Tribunale di Cuneo, 31 luglio 2024
[A] Sull’applicabilità dei principi civilistici in tema di prova dell’inadempimento di un’obbligazione ai contratti di appalto pubblico. [B] Sulla (im)possibilità per la p.a. committente di invocare la perdita di un finanziamento da parte di un altro ente pubblico come motivo di impossibilità sopravvenuta della prestazione in materia di appalti pubblici. [C] Sull’idoneità della circostanza che il committente abbia sottaciuto all’appaltatore il rischio di revoca del contributo regionale concesso per la realizzazione di un’opera pubblica ad integrare grave inadempimento ai fini della risoluzione del contratto d’appalto. [D] Sulla responsabilità della p.a. committente per il ritardo nel pagamento dei corrispettivi di un appalto pubblico causato dal ritardo nell’erogazione di un finanziamento da parte di altro ente pubblico.[E] Sull’onere posto in capo alla stazione appaltante di impiegare la dovuta diligenza al fine di eliminare il rischio di impedimenti alla realizzazione dell’opera pubblica progettata. [F] Sull’onere della stazione appaltante di contestare l’intempestiva apposizione delle riserve da parte dell’appaltatore e di eccepirne in giudizio la decadenza in materia di appalti pubblici. [G] Premessa la risarcibilità dei danni da mancato guadagno dell’impresa appaltatrice in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante, sulla quantificazione di tali danni e sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore nella vigenza del d.lgs. 163/2006.
Corte d’Appello di Catanzaro, 26 febbraio 2024
[A] Sul criterio a cui deve improntarsi il dovere di diligenza del committente nei confronti dell’appaltatore, con particolare riguardo al caso in cui vengano rinvenuti elementi imprevisti sul luogo in cui deve eseguirsi l’appalto nella vigenza del d.p.r. 554/1999 e del d.m. 145/2000. [B] Sull’obbligo della p.a. committente di elaborare le varianti in corso d’opera necessarie all’ultimazione dei lavori e sulle conseguenze della mancata adozione delle predette varianti. [C] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante, di far ricorso alla previsione di cui all’art. 134 del d.lgs. 163/2003 che prevede il pagamento a suo favore del decimo delle opere non eseguite.
Corte d’Appello di Venezia, 11 gennaio 2024
[A] Sui limiti entro cui la p.a. appaltante può apportare modifiche al progetto nella fase esecutiva di un appalto pubblico. [B] Sul caso in cui l’impresa appaltatrice ha diritto di vedersi riconosciuti i maggiori oneri sostenuti rispetto al prezzo convenuto per un appalto di opere pubbliche stipulato a corpo. [C] Sull’(in)idoneità della riserva apposta dall’appaltatore a costituire atto di costituzione in mora in materia di appalto pubblico.
Tribunale di Ascoli Piceno, 21 novembre 2023
[A] Sulla ratio della clausola di un contratto d’appalto pubblico che prevede la limitazione dell’indennizzo dovuto dalla stazione appaltante all’appaltatore in caso di recesso legittimo per ritardo nella consegna dei lavori. [B] Sulla quantificazione degli indennizzi da riconoscere all’appaltatore, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, ove egli eserciti legittimamente il recesso per ritardo nella consegna dei lavori da parte della stazione appaltante in materia di appalto pubblico. [C] Sulla necessità che le clausole limitative dell’indennizzo dovuto dalla stazione appaltante all’appaltatore in caso di recesso legittimo per ritardo nella consegna dei lavori siano specificamente approvate ex art. 1341 c.c., con particolare riguardo al caso in cui il contratto d’appalto pubblico sia stato stipulato per atto pubblico con sottoscrizione digitale. [D] Sulla possibilità di qualificare come violazione del dovere di buona fede la condotta della parte che, in sede di stipulazione di contratto d’appalto, ometta di rivelare all’altra circostanze rilevanti di cui è a conoscenza. [E] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di richiedere la liquidazione in via equitativa del danno patito per il ritardo nella consegna dei lavori da parte della p.a. committente e per il mancato svincolo delle polizze in materia di appalti pubblici.
Tribunale di Roma, 6 settembre 2023
[A] Sul principio di buona fede in materia di contratti pubblici. [B] Sulla debenza, da parte della stazione appaltante indempiente, della rivalutazione monetaria e degli interessi legali in materia di appalti pubblici. [C] Sulla configurabilità del danno d’immagine nei confronti delle persone giuridiche e degli enti collettivi. [D] Sulla valutazione comparativa a cui è tenuto il giudice nel caso in cui venga sollevata eccezione di inadempimento.
Tribunale di Catania, 18 agosto 2023
[A] Sulla giurisdizione in materia di lesione dell’affidamento dell’impresa appaltatrice in materia di appalto pubblico. [B] Sui poteri del giudice ordinario di disapplicare un atto amministrativo nei casi in cui il giudice amministrativo si sia già espresso in merito al medesimo atto ed in quelli in cui il giudice amministrativo non si sia espresso. [C] Sulla (ir)rilevanza dell’inadempimento ai fini della validità del recesso del committente da un contratto d’appalto ex art. 1671 c.c. o ex art. 1373 c.c.. [D] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che agisca in giudizio per ottenere il pagamento del corrispettivo ove il committente eccepisca l’inadempimento.
Tribunale di Roma, 26 maggio 2023
[A] Sull’(in)idoneità del riconoscimento del debito ad integrare una fonte autonoma di obbligazione tale da sostenere la pretesa creditoria in sede di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, anche con riguardo al caso in cui l’atto ricognitivo del debito provenga dalla p.a. appaltante per i debiti sorti per l’esecuzione di un contratto d’appalto pubblico. [B] Sulle conseguenze risarcitorie della violazione dell’obbligo di buona fede da parte della p.a. nei confronti del privato contraente, anche con specifico riguardo all’annullamento dell’aggiudicazione di una gara d’appalto. [C] Sulla (im)possibilità di configurare una violazione degli obblighi di buona fede, e la relativa responsabilità, da parte della p.a. nel caso in cui essa abbia omesso di far rilevare al privato l’invalidità del negozio stipulato tra le parti che derivi dalla violazione di una norma imperativa o proibitiva di legge, o di altre norme aventi efficacia di diritto obiettivo, con particolare riguardo ai casi in cui la forma scritta sia prescritta ad substantiam. [D] Sull’ammissibilità della domanda ex art. 2041 c.c. proposta dall’appaltatore in relazione ai lavori svolti in esecuzione di un appalto pubblico il cui titolo risulti nullo. [E] Sul valore probatorio delle prove acquisite in altri giudizi. [F] Sul dies a quo della rivalutazione monetaria e degli interessi dovuti per l’indennizzo ex art. 2041 c.c..
Corte d’Appello di Milano, 4 maggio 2023
[A] Sui limiti del dovere di informazione circa le circostanze di rilievo nelle trattative finalizzate alla stipula di un contratto d’appalto, con particolare riguardo agli elementi del dolo e della colpa dei contraenti. [B] Sull’(in)esperibilità, da parte del contraente che abbia agito in modo non diligente ed avveduto, dell’azione di risarcimento per lesione della libertà negoziale in caso di errata valutazione della convenienza dell’affare dovuta a dati parziali e patentemente inattendibili forniti dall’altro contraente di un contratto d’appalto.
Tribunale di Lecce, 15 maggio 2023
Sul legittimo affidamento e sulla responsabilità precontrattuale della p.a. nei contratti d’appalto pubblico, con particolare riguardo alle differenze tra l’annullamento dell’aggiudicazione in autotutela e l’annullamento dell’aggiudicazione in sede giurisdizionale.
Tribunale di Firenze, 7 marzo 2023
[A] Sulla legittimità delle transazioni aventi ad oggeto liti future. [B] Sui limiti di proponibilità, in sede di prima memoria ex art. 183, co. 6 c.p.c., delle domande ed eccezioni che siano conseguenza della domanda riconvenzionale o delle eccezioni formulate dal convenuto. [C] Sull’onere probatorio in tema di risarcimento del danno per violazione del principio di buona fede contrattuale anche in materia di Appalti pubblici.
Corte d’Appello di Bari, 20 febbraio 2023.
