sanitari e sociali” disciplinato dall’Allegato IIB e sulle norme del codice che trovano applicazione. [B] Sulla sussistenza o meno di un'incompatibilità nel caso di cumulo delle due funzioni di responsabile del procedimento e di componente della commissione di gara. [C] Sulla violazione o meno del principio per cui la commissione di gara opera come collegio perfetto nel caso di sostituzione di tutti i commissari originari
T.A.R. Sicilia Catania, Sezione III, 29 luglio 2009
Sul principio della legittimità del ricorso alle pubbliche gare per l’assegnazione ai privati degli spazi pubblicitari su suolo pubblico
T.A.R. Sicilia Catania, Sezione III, 27 luglio 2009
[A] Non vale ad escludere l’obbligo dell’Amministrazione di indire una procedura concorsuale la circostanza che il “servizio di assistenza domiciliare anziani” sia individuato tra quelli di cui all’allegato IIB del D. Lgs. n. 163 del 2006 e quindi disciplinato dall’art. 27 dello stesso Codice. [B] Sulla clausola di esclusione ex art. 75, comma 1, lett. f), D.P.R. n. 554 del 1999
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione III, 29 luglio 2009
[A] Sul requisito richiesto per la qualificazione di ”organismo di diritto pubblico”, ovverosia l’operare per la “soddisfazione di bisogni di interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale”. [B] Sulla differenza tra la concessione di servizio pubblico e l’appalto di servizi. [C] Sulle modalità di affidamento del diritto di sfruttare le paline indicatrici di fermata degli autobus a fini pubblicitari e sull’obbligo di gara
Corte dei Conti, Sezione Basilicata, 3 aprile 2009
[A] Sul patrocinio e la difesa in giudizio resa all’ente locale da parte dell’avvocato e sui casi in cui questa debba essere ricondotta nella categoria dei “servizi legali” di cui all’allegato II B richiamato dall’art. 20 del Codice dei contratti. [B] Sui casi in cui occorre adottare procedure di evidenza pubblica per la selezione del legale. [C] Sull’obbligo di prudenza che grava sull’amministrazione circa la predeterminazione della tariffa professionale
Consiglio di Stato, Sezione V, 16 giugno 2009
[A] Sulla possibilità per imprese partecipanti ad un’ATI di impugnare “singulatim” dinanzi al giudice ammini-strativo eventuali provvedimenti lesivi. [B] Tra i casi di servizi esclusi non sono ravvisabili i servizi di trasporto che sono contemplati nell’allegato II A. [C] Sull’applicabilità dell’art. 30 del D.lgs 163 del 2006 ai servizi di trasporto