Tribunale di Roma, 26 agosto 2024
Sull’esistenza o meno di un diritto dell’appaltatore, che abbia eseguito varianti in corso d’opera non previste da un contratto d’appalto pubblico, al compenso o all’indennizzo da parte dell’ente committente, eventualmente ex art. 2041 c.c..
Tribunale di Larino, 13 agosto 2024
[A] Sulla possibilità, nella vigenza dell’art. 241 del d.lgs. 163/2006 come modificato dalla l. 190/2012, che l’autorizzazione della p.a. di una clausola compromissoria in un contratto d’appalto pubblico intervenga successivamente al bando di gara o all’invito e sulla (im)possibilità di configurare la delibera di approvazione del contratto quale autorizzazione. [B] Sulla (ir)retroattività dell’abrogazione dell’art. 241, co. 1 del d.lgs. 163/2006 così come modificata dalla l. 190/2012, concernente la necessità dell’autorizzazione da parte della stazione appaltante della clausola compromissoria contenuta in un contratto d’appalto pubblico, intervenuta con il d.lgs. 50/2016. [C] Sulla (im)possibilità di configurare una responsabilità diretta dell’ente finanziatore di un’opera pubblica nei confronti dell’impresa appaltatrice per gli inadempimenti o i ritardi della stazione appaltante finanziata e sul caso in cui la stazione appaltante può proporre azione di rivalsa nei confronti dell’ente finanziatore che svolga funzioni di alta vigilanza. [D] Sulla responsabilità del committente pubblico nei confronti dell’appaltatore in caso di ritardo nel pagamento degli acconti o del saldo dovuto alla tardiva erogazione di un finanziamento da parte di un altro ente pubblico. [E] Premessi, nella vigenza del d.p.r. 207/2010, l’obbligo di sottomissione dell’appaltatore alle varianti delle opere pubbliche non eccedenti 1/5 dei lavori pattuiti e le possibili scelte dell’impresa nel caso in cui la stazione appaltante presenti varianti che superino tale soglia, sulla necessità, ai fini della validità ed efficacia dell’atto di sottomissione, che l’impresa firmi o meno l’atto stesso nei diversi casi in cui le varianti superino o restino al di sotto della soglia del c.d. quinto d’obbligo. [F] Sul termine di prescrizione degli interessi relativi al corrispettivo di un appalto pubblico.
Tribunale di Catanzaro, 14 agosto 2024
[A] Premesso il principio generale di invariabilità del prezzo di un appalto a corpo, sulle deroghe al citato principio con particolare riguardo al caso in cui l’appaltatore non abbia completato l’opera ovvero esegua opere ulteriori extracontratto e sui criteri che devono essere adottati per determinare il minore, nel primo caso, o l’ulteriore, nel secondo caso, compenso dovuto dalla stazione appaltante. [B] Sulle tre principali tipologie di varianti al contratto d’appalto e sulla relativa disciplina. [C] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di richiedere al committente il pagamento del prezzo d’appalto in caso di risoluzione del contratto e sulla qualificazione giuridica della somma che l’appaltatore ha diritto di ricevere per le opere già eseguite. [D] Premesso l’onere dell’appaltatore, che chieda il danno da lucro cessante per la risoluzione di un contratto d’appalto per colpa del committente, di provare quale sarebbe stato l’utile netto da lui conseguibile, sulla (im)possibilità per l’appaltatore di avvalersi del parametro presuntivo del 10% del valore delle opere previsto in tema di appalti pubblici in assenza di una qualsivoglia allegazione circa la sussistenza del danno. [E] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che richieda al committente il risarcimento del danno da perdita di chance.
