Corte d’Appello di Ancona, 17 novembre 2023
[A] Sui limiti del sindacato di legittimità della motivazione di una sentenza impugnata. [B] Sull’onere motivazionale posto in capo al Giudice che intenda aderire alle conclusioni del c.t.u.. [C] Sul momento in cui sorge, in capo all’appaltatore, l’onere di iscrivere la riserva avente ad oggetto la contestazione dell'ordine di sospensione dei lavori e la richiesta di risarcimento dei conseguenti danni. [D] Sulla nozione di evento di forza maggiore idoneo a determinare l’indennizzabilità delle spese sostenute dall’appaltatore al fine di riparare i danni ai lavori già eseguiti nella vigenza dell’art. 139 del d.p.r. 554/1999 in tema di appalto pubblico.
Tribunale di Palermo, 28 settembre 2023
[A] Sulla qualificazione del rapporto tra sezione ordinaria e sezione specializzata in materia d’imprese nel caso in cui entrambe le sezioni facciano parte del medesimo ufficio giudiziario. [B] Sui criteri di interpretazione del contratto. [C] Sulla facoltà del giudice di motivare la decisione rinviando integralmente alle valutazioni del CTU. [D] Sull’onere probatorio posto in capo all’impresa che intenda ottenere la rivalutazione monetaria del credito per le riserve apposte in relazione ad un appalto pubblico.
Corte d’Appello di Roma, 1 giugno 2023
[A] Sulla sindacabilità della scelta del C.T.U. da parte del giudice, con particolare riguardo al caso in cui sia incaricato un consulente non iscritto in alcun albo. [B] Sull’obbligo del giudice civile di considerare le argomentazioni difensive che si fondino sulle prove assunte in un processo penale o sulla motivazione di una sentenza penale che concerne la stessa vicenda oggetto di cognizione nel processo civile. [C] Sui requisiti necessari ad integrare la rilevanza dei ritardi dell’appaltatore ai fini della risoluzione del contratto d’appalto pubblico ai sensi dell’art. 119 del d.p.r. 554/1999. [D] Sugli effetti risarcitori e restitutori determinati dalla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, con particolare riguardo al calcolo degli oneri restitutori dovuti all’appaltatore dalla p.a. committente per le opere già eseguite. [E] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in tema di inammissibilità dell’impugnazione. [F] Sulla natura del contratto di garanzia con cui viene previsto che la stazione appaltante pubblica può escutere la garanzia prestata dall’appaltatore “a prima richiesta e senza eccezioni”.
Tribunale di Lucca, 11 settembre 2023
[A] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al giudice che intenda aderire alle conclusioni del consulente tecnico. [B] Sulla natura della responsabilità ex art. 1669 c.c. e sui difetti e sulle carenze dell’opera idonee a intergarla. [C] Sui soggetti che, oltre all’appaltatore, possono essere chiamati a rispondere nei confronti del committente per difetti e carenze dell’opera e sulla natura solidale della responsabilità in caso di concorso nel danno. [D] Sulla (in)applicabilità dell’art. 1669 c.c. al rapporto tra committente e subappaltatore e sulla natura della responsabilità del subappaltatore, che abbia operato con negligenza e cagionato un’errata esecuzione dell’appalto, nei confronti del committente che abbia subito un danno ingiusto. [E] Sull’improcedibilità della domanda di risarcimento proposta nel giudizio ordinario di cognizione nei confronti della società fallita. [F] Sulla distinzione tra legittimazione passiva e titolarità passiva del rapporto controverso, con particolare riguardo al caso in cui i tecnici incaricati per un appalto eccepiscano di non aver eseguito incarichi attinenti a quelli che hanno causato i difetti e le carenze di un’opera. [G] Sul rapporto tra società mandanti e capogruppo riunite in ATI. [H] Sulla differenza della ripartizione delle responsabilità tra le società riunite in caso di ATI orizzontale e verticale. [I] Sul soggetto a cui spetta la rappresentanza esclusiva, anche processuale, dell’ATI. [L] Sulla nozione generale di responsabilità della p.a. e dei dipendenti pubblici. [M] Sulla possibilità e i presupposti necessari al fine di individuare una corresponsabilità della p.a. appaltante danneggiata per i difetti e le carenze dell’opera anche a causa dell’attività posta in essere da un dipendente pubblico in materia di appalti pubblici. [N] Sulla giurisdizione in materia di responsabilità dei dipendenti per aver, con il proprio operato, cagionato danni o oneri risarcitori in capo alla p.a.. [O] Sul momento da cui decorre il termine di un anno per la denuncia dei vizi ai sensi dell’art. 1669 c.c.. [P] Sui limiti entro cui la variante può modificare il progetto approvato in materia di appalto pubblico. [Q] Sulla possibilità di richiedere il risarcimento in forma specifica del danno che sia conseguenza dei vizi dell’opera in materia di appalto. [R] Sulla possibilità di ricomprendere nel risarcimento dovuto per i vizi dell’opera appaltata le spese di ristrutturazione ma non quelle necessarie a ricostruire un altro nuovo edificio. [S] Sulla natura del danno da lesione d’immagine della p.a. e sulla sua esigibilità nei confronti di soggetti terzi che, anche in ragione dei vizi e dei danni causati in esecuzione di un contratto d’appalto pubblico, abbiano leso la reputazione dell’amministrazione. [T] Sull’onere probatorio posto in capo alla p.a. che intenda chiedere il risarcimento del danno da lesione d’immagine, con particolare riguardo all’utilizzo di articoli di giornale al fine di provare il comune sentire della popolazione. [U] Sugli interessi, sulla rivalutazione e sul lucro cessante dovuti dal debitore per il ritardato adempimento dell’obbligo di risarcimento del danno da responsabilità extracontrattuale, quale quello di cui all’art. 1669 c.c.. [V] Sulla figura atipica di broker assicurativo e sulla (im)possibilità di chiamarlo in manleva. [Z] Sul soggetto su cui ricadono le spese processuali del terzo chiamato in causa dal convenuto.
Corte d’Appello di Roma, 24 maggio 2023
[A] Sulla necessità, nei contratti pubblici, di approvare specificamente per iscritto le clausole vessatorie ai sensi dell’art. 1341, co. 2 c.c.. [B] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al Giudice che aderisca alle conclusioni del c.t.u. con particolare riguardo alle contrarie allegazioni del c.t.p.. [C] Sulle conseguenze dell’inserimento, in un contratto d’appalto pubblico, della clausola che riproduce il contenuto dell’art. 1 del d.p.r. 1063/1962 con la quale l’appaltatore dichiara di aver esaminato la situazione dei luoghi e di averne valutato i riflessi sull’esecuzione dell’opera.
Tribunale di Roma, 25 maggio 2023
[A] Sull’onere probatorio posto in capo al giudice che intenda aderire al parere del c.t.u. concernente la fondatezza delle riserve apposte in un contratto d’appalto pubblico ove non siano state avanzate specifiche e circostanziate critiche da parte dei c.t.p. e dei difensori. [B] Sull’efficacia della rinuncia alla domanda avvenuta in sede di comparsa conclusionale mediante riformulazione delle conclusioni e limitazione dell’importo richiesto, con particolare riguardo alle riserve apposte dall’appaltatore per i lavori realizzati nell’esecuzione di un appalto pubblico. [C] Sul dies a quo della rivalutazione monetaria e degli interessi sulle riserve regolarmente apposte dall’appaltatore in materia di appalti pubblici.
Tribunale di Bologna, 29 maggio 2023
[A] Sulla rilevabilità d’ufficio o di parte della carenza di legittimazione ad agire. [B] Sul soggetto legittimato attivamente ad agire nei confronti della p.a. in materia di contratto d’appalto pubblico stipulato da un’A.T.I. [C] Sulla rilevabilità della nullità derivante dall’acquisizione ed utilizzazione da parte del CTU di documentazione non ritualmente e non tempestivamente prodotta dalle parti.