[A] Sui casi in cui è possibile modificare il corrispettivo di un Appalto a corpo: l’ordinanza della Cassazione n. 22268/2017 e l’inapplicabilità dei principi espressi dalla medesima alle prestazioni, autonome rispetto all’oggetto del contratto d’Appalto, svolte dall’Appaltatore. [B] Sulla forma che devono rivestire le modificazioni dei contratti d’Appalto pubblico e le convenzioni aventi ad oggetto lavori aggiuntivi e complementari connessi ad un pubblico appalto. [C] Sulle facoltà poste in capo all’Appaltatore nel caso di richiesta, da parte della Stazione Appaltante, di esecuzione di lavori in variante per il valore di oltre un quinto rispetto a quello globalmente pattuito in un contratto d’Appalto pubblico. [D] Sull’onere probatorio posto in capo al privato che, in tema di fornitura e servizi prestati in favore di un Ente locale senza l’osservanza del procedimento contabile, intendesse esercitare l’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c..
Tribunale di Palermo, 2 agosto 2022
[A] Sull’obbligo di cooperazione posto in capo all’Amministrazione Committente nella fase esecutiva dell’Appalto di opere pubbliche. [B] Sull’onere probatorio posto in capo alla parte che intenda agire per il risarcimento dei danni da mancato guadagno e curriculare.
Corte d’Appello di Roma, 13 maggio 2022
[A] Sugli obblighi dell’Appaltatore con riferimento alla verifica delle caratteristiche geologiche del terreno su cui deve essere realizzata l’opera appaltata in materia di Appalto sia pubblico che privato. [B] Sul concetto di specificità dei motivi d’Appello di cui al novellato art. 342 c.p.c., in materia di appalto di opere pubbliche. [C] Sul termine entro il quale deve essere iscritta riserva per i fatti continuativi in materia di Appalto pubblico.
Tribunale di Bari, 22 febbraio 2022
[A] Sull’applicabilità del principio di scissione degli effetti della notificazione alla notifica effettuata dall’avvocato a mezzo posta ai sensi della l. 53/1994. [B] Sugli elementi rilevanti ai fini della valutazione della nullità della citazione per indeterminatezza dell’oggetto ai sensi del co. 4 dell’art. 164 c.p.c.. [C] Sull’esigibilità del credito dovuto per l’esecuzione di opere pubbliche nel caso in cui esso risulti sul registro di contabilità, ma la Stazione Appaltante non abbia emesso il certificato di pagamento ai sensi dell’art. 169 del d.p.r. 554/1999. [D] Sugli obblighi della Stazione Appaltante, in materia di Appalto pubblico, nel caso in cui si evidenzino, in corso di esecuzione, inadeguatezze progettuali in grado di ostacolare la corretta realizzazione delle opere e sulle conseguenze della violazione di tali obblighi.
Tribunale di Massa, 8 ottobre 2021
[A] Sulla forma ad substantiam del contratto d’opera professionale stipulato da un professionista con la P.A.. [B] Sulle azioni esperibili dal professionista nel caso in cui manchi il requisito della forma scritta del contratto d’opera professionale stipulato con la P.A. e sulla quantificazione dell’indennità. [C] Sulla natura della responsabilità della P.A. per il danno derivante dalla lesione dell’affidamento del privato: in particolare, i parametri rilevanti ai fini del risarcimento del danno all’appaltatore nel caso di annullamento dell’aggiudicazione.
Tribunale di Cosenza, 30 gennaio 2021
[A] Sull’istituto della riserva e sulle richieste dell’appaltatore che devono formare oggetto di specifica e puntuale riserva. [B] Sull’obbligo del Committente di cooperare all’adempimento dell’Appaltatore in materia di Appalto pubblico. [C] Sulla rivalutazione monetaria e sugli interessi dovuti all’Appaltatore in caso di danno conseguente ad inadempimento da parte dell’Amministrazione Appaltante: il ruolo della formulazione delle riserve ai fini della messa in mora.
Tribunale di Cosenza, 24 gennaio 2021
[A] Sulla valutazione della condotta negoziale delle parti ai fini dell’accertamento della fondatezza dell’eccezione di inadempimento in materia di contratto d’Appalto. [B] Sull’obbligo del Committente di cooperare all’adempimento dell’Appaltatore in materia di Appalto pubblico. [C] Sulle modalità di recupero delle anticipazioni da parte della Stazione Appaltante e sulla relativa garanzia fideiussoria: conseguenze della risoluzione del contratto d’Appalto.
Tribunale di Milano, 21 giugno 2021
Sull’interpretazione del contratto d’appalto pubblico e sulla rilevanza del valore da attribuire al comportamento delle parti successivamente alla stipula
Corte d’Appello di Cagliari, 20 luglio 2021
[A] Sulla rilevabilità d’ufficio della legittimazione ad agire e a resistere in giudizio di Appaltatore e Stazione Appaltante. [B] Sulla rilevanza del comportamento complessivo delle parti nell’interpretazione dei contratti aventi forma scritta. [C] Sul soggetto su cui ricade l’onere di acquisire le autorizzazioni amministrative necessarie all’esecuzione dei lavori in contratto pubblico d’Appalto. [D] Sulla specificità dei motivi d’appello. [E] Sui limiti dei poteri del CTU nell’esecuzione delle indagini esplorative. [F] Sul valore probatorio della non contestazione.
Tribunale di Vibo Valentia, 14 aprile 2021
[A] Sulla ripartizione dell’onere della prova tra creditore (appaltatore) e debitore (stazione appaltante) per la riscossione degli importi richiesti dall’appaltatore per acconti e saldo. [B] Sugli effetti sul contratto della violazione del dovere di buona fede e correttezza. [C] Sulla legittimazione del Sindaco a stipulare Convenzioni in assenza dell’autorizzazione a contrarre da parte dell’organo collegiale. [D] Sui requisiti necessari ai fini dell’applicazione dell’art. 1448 c.c.
Corte d’Appello di Torino, 8 aprile 2021
[A] Sulla forma scritta ad substantiam in materia di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulla modifica contrattuale delle prestazione e dei prezzi, da parte dell’Appaltatore, in materia di Appalto pubblico. [C] Sul rimedio esperibile in caso di protratta mancata approvazione del contratto d’Appalto da parte della Stazione Appaltante laddove manchi la specifica pattuizione del termine di approvazione.
Tribunale di Torino, 13 gennaio 2021
[A] Sui termini e sulla rilevabilità dell’eccezione di prescrizione svolta dalla Stazione Appaltante sulle richieste dell’Appaltatore; [B] Sui termini e sulla rilevabilità dell’eccezione di tardiva apposizione delle Riserve; [C] Sulle conseguenze dell’inadeguatezza del progetto preliminare e del computo metrico predisposti dalla Stazione appaltante in Appalto pubblico a corpo ed i limiti del principio di immodificabilità del corrispettivo a corpo; [D] Sugli elementi costitutivi del divieto di esercizio abusivo di un diritto e sul ruolo del principio di buona fede all’interno dei negozi giuridici; [E] Sui limiti della motivazione della decisione del giudice che aderisce alle risultanze del CTU; [F] Sulla rilevanza o meno della assenza di risorse finanziarie dell’Ente locale ai fini dell’adempimento alle obbligazioni patrimoniali precedentemente assunte con contratto d’Appalto; [G] Sui termini per l’allegazione degli elementi costitutivi della domanda: l’integrazione degli stessi in sede di operazioni peritali; [H] Sull’onere della prova dei vizi dell’opera in materia di Appalto; [I] Sui requisiti necessari al fine di ottenere l’accoglimento della domanda di risarcimento dei danni d’immagine; [J] Sulla legittimità della richiesta degli interessi di mora e della rivalutazione da parte dell’Appaltatore in contratto d’Appalto pubblico. [K] Sulla determinazione della nozione di soccombenza reciproca
Tribunale di Verbania, 29 dicembre 2020
[A] Sulla immodificabilità del prezzo determinato in un contratto d’Appalto “a corpo”. [B] Sulla modificabilità del prezzo determinato in un contratto d’Appalto “a corpo” nel caso in cui vi sia una modifica delle opere da eseguire o una variazione delle specifiche tecniche. [C] Sulla rilevanza della dicitura “contratto a corpo” riportata nel computo metrico estimativo ai fini della qualificazione del contratto d’Appalto. [D] Sull’efficacia della clausola che attribuisce all’impresa un dovere di corretta informazione. [E] Sulla impugnabilità da parte dell’Appaltatore del provvedimento con cui la P.A. ha dichiarato risolto un contratto pubblico d’Appalto e sulla possibilità di contestare la risoluzione dinanzi al Giudice Ordinario
Tribunale di Bolzano, 19 novembre 2020
[A] Sull’onore probatorio posto a carico dell’Appaltatore in merito alle domande giudiziarie formulate sulla base di riserve regolarmente iscritte. [B] Sull’obbligo in capo all’Appaltatore di verificare la validità tecnica del progetto realizzato dal Committente: conseguenze dell’omessa verifica in materia di sorpresa geologica. [C] Sulla legittimazione di impresa Mandante ad agire nei confronti della Committente in caso di fallimento della Capogruppo di ATI e sugli effetti del fallimento in punto di decadenze.