Tribunale di Forlì, 24 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e corte dei conti in materia di risarcimento richiesto dall’amministrazione appaltante al professionista che abbia svolto l’incarico di progettista e direttore dei lavori per l’esecuzione di un’opera pubblica. [B] Sulla decorrenza del termine di prescrizione dell’azione di accertamento dell’inadempimento, e della conseguente azione di condanna al risarcimento dei danni, del progettista incaricato della progettazione e direzione di lavori pubblici e sulla (in)applicabilità dell’art. 2226 c.c. in tema di decadenza e prescrizione dell’azione di garanzia per i vizi dell’opera alle suddette prestazioni professionali. [C] Sull’onere probatorio posto in capo al professionista intellettuale, anche ove esso sia una società di ingegneria capogruppo di A.T.I. e progettista di lavori pubblici, che intenda andare esente da responsabilità professionale e sull’individuazione delle specifiche caratteristiche della responsabilità del progettista di un’opera pubblica. [D] Sulla natura giuridica del R.T.I. e sulla disciplina che regola il rapporto interno tra le imprese raggruppate. [E] Sulla responsabilità solidale di mandataria e mandanti nei confronti della stazione appaltante per i contratti pubblici stipulati dal R.T.I. con la p.a..
Tribunale di Nola, 28 giugno 2024
[A] Sulla (in)validità dei contratti stipulati dalla p.a. aventi durata decennale o ultradecennale e sull’unica eccezione al principio di improrogabilità dei contratti pubblici nella vigenza del d.lgs. 50/2016. [B] Sui presupposti necessari ai fini dell’esperimento dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della p.a., con particolare riguardo alla (non) necessità del riconoscimento dell’utilitas da parte dell’amministrazione. [C] Premessi i principi generali che regolano il riparto di giurisdizione tra g.a. e g.o. in materia di contratti pubblici, sul giudice competente in materia di nullità di un contratto d’appalto pubblico.
Tribunale di Teramo, 21 giugno 2024
[A] Sulla forma che devono rivestire e sul soggetto che deve sottoscrivere i contratti pubblici a pena di nullità. [B] Premessa la normativa applicabile ai lavori di somma urgenza a mente del TUEL e nella vigenza del d.lgs. 163/2006, sulle modalità con cui la p.a. è tenuta ad operare in presenza di lavori di somma urgenza per i quali non sia stata osservata la tempistica e le condizioni procedimentali scaturenti dall'applicazione delle suddette norme. [C] Sulla (in)esistenza di un diritto soggettivo del privato al riconoscimento del debito fuori bilancio assunto dalla P.A. e sulla (in)sufficienza dei meri comportamenti degli organi rappresentativi dell’ente ad integrare un riconoscimento di debito fuori bilancio. [D] Sul soggetto nei cui confronti si instaura il rapporto obbligatorio ove l’Ente locale stipuli un contratto pubblico in violazione degli obblighi previsti dalla procedura di spesa degli enti pubblici o dalle norme ad evidenza pubblica. [E] Sulla forma che devono rivestire gli atti che prevedono varianti al progetto, maggiori oneri o accordi aggiuntivi ad un contratto d’appalto di opere pubbliche.
Corte d’Appello di Bari, 9 maggio 2024
Sui casi in cui viene meno l’immodificabilità del prezzo di un contratto d’appalto pubblico a corpo, con particolare riguardo ai lavori aggiuntivi determinati da carenze quantitative e qualitative della progettazione.
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, 7 maggio 2024
[A] Premessi i termini di iscrizione delle riserve, sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore circa la tempestività delle riserve ove essa sia contestata dall’amministrazione committente. [B] Premessa la ratio dell’istituto della riserva e le specifiche modalità con cui l’appaltatore è tenuto ad iscriverla, sul momento in cui l’impresa appaltatrice è tenuta ad iscrivere le riserve concernenti i fatti continuativi non immediatamente quantificabili. [C] Sulla distinzione tra le variazioni che la stazione appaltante può apportare in corso d’opera e le opere nuove da considerarsi extracontratto. [D] Sulla quadruplice condizione necessaria a far sorgere in capo all’appaltatore un diritto al compenso per le opere extracontratto realizzate in assenza di autorizzazione della stazione appaltante. [E] Sul soggetto su cui ricade l’onere di provare la tempestività dell’iscrizione delle riserve.