Corte d’Appello di Venezia, 2 maggio 2023
[A] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in materia di inammissibilità dell’appello. [B] Sull’onere di analizzare gli elaborati predisposti dalla p.a. e sulla responsabilità che l’art. 106, co. 2 d.p.r. 207/2010 pone in capo all’impresa che presenti un’offerta per l’affidamento di un appalto o di una concessione di lavori pubblici. [C] Sul contenuto dell’onere motivazionale posto in capo al Giudice che aderisca alle conclusioni del CTU con particolare riferimento ai rilievi dei CTP.
Tribunale di Tivoli, 6 marzo 2023
[A] Sulla applicabilità o meno della sospensione del giudizio ex art. 295 c.p.c. nel caso in cui pendano davanti allo stesso Tribunale due cause inerenti lo stesso contratto d’appalto pubblico. [B] Sulla possibilità da parte della Stazione Appaltante di ottenere una riduzione del prezzo del servizio appaltato in ragione dell’assunzione da parte dell’appaltatore di un numero minore di dipendenti rispetto a quello indicato nel contratto. [C] Sui limiti di ammissibilità della CTU richiesta dalla Stazione Appaltante per dimostrare l’inadempimento dell’appaltatore
Tribunale di Roma, 14 marzo 2023
[A] Sul soggetto a cui spetta la rappresentanza in giudizio in tema di A.T.I.. [B] Sugli oneri posti in capo al soggetto interveniente che intenda proporre domande nuove in tema di intervento volontario e litisconsortile. [C] Sulla giurisdizione in materia di revisione dei prezzi nell’ambito degli Appalti pubblici. [D] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al Giudice con riferimento ai rilievi ed alle allegazioni presentate dai C.T.P.. [E] Sulla natura e sulla rilevabilità dell’eccezione di tardività della riserva in materia di Appalto pubblico. [F] Sul momento in cui deve essere apposta la riserva ai fini della tempestività della medesima con riferimento ai fatti produttivi di danno continuativo in materia di Appalto pubblico. [G] Sull’individuazione del danno da andamento anomalo dei lavori e sulle ipotesi tipiche che lo integrano, con particolare riguardo alla presenza di rifiuti sul cantiere. [H] Sulla ratio dell’istituto della riserva in materia di Appalto pubblico.
Tribunale di Larino, 16 marzo 2023
[A] Sulle conseguenze, in tema di validità della C.T.U., dell’omissione della comunicazione alle parti del giorno, dell’ora e del luogo di inizio delle operazioni peritali. [B] Sul giudizio di comparazione cui è tenuto il giudice di merito nel caso in cui siano dedotti dalle parti reciproci inadempimenti anche in materia di Appalti pubblici. [C] Sugli obblighi posti in capo all’Amministrazione laddove il pagamento del compenso di un contratto d’Appalto pubblico (o di una prestazione d’opera professionale) sia stato subordinato al conseguimento del finanziamento da parte di un terzo e sui casi in cui essa può essere chiamata a rispondere per responsabilità contrattuale. [D] Sulla legittimità della clausola di c.d. copertura finanziaria con cui il pagamento del compenso di un contratto d’Appalto pubblico (o di una prestazione d’opera professionale) sia stato subordinato al conseguimento del finanziamento da parte di un terzo. [E] Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che intenda chiedere il risarcimento del danno per perdita della chance di aggiudicarsi altre gare d’Appalto. [F] Sulla possibilità di individuare un danno ex se per la Stazione Appaltante nel caso in cui dalla mancata ultimazione dei lavori sia sorta la necessità di affidarli ad una nuova impresa. [G] Sul danno risarcibile in materia di inadempimento contrattuale con particolare riferimento ai costi che ci sarebbero stati anche in ipotesi di corretto adempimento.
Tribunale di Torino, 16 febbraio 2023
[A] Sulla facoltà dell’interveniente volontario in un giudizio di formulare domande nei confronti delle altre parti in ogni fase del processo. [B] Sull’onere motivazionale posto in capo al giudice che intenda aderire alle conclusioni del CTU. [C] Sui presupposti della compensazione legale e giudiziale dei debiti ed in particolare su quelli che concernono la compensazione impropria. [D] Sul momento a partire dal quale decorrono gli interessi relativi alle somme dovute all’Appaltatore e riferibili alla vicenda contrattuale di un Appalto pubblico: in particolare, l’(in)idoneità delle riserve regolarmente iscritte dall’Appaltatore a costituire in mora la Stazione Appaltante.
Tribunale di Roma, 19 gennaio 2023
[A] Sulla nozione di subappalto rilevante ai fini dell’applicabilità del principio secondo cui è necessaria l’autorizzazione dell’autorità competente nella vigenza dell’art. 118 del d.lgs. 163/2006. [B] Sugli elementi di valutazione della gravità dell’inadempimento in tema di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità per la CTU di colmare le lacune probatorie in cui sia incorsa una delle parti. [D] Sulla configurabilità del danno all’immagine nei confronti delle persone giuridiche.
Tribunale di Catanzaro, 13 febbraio 2023
[A] Sul rapporto tra azione di responsabilità per danno erariale ed azione di responsabilità per danno civile derivanti dai medesimi fatti materiali. [B] Sulla trasmissibilità agli eredi dell’obbligazione civile risarcitoria. [C] Sulla rilevabilità della decadenza prevista al co. 2 dell’art. 167 c.p.c.. [D] Sulla legittimazione del danneggiato ad agire nei confronti dell’assicuratore del responsabile civile del danno. [E] Sulla valutazione comparativa cui è tenuto il Giudice in caso di inadempienze reciproche in tema di contratti a prestazioni corrispettive. [F] Sull’(in)idoneità della mancata redazione del verbale di cantierabilità di cui all’art. 106 del d.p.r. 207/2010 a dar luogo, di per sé, alla nullità del contratto d’Appalto pubblico. [G] Sulla sorte, a seguito di risoluzione di un contratto per inadempimento, delle somme corrisposte nell’esecuzione del medesimo. [H] Sui limiti in cui può essere ottenuta la rivalutazione delle somme che devono essere restituite alla parte adempiente in caso di risoluzione di un contratto per inadempimento. [I] Sull’onere probatorio posto in capo al creditore ai fini della risarcibilità del danno per l’inadempimento o per il ritardo ai sensi dell’art. 1223 c.c.. [L] Sulla (im)possibilità per la CTU di colmare le lacune probatorie in cui sia incorsa una delle parti.
Corte d’Appello di Messina, 29 dicembre 2022
[A] Sulla ripartizione dell’onere della prova in materia di azioni di adempimento. [B] Sulla rilevabilità della tardività delle produzioni documentali successive alla scadenza dei termini delle preclusioni istruttorie. [C] Sugli oneri motivazionali posti in capo al Giudice che intenda disattendere le valutazioni svolte dal CTU. [D] Sulla portata del principio di non contestazione anteriormente alla modifica dell’art. 115 c.p.c.. [E] Sulla quantificazione del risarcimento dovuto all’Appaltatore in caso di andamento anomalo dell’Appalto ascrivibile alla Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [F] Sulla debenza della rivalutazione monetaria e degli interessi compensativi in materia di risarcimento del danno da inadempimento. [G] Sulla decorrenza e sulla liquidazione degli interessi in materia di Appalto pubblico. [H] Sulla giurisdizione circa la domanda dell’Appaltatore volta all’ottenimento di una liquidazione diversa da quella riconosciutagli in sede di revisione del prezzo di Appalto pubblico. [I] Sui casi in cui la transazione assume efficacia novativa. [L] Sull’(in)validità delle deroghe convenzionali al regime legale in materia di revisione dei prezzi. in materia di Appalto pubblico. [M] Sulla rilevabilità della decadenza dell’Appaltatore dal diritto di formulare riserve. [N] Sul momento a partire dal quale spiega la propria efficacia la normativa civilistica delle garanzie ex artt. 1667 e 1669 c.c. in materia di Appalto pubblico. [O] Sul carattere che assumono gli atti del collaudatore precedenti all’approvazione del collaudo in materia di Appalto pubblico. [P] Sulla natura giuridica del certificato di collaudo, con particolare riguardo all’accertamento della responsabilità dell’Appaltatore per vizi e difformità dell’opera in materia di Appalto pubblico. [Q] Sull’(im)possibilità per il giudice di pronunciare la compensazione ove sia controversa in un altro giudizio l’esistenza del controcredito opposto dal debitore.