Tribunale di Roma, 13 novembre 2020
[A] Sull’onere della prova posto a carico della parte che chieda la risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sulle ragioni di legittimità della sospensione disposta dalla Stazione Appaltante e sulla durata legittima o meno della medesima. [C] Sull’onere di correttezza e buona fede posto a carico della Stazione Appaltante e sulla necessità che, in ragione di tale onere, l’Ente disponga l’approvazione di una variante necessaria per il sopravvenire di norme di sicurezza. [D] Sui differenti rimedi per l’appaltatore nel caso di sospensione illegittimamente disposta dalla Stazione Appaltante, ovvero di sospensione legittima ma di durata eccessiva. [E] Sulla disciplina in materia di adeguamento prezzi contenuta nell’art. 133 del d.lgs. n. 163/2006. [F] Sulla rilevanza, ai fini di cui all’art. 1227 c.c. del comportamento dell’appaltatore che, a fronte di una sospensione sine die imposta dalla stazione appaltante non si sia attivato per richiedere lo scioglimento del contratto senza indennità una volta superato il termine di tolleranza normativamente previsto. [G] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore che richieda il risarcimento del danno per spese di manutenzione e custodia dell’area di cantiere derivanti dalla protrazione della sospensione dei lavori. [H] Sul calcolo delle spese generali di cui l’appaltatore chieda il risarcimento in ragione della eccessiva durata della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante. [I] Sul risarcimento del mancato guadagno in caso di risoluzione del contratto per illegittima sospensione dei lavori. [L] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore che chieda il risarcimento del danno da perdita di chance e del danno curriculare conseguente all’illegittima sospensione dei lavori. [M] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’appaltatore a titolo di risarcimento del danno per illegittima sospensione dei lavori.
Tribunale di Messina, 28 ottobre 2020
[A] Sull’onere di denuncia dei vizi dell’opera posto a carico della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 1667 cod. civ.. [B] Sul momento a decorrere dal quale l’appalto di opera pubblica può ritenersi ultimato e, quindi, sulla decorrenza dei termini di decadenza e prescrizione per la denuncia dei vizi. [C] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore che agisca per ottenere il pagamento del corrispettivo nel caso in cui la Stazione Appaltante eccepisca il suo inadempimento. [D] Sui limiti alla possibilità o meno di liquidazione in via equitativa da parte del giudice del danno lamentato dalla Stazione Appaltante pa causa dell’inadempimento dell’appaltatore. [E] Sulla possibilità per la Stazione Appaltante di imputare all'appaltatore la responsabilità per non aver rilevato eventuali errori di progettazione.
Tribunale di Crotone, 5 giugno 2020
[A] Sull’onere per la Stazione Appaltante di attivare l’accordo bonario, ex art. 240 d.lgs. 163/2006 anche nell’ipotesi di risoluzione in danno ex art. 136. [B] Sulle valutazioni rimesse al Giudice nel caso in cui l’appaltatore contesti il provvedimento di risoluzione in danno e formuli domanda di risoluzione del contratto ex art. 1453 c.c., per inadempimento della Stazione Appaltante. [C] Sulle caratteristiche del progetto esecutivo posto a base di gara. [D] Sulla rilevanza della dichiarazione dell'impresa di aver preso conoscenza delle opere da eseguire e delle condizioni locali ex art 106 DPR n. 207 del 2010. [E] Sull’onere di diligenza ex art. 1176, comma 2, c.c. posto a carico dell’impresa di dare corretta esecuzione ai lavori anche in caso di progettazione incompleta. [F] Sulle responsabilità dell’impresa laddove, nonostante abbia contestato l’inadeguatezza delle varianti progettuali, dia esecuzione alle stesse eseguendo i lavori. [G] Sui presupposti per la risarcibilità del danno richiesto dalla Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 1223 c.c. a seguito della risoluzione disposta in danno dell’appaltatore.
Tribunale di Firenze, 24 aprile 2020
[A] Sulla riconoscibilità o meno del c.d. “premio di accelerazione” all’appaltatore nel caso in cui vengano riconosciute in corso di rapporto proroghe dei tempi contrattuali. [B] Sulla ripartizione del rischio degli eventi che alterino il valore economico delle prestazioni rispettivamente assunte da appaltatore e stazione appaltante. [C] Sul calcolo delle spese generali dovute in caso di anomalo andamento dei lavori. [D] Sulla ripartizione della responsabilità tra appaltatore e stazione appaltante per i danni subiti dall’appaltatore per furti e atti vandalici, avvenuti prima del verbale di ultimazione lavori. [E] Selle ipotesi di spettanza del c.d. “premio di accelerazione”. [F] Sulla rilevanza delle obbligazioni secondarie nella valutazione del comportamento delle parti nell’ambito del contratto di appalto pubblico. [G] Sugli interessi dovuti all’appaltatore sulle somme liquidate in sede giudiziale e sulla rilevanza o meno dell’iscrizione di riserva quale atto di messa in mora.
Corte d’Appello di Milano, 9 ottobre 2017
[A] Sulle responsabilità dell’appaltatore in caso di messa in esecuzione di un progetto errato, senza avere segnalato tali errori, e sulle motivazioni che possano esonerarlo da responsabilità. [B] Sull’onere di eseguire il contratto secondo buona fede e sull’onere posto a carico di chi contesta tale violazione di precisare atti e comportamenti che sarebbero stati posti in essere in violazione dell’obbligo di buona fede
Corte d’Appello di Ancona, 2 novembre 2017
[A] Sulle modalità e sui tempi di iscrizione di tempestiva riserva in caso di richiesta risarcitoria fondata sulla illegittima sospensione dei lavori, ovvero sulla sospensione legittima divenuta illegittima per fatti sopravvenuti. [B] Sugli obblighi posti in capo alla Stazione Appaltante nell’ipotesi in cui nell’area oggetto dei lavori vi sia il rischio concreto di ritrovamenti archeologici e sulla diligenza imposta dal criterio di “prevedibilità”.
Tribunale di Rieti, 14 luglio 2017
[A] Sulla nozione e sulle caratteristiche del progetto preliminare. [B] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento laddove la stazione appaltante abbia disposto la risoluzione ex art. 136 d.lgs. 163/2006 e sulla giurisdizione su tale domanda. [C] Sull’onere posto a carico della Stazione Appaltante di mettere a gara un progetto esecutivo “cantierabile” e sulla possibilità o meno di trasferire all’appaltatore il rischio derivante dalla errata progettazione. [D] Sulle ipotesi in cui le carenze del progetto esecutivo possono giustificare la risoluzione per inadempimento promossa dall’appaltatore. [E] Sulla rilevanza o meno della accettazione del progetto da parte dell’Appaltatore in sede di gara e in sede di consegna del cantiere e sulle eventuali preclusioni in merito alle contestazioni sulla completezza e cantierabilità del progetto stesso. [F] Sugli effetti prodotti sulle obbligazioni contrattuali dalla risoluzione del contratto ai sensi degli artt. 1453 e 1458 c.c. e sul diritto di entrambe le parti di avere la “restitutio in integrum” delle prestazioni rese. [G] Sulla prova necessaria ai fini dell’accoglimento della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento.