Corte d’Appello di Caltanissetta, 12 marzo 2024
[A] Sull’onere dell’appaltatore, che abbia apposto tempestivamente riserva per i vizi progettuali di un’opera pubblica, di provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. [B] Sull’obbligo dell’appaltatore di controllare la validità tecnica del progetto fornito dal committente, con particolare riguardo alle caratteristiche geologiche del terreno sul quale l’opera pubblica deve essere realizzata, e sulla responsabilità dello stesso ove i lavori siano ritardati per le condizioni geologiche del terreno. [C] Sul diritto della stazione appaltante, nelle ipotesi tassativamente previste dal legislatore, di ottenere, ai medesimi patti, condizioni e prezzi previsti dal contratto d’appalto pubblico originario, una variazione dei lavori nel limite del 20% dell’importo contrattuale senza che l’appaltatore possa rifiutarsi di proseguire i lavori. [D] Sui presupposti oggettivi e soggettivi necessari ai fini della risoluzione del contratto d’appalto pubblico per i ritardi dell’appaltatore a mente dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [E] Sulla (non) debenza all’appaltatore dell’indennità pari al 10% delle opere eseguite, prevista per il recesso, nel caso di esercizio da parte della stazione appaltante del diritto di risoluzione del contratto d’appalto pubblico. [F] Sull’(in)idoneità delle attestazioni del direttore dei lavori ad assumere valenza di prova documentale dei danni asseritamente subiti dalla stazione appaltante in tema di appalti pubblici.
Tribunale di Vicenza, 3 marzo 2024
[A] Sugli elementi che il giudice è tenuto a considerare nella valutazione comparativa dei comportamenti di committente e appaltatore ove ambedue chiedano la risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento dell’altro contraente. [B] Sulla natura autoritativa del provvedimento di risoluzione del contratto d’appalto pubblico prevista dall’art. 108 del d.lgs. 50/2016 e sulla facoltà dell’appaltatore di contestarne la legittimità dinanzi al giudice ordinario. [C] Premessa la disamina della finalità dell’istituto della riserva in materia di appalti pubblici, sul momento in cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve e sulle pretese che ne devono essere oggetto. [D] Sulla natura imperativa ed inderogabile dell’obbligo della p.a. committente di predisporre un progetto esecutivo immediatamente cantierabile. [E] Sui casi in cui l’elaborazione di varianti in corso d’opera diviene un obbligo in capo alla p.a. committente e sulle conseguenze del mancato adempimento a tale obbligo con particolare riguardo al caso di sopravvenute prescrizioni normative in materia di sicurezza degli impianti. [F] Sul momento a partire dal quale l’appaltatore è tenuto ad iscrivere la riserva per i maggiori oneri dovuti alla sospensione dei lavori per la necessità di disporre varianti in corso d'opera, alla ritardata consegna dei lavori, all’insufficienza del progetto elaborato dalla p.a. ovvero all’insorgere di fatti continuativi. [G] Sulle differenze tra le forme di garanzia provvisoria previste in capo all’offerente dal d.lgs. 163/2006 e quelle previste dal d.lgs. 50/2016. [H] Sul momento in cui l’aggiudicatario è tenuto a rilasciare la garanzia definitiva alla p.a. e sui rischi che devono trovare copertura tramite la predetta garanzia.
Corte d’Appello di Catanzaro, 26 febbraio 2024
[A] Sul criterio a cui deve improntarsi il dovere di diligenza del committente nei confronti dell’appaltatore, con particolare riguardo al caso in cui vengano rinvenuti elementi imprevisti sul luogo in cui deve eseguirsi l’appalto nella vigenza del d.p.r. 554/1999 e del d.m. 145/2000. [B] Sull’obbligo della p.a. committente di elaborare le varianti in corso d’opera necessarie all’ultimazione dei lavori e sulle conseguenze della mancata adozione delle predette varianti. [C] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante, di far ricorso alla previsione di cui all’art. 134 del d.lgs. 163/2003 che prevede il pagamento a suo favore del decimo delle opere non eseguite.
Corte d’Appello di Venezia, 11 gennaio 2024
[A] Sui limiti entro cui la p.a. appaltante può apportare modifiche al progetto nella fase esecutiva di un appalto pubblico. [B] Sul caso in cui l’impresa appaltatrice ha diritto di vedersi riconosciuti i maggiori oneri sostenuti rispetto al prezzo convenuto per un appalto di opere pubbliche stipulato a corpo. [C] Sull’(in)idoneità della riserva apposta dall’appaltatore a costituire atto di costituzione in mora in materia di appalto pubblico.