Corte d’Appello di Messina, 25 novembre 2022
[A] Sui casi in cui sussiste la competenza delle Sezioni specializzate in materia di contratto d’Appalto di lavori pubblici. [B] Sui termini di rilevabilità della nullità della CTU. [C] Sull’ammissibilità della formulazione dei rilievi delle parti alla CTU effettuata per la prima volta in appello. [D] Sui casi in cui è ammissibile la prova nuova in appello. [E] Sull’obbligo per la P.A. Committente di risarcire i danni subiti dall’Appaltatore in caso di sospensione dei lavori al di fuori dei casi previsti dalla legge: la (ir)rilevanza del mancato scioglimento del contratto da parte dell’Appaltatore.
Tribunale di Patti, 7 novembre 2022
[A] Sui limiti posti in capo al CTU in relazione all’acquisizione di documenti diversi da quelli allegati dalle parti. [B] Sulle conseguenze della mancata comunicazione alle parti di giorno, ora e luogo di inizio delle operazioni peritali, prevista dal co. 1 dell’art. 90 disp. att. c.p.c. in materia di CTU. [C] Sull’(in)sussistenza dell’obbligo di comunicazione alle parti di giorno, ora e luogo delle operazioni peritali successive alla prima a mente del co. 1 dell’art. 90 disp. att. c.p.c. in materia di CTU. [D] Sui casi in cui il Giudice deve applicare i valori tabellari minimi ai fini della condanna alle spese.
Tribunale di Messina, 13 dicembre 2022
[A] Sui casi in cui si produce la nullità della citazione per mancata esposizione dei fatti e degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda ai sensi dell’art. 164. co. 4 c.p.c.. [B] Sui termini per la proposizione delle riserve in materia di Appalto pubblico. [C] Sui limiti all’indagine del CTU. [D] Sui casi in cui sussiste la responsabilità dell’Amministrazione Committente per ritardo nel pagamento del corrispettivo all’Appaltatore dovuto al ritardo nell’erogazione di un finanziamento da parte di un altro Ente pubblico. [E] Sull’applicabilità della disciplina sugli interessi contenuta nel d.lgs. 231/2002 ai contratti d’Appalto di lavori pubblici. [F] Sulla (in)derogabilità della disciplina sugli interessi dovuti all’Appaltatore per ritardato pagamento del corrispettivo da parte della P.A. Committente. [G] Sugli elementi idonei a fondare la richiesta di maggior danno ai sensi dell’art. 1224, co. 2 c.c..
Tribunale di Terni, 26 luglio 2022
[A] Sull’ammissibilità della domanda di indebito arricchimento formulata in subordine in sede di prima memoria ex art. 183, co. 6 c.c.. [B] Sull’onere della prova in materia di indebito arricchimento della P.A.. [C] Sulla quantificazione dell’indennizzo, di cui all’art. 2041 c.c., spettante al professionista che abbia svolto la propria attività a favore della P.A.. [D] Sulla (im)possibilità di superare la genericità delle produzioni probatorie di parte mediante la richiesta di un ordine di esibizione di documenti in difetto del requisito della non acquisibilità altrimenti o mediante CTU.
Tribunale di Torino, 28 giugno 2022
[A] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al giudice che aderisca alle conclusioni del CTU che nella relazione abbia tenuto conto dei rilievi dei consulenti di parte. [B] Sul termine di iscrizione della riserva per andamento anomalo dei lavori in materia di Appalto pubblico. [C] Sulla validità della riserva tempestivamente iscritta nel SAL. [D] Sulle modalità di comunicazione della riserva alla Stazione Appaltante nel caso di mancanza di documenti di contabilità sui quali effettuare l’iscrizione. [E] Sull’obbligo di iscrizione della riserva relativa ai maggiori costi sopportati per l’attuazione delle misure di sicurezza in ragione dell’andamento anomalo dei lavori in materia di Appalto pubblico. [F] Sulla suddivisione tra le parti delle spese relative alla CTU.
Corte d’Appello di Salerno, 10 agosto 2022
[A] Sulla legittimità della domanda di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico proposta dall’Appaltatore secondo le regole generali dettate per l’inadempimento contrattuale nel caso in cui l’Amministrazione committente si sia avvalsa della facoltà di rescindere dal medesimo rapporto con un proprio atto amministrativo. [B] Sulla natura della consulenza tecnica d’ufficio. [C] Sulla (ir)rilevanza della mancata iscrizione di riserve nel caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [D] Sugli elementi sui quali deve essere parametrata la specificità dei motivi d’appello.
Tribunale di Latina, 2 settembre 2022
[A] Sulla giurisdizione in materia di project financing: il caso della risoluzione autoritativa del contratto da parte della P.A. [B] Sulla natura non autoritativa della risoluzione del contratto d’Appalto pubblico prevista dall’art. 119 del d.p.r. 554 1999 (poi dall’art. 136 del d.lgs. 163/2006) e sul suo rapporto con la disciplina civilistica ordinaria. [C] Sulle caratteristiche e sull’operatività della clausola risolutiva espressa. [D] Sulla (il)legittimità della C.T.U. che miri a supplire al mancato adempimento dell’onere probatorio posto in capo alle parti. [E] Sull’adeguamento delle pattuzioni contrattuali in materia di project financing: l’obbligo delle parti di rinegoziare le condizioni contrattuali in caso di sopravvenienze che incidano sulla proporzionalità e/o adeguatezza delle prestazioni.
Tribunale di Terni, 13 giugno 2022
[A] Sulle procedure necessarie affinché l’affito del ramo d’azienda, ed il conseguente subentro di un’altra società nel rapporto contrattuale, possa spiegare i propri effetti nei confronti della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [B] Sulle conseguenze della mancanza dei requisiti di qualificazione di cui all’art. 116 del d.lgs. 163/2006 in materia di Appalto pubblico. [C] Sulll’onere probatorio posto in capo al privato che agisca nei confronti della Pubblica Amministrazione ai sensi dell’art. 2041 c.c.. [D] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al Giudice di merito che ritenga di far proprie le conclusioni del C.T.U. [E] Sulla data dalla quale far decorrere gli interessi legali relativi alla somma liquidata a titolo di indennizzo ai sensi dell’art. 2041 c.c..
Corte d’Appello di Perugia, 19 aprile 2022
[A] Sui presupposti dell’inammissibilità dell’appello ai sensi dell’art. 342 c.p.c. [B] Sui presupposti della risoluzione di un contratto per impossibilità sopravvenuta. [C] Sul diritto al compenso dell’Appaltatore per le opere già realizzate nel caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [D] Sul carattere di residualità dell’azione di indebito arricchimento. [E] Sugli obblighi posti in capo al Giudice in caso di richiesta di parte di disporre una nuova CTU.
Corte d’Appello di Messina, 11 febbraio 2022
[A] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in materia di ammissibilità dell’appello. [B] Sulla natura della riserva in materia di Appalti pubblici. [C] Sull’onere di iscrizione delle riserve, per l’Appaltatore, in caso di mancata effettuazione del collaudo e degli altri incombenti gravanti sulla Stazione Appaltante, da cui derivi una difficoltà nel reperire la documentazione contabile dell’Appalto pubblico. [D] Sul principio di non contestazione in caso di contumacia. [E] Sui limiti nell’acquisizione dei documenti da parte del CTU. [F] Sulla necessità di un’istanza in tema di ordine di esecuzione documentale ex art. 210 c.p.c. [G] Sulla prova del danno a fini risarcitori e sulla sua liquidazione in via equitativa. [H] Sul soggetto tenuto a valutare la debenza della doppia contribuzione, in capo allappellante, ai sensi dell’art. 13 del T.U. 115/2002 e modifiche successive.