Tribunale di Palermo, 20 luglio 2017
[A] Sull’obbligo di cooperazione e buona fede posto a carico della stazione appaltante e sui comportamenti necessari per evitare la violazione di tali obblighi. [B] Sulla legittimità o meno della sospensione lavori disposta dal DL per la necessità di redigere una perizia di variante. [C] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva nel caso di c.d. “fatti continuativi”, come nel caso di domande risarcitorie richieste a titolo di anomalo andamento dei lavori. [D] Sul risarcimento spettante all’impresa in caso di riconosciuto anomalo andamento dei lavori per cause riconducibili alla responsabilità della Stazione Appaltante: spese generali. [E] Segue: mancato utile e onere della prova. [F] Segue: ritardata percezione dell’utile. [G] Segue: limitata utilizzazione di macchinari e attrezzature. [H] Segue: ridotta utilizzazione del personale di cantiere. [I] Sul risarcimento dovuto all’impresa per mancato ammortamento macchinari nel caso di accertata illegittimità della disposta sospensione dei lavori
Tribunale di Roma, 12 aprile 2017
[A] Sull’onere di lealtà e correttezza posto a carico della Stazione Appaltante e sulla responsabilità precontrattuale della P.A. nel caso di sottoscrizione di un contratto invalido o inefficacia. [B] Sulla legittimazione di organi e funzionari delegati dell’Ente contraente ad intrattenere trattative ai fini della configurabilità della responsabilità precontrattuale. [C] Sul danno risarcibile per l’ipotesi di responsabilità precontrattuale della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 1337 nel caso di mancata stipula del contratto
Tribunale di Roma, 15 febbraio 2017
[A] Sui limiti alla possibilità di formulare osservazioni critiche alla CTU negli scritti difensivi. [B] Sulla possibilità o meno per l’Appaltatore di ottenere compensi aggiuntivi nel caso di appalto “a corpo” laddove la Stazione Appaltante non rappresenti correttamente ogni elemento idoneo a influire sulla stima delle prestazioni da eseguire. [C] Sulle modalità e tempi di iscrizione delle riserve e sugli effetti della mancata apposizione di riserva in calce al certificato di collaudo. [D] Sulla legittimità o meno della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante per la necessità di approvare una perizia di variante. [E] Sulla tempestività dell’iscrizione delle riserve nel caso di sospensione illegittima e sulle differenze nel caso in cui l’appaltatore contesti l’illegittimità della sospensione ovvero lamenti danni conseguenti alla protrazione della sospensione. [F] Sulla applicabilità di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’appaltatore a titolo di risarcimento del danno e sulla loro decorrenza
Tribunale di Palermo, 16 marzo 2017
[A] Sugli obblighi di reciproca collaborazione tra appaltatore e stazione appaltante nell’esecuzione del contratto di appalto pubblico, al fine di rimuovere gli ostacoli che provocano difficoltà alla regolare esecuzione. [B] Sui danni risarcibili all’appaltatore in caso di anomalo andamento dei lavori: spese generali. [C] Segue: maggiori oneri per il personale di cantiere. [D] Segue: maggiori oneri per il mantenimento del vincolo passivo di fideiussioni
Lodo Arbitrale, 12 novembre 2014
[A] Sulla declinabilità o meno della competenza arbitrale da parte di uno dei contraenti, in presenza di un clausola compromissoria sottoscritta dalle parti. [B] Sulla procedibilità o meno della domanda nel caso di fallimento dell'accordo bonario o di mancato esperimento dello stesso entro i termini di legge. [C] Sui limiti alla possibilità per l'Appaltatore di ottenere il pagamento di opere non previamente autorizzate dalla Stazione Appaltante. [D] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante riguardo alla completezza del progetto affidato
Lodo Arbitrale, 25 giugno 2015
[A] Sull'onere di iscrizione della riserva nel caso di sospensione dei lavori disposta in modo legittimo dalla Stazione Appaltane, ma protrattasi in modo illegittimo. [B] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante in caso di ritardo nell'approvazione di una perizia di variante ai sensi degli artt. 1175 e 1375 c.c.. [C] Sui presupposti affinché l'Appaltatore possa esercitare l'eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c. e sulla responsabilità del ritardo nel caso di legittimo fermo dei lavori da parte dell'Impresa. [D] Sugli interessi e la rivalutazione monetaria spettanti all'Impresa in caso di danni conseguenti al ritardo imputabile alla Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 27 marzo 2015
[A] Sul divieto di subordinare il compenso dei professionisti alla concessione di un finanziamento, secondo quanto previsto dall'art. 92 del codice e sulla possibilità o meno di condizionare il compenso all'accreditamento delle somme già finanziate da parte dell'Ente finanziatore. [B] Sull'obbligo di comportarsi secondo buona fede in pendenza della condizione sospensiva, ai sensi dell'art. 1358 c.c.
Lodo Arbitrale, 5 marzo 2015
[A] Sui limiti alla possibilità di modificare il prezzo dell'appalto in corso di esecuzione e sulla possibilità o meno di configurare una violazione della par condicio tra i concorrenti della fase di aggiudicazione. [B] Sui canoni interpretativi del comportamento delle parti secondo buona fede, lealtà e correttezza, e sull'obbligo di ciascuna parte contrattuale di agire preservando gli interessi dell'altra. [C] Sulla distinzione tra l'emissione del certificato di pagamento, attinente alla tempestiva contabilizzazione dei lavori, e l'emissione del titolo di spesa a favore dell'appaltatore
Lodo Arbitrale, 5 marzo 2015
[A] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante per violazione degli obblighi di correttezza e buona fede in merito alla omessa verifica di fattibilità dell'intervento e alla omessa rimozione delle eventuali carenze riscontrate e sulla risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sulla rilevanza o meno, ai fini dell'attribuzione della responsabilità, del fatto che l'impresa abbia preso cognizione del progetto (poi risultato inattuabile) e dato atto della sua esecutività. [C] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto d'appalto per inadempimento ai sensi dell'art. 1458 c.c. e sulle obbligazioni restitutorie conseguenti alla declaratoria di risoluzione. [D] Sulla possibilità o meno di esaminare nel merito le riserve iscritte dall'Impresa laddove venga dichiarata la risoluzione del contratto per inadempimento ex art. 1453 ss. c.c.. [E] Sulla risarcibilità o meno del mancato utile nell'ipotesi di risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante, e sulla eventuale misura di tale risarcimento
Lodo Arbitrale, 24 ottobre 2014
[A] Sugli effetti del mancato pagamento dell'acconto richiesto dal collegio arbitrale. [B] Sulla giurisdizione a decidere sulla domanda di risoluzione del contratto e sulla contrapposta risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 del Codice. [C] Sulle valutazione che il giudicante deve svolgere per valutare l'importanza dell'inadempimento in caso di reciproche domande di risoluzione. [D] Sulle ipotesi di legittimità della consegna frazionata. [E] Sull'obbligo per la Stazione Appaltante di assicurare la piena disponibilità delle aree sin dalla fase antecedente l’indizione della gara e sul generale obbligo di cooperazione dato dagli artt. 1175, 1206, 1375 c.c.. [F] Sull'obbligo per la Stazione Appaltante di restituzione delle garanzie nel caso di mancata esecuzione del collaudo nei termini di legge. [G] Sull'entità del risarcimento dovuto all'impresa per i lavori non eseguiti nel caso venga dichiarata la risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante. [H] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto riguardo all'importo dovuto all'appaltatore per i lavori già eseguiti. [I] Sulla risarcibilità o meno del danno curriculare lamentato dall'Impresa per la risoluzione anticipata del contratto causata dall'inadempimento della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione. [L] Sulla rilevanza o meno della tempestività delle riserve in caso di risoluzione del contratto. [M] Sulla quantificazione dei danni derivanti da anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sulle differenze con i danni risarcibili per illegittima sospensione dei lavori: spese generali. [N] Sul risarcimento di interessi e rivalutazione monetaria. [O] Sul pubblico interesse, quale causa legittimante di una sospensione dei lavori. [P] Sui danni risarcibili in caso di accertata illegittimità della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante: le spese generali
Lodo Arbitrale, 16 luglio 2014
[A] Sulla legittimità o meno della sospensione disposta per il problema del traffico nella stagione estiva e sulla possibilità o meno di considerarla ipotesi di forza maggiore. [B] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante in caso mancata disponibilità delle aree e presenza dei sottoservizi. [C] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante in caso di presenza di sottoservizi non segnalati in progetto. [D] Sul contenuto dell'obbligo di correttezza e di collaborazione posto a carico della Stazione Appaltante. [E] Sul danno risarcibile in caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante: Spese generali. [F] Segue: improduttivo vincolo di macchinari e attrezzature. [G] Segue: improduttivo impiego delle maestranze, in particolare sulla prova e sulla quantificazione del danno. [H] Segue: mancato utile. [I] Segue: improduttivo vincolo di polizze fideiussorie
Lodo Arbitrale, 14 luglio 2014