Tribunale di Trieste, 8 gennaio 2024
[A] Sull’(in)applicabilità degli artt. 69 e 70 del R.D. 2440/1923 e 9 della l. 2248/1865, all. E, alla cessione di crediti sorti nei confronti degli Enti Locali e degli Enti pubblici non statali in relazione ad un appalto pubblico, e sulla disciplina derogatoria applicabile a tali Enti nella vigenza dell’art. 106, co. 13 del d.lgs. 50/2016. [B] Sulla possibilità di qualificare l’ASL come stazione appaltante pubblica ai fini dell’applicabilità del codice dei contratti pubblici.
Tribunale di Udine, 8 gennaio 2024
[A] Sull’(in)applicabilità della rettifica del corrispettivo prevista dall’art. 1430 c.c. al caso in cui sia stato stipulato un contratto d’appalto pubblico a corpo e vi sia difformità tra il prezzo globale e quello ottenuto applicando i prezzi unitari alle quantità previste dal computo metrico. [B] Sulla necessità che l’intempestiva iscrizione delle riserve da parte dell’appaltatore sia espressamente rilevata dalla p.a. committente in materia di appalti pubblici. [C] Sulla ratio e sulle pretese che devono essere fatte valere, a pena di decadenza, mediante l’istituto delle riserve in materia di appalti pubblici. [D] Sull’applicabilità della disciplina delle varianti in corso d’opera agli appalti pubblici stipulati a corpo nella vigenza del d.lgs. 50/2016, con particolare riguardo al compenso dovuto all’appaltatore. [E] Sui presupposti idonei a fondare l’eccezione di inadempimento. [F] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [G] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di richiedere l’equo compenso per maggiore onerosità della prestazione ai sensi del co. 2 dell’art. 1664 c.c. ove essa sia derivata da disposizioni emanate dall’autorità sanitaria ai fini della prevenzione della diffusione di pandemie (COVID 19). [H] Sulla data da cui decorrono gli interessi legali dovuti all’appaltatore per le riserve validamente apposte in materia di appalti pubblici. [I] sulla rivalutazione monetaria e sulla decorrenza degli interessi legali dovuti dall’appaltatore al committente a titolo di penale contrattuale in materia di appalto.
Corte d’Appello di Napoli, 15 novembre 2023
Sulla (non) debenza, da parte delle stazioni appaltanti, dei compensi richiesti dall’appaltatore per le varianti eseguite in corso d’opera e disposte dal direttore dei lavori in mancanza di un provvedimento espresso da parte degli organi dell’Ente committente.
Tribunale di Pavia, 6 ottobre 2023
[A] Sulla contrarietà al principio di buona fede ex art. 1375 c.c. della condotta con cui la stazione appaltante, dopo aver invitato l’appaltatore a comunicarle il recesso dal contratto d’appalto pubblico per cause di forza maggiore prospettando la non applicazione di penali, ricevuta la predetta comunicazione risolva unilateralmente il contratto per inadempimento. [B] Sulla (im)possibilità di risolvere il contratto d’appalto pubblico per eccessiva onerosità sopravvenuta in mancanza di collaborazione tra le parti volta all’adozione di varianti in corso d’opera nella vigenza del d.lgs. 50/2016.
Tribunale di Bologna, 24 luglio 2023
[A] Sugli elementi idonei ad escludere la sussistenza dell’appalto c.d. “a regia”. [B] Sulla natura di eccezione delle deduzioni con cui la stazione appaltante pubblica contesta la tardività, irritualità ed illegittimità dell’aumento degli importi richiesti dall’appaltatore mediante riserve in materia di appalto pubblico.