Tribunale di Torino, 14 febbraio 2022
[A] Sulla natura patrimoniale e non tributaria del canone C.O.S.A.P. e sul termine di prescizione dello stesso. [B] Sulla natura giuridica del terreno di sedime sottostante ad un viadotto autostradale e delle aree immediatamente contigue espropriate o altrimenti acquistate per la costruzione di un’autostrada ed assegnati alla società concessionaria. [C] Sui casi di compensazione delle spese processuali e di quelle di CTU.
Tribunale di Forlì, 20 dicembre 2021
[A] Sull’onere probatorio ricadente sull’Appaltatore nel caso in cui il Committente agisca per la risoluzione per inadempimento di contratto d’Appalto. [B] Sui casi e le modalità con cui il giudice esercita il potere di determinare il corrispettivo di un Appalto ai sensi dell’art. 1657 c.c. [C] Sui casi di nullità della consulenza tecnica d’ufficio ed i limiti della consulenza percipiente.
Tribunale di Torino, 20 ottobre 2021
[A] Sulle conseguenze del fallimento della capogruppo di A.T.I. circa la legittimazione delle mandanti a far valere i propri diritti nei confronti della Stazione Appaltante. [B] Sugli effetti della dichiarazione di fallimento in relazione allo scioglimento di contratto d’Appalto pubblico. [C] Sulle eccezioni al divieto di utilizzo, da parte del CTU, dei documenti non ritualmente prodotti dalle parti. [D] Sui limiti del valore di pubblica fede dello stato di consistenza in materia di contratto d’Appalto pubblico. [E] Sull’obbligo motivazionale del Giudice in relazione alle osservazioni dei CTP. [F] Sull’applicabilità della sospensione dei pagamenti da parte della Stazione Appaltante, ex art. 118, comma 3, del d.lgs. 163/2006, nel caso di fallimento dell’Appaltatore. [G] Sul principio di buona fede oggettiva nel caso di inadempimento di scarsa rilevanza in materia di contratto d’Appalto pubblico. [H] Sui presupposti necessari ai fini del risarcimento del danno d’immagine ed alla reputazione. [I] Sui limiti entro i quali la Committenza può soddisfare un proprio credito nei confronti dell’Appaltatore attraverso la cauzione versata da quest’ultimo in numerario o in titoli di stato o attraverso la garanzia fidejussoria che può sostituire le suddette forme di cauzione. [J] Sulla cristallizzazione del thema decidendum. [K] Sulle conseguenze della proposizione di una domanda di risarcimento del danno generica e priva di specifiche allegazioni. [L] Sulla condanna alle spese per l’attività dei CTP.
Corte d’Appello di Cagliari, 29 ottobre 2021
[A] Sull’applicabilità del principio di non contestazione ai sensi dell’art. 115 c.p.c., così come modificato dalla l. 69/2009, ai giudizi instaurati prima della novella normativa. [B] Sul termine ultimo per svolgere le contestazioni. [C] Sulle posizioni di opposto ed opponente nel giudizio di opposizione a d.i.. [D] Sui limiti in materia di prova nell’attività svolta dal C.T.U.. [E] Sull’applicabilità dell’obbligo della clausola di revisione periodica del prezzo ai contratti ad esecuzione periodica o continuativa stipulati antecedentemente all’entrata in vigore dell’art. 6 della l. 537/1993.
Corte d’Appello di Perugia, 12 ottobre 2021
[A] Sui presupposti della soccombenza reciproca. [B] Sulla legittimità della decisione con cui il giudice di merito pone le spese di CTU a carico di tutti i condividenti pro quota.
Tribunale di Crotone, 11 febbraio 2021
[A] Sugli effetti prodotti dalla riunione dei giudizi ex art. 274 c.p.c. sui termini decadenziali eventualmente maturati. [B] Sulla natura autoritativa o meno della determina comunale di risoluzione del contratto d’Appalto in danno dell’Appaltatore. [C] Sulle preclusioni processuali in materia di produzione documentale e sulla necessità di dedurre tempestivamente quanto debba essere oggetto di prova documentale. [D] Sul ruolo del CTU con riferimento alle carenze probatorie delle parti nel giudizio pendente tra Stazione Appaltante e Appaltatore.
Corte d’Appello di Potenza, 9 febbraio 2021
[A] Sulle conseguenze della tardività nella consegna, da parte dell’Appaltatore, dei Piani di Sicurezza previsti dall’art. 31, co. 1bis della l. 109/1994 in materia di Appalto pubblico. [B] Sugli effetti della nullità sul contratto d’Appalto. [C] Sulle regole formali che disciplinano la redazione e la conclusione dei contratti con la P.A.. [D] Sulla natura della CTU nel giudizio tra appaltatore e stazione appaltante. [E] Sul dovere di motivazione del giudice in caso di rigetto dell’istanza di parte di ammissione della CTU. [F] Sugli elementi idonei a fondare l’azione di arricchimento senza causa e sulla commisurazione dell’indennizzo dovuto.
Corte d’Appello di Genova, 15 febbraio 2021
[A] Sull’acquisizione in appello dei documenti prodotti in primo grado dall’appellato e da quest’ultimo non depositati in secondo grado. [B] Sul regime di decadenza delle contestazioni inerenti la C.T.U.. [C] Sul vizio motivazionale della sentenza che abbia aderito adesivamente alle conclusioni del C.T.U.. [D] Sui termini per l’iscrizione della riserva per i fatti produttivi di danno continuativo in materia di contratto d’Appalto pubblico. [E] Sull’onere per l’Appaltatore di verificare preventivamente le caratteristiche del suolo su cui l’opera deve sorgere e sul soggetto tenuto a sopportare i maggiori oneri che derivino dalle condizioni geologiche del terreno. [F] Sul termine per l’apposizione delle riserve in mancanza del registro di contabilità in materia di Appalto pubblico. [G] Sul criterio della soccombenza processuale. [H] Sulla condanna alle spese nei confronti del successore a titolo particolare del diritto controverso.
Corte d’Appello di Cagliari, 20 luglio 2021
[A] Sulla rilevabilità d’ufficio della legittimazione ad agire e a resistere in giudizio di Appaltatore e Stazione Appaltante. [B] Sulla rilevanza del comportamento complessivo delle parti nell’interpretazione dei contratti aventi forma scritta. [C] Sul soggetto su cui ricade l’onere di acquisire le autorizzazioni amministrative necessarie all’esecuzione dei lavori in contratto pubblico d’Appalto. [D] Sulla specificità dei motivi d’appello. [E] Sui limiti dei poteri del CTU nell’esecuzione delle indagini esplorative. [F] Sul valore probatorio della non contestazione.