[A] Sui requisiti di ammissibilità della Consulenza Tecnica d'Ufficio. [B] Sui doveri di correttezza e buona fede della Stazione Appaltante. [C] Sulle valutazioni che il giudicante deve svolgere al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per la risoluzione del contratto per inadempimento ai sensi degli artt. 1453 e 1455 cod. civ.. [D] Sugli effetti prodotti dal decorso del termine concesso dall'Impresa con diffida ai sensi dell'art. 1454 cod. civ. e sugli accertamenti necessari ai fini della verifica sulla gravità dell'inadempimento. [E] Sulla possibilità di configurare un grave inadempimento, ai sensi dell'art. 1455 cod. civ., nella predisposizione da parte della Stazione Appaltante di un progetto incompleto. [F] Sulla gravità o meno dell'inadempimento della Stazione Appaltante che ritardi l'adozione di una variante con conseguente lunga sospensione dei lavori. [G] Sul diritto dell'appaltatore ad ottenere lo svincolo delle fideiussioni in caso di mancata esecuzione del collaudo nei termini di legge. [H] Sulla risarcibilità del danno da mancato utile in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione. [I] Sugli effetti prodotti dalla dichiarata risoluzione del contratto sul valore delle opere eseguite e sul diritto dell'Impresa ad ottenere il corrispettivo del valore venale delle stesse ai sensi dell'art. 1458 cod. civ.. [L] Sulla risarcibilità del danno curriculare causato dal mancato conseguimento della migliore qualifica SOA in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante, sulla sua quantificazione e sulla possibilità di quantificazione in via equitativa. [M] Sulla applicabilità o meno del regime delle riserve nel caso di declaratoria di risoluzione del contratto per inadempimento. [N] Sulla liquidazione di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno per sospensione illegittima dei lavori. da parte della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 9 giugno 2014
[A] Sugli effetti prodotti sul contratto in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento, laddove per nessuno dei due venga accertata una condotta gravemente inadempiente. [B] Sull'obbligo di cooperazione della Stazione Appaltante ai sensi degli artt. 1175 e 1375 cod. civ.. [C] Sulla natura e sul contenuto del progetto esecutivo ai sensi dell'art. 93 del codice. [D] Sulle obbligazioni della Stazione Appaltante in tema di consegna delle aree in favore dell'appaltatore, e sulle sue responsabilità per l'acquisizione della disponibilità delle aree di cantiere. [E] Sull'anomalo andamento dei lavori e sulle responsabilità della Stazione Appaltante per la dilazione dei tempi contrattuali. [F] Sul calcolo del danno derivante all'impresa dall'anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante. [G] Segue: risarcimento per spese generali. [H] Segue: sul calcolo del pregiudizio subito per spese generali. [I] Segue: improduttivo immobilizzo di attrezzature e macchinari. [L] Segue: improdutttivo vincolo di polizze fidejussorie. [M] Segue: mancato utile. [N] Segue: interessi e rivalutazione monetaria. [O] Segue: sulla decorrenza degli interessi
Lodo Arbitrale, 8 maggio 2014
[A] Sulla natura rituale o irrituale dell'arbitrato di cui all'art. 241 del Codice. [B] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante nel caso di mancata disponibilità delle aree su cui eseguire i lavori. [C] Sulla sussistenza o meno di un obbligo per la Stazione Appaltante di consegnare all'appaltatore gli elaborati progettuali in formato DWG. [D] Sulla risarcibilità del mancato utile in caso di anomalo andamento dei lavori e sull'onere della prova necessario ad ottenere il risarcimento. [E] Sulla rilevanza o meno della dichiarazione di accettazione ed avvenuto esame del progetto resa dall’Appaltatore prima della gara riguardo ad eventuali errori progettuali. [F] Sulle caratteristiche necessarie affinché la variante possa essere considerata legittima. [G] La regola dell’immutabilità del prezzo riguarda l’esecuzione delle lavorazioni previste in contratto non anche quelle, diverse e/o maggiori, non previste e resesi necessarie in corso di esecuzione per assicurare la realizzazione a regola d’arte delle opere. [H] Sulla liquidazione di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno. [I] Sulla decorrenza degli interessi da riconoscersi sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno da anomalo andamento dei lavori
Lodo Arbitrale, 4 marzo 2014
[A] Sulla responsabilità della stazione appaltante per violazione degli obblighi di correttezza e di collaborazione di cui agli artt. 1175 e 1376 cod. civ. e sugli effetti prodotti sul contratto. [B] Sugli accertamenti da eseguire in caso di notifica di diffida ad adempiere ex art. 1454 cod. civ. e sulle conseguenze connesse al decorso del termine concesso. [C] Sulla risarcibilità e sul calcolo del danno emergente e del lucro cessante risarcibile all'Impresa in caso di risoluzione del contratto dovuta a grave inadempimento della Stazione Appaltante, nonché sulla possibilità di procedere ad una quantificazione in via equitativa
Lodo Arbitrale, 9 luglio 2013
[A] Sui limiti alla possibilità per l'Appaltatore di ottenere il pagamento per opere realizzate, non previste nel progetto e non espressamente autorizzate dal Direttore Lavori. [B] Sulla necessità o meno per la Stazione Appaltante di sollevare fin dalla prima memoria l'eccezione di decadenza dalla pretesa dell'Appaltatore per omessa iscrizione della riserva. [C] Sulla possibilità o meno che il sequestro giudiziario del cantiere giustifichi il ritardo nelle operazioni di collaudo da parte della Stazione Appaltante e sull'esistenza o meno dell'onere di presentare istanza di dissequestro. [D] Sul calcolo dei danni risarcibili all'impresa per il ritardo nel collaudo dovuto a sequestro giudiziario del cantiere. [E] Sul diverso calcolo di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all'appaltatore a vario titolo: corrispettivo, ritardato pagamento, danni da ritardato collaudo, interessi anatocistici
Cassazione Civile, Sez. Unite, Ord. 3 maggio 2013
Sulla giurisdizione per la chiamata di terzi in manleva da parte della Stazione Appaltante convenuta in una azione risarcitoria dall'Impresa per inadempimento contrattuale o per violazione dei principi di correttezza e buona fede nell'esecuzione del contratto d'appalto
Lodo Arbitrale, 17 maggio 2013
[A] Sulla natura pubblicistica o privatistica del provvedimento di risoluzione del contratto emesso dalla Stazione Appaltante e sulla competenza del Collegio arbitrale a pronunciarsi su tale risoluzione. [B] Sulla fondatezza o meno della domanda dell'appaltatore finalizzata ad ottenere l'annullamento del contratto per errore, in ragione della mancanza dell'Elenco Prezzi al momento della formulazione dell'offerta. [C] Sull'onere di iscrizione di tempestiva riserva nel caso di sospensione illegittima dei lavori, ovvero anomalo andamento degli stessi. [D] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario ovvero del Giudice Amministrativo riguardo all'accertamento della legittimità della risoluzione contrattuale per inadempimento disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 d.lgs. n. 163 del 2006. [E] Sulla possibilità o meno da parte del Collegio di dichiarare la risoluzione del contratto per mutuo dissenso in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento, laddove non fossero riscontrabili i gravi motivi di cui all'art. 1453 e ss. c.c.. [F] Sulla efficacia retroattiva o meno della risoluzione per mutuo dissenso
Lodo Arbitrale, 9 maggio 2013
[A] Sulla disciplina della litispendenza nel caso di giudizio azionato in sede civile e dinanzi al Collegio Arbitrale. [B] Sulla possibilità o meno che la proposizione da parte dell'Appaltatore del giudizio dinanzi al Giudice ordinario costituisca implicita rinuncia ad avvalersi della clausola compromissoria. [C] Sulla possibilità o meno che il ritardo nella erogazione dei finanziamenti da parte di altra amministrazione sia fatto idoneo a giustificare i ritardi nei pagamenti da parte della Stazione Appaltante. [D] Sulla risarcibilità del danno da mancato utile nel caso di risoluzione del contratto per colpa della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione dello stesso. [E] Sul computo di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme dovute all'Impresa per inadempimento contrattuale della Stazione Appaltante. [F] Tutte le fasi ed attività che l'Appaltatore deve porre in essere per la regolare iscrizione delle riserve al fine di evitare di incorrere nella decadenza. [G] Sul generale principio di correttezza e buona fede nell'esecuzione dell'appalto, di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c., e sulla sua applicabilità riguardo alla predisposizione di un progetto completo ed eseguibile. [H] Sulla sussistenza o meno dell'onere per l'Appaltatore di sottoscrivere con riserva l'atto di sottomissione. [I] Sulla possibilità che l'iscrizione di riserva possa qualificarsi come atto di messa in mora e sulla conseguente decorrenza degli interessi sulle somme liquidate in accoglimento delle riserve
Cassazione Civile, Sez. I., 7 giugno 2012
[A] Sulle differenze tra appalto "a corpo" e appalto "a misura" e sulle caratteristiche proprie del progetto appaltato affinché il rischio di maggiori oneri possa ricadere solo sull'appaltatore. [B] Sulla possibilità o meno che nell'appalto "a corpo" la Stazione Appaltante possa imporre varianti aggiuntive e sulla possibilità o meno che il corrispettivo per tali varianti venga valutato a misura. [C] Sulla possibilità o meno che la presenza del computo metrico possa mutare la natura dell'appalto "a corpo" in appalto "a misura". [D] Sulla possibilità o meno che la difformità tra il prezzo globale offerto e quello ottenuto moltiplicando i prezzi unitari dell'elenco possa costituire errore rettificabile ex art. 1430 nel caso di appalto a corpo. [E] Sulla possibilità o meno per l'appaltatore di sospendere i lavori nel caso di ritardo nell'approvazione di una perizia di variante da parte della Stazione Appaltante. [F] Sulla decorrenza e sulla tipologia degli interessi sulle somme liquidate all'Appaltatore a seguito del giudizio civile
Cassazione Civile, Sez. I., 31 maggio 2012
[A] Sulle caratteristiche proprie del progetto esecutivo e sulla responsabilità della Amministrazione Committente per la sua completezza. [B] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di esigere dall'appaltatore la redazione di un nuovo progetto esecutivo laddove quello predisposto dalla PA non sia idoneo e sulla liceità di un atto di sottomissione che preveda tale obbligo in ragione del dovere di cooperazione ex art. 1175 c.c.