Tribunale di Lucca, 11 settembre 2023
[A] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al giudice che intenda aderire alle conclusioni del consulente tecnico. [B] Sulla natura della responsabilità ex art. 1669 c.c. e sui difetti e sulle carenze dell’opera idonee a intergarla. [C] Sui soggetti che, oltre all’appaltatore, possono essere chiamati a rispondere nei confronti del committente per difetti e carenze dell’opera e sulla natura solidale della responsabilità in caso di concorso nel danno. [D] Sulla (in)applicabilità dell’art. 1669 c.c. al rapporto tra committente e subappaltatore e sulla natura della responsabilità del subappaltatore, che abbia operato con negligenza e cagionato un’errata esecuzione dell’appalto, nei confronti del committente che abbia subito un danno ingiusto. [E] Sull’improcedibilità della domanda di risarcimento proposta nel giudizio ordinario di cognizione nei confronti della società fallita. [F] Sulla distinzione tra legittimazione passiva e titolarità passiva del rapporto controverso, con particolare riguardo al caso in cui i tecnici incaricati per un appalto eccepiscano di non aver eseguito incarichi attinenti a quelli che hanno causato i difetti e le carenze di un’opera. [G] Sul rapporto tra società mandanti e capogruppo riunite in ATI. [H] Sulla differenza della ripartizione delle responsabilità tra le società riunite in caso di ATI orizzontale e verticale. [I] Sul soggetto a cui spetta la rappresentanza esclusiva, anche processuale, dell’ATI. [L] Sulla nozione generale di responsabilità della p.a. e dei dipendenti pubblici. [M] Sulla possibilità e i presupposti necessari al fine di individuare una corresponsabilità della p.a. appaltante danneggiata per i difetti e le carenze dell’opera anche a causa dell’attività posta in essere da un dipendente pubblico in materia di appalti pubblici. [N] Sulla giurisdizione in materia di responsabilità dei dipendenti per aver, con il proprio operato, cagionato danni o oneri risarcitori in capo alla p.a.. [O] Sul momento da cui decorre il termine di un anno per la denuncia dei vizi ai sensi dell’art. 1669 c.c.. [P] Sui limiti entro cui la variante può modificare il progetto approvato in materia di appalto pubblico. [Q] Sulla possibilità di richiedere il risarcimento in forma specifica del danno che sia conseguenza dei vizi dell’opera in materia di appalto. [R] Sulla possibilità di ricomprendere nel risarcimento dovuto per i vizi dell’opera appaltata le spese di ristrutturazione ma non quelle necessarie a ricostruire un altro nuovo edificio. [S] Sulla natura del danno da lesione d’immagine della p.a. e sulla sua esigibilità nei confronti di soggetti terzi che, anche in ragione dei vizi e dei danni causati in esecuzione di un contratto d’appalto pubblico, abbiano leso la reputazione dell’amministrazione. [T] Sull’onere probatorio posto in capo alla p.a. che intenda chiedere il risarcimento del danno da lesione d’immagine, con particolare riguardo all’utilizzo di articoli di giornale al fine di provare il comune sentire della popolazione. [U] Sugli interessi, sulla rivalutazione e sul lucro cessante dovuti dal debitore per il ritardato adempimento dell’obbligo di risarcimento del danno da responsabilità extracontrattuale, quale quello di cui all’art. 1669 c.c.. [V] Sulla figura atipica di broker assicurativo e sulla (im)possibilità di chiamarlo in manleva. [Z] Sul soggetto su cui ricadono le spese processuali del terzo chiamato in causa dal convenuto.
Tribunale di Napoli, 6 marzo 2023
[A] Sul valore da attribuire alle modifiche apportate ai contratti d’Appalto pubblico in assenza della forma scritta ed agli ordini disposti solo oralmente dai rappresentanti della Stazione Appaltante. [B] Sul soggetto sul quale ricade l’onere probatorio in relazione a fatti negativi e positivi ai sensi dell’art. 2697 c.c. nel giudizio sulla fase esecutiva dell’appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità di agire in via surrogatoria nei confronti dell’Ente Locale ove sia stata esperita in giudizio l’azione ex art. 2041 c.c. in assenza dei presupposti richiesti per la domanda di arricchimento senza causa per essere insorto il rapporto obbligatorio nei confronti del funzionario che abbia consentito una prestazione in assenza di un valido accordo contrattuale in materia di Appalto pubblico.