Tribunale di Aosta, 26 aprile 2021
[A] Sulla giurisdizione del G.O., ovvero del G.A., in materia di Appalti pubblici, relativamente alle contestazioni che riguardano le “proroghe” contrattuali o la genesi del rapporto contrattuale; [B] Sulla natura del CTU: il consulente “deducente” e quello “percipiente”
Tribunale di Torino, 13 gennaio 2021
[A] Sui termini e sulla rilevabilità dell’eccezione di prescrizione svolta dalla Stazione Appaltante sulle richieste dell’Appaltatore; [B] Sui termini e sulla rilevabilità dell’eccezione di tardiva apposizione delle Riserve; [C] Sulle conseguenze dell’inadeguatezza del progetto preliminare e del computo metrico predisposti dalla Stazione appaltante in Appalto pubblico a corpo ed i limiti del principio di immodificabilità del corrispettivo a corpo; [D] Sugli elementi costitutivi del divieto di esercizio abusivo di un diritto e sul ruolo del principio di buona fede all’interno dei negozi giuridici; [E] Sui limiti della motivazione della decisione del giudice che aderisce alle risultanze del CTU; [F] Sulla rilevanza o meno della assenza di risorse finanziarie dell’Ente locale ai fini dell’adempimento alle obbligazioni patrimoniali precedentemente assunte con contratto d’Appalto; [G] Sui termini per l’allegazione degli elementi costitutivi della domanda: l’integrazione degli stessi in sede di operazioni peritali; [H] Sull’onere della prova dei vizi dell’opera in materia di Appalto; [I] Sui requisiti necessari al fine di ottenere l’accoglimento della domanda di risarcimento dei danni d’immagine; [J] Sulla legittimità della richiesta degli interessi di mora e della rivalutazione da parte dell’Appaltatore in contratto d’Appalto pubblico. [K] Sulla determinazione della nozione di soccombenza reciproca
Corte d’Appello di Messina, 18 dicembre 2020
[A] Sulla responsabilità della P.A. in caso di mancato collaudo nel termine fissato dal Capitolato [B]Sulla tempestività della riserva formulata dall’Appaltatore dopo il collaudo svolto tardivamente da parte della P.A.. [C] Sul riconoscimento all’Appaltatore degli interessi moratori in caso di ritardo nel pagamento rispetto al termine previsto nel capitolato speciale d’appalto. [D] Sui limiti del potere di accertamento del CTU mediante la consulenza tecnica. [E] Sul risarcimento del danno causato dal ritardo nell’ultimazione del collaudo in relazione alle polizze assicurative in regime di proroga. [F] Sulla facoltà di formulare riserva di impugnazione differita in caso di cumulo di domande e pronuncia del giudice su una o più delle medesime con prosecuzione del procedimento per le altre. [G] Sulla giurisdizione esclusiva in materia di revisione dei prezzi. [H] Sull’efficacia del riconoscimento all’Appaltatore, da parte della P.A., della facoltà di revisionare i prezzi
Tribunale di Roma, 26 novembre 2020
[A] Sul termine processuale per svolgere contestazioni inerenti la nullità o irregolarità della consulenza tecnica d’ufficio (CTU). [B] Sulla rilevanza del sopralluogo svolto dall’appaltatore la cui esecuzione viene dichiarata da quest’ultimo. [C] Sull’onere posto a carico dell’appaltatore di sottoscrivere con riserva l’atto di sottomissione. [D] Sul rischio geologico connesso all’esecuzione di un’opera pubblica e sulle responsabilità dell’appaltatore. [E] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore nel caso di ritardo nella conclusione dei lavori. [F] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione in danno disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 136 d.lgs. n. 163/2006
Tribunale di Rieti, 2 novembre 2020
[A] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore per dimostrare la fondatezza delle pretese oggetto delle riserve iscritte. [B] Sui limiti alla possibilità di espletare Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) al fine di provare la fondatezza delle riserve iscritte dall’appaltatore
Corte d’Appello di Milano, 23 aprile 2020
Sulla valutazione da parte del Giudice delle prove prodotte in giudizio da appaltatore e stazione appaltante e sulla rilevanza della CTU nella decisione inerente il contestato inadempimento dell’impresa
Corte d’Appello di Caltanissetta, 24 ottobre 2019
[A] Sull’onere della prova posto a carico della curatela del fallimento per dimostrare la corretta esecuzione dei lavori da parte dell’azienda in bonis. [B] Sulla ammissibilità o meno della prova per testimoni nel giudizio avviato dall’appaltatore per ottenere il riconoscimento delle riserve iscritte in contabilità e sulla rilevanza della forma degli atti contabili nel processo. [C] Sulla possibilità o meno di sopperire alla carenza di documenti contabili con l’espletamento di una CTU finalizzata a dimostrare l’esecuzione di opere non contabilizzate in fase di esecuzione dell’appalto
Tribunale di Roma, 15 febbraio 2017
[A] Sui limiti alla possibilità di formulare osservazioni critiche alla CTU negli scritti difensivi. [B] Sulla possibilità o meno per l’Appaltatore di ottenere compensi aggiuntivi nel caso di appalto “a corpo” laddove la Stazione Appaltante non rappresenti correttamente ogni elemento idoneo a influire sulla stima delle prestazioni da eseguire. [C] Sulle modalità e tempi di iscrizione delle riserve e sugli effetti della mancata apposizione di riserva in calce al certificato di collaudo. [D] Sulla legittimità o meno della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante per la necessità di approvare una perizia di variante. [E] Sulla tempestività dell’iscrizione delle riserve nel caso di sospensione illegittima e sulle differenze nel caso in cui l’appaltatore contesti l’illegittimità della sospensione ovvero lamenti danni conseguenti alla protrazione della sospensione. [F] Sulla applicabilità di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’appaltatore a titolo di risarcimento del danno e sulla loro decorrenza
Corte d’Appello di Milano, 25 gennaio 2017
[A] Sulla possibilità del Consulente Tecnico nominato di acquisire i bilanci dell’appaltatore non ritualmente prodotti in giudizio. [B] Sui limiti all’attività del Consulente Tecnico e sulla necessità di assicurare il rispetto dell’onere probatorio di cui all’art. 2696 cod. civ.
Corte d’Appello di Torino, 30 gennaio 2017
[A] Sull’onere della prova posto a carico dell’Appaltatore (o del subappaltatore) che chieda il pagamento delle prestazioni eseguite al proprio committente (o all’appaltatore principale). [B] Sui limiti alla ammissibilità della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) richiesta dall’appaltatore a sostegno della propria domanda di pagamento dei corrispettivi. [C] Sui limiti alla possibilità del Giudice di liquidare in via equitativa, ex art. 1226 cod. civ., il danno lamentato dall’Appaltatore ai sensi dell’art. 1671 cod. civ.