Tribunale di Prato, 10 aprile 2012
[A] Sulle valutazioni in merito al comportamento delle parti nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento, con particolare riferimento alla valutazione della gravità dell'inadempimento. [B] Sul dovere di correttezza e buona fede nell'esecuzione del contratto d'appalto. [C] Sui danni risarcibili nel caso di illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 21 febbraio 2013
[A] Sulla necessità o meno, ai sensi dell'art. 810 c.p.c., di procedere alla nomina dell'arbitro a mezzo di atto notificato tramite ufficiale giudiziario e sulla nullità o meno dell'invio svolto con strumento diverso. [B] Sul momento da cui decorre la litispendenza del giudizio arbitrale. [C] Sulla qualificazione del contratto d'appalto come obbligazione di mezzi o di risultato e sulle conseguenze di tale classificazione. [D] Sulla disciplina della garanzia per i vizi dell'opera ai sensi degli artt. 1667 e 1668 cod. civ.. [E] Sui vizi riconducibili alla garanzia di cui all'art. 1667 cod. civ. e su quelli riconducibili alla diversa garanzia di cui all'art. 1669 cod. civ.. [F] Sulla sussistenza o meno di un onere a carico dell'Appaltatore e del direttore dei lavori di correggere preventivamente i difetti progettuali riscontrati, segnalandoli alla Stazione Appaltante e sulle conseguenze della omessa segnalazione. [G] Sulla natura e sui limiti alla responsabilità dell'appaltatore disciplinata dall'art. 1669 cod. civ.. [H] Sulla qualificazione della responsabilità di cui all'art. 1669 cod. civ. come "responsabilità aggravata" dell'appaltatore e sulle conseguenze riguardo all'onere della prova posto a carico delle parti. [I] Sulle ipotesi in cui i difetti dell'opera realizzata dall'appaltatore possono qualificarsi come "gravi difetti" e, quindi, possono rientrare nella responsabilità di cui all'art. 1669 cod. civ.. [L] Sulle ipotesi specifiche in cui la responsabilità dell'appaltatore di cui all'art. 1669 cod. civ. è da ritenersi esclusa. [M] Sulla idoneità o meno del procedimento per ATP attivato ai sensi dell'art. 696 c.p.c. e del procedimento arbitrale ad interrompere e sospendere la prescrizione di cui all'art. 1669 cod. civ.. [N] Sulla qualificazione dell'attività del progettista e sulla possibilità o meno di ricondurla nell'ambito dell'art. 2226 cod. civ. con le relative garanzie. [O] Sulla sussistenza o meno di una solidarietà tra appaltatore e progettista per i vizi dell'opera realizzata e sulla applicabilità della responsabilità di cui all'art. 1669 cod. civ. al progettista e al direttore lavori. [P] Sull'obbligo dell'Appaltatore di contestare le indicazioni errate del direttore dei lavori e sulle responsabilità di Appaltatore e direttore lavori verso il committente nel caso di istruzioni sbagliate del direttore dei lavori. [Q] Sulla applicazione o meno della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate al committente a titolo di risarcimento del danno ai sensi dell'art. 1669 cod. civ.. [R] Sulla automaticità o meno dell'estinzione della polizza cauzionale stipulata dall'appaltatore a garanzia degli impegni assunti verso l'Amministrazione a seguito della approvazione del certificato di collaudo
Lodo Arbitrale, 19 febbraio 2013
[A] Sull'onere di iscrizione di tempestiva riserva per i maggiori oneri derivanti dall'ingiustificato protrarsi della sospensione dei lavori da parte della Stazion Appaltante. [B] Sulla necessità o meno di iscrivere tempestiva riserva nel caso di domanda di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla rilevanza o meno delle mancate contestazioni in sede di valutazione della gravità dell'inadempimento. [C] Sulla possibilità o meno che la illegittima sospensione dei lavori possa costituire motivo di grave inadempimento della Stazione Appaltante idoneo a giustificare la risoluzione del contratto ex 1453 cod. civ.. [D] Sulle verifiche che il Collegio deve svolgere in caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento e sulla rilevanza della condotta dell'Impresa che sia rimasta lungamente acquiescente alla maturata diluizione dei tempi contrattuali senza svolgere contestazioni
Lodo Arbitrale, 6 luglio 2012
[A] Sulla natura e sul contenuto specifico dell'obbligo di cooperazione posto a carico della Stazione Appaltante nel rapporto di appalto pubblico. [B] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante nel caso di violazione degli obblighi di cooperazione. [C] Sulle responsabilità riconducibili all'appaltatore per difetti di progettazione nel caso di affidamento di appalto integrato ai sensi dell'art. 53, comma 2, lett. b), del Codice dei Contratti, con cui si affida all'aggiudicatario sia la progettazione esecutiva che la realizzazione dei lavori. [D] Sull'obbligo di cooperazione posto a carico della Stazione Appaltante e sulla incidenza in merito alla necessità di approvare una perizia di variante. [E] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante nel caso di anomalo andamento dei lavori dovuto all'imposizione all'Appaltatore per lunghi periodi di prestazioni "a regia" e non sia tempestivamente con le necessarie perizie di variante. [F] Sulla possibilità o meno che la sottoscrizione di un atto di sottomissione possa costituire rinuncia alle riserve volte a contestare l'anomalo andamento dei lavori. [G] Sui pregiudizi risarcibili in caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante. [H] Segue: risarcibilità delle spese generali. [I] Segue: quantificazione del pregiudizio per spese generali. [L] Sulla misura delle spese generali in caso di lavori stradali, sulla quantificazione delle spese generali variabili (risarcibili), diverse da quelle fisse (non risarcibili), sulla loro quantificazione e sulle modalità di calcolo. [M] Segue: sulla quantificazione del pregiudizio da immobilizzo di macchinari di cantiere. [N] Sulla possibilità o meno che l'allungamento dei tempi di esecuzione del contratto per fatto imputabile alla Stazione Appaltante, oltre a rendere legittima la proroga della durata dell'appalto, giustifichi il risarcimento dei danni conseguenti subiti dall'Appaltatore. [O] Sulla applicabilità della rivalutazione e degli interessi alle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno per anomalo andamento dei lavori. [P] Sulle tesi giurisprudenziali in merito al calcolo del dies a quo per il calcolo degli interessi sulle somme liquidate dal Collegio a titolo di risarcimento del danno per inadempimento contrattuale. [Q] Sulla risarcibilità o meno dei danni derivanti dall'incremento dei costi subiti dalla Appaltatrice in caso di allungamento dei tempi lavorativi per effetto di fatti imputabili alla Committente. [R] Sulla possibilità o meno di eccepire in giudizio la decadenza per tardività della riserva, nell'ipotesi di approvazione da parte della Giunta Comunale del certificato di collaudo
Lodo Arbitrale, 20 dicembre 2012
[A] Sulla giurisdizione del Collegio Arbitrale a decidere sulla domanda volta a contestare il provvedimento di risoluzione unilaterale del contratto d'appalto resa dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 del Codice dei Contratti pubblici. [B] Sulla natura dell'alea ricadente sull'Appaltatore nei contratti in cui è previsto un corrispettivo "a corpo" e sugli eventi che possono giustificare un aumento del prezzo originariamente pattuito. [C] Sulla facoltà della Stazione Appaltante di adottare varianti in corso d'opera prevista dall'art. 132 del d.lgs. n. 163 del 2006. [D] Sulle ipotesi in cui l'adozione di varianti costituisce un obbligo per la stazione appaltante nel rispetto dei principi di correttezza, buona fede e collaborazione. [E] Sugli orientamenti dell'Autorità di Vigilanza in merito alle ipotesi in cui la inadeguata valutazione dello stato di fatto può costituire errore di progettazione. [F] Sulla valenza delle dichiarazioni rese dall'Appaltatore in sede di gara (art. 71 d.P.R. n. 554/1999), nonché al momento della consegna lavori (art. 131 d.P.R. n. 554/1999), per omissioni progettuali rilevabili con l'effettuazione di sondaggi o scavi. [G] Sulla liceità o meno della sospensione dei lavori disposta unilateralmente dall'Impresa, in ragione della violazione degli obblighi di collaborazione da parte della Stazione Appaltante. [H] Sulla risarcibilità delle spese generali variabili in caso di anomalo andamento dei lavori. [I] Sulla risarcibilità del lucro cessante per le ipotesi di illegittima interruzione del rapporto contrattuale per colpa del committente e sulla misura del risarcimento