Tribunale di Firenze, 15 marzo 2023
[A] Sul documento sul quale deve essere iscritta la riserva, ai fini della sua tempestività, in materia di Appalto pubblico. [B] Sulle modalità con cui, a seguito dell’introduzione del d.lgs. 50/2016, può avvenire la revisione dei prezzi in materia di Appalto pubblico. [C] Sulle modalità con cui il giudice di merito deve indagare l’intento delle parti di derogare alla disciplina contenuta nell’art. 1664 c.c. in materia di eccessiva onerosità di esecuzione dell’opera, applicabile anche agli Appalti pubblici.
Tribunale di Cosenza, 26 aprile 2023
[A] Sulle modalità con cui la Stazione Appaltante può deliberare la risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico per ritardo nell’esecuzione dei lavori da parte dell’Appaltatore ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [B] Sul soggetto su cui ricade l’onere probatorio circa la sopravvenienza di un fatto che ha reso oggettivamente impossibile l’esecuzione della prestazione ove si controverta della risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico per inadempimento ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [C] Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che intenda avvalersi dell’eccezione di inadempimento in materia di Appalto pubblico. [D] Sulle conseguenze delle carenze del progetto esecutivo nel caso in cui la Stazione Appaltante, omettendo di disporre una variante a sanatoria degli errori progettuali, pretenda in ogni caso l’esecuzione dei lavori in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla valutazione che il Giudice è tenuto a svolgere nel caso in cui le parti si addebitino inadempimenti reciproci. [F] Sugli obblighi di vigilanza posti in capo al Direttore dei Lavori ed all’Appaltatore circa le carenze e gli errori progettuali in materia di Appalto. [G] Sulla (im)possibilità per l’Appaltatore di ottenere un compenso o un indennizzo per l’esecuzione di varianti non previste dal contratto d’Appalto pubblico e sull’unica eccezione prevista. [H] Sulla sorte dei crediti e debiti derivanti da un contratto d’Appalto in caso di risoluzione del contratto. [I] Sui casi in cui è possibile per l’Appaltatore richiedere alla Stazione Appaltante il pagamento di lavori effettuati extracontratto in materia di Appalto pubblico. [L] Sul limite quantitativo delle riserve previsto dall’art. 240bis del d.lgs. 163/2006 e sulle modalità con cui l’Appaltatore può ottenere il riconoscimento delle pretese che eccedano il suddetto limite in materia di Appalto pubblico. [M] Sulle modalità con cui l’Appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve in materia di Appalto pubblico. [N] Sulla validità della clausola claims made che fa dipendere la decadenza dal diritto dalla scelta di un terzo. [O] Sui casi in cui il rimborso delle spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto deve essere posto a carico dell’attore e su quelli in cui deve essere posto a carico del convenuto.
Tribunale di Torino, 26 gennaio 2023
[A] Sui casi di modificabilità del prezzo di un contratto d’Appalto a corpo. [B] Sul momento a partire dal quale decorrono gli interessi relativi alle somme dovute all’Appaltatore e riferibili alla vicenda contrattuale di un Appalto pubblico: in particolare, l’(in)idoneità delle riserve regolarmente iscritte dall’Appaltatore a costituire in mora la Stazione Appaltante.
Corte d’Appello di Salerno, 1° febbraio 2023
[A] Sull’ambito e sui limiti entro i quali il CTU può eseguire la propria attività di accertamento tecnico: in particolare, la differenza tra consulenza deducente e percipiente. [B] Sui casi in cui deve essere esclusa la responsabilità dell’Appaltatore in relazione ai limiti esecutivi del progetto presentato dal Committente.
Corte d’Appello di Bari, 20 febbraio 2023.