Lodo Arbitrale, 26 maggio 2015
[A] Sulla funzione della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) nel giudizio in materia di esecuzione degli appalti pubblici e sui criteri di ammissibilità. [B] Sui limiti al potere delle parti sulla scelta dei quesiti da sottoporre al Consulente Tecnico. [C] Sui limiti alla ammissibilità della Consulenza Tecnica d’Ufficio nella valutazione dei fatti che hanno generato il ritardo nell’esecuzione dei lavori. [D] Sulla ammissibilità o meno della prova per testimoni atta a dimostrare la presenza e la consistenza numerica di manodopera impiegata dall’impresa appaltatrice nel cantiere. [E] Sul momento a partire dal quale sorge l’onere per l’Appaltatore di iscrivere formale riserva e sulla decorrenza di tale obbligo in caso di c.d. “fatti continuativi”. [F] Sulla sussistenza o meno di un onere a carico dell’Appaltatore di completare il progetto esecutivo. [G] Sulla derogabilità o meno, per comune volontà delle parti del contratto d’appalto, dell’obbligo del Committente di redigere un progetto immediatamente cantierabile. [H] Sui danni risarcibili all’Impresa in caso di anomalo andamento lavori: maggior onere della manodopera. [I] Segue: improduttivo o protratto vincolo delle attrezzature e dei mezzi d’opera. [L] Segue: aumento dei costi dei fattori impiegati nella produzione di una commessa. [M] Sulla fondatezza o meno della domanda di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno da anomalo andamento lavori
Lodo Arbitrale, 2 novembre 2015
[A] Sulle ipotesi di ammissibilità e sulla natura della Consulenza Tecnica (CTU). [B] Sull'anomalo andamento dei lavori e sulle responsabilità della Stazione Appaltante nel caso in cui il ritardo sia ad essa imputabile. [C] Sull'anomalo andamento dei lavori stradali in caso di esecuzione degli stessi a traffico in corso, o in caso di presenza di auto in sosta nelle aree di intervento. [D] Sulla evoluzione normativa in materia di individuazione dei sottoservizi, in particolare nella Regione Sicilia. [E] Sulla applicabilità o meno alla gara delle norme sopravvenute e delle norme abrogate dopo l'adozione del bando di gara. [F] Sulla disciplina in materia di sottoservizi prima dell'entrata in vigore delle legge Merloni (n. 109/1994). [G] Sui limiti alle responsabilità della Stazione Appaltante e dell'Appaltatore nel caso di ritardi dovuti alla mancata segnalazione nel progetto della presenza nel terreno di sedime di alcuni ostacoli (sottoservizi, ceppaie, panchine, brani di vecchie fondazioni). [H] Sulla rilevanza ai fini della accettazione del progetto della dichiarazione resa dall'aggiudicatario in sede di gara ai sensi dell'art. 106, comma 2, del regolamento d.P.R. n. 207/2010, anche alla luce di quanto disposto dall'art. 26 dello stesso regolamento. [I] Sulla attribuzione della responsabilità per i maggiori oneri derivanti da elementi prevedibili ma non previsti. [L] Sul divieto della revisione dei prezzi negli appalti pubblici e sui limiti di applicazione del meccanismo previsto dall'art. 133 del d.lgs. n. 163/2006. [M] Sui limiti al riconoscimento all'appaltatore dell'equo compenso di cui all'art. 1664, comma 2, cod. civ.. [N] Sui presupposti affinché l'appaltatore abbia diritto al corrispettivo per lavori addizionali non previsti dal contratto e sui limiti alla possibilità di loro riconoscimento in sede di collaudo. [O] Sui limiti e sui presupposti per il risarcimento per i materiali presenti in cantiere al momento dello scioglimento del contratto. [P] Sui presupposti necessari (anche a fini probatori) affinché un articolo pubblicato su un sito internet possa costituire fonte di danno all'immagine per l'Impresa appaltatrice. [Q] Sulla spettanza o meno dei maggiori oneri di sicurezza sostenuti per maggiori lavorazioni, in particolare in caso di opere stradali. [R] Sulla possibilità o meno che l’accettazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento predisposto dalla Stazione Appaltante precluda all’appaltatore di contestarne successivamente il contenuto. [S] Sulla quantificazione del ristoro per gli apprestamenti di sicurezza laddove gli stessi siano previsti dal contratto ma non siano oggetto di quantificazione economica nel computo metrico. [T] Sulle ipotesi di "illegittimità" del provvedimento di risoluzione unilaterale del contratto adottato dalla Stazione Appaltante. [U] Sulla giurisdizione e sul sindacato del giudicante in merito al provvedimento di risoluzione unilaterale del contratto d'appalto adottato dalla Stazione Appaltante. [V] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di far valere nel giudizio arbitrale ragioni di credito vantate verso l'Impresa sottoposta ad amministrazione straordinaria o fallita. [Z] Sulla ammissibilità o meno della domanda riconvenzionale proposta dalla Stazione Appaltante nel giudizio arbitrale contro l'Impresa sottoposta ad amministrazione straordinaria o fallita. [AA] Sulla opponibilità o meno al fallimento del provvedimento di risoluzione unilaterale in danno dell'appaltatore fallito. [BB] Sulla idoneità o meno di un ordine di servizio di riprendere i lavori sospesi a costituire la "relazione di contestazione" necessaria per l'avvio del procedimento di risoluzione del contratto in danno dell'appaltatore ai sensi dell'art. 136 del d.lgs. n. 163/2006. [CC] Sui presupposti di validità ed efficacia della diffida ad adempiere secondo l'orientamento della Suprema Corte di Cassazione. [DD] Sulle differenze tra fallimento e Amministrazione Straordinaria in merito alla possibilità e ai termini con cui la Stazione Appaltante può procedere alla risoluzione in danno del contratto d'appalto [EE] Sulla perentorietà o meno del termine concesso dalla Stazione Appaltante in caso di contestazioni e sulla necessità o meno che l'eventuale provvedimento di risoluzione in danno tenga conto delle controdeduzioni tardivamente prodotte dall'Impresa. [FF] Sulla necessità da parte della Stazione Appaltante di accertare la gravità dell'inadempimento prima di procedere alla risoluzione in danno del contratto d'appalto: in particolare sulla gravità del ritardo nell'adempimento. [GG] Sui presupposti affinché il ritardo nell'esecuzione dei lavori possa considerarsi grave. [HH] Sul danno risarcibile all'appaltatore in caso di illegittima risoluzione unilaterale da parte della Stazione Appaltante. [II] Sull'effetto retroattivo o meno della risoluzione contrattuale. [LL] Sul danno risarcibile in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante: lucro cessante. [MM] Sulla quantificazione del danno per lucro cessante in caso di illegittima risoluzione unilaterale del contratto da parte della Stazione Appaltante. [NN] Sui possibilità per il giudicante di liquidare un danno maggiore di quello richiesto dall'Appaltatore, laddove nelle conclusioni venga usata la formula "ovvero la somma maggiore o minore ritenuta dovuta". [OO] Sulla sussistenza o meno dell’onere di formulare riserve nel caso di doglianze dirette ad ottenere la risoluzione del contratto per colpa della Pubblica Amministrazione e la condanna di quest’ultima al risarcimento dei conseguenti danni. [PP] Sugli orientamenti giurisprudenziali in merito al calcolo del danno dovuto all'appaltatore in ragione dell'effetto retroattivo della risoluzione contrattuale, in particolare per quanto attiene le opere già eseguite (prezzo di mercato o valore contrattuale?). [QQ] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto e sulla accoglibilità o meno delle riserve formulate dall'Appaltatore in caso di dichiarata risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante. [RR] Sugli interessi dovuti sulle somme liquidate a titolo risarcitorio, conseguenti all'illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante e sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria. [SS] Sulla decorrenza degli interessi legali. [TT] Sulla spettanza o meno degli interessi anatocistici. [UU] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sui mancati pagamenti, sui crediti per i beni esistenti in cantiere e sul mancato guadagno. [VV] Sulla rilevanza del collaudo al fine di poter qualificare il credito dell'appaltatore come certo, liquido ed esigibile
Lodo Arbitrale, 7 maggio 2015
[A] Sulla applicabilità o meno della novella introdotta dal comma 19 dell'art. 1 della legge 6 novembre 2012, n. 190 (necessaria autorizzazione espressa all'arbitrato) alle clausole compromissorie stipulate prima del 28 novembre 2012. [B] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario o del Giudice Amministrativo in merito alla domanda di revisione dell'equilibrio del piano economico-finanziario oggetto della concessione. [C] Sui poteri del perito nominato dal Giudice (CTU) e sulla possibilità o meno da parte del Giudice di utilizzare ai fini della decisione le conclusioni ulteriori rispetto a quelle attinenti all'oggetto della consulenza
Lodo Arbitrale, 2 dicembre 2014
