[A] Sulla qualificazione dell’accordo quadro e sugli obblighi che il medesimo è idoneo a far sorgere in capo alle parti del contratto pubblico. [B] Sulla ratio dell’istituto della riserva in materia di Appalto pubblico. [C] Sul momento in cui deve essere apposta la riserva ai fini della tempestività della medesima con riferimento ai fatti produttivi di danno continuativo in materia di Appalto pubblico.
[A] Sul rapporto tra accordo quadro ed i singoli contratti esecutivi. [B] Sulla legittimazione ad agire del commissario liquidatore del concordato preventivo con cessione dei beni nei giudizi aventi ad oggetto crediti o debiti dell’impresa.
[A] Sulla natura del “contratto normativo interno” in materia di contratti quadro. [B] Sulla facoltà dell’appaltatore di sospendere i lavori in caso di ritardato pagamento, ai sensi dell’art. 133 del d.lgs. n. 163/2006. [C] Sulla risarcibilità del danno da perdita di chances. [D] Sulla configurabilità del c.d. “danno curricolare” lamentato dall’appaltatore e sull’onere della prova posto a suo carico. [E] Sugli elementi necessari ai fini dell’integrazione del danno di immagine nei confronti dell’appaltatore e sull’onere della prova.
Sulla differenza tra il “contratto aperto di manutenzione” (ex art. 154, comma 2, del D.P.R. n. 554 del 1999) e l’accordo quadro disciplinato dal D.lgs 163 del 2006
La giurisprudenza ha chiarito che la procedura di adesione ad accordi-quadro non integra alcuna elusione o deroga alle regole sulle gare ad evidenza pubblica