Lodo Arbitrale, 21 giugno 2012
[A] Sulla risoluzione di diritto del contratto di appalto nel caso di omessa risposta da parte della Stazione Appaltante alla formale diffida ad adempiere trasmessa dall'Impresa ai sensi dell'art. 1454 cod. civ.. [B] Sulla natura dell'inadempimento della Stazione Appaltante che ha fornito un progetto esecutivo incompleto e non immediatamente cantierabile, nonché sulla rilevanza ai fini della risoluzione del contratto per inadempimento. [C] Sul risarcimento del danno per maggiori oneri da sottoproduzione patiti dall'Appaltatore in conseguenza dell'anomalo andamento dei lavori: spese generali. [D] Segue: mancato utile. [E] Segue: ritardata percezione dell'utile. [F] Segue: protratto vincolo di macchinari ed attrezzature. [G] Segue: maggiori oneri per il personale. [H] Segue: rivalutazione e interessi. [I] Sul diritto dell'Impresa al pagamento dei lavori eseguiti con applicazione dei prezzi di mercato nel caso in cui venga dichiarata la risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [L] Sugli effetti della risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulle modalità di calcolo dei prezzi di mercato per la valutazione dei lavori eseguiti. [M] Sul diritto o meno dell'Impresa ad ottenere il decimo dei lavori non eseguiti in caso di dichiarata risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 17 maggio 2012
[A] Sulla capacità o meno per l'Avvocatura dello Stato di avanzare la declinatoria arbitrale per conto dell'Amministrazione che rappresenta ex lege nel giudizio arbitrale. [B] Sulla natura della convenzione stipulata tra lo Stato e i concessionari delle Sale Bingo, al fine di individuare la disciplina applicabile. [C] Sulle particolari responsabilità dello Stato nei rapporti con i concessionari delle Sale Bingo, anche nella fase della redazione della convenzione a suo tempo stipulata. [D] Sull'onere dell'Amministrazione Statale di promuovere i giochi legali, come il Bingo, e sui limiti, derivanti anche dalla normativa comunitaria, alle modalità di promozione commerciale delle attività di giochi e delle scommesse. [E] Sulla natura e sulle conseguenze dell'obbligo di cooperazione posto a carico del concedente, con particolare riguardo alle convenzioni stipulate dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di stato. [F] Sulla liquidazione del danno da svalutazione monetaria e degli interessi sulle somme liquidate a titolo risarcitorio e sulla possibilità o meno che, in determinate condizioni, possa essere liquidato in via equitativa ai sensi dell'art. 1226 c.c.
Lodo Arbitrale, 14 maggio 2012
[A] Sulla sussistenza o meno di una violazione del principio del contraddittorio per avere il Collegio formulato il quesito al CTU senza il previo "coinvolgimento" delle parti. [B] Sull'obbligo di collaborazione in corso dei lavori posto in capo alla Stazione Appaltante. [C] Sulla misura del danno da mancato utile conseguente ad anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sull'onere della prova posto a carico dell'Impresa. [D] Sull'onere per la Stazione Appaltante di contestare immediatamente all'Impresa i ritardi in corso di esecuzione e sulle preclusioni per l'eventuale successiva contestazione per la ritardata ultimazione dei lavori, nonché per l'applicazione delle penali
Lodo Arbitrale, 29 marzo 2012
[A] Sugli obblighi tipici di committente e appaltatore e sulle verifiche che il Collegio deve svolgere nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per grave inadempimento. [B] Sulle caratteristiche del progetto esecutivo e sulla gravità o meno dell'inadempimento della Stazione Appaltante laddove non consegni un progetto rispondente ai criteri di legge, nonché sulla possibilità o meno che il progetto esecutivo sia affidato all'appaltatore. [C] Sul dovere di cooperazione posto a carico della Stazione Appaltante e sulla incidenza di tale obbligo sulla necessità di predisporre varianti in corso d'opera. [D] Sulla possibilità o meno che la dichiarazione di presa visione del progetto da parte dell'Appaltatore possa costituire accettazione del progetto e sulla conseguente ripartizione delle responsabilità in caso di lacune progettuali. [E] Sulle valutazioni che il Collegio deve svolgere in caso di pluralità di inadempimenti per verificare la sussistenza del requisito della "gravità" necessario per pronunciare la risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1455 c.c.. [F] Sulla risarcibilità del c.d. danno curriculare richiesto dall'appaltatore in caso di dichiarata risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante e sulla quantificazione dello stesso. [G] Sui casi in cui è necessaria la sottoscrizione con riserva del verbale di consegna lavori. [H] Sulla ammissibilità o meno della riserva esplicata nei quindici giorni a mezzo lettera raccomandata laddove la Stazione Appaltante non abbia costituito il registro di contabilità e sull'eventuale onere di ripetizione della riserva sul registro di contabilità
Lodo Arbitrale, 27 marzo 2012
[A] Sulla natura della clausola conciliativa inserita nel contratto d'appalto e sulla possibilità o meno che il mancato esperimento del tentativo di conciliazione ivi previsto possa determinare l'improcedibilità del giudizio arbitrale. [B] Sulla sussistenza o meno della legittimazione attiva del Consorzio a far valere nel giudizio arbitrale anche i danni asseritamente subiti, per fatto della Stazione Appaltante, dalle imprese in esso consorziate. [C] Sul procedimento che deve essere seguito dagli arbitri e sulla possibilità o meno di stabilire termini e modi anche in deroga alle norme sul rito civile. [D] Sulla interpretazione della clausola compromissoria che preveda un generico rinvio alle norme del codice di procedura civile. [E] Sulle preclusioni in relazione alle domande nuove avanzate o precisate nel corso del giudizio arbitrale. [F] Sugli accertamenti da eseguire per verificare la natura e la gravità dell'inadempimento ai fini di decidere sulla domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [G] Sulla tesi della reviviscenza della norma abrogata, in conseguenza della disapplicazione della norma abrogante per contrasto a norme comunitarie (in particolare il caso dell'art. 12 del D.L. n. 112/2008). [H] Sull'inadempimento contestabile ad una parte del contratto d'appalto in caso di violazione dell'obbligo di buona fede oggettiva o correttezza di cui agli articoli 1175 e 1375 cod. civ. e sulla natura giuridica di tale obbligo. [I] Sulla natura e sulla configurabilità del c.d. abuso di diritto nel rapporto contrattuale tra Stazione Appaltante e Appaltatore. [L] Sui limiti al potere del Collegio di liquidare il danno in via equitativa ex art. 1226 cod. civ. e sui presupposti che il giudicante deve prendere in considerazione per tale quantificazione
Lodo Arbitrale, 29 febbraio 2012