[A] Sui limiti al risarcimento ottenibile dall'Impresa con l'azione di arricchimento per i pregiudizi subiti in conseguenza della dichiarazione di nullità del contratto di proroga. [B] Sul principio di "auto-responsabilità" e sulla sussistenza o meno dell'arricchimento senza causa quando lo squilibrio economico sia giustificato dal consenso della parte che assume di essere danneggiata. [C] Sui presupposti per avviare l'azione di indebito arricchimento di cui all'art. 2041. [D] Sul valore di mezzo di prova attribuito alla perizia redatta dal CTU incaricato. [E] Sulla operatività della revisione prezzi. [F] Sulla possibilità o meno, e sui relativi presupposti, per poter attribuire natura transattiva ad un verbale conciliativo sottoscritto tra i tecnici delle parti. [G] Sui presupposti per il riconoscimento del danno all'immagine patito dall'ente per i disservizi causati dall'Impresa e sulla sua quantificazione
Tribunale di Firenze, 4 marzo 2016
[A] Sulla nullità del contratto d'appalto in caso di abusività dei lavori realizzati dall'appaltatore e sugli effetti prodotti da tale nullità sul diritto al corrispettivo dell'appaltatore. [B] Sugli effetti prodotti dalla nullità del contratto d'appalto sul credito ceduto (vantato per lavori interenti a detto appalto) dall'appaltatore ad una banca
Lodo Arbitrale, settembre 2014
[A] Sulla efficacia o meno della clausola compromissoria contenuta nel contratto d'appalto, nel caso in cui sia stata dichiarata l'invalidità dell'aggiudicazione, nonché sulla natura della clausola compromissoria. [B] Sulla differente natura tra l'Accertamento Tecnico Preventivo (ex art. 696 c.p.c.) e la Consulenza Tecnica a fini conciliativi (ex art. 696 bis c.p.c.) e sulla qualificazione della seconda tra i procedimenti sommari di istruzione preventiva di natura non cautelare. [C] Sulla operatività della clausola compromissoria e sulla espressione della volontà delle parti di non avvalersene. [D] Sulla natura processuale o sostanziale dell'eccezione volta a declinare la competenza del collegio arbitrale e sulla qualificazione della stessa come eccezione di parte. [E] Sull'interpretazione della clausola compromissoria riguardo alla possibilità di riferirsi anche alle opere extracontratto. [F] Sulla possibilità o meno del Giudice Ordinario (o del Collegio Arbitrale) di disapplicare provvedimenti amministrativi, laddove gli stessi siano stati dichiarati legittimi dal Giudice Amministrativo. [G] Sugli effetti prodotti dal sopravvenuto annullamento dell'aggiudicazione sul contratto stipulato (nullità o inefficacia). [H] Sugli effetti e sulla qualificazione della c.d. "caducazione" del contratto a seguito dell'annullamento in autotutela degli atti di gara. [I] Sulla possibilità di agire per la ripetizione dell'indebito, ai sensi dell'art. 2033 c.c., quando il vincolo contrattuale, esistente in origine, sia successivamente venuto a mancare per la dichiarata inefficacia del contratto. [L] Sulla possibilità o meno di esperire l'azione di indebito ex art. 2033 c.c. anche per ottenere la ripetizione di prestazioni diverse dal pagamento di una somma di denaro. [M] Sulle ipotesi di nullità della CTU e sulle regole di funzionamento della stessa nel giudizio arbitrale. [N] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante dovute agli effetti prodotti sull'appaltatore dal ritardo nell'assunzione di una qualsiasi decisione in merito alle richieste di riprendere i lavori. [O] Sul risarcimento del pregiudizio per immobilizzo di macchinari e personale nel caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sulla prova necessaria per valutarne l'entità. [P] Sulla risarcibilità di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo risarcitorio e sulla loro decorrenza. [Q] Sui limiti e sui presupposti del diritto al risarcimento dei danni per le perdite e i mancati guadagni subiti dal privato aggiudicatario nel caso di annullamento in autotutela dell'aggiudicazione presupposta
Lodo Arbitrale, 14 luglio 2014
[A] Sui requisiti di ammissibilità della Consulenza Tecnica d'Ufficio. [B] Sui doveri di correttezza e buona fede della Stazione Appaltante. [C] Sulle valutazioni che il giudicante deve svolgere al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per la risoluzione del contratto per inadempimento ai sensi degli artt. 1453 e 1455 cod. civ.. [D] Sugli effetti prodotti dal decorso del termine concesso dall'Impresa con diffida ai sensi dell'art. 1454 cod. civ. e sugli accertamenti necessari ai fini della verifica sulla gravità dell'inadempimento. [E] Sulla possibilità di configurare un grave inadempimento, ai sensi dell'art. 1455 cod. civ., nella predisposizione da parte della Stazione Appaltante di un progetto incompleto. [F] Sulla gravità o meno dell'inadempimento della Stazione Appaltante che ritardi l'adozione di una variante con conseguente lunga sospensione dei lavori. [G] Sul diritto dell'appaltatore ad ottenere lo svincolo delle fideiussioni in caso di mancata esecuzione del collaudo nei termini di legge. [H] Sulla risarcibilità del danno da mancato utile in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione. [I] Sugli effetti prodotti dalla dichiarata risoluzione del contratto sul valore delle opere eseguite e sul diritto dell'Impresa ad ottenere il corrispettivo del valore venale delle stesse ai sensi dell'art. 1458 cod. civ.. [L] Sulla risarcibilità del danno curriculare causato dal mancato conseguimento della migliore qualifica SOA in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante, sulla sua quantificazione e sulla possibilità di quantificazione in via equitativa. [M] Sulla applicabilità o meno del regime delle riserve nel caso di declaratoria di risoluzione del contratto per inadempimento. [N] Sulla liquidazione di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno per sospensione illegittima dei lavori. da parte della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 15 maggio 2014
[A] Sui criteri interpretativi della clausola compromissoria al fine di verificare la ritualità o meno dell'arbitrato. [B] Sulla necessità o meno della espressa sottoscrizione della clausola compromissoria ai sensi degli artt. 1341 e 1342 c.c.. [C] Sulle modalità di nomina del terzo arbitro ai sensi dell'art. 241 del codice dei contratti e sulla natura rituale o meno dell'arbitrato ivi disciplinato. [D] Sulla possibilità o meno che la CTU possa costituire fonte di prova nel processo
Lodo Arbitrale, 24 marzo 2014
[A] Sulla validità della clausola compromissoria in caso di invalidità del contratto o di sopravvenuta risoluzione dello stesso. [B] Sulla interpretazione della clausola compromissoria. [C] Sulla applicabilità delle penali contrattuali per ritardo nel caso di risoluzione del contratto per mutuo dissenso. [D] Sulla possibilità o meno che il Collegio possa avvalersi della CTU resa in altro giudizio arbitrale e prodotta in giudizio da una delle parti
Lodo Arbitrale, 13 marzo 2014
[A] Sulla possibilità o meno di utilizzare in giudizio una CTU resa in altro giudizio. [B] Sulla legittimazione ad agire delle mandanti di una RTI e sugli effetti prodotti dal fallimento della mandataria. [C] Sull'istituto della revisione prezzi e sugli strumenti di riequilibrio in caso di esecuzione anticipata dei lavori. [D] Sull'istituto della revisione prezzi e sulla necessità di parametrarlo al programma "teorico" dei lavori o all'effettivo svolgimento degli stessi. [E] Sugli interessi applicabili al compenso revisionale (riconosciuto a titolo di revisione prezzi) e sulla applicabilità o meno della rivalutazione monetaria. [F] Sulla risarcibilità del danno ulteriore e sull'onere della prova. [G] Sui limiti all'ammissibilità dell'azione di arricchimento senza causa ex art. 2042 cod. civ.
Lodo Arbitrale, 6 dicembre 2013
[A] Sulla validità ed efficacia di un registro di contabilità tenuto in modo irregolare e sulla sussistenza o meno dell'onere di iscrizione di tempestiva riserva su tale contabilità irregolare. [B] Sulla necessità o meno di iscrivere tempestiva riserva su un registro di contabilità irregolare. [C] Sui limiti alla procedibilità dell'azione in caso mancata effettuazione del collaudo e di mancata formulazione da parte della Stazione Appaltante della proposta di accordo bonario. [D] Sui limiti alla possibilità per l'Impresa di modificare (aumentando la propria pretesa) il quantum della propria domanda rispetto a quello indicato nelle riserve iscritte nel registro irregolarmente tenuto e nell'atto introduttivo del giudizio. [E] Sulla validità ed opponibilità della CTU anche laddove la bozza non sia stata trasmessa ad una delle parti. [F] Sulla illegittimità o meno della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante per la necessità di approvare una perizia di variante. [G] Sulla legittimità o meno della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante per la necessità di acquisire le autorizzazioni agli attraversamenti ferroviari. [H] Sulla illegittimità della sospensione dovuta alla sua eccessiva durata, sulla possibilità per l'impresa di richiedere la risoluzione del contratto e sulla necessità o meno di iscrivere tempestiva riserva in caso di sospensione illegittima. [I] Sul sussistenza o meno del diritto dell'Impresa di essere sciolta dal contratto (ex art. 30 del Capitolato Generale OO.PP.) nel caso di sospensione illegittima ab origine, per le ragioni che l’hanno determinata o per la sua abnorme durata e sui rimedi risarcitori
Lodo Arbitrale, 27 novembre 2013
[A] Sull'onere della prova posto a carico dell'Impresa e sulla natura della Consulenza Tecnica d'Ufficio (CTU).[B] Sulla prevalenza di quanto previsto dagli atti di gara rispetto alle modifiche normative intervenute successivamente. [C] Sui limiti alla possibilità di modificare il contratto dopo l'aggiudicazione.