[A] Sui casi in cui è possibile modificare il corrispettivo di un Appalto a corpo: l’ordinanza della Cassazione n. 22268/2017 e l’inapplicabilità dei principi espressi dalla medesima alle prestazioni, autonome rispetto all’oggetto del contratto d’Appalto, svolte dall’Appaltatore. [B] Sulla forma che devono rivestire le modificazioni dei contratti d’Appalto pubblico e le convenzioni aventi ad oggetto lavori aggiuntivi e complementari connessi ad un pubblico appalto. [C] Sulle facoltà poste in capo all’Appaltatore nel caso di richiesta, da parte della Stazione Appaltante, di esecuzione di lavori in variante per il valore di oltre un quinto rispetto a quello globalmente pattuito in un contratto d’Appalto pubblico. [D] Sull’onere probatorio posto in capo al privato che, in tema di fornitura e servizi prestati in favore di un Ente locale senza l’osservanza del procedimento contabile, intendesse esercitare l’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c..
ANAC, Comunicato del Presidente, 8 novembre 2022
Sulle modalità di determinazione dei corrispettivi del Direttore dei lavori nell'affidamento dei servizi di architettura e ingegneria relativamente alle prestazioni aggiuntive e/o integrative chieste durante l'esecuzione del contratto.
Corte d’Appello di Torino, 22 novembre 2022
[A] Sulla (ir)rilevanza del computo metrico ai fini della distinzione tra Appalto ‘a corpo’ ed Appalto ‘a misura’ in materia di Appalto pubblico. [B] Sui casi in cui l’Appaltatore ha diritto a richiedere il compenso per le maggiori o diverse opere eseguite in relazione ad un contratto d’Appalto pubblico ‘a corpo’. [C] Sulla natura e sulla ratio dell’istituto delle riserve, nonché sui termini e sui modi con cui procedere alla regolare iscrizione delle medesime. [D] Sulle modalità di calcolo del compenso ulteriore dovuto all’Appaltatore, nell’ambito di un rapporto derivante da contratto d’Appalto pubblico ‘a corpo’, per i lavori aggiuntivi eseguiti su richiesta della Stazione Appaltante o per effetto di varianti. [E] Sulla (ir)rilevanza della comparsa conclusionale ai fini dell’individuazione del contenuto della domanda giudiziale.
Tribunale di Napoli, 22 giugno 2022
[A] Sugli elementi che determinano la necessità di approvare una perizia in variante per l’esecuzione di lavori aggiuntivi in materia di Appalto pubblico: il potere del Direttore dei Lavori di valutare gli aggiustamenti progettuali occorrenti in corso d’opera, per i quali non sia necessaria l’approvazione di apposita perizia in variante, e la forma con cui il suddetto potere deve essere esercitato. [B] Sulla (in)sufficienza del solo elemento della non modifica dell’importo del contratto al fine di escludere la necessità di approvare apposita perizia in variante per l’esecuzione di lavori aggiuntivi in materia di Appalto pubblico. [C] Sugli effetti dell’accoglimento della domanda di risoluzione di un contratto d’Appalto con riferimento alle opere già eseguite. [D] Sulla decorrenza degli interessi legali dovuti in relazione ad un accertamento di responsabilità contrattuale in materia di contratto d’Appalto. [E] Sulla spettanza, a favore dell’Appaltatore, della rivalutazione monetaria e degli interessi legali in caso di inadempimento dell’Amministrazione agli obblighi derivanti da un contratto d’Appalto pubblico.
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, 19 maggio 2022
[A] Sulla natura del giudizio che si instaura a seguito dell’opposizione a decreto ingiuntivo tra appaltatore e stazione appaltante. [B] Sulla natura dell’istituto dell’adeguamento del prezzo e sulla posizione giuridica assunta dal privato con riferimento alla pretesa di adeguamento del prezzo: diritto soggettivo o interesse legittimo?
Il possibile rifiuto della cessione dei crediti per subappalti e manodopera
Sulla cessione del credito nei contratti di appalto e sulla possibilità da parte della stazione appaltante di opporre il rifiuto, anche al fine di assicurare l'operatività dei meccanismi di delegazione di pagamento nell'ambito dei contratti di subappalto e degli interventi sostitutivi per il pagamento delle retribuzioni dei lavoratori in caso di inadempimento dell'appaltatore
Tribunale di Roma, 23 dicembre 2021
Sul diniego della P.A. Appaltante alla richiesta di cessione dei crediti vantati nei suoi confronti dall’Appaltatore in materia di contratto pubblico d’Appalto.