Lodo Arbitrale, 28 maggio 2013
[A] Sulla validità o meno delle rinunce riguardanti diritti futuri ed eventuali contenute in accordi bonari stipulati tra le parti in corso di rapporto. [B] Sulla ripartizione dell'onere della prova nel caso di proposizione di domanda di risoluzione del contratto per grave inadempimento. [C] Sulla natura e sulle funzioni della Consulenza Tecnica d'Ufficio (CTU). [D] Sui limiti al potere posto al Consulente Tecnico nominato di utilizzare per la propria perizia anche documenti non ritualmente prodotti in giudizio dalle parti. [E] Sui limiti al potere del Collegio giudicante di ordinare l'esibizione di documenti ai sensi dell'art. 213 cpc. [F] Sulla disciplina vigente in merito alla modificazione del prezzo dei materiali da costruzione e il rapporto con il c.d. prezzo chiuso
Lodo Arbitrale, 23 aprile 2013
[A] Sulla disciplina contenuta nell'art. 133 del Codice dei contratti pubblici in materia di aggiornamento prezzi dei materiali. [B] Sull'onere della prova posto a carico dell'Appaltatore e sulla possibilità o meno di sopperire eventuali carenze probatorie con la richiesta di CTU
Cassazione Civile, sez. I, 17 febbraio 2012
[A] Sulla possibilità o meno che il Giudice Amministrativo possa valutare la legittimità della valutazione di affidabilità svolta dalla Stazione Appaltante ai sensi del D.Lgs. n. 163 del 2006, art. 38, comma 1, lett. F. [B] Sui limiti al sindacato del Giudice Amministrativo sulla legittimità della decisione assunta dalla Stazione Appaltante di rifiuto di aggiudicazione per ragioni di inaffidabilità dell'Impresa ai sensi del D.Lgs. n. 163 del 2006, art. 38, comma 1, lett. F. [C] Sulla possibilità o meno per il Giudice Amministrativo di avvalersi di una CTU al fine di verificare la legittimità del rifiuto di aggiudicazione per ragioni di inaffidabilità dell'Impresa ai sensi del D.Lgs. n. 163 del 2006, art. 38, comma 1, lett. F. [D] Sulle ipotesi in cui la valutazione del Giudice Amministrativo esuli dalla propria giurisdizione e costituisca vizio di eccesso di potere cognitivo ai danni dell'amministrazione. [E] Sulla Cassazione della sentenza del Consiglio di Stato per violazione dei limiti esterni della giurisdizione e sulla possibilità o meno di cassare con rinvio ai sensi dell'art. 382 c.p.c. al fine di avere la giusta conclusione del giudizio d'appello
Lodo Arbitrale, 27 novembre 2012
Sulla sussistenza o meno di un onere di verbalizzazione in capo al CTU nominato e sulla nullità o meno della perizia laddove manchino i verbali delle operazioni compiute
Lodo Arbitrale, 29 ottobre 2012
[A] Sulle differenze tra arbitrato amministrato di cui all'art. 242 del codice dei contratti pubblici e l'arbitrato c.d. ad hoc, in particolare per quanto attiene la nomina del CTU. [B] Sulla necessaria completezza del progetto e degli elaborati consegnati all'impresa appaltatrice e sulle responsabilità poste a carico della Stazione Appaltante in caso di consegna parziale. [C] Sulla possibilità o meno che la necessità di verificare e/o ottenere le concessioni adiacenti alla area dei lavori possa legittimare la sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante. [D] Sulle ipotesi in cui la necessaria approvazione di una "perizia di variante" possa costituire valido motivo per la sospensione legittima dei lavori, in particolare nel caso in cui si renda necessario apportare variazioni alle aree interessate dai lavori. [E] Sui danni risarcibili in caso di illegittima sospensione dei lavori: spese generali. [F] Segue: protratto vincolo personale in cantiere. [G] Segue: maggiori oneri per mezzi ed attrezzature. [H] Segue: maggiori oneri per polizze fideiussorie. [I] Segue: sulla applicazione della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate
Lodo Arbitrale, 24 settembre 2012
[A] Sulla possibilità o meno che la clausola compromissoria contenuta in un disciplinare di incarico possa ritenersi invalida e inefficace, in quanto non formalizzata nei modi inderogabilmente richiesti per le cc.dd. clausole vessatorie dall'art. 1341 c.c.. [B] Sulla ammissibilità o meno della CTU finalizzata a valutare il quantum del compenso professionale richiesto dal professionista incaricato e sui criteri considerati dal collegio per tale valutazione. [C] Sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria sui crediti per onorari del professionista e sull'onere della prova sul punto. [D] Sulla spettanza o meno degli interessi moratori ex d.lgs. n. 231 del 2002 sugli onorari del professionista e sulla decorrenza degli stessi
Lodo Arbitrale, 13 luglio 2012
[A] Sugli accertamenti dovuti dal Collegio arbitrale nell'ipotesi di reciproche domande di risoluzione del contratto per grave inadempimento. [B] Sulle valutazioni che il Collegio deve svolgere in merito alla applicazione delle penali per ritardo dell'Appaltatore. [C] Sul regime delle preclusioni processuali nel procedimento arbitrale e sulla possibilità che il consulente nominato valuti documenti prodotti solo in sede di CTU
Lodo Arbitrale, 9 novembre 2010
[A] Sulla possibilità o meno che il Consulente Tecnico nominato in sede di giudizio arbitrale possa esaminare documenti non ritualmente acquisiti al procedimento, ovvero acquisire informazioni da soggetti terzi. [B] Sui limiti e le condizioni entro le quali l’appaltatore può richiedere il risarcimento del danno nel caso di consegna tardiva dei lavori da parte dell’Amministrazione committente. [C] Sulla esistenza o meno di un onere di formulazione della riserva in capo all'appaltatore e sul rapporto con la regolare tenuta di un registro di contabilità, alla luce di quanto disposto dal R.D. n. 350 del 1985. [D] Sull’efficacia o meno della riserva apposta su un registro di contabilità non regolarmente tenuto in caso di puntuale controdeduzione da parte della Direzione dei lavori. [E] Sulla possibilità o meno che la sottoscrizione di un atto aggiuntivo in corso di esecuzione dell’appalto possa qualificare rinuncia alla riserva precedentemente formulata. [F] Sui titoli di danno in relazione ai quali operare il risarcimento per la maggiore durata dell’appalto imputabile all’Amministrazione appaltante e sull’onere della prova. [G] Sulla risarcibilità o meno delle spese generali per la maggiore durata dell’appalto imputabile all’Amministrazione appaltante e sulla percentuale eventualmente risarcibile. [H] Sulle modalità di calcolo della rivalutazione monetaria delle somme dovute all’appaltatore a titolo risarcitorio, per il calcolo degli interessi legali. [I] Sulla decorrenza degli interessi legali sulle somme dovute dall’Amministrazione all’appaltatore a titolo di risarcimento del danno derivante da inadempimento contrattuale. [L] Sul contenuto necessario delle riserve avanzate dall’appaltatore per maggiori compensi, indennizzi e risarcimenti affinché le stesse possano essere ritenute ammissibili in sede di giudizio arbitrale. [M] Sulla necessità o meno di dimostrare il vantaggio avuto dall’Amministrazione appaltante per fondare una azione di ingiustificato arricchimento ex art. 2041 cod. civ. [N] Sulla natura sussidiaria dell’azione di ingiustificato arricchimento e sulla necessità o meno di dimostrare nel concreto l’esperibilità di altra azione tipica