[A] Sulla natura e sulla efficacia della clausola compromissoria la quale contenga un rinvio alle clausole del Capitolato Generale per gli appalti pubblici di cui al D.P.R. n. 1063 del 1962. [B] Sulla possibilità o meno che uno dei contraenti declini unilateralmente la competenza arbitrale. [C] Sul dovere di collaborazione della Committente e sul grado di precisione richiesto al progetto esecutivo. [D] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante che non abbia tempestivamente adottato le perizie di variante per carenze progettuali richieste dall'Appaltatore. [E] Sulla applicabilità o meno delle decadenze per tardività delle riserve nel caso venga disposta la risoluzione del contratto per inadempimento. [F] Sulla risarcibilità o meno del pregiudizio subito dall'Appaltatore in ragione dell'aumento dei costi dei fattori di produzione per effetto dell'anomalo andamento dei lavori imputabile alla Stazione Appaltante. [G] Segue: sulla risarcibilità del mancato utile in caso di dichiarata risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [H] Segue: sulla risarcibilità del valore venale delle opere realizzate dall'Appaltatore nel caso dichiarata risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 28 marzo 2012
[A] Sulla sorte del contratto già stipulato per la realizzazione di opere strategiche (previste nella c.d. legge obiettivo del 2001) nel caso di dichiarata illegittimità dell'affidamento: evoluzione normativa. [B] Sugli obblighi di correttezza e buona fede posti a carico del socio pubblico di una società mista. [C] Sull'entità del danno da mancato utile riconoscibile in caso di dichiarata illegittimità della aggiudicazione e sull'onere della prova posto a carico dell'appaltatore. [D] Sulla risarcibilità di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo di responsabilità contrattuale e extracontrattuale. [E] Sulla risarcibilità del c.d. danno curriculare e sulla possibilità che tale danno sia ricompreso nelle somme liquidate a titolo di mancato utile. [F] Sulla fondatezza o meno della domanda riconvenzionale avanzata dalla Stazione Appaltante per ottenere il risarcimento del danno all'immagine dell'ente dovuto alle molteplici azioni giudiziarie avviate dall'Impresa
Lodo Arbitrale, 27 gennaio 2012
[A] Sulle valutazioni che il Collegio deve svolgere in caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento e sulla possibilità o meno di dichiarare d'ufficio l'intervenuta risoluzione del contratto per mutuo consenso. [B] Sul dovere di cooperazione del committente che si estrinseca nella consegna dell'area, nella fornitura del progetto nella eliminazione di ogni ostacolo all'attività dell'appaltatore. [C] Sulla possibilità o meno che la concessione della proroga richiesta dall'appaltatore pregiudichi i diritti spettanti all'appaltatore per l'eventuale imputabilità della maggiore durata a fatto della stazione appaltante. [D] Sulla possibilità o meno che l'elaborazione di varianti in corso d'opera sia consideratq un obbligo per la Stazione Appaltante derivante dal dovere di cooperazione. [E] In generale, sui danni risarcibili in caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante. [F] Segue: le spese generali (spese incluse e percentuale riconoscibile). [G] Segue: le spese generali (fisse e variabili, modalità di calcolo del danno in particolare per i cantieri stradali). [H] Segue: ridotto utilizzo di macchinari e attrezzature (in particolare per i cantieri stradali). [I] Segue: improduttivo impiego della manodopera (in particolare per i cantieri stradali). [L] Segue: mancato utile / lesione utile. [M] Segue: danni derivanti dall'incremento dei costi. [N] Segue: interessi e rivalutazione monetaria (criteri di calcolo, dies a quo, in particolare per danni derivanti da fatti continuativi)
Lodo Arbitrale, 25 gennaio 2012
[A] Sulla ammissibilità o meno della declinatoria unilaterale della competenza arbitrale da parte di uno dei contraenti nel caso di arbitrato volontario tra soggetti non tenuti ex lege alla applicazione delle norme del Capitolato Generale. [B] Sui canoni di correttezza, cooperazione e buona fede che impongono alla Stazione appaltante di porre l'Appaltatore in condizione di eseguire concretamente i lavori e sulla eventuale responsabilità in caso di sospensione dei lavori finalizzata alla approvazione di una perizia di variante. [C] Sulla risarcibilità o meno del mancato utile in caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sull'onere della prova posto a carico dell'Appaltatore. [D] Sulla risarcibilità del maggior costo di costruzione subito dall’Impresa in ragione dell'anomalo andamento dei lavori e sui criteri di determinazione di tale maggior costo
Lodo Arbitrale, 2 ottobre 2012
[A] Sulla normativa legislativa applicabile ad un contratto stipulato nel 1998 oggetto di contestazione negli anni seguenti e sulla successione delle leggi nel tempo. [B] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante in caso di mancata, o ritardata, consegna dei lavori. [C] Sulla natura contrattuale o meno della responsabilità della Stazione Appaltante derivante dalla violazione dei principi di correttezza, buona fede e dell'obbligo di cooperazione. [D] Sui danni risarcibili in caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante: Spese generali e loro quantificazione. [E] Segue: interessi per ritardato conseguimento dell'utile. [F] Segue: maggiori oneri derivanti dal protratto vincolo delle polizze fideiussorie. [G] Sulla spettanza o meno di rivalutazione monetaria e interessi sulle somme liquidate a titolo risarcitorio in ragione dell'anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sulle modalità di calcolo. [H] Sul ricorso al criterio equitativo del mese baricentrico per la determinazione della data da cui far decorrere la rivalutazione monetaria per il danno continuativo subito dall'appaltatore. [I] Sulla spettanza o meno degli interessi anatocistici nel caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante. [L] Sulla fondatezza o meno della richiesta di ulteriori interessi ex art. 1283 cod. civ. sulle somme liquidate dal Collegio a titolo di corrispettivo
Lodo Arbitrale, 22 dicembre 2011
[A] Sull'onere di tempestiva iscrizione di riserva, in particolare in merito alla contestazione della contabilizzazione dei corrispettivi effettuata dall'amministrazione. [B] Sulla natura vincolante o meno del parere reso dal RUP in sede di accordo bonario e sulla possibilità o meno che la stazione appaltante chieda un parere ad un soggetto esterno alla P.A.. [C] Sui requisiti necessari per l'ammissibilità della domanda di indebito arricchimento senza causa ex art. 2041 c.c. nei confronti della Pubblica Amministrazione. [D] Sull’onere di tempestiva iscrizione della riserva, nonché sulla successiva quantificazione, in merito ai c.d. fatti continuativi. [E] Sulla natura dell’obbligo di cooperazione e buona fede posto a carico della stazione appaltante e sulla necessità o meno di riscontrarne una violazione solo nelle ipotesi in cui non renda possibile l’adempimento dell’obbligo in capo all’appaltatore di eseguire tempestivamente l’opera appaltata. [F] Segue: sulle ipotesi in cui la violazione dell’obbligo di cooperazione e buona fede posto a carico della stazione appaltante può comportare l’obbligo di risarcire i conseguenti danni subiti dall’appaltatore. [G] Sul diritto o meno dell’Impresa ad ottenere il rimborso dei costi dalla stessa sostenuti per ottenere da soggetti privati la disponibilità di aree non espropriate e non occupate dalla P.A.. [H] Sull’onere di tempestiva iscrizione della riserva per il rimborso degli oneri di sicurezza
Tribunale di Prato, 10 aprile 2012
[A] Sull'obbligo di correttezza e buona fede a carico delle parti del contratto d'appalto e sulla rilevanza all'interno del rapporto. [B] Sul danno risarcibile all'appaltatore nel caso di dichiarata risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante, in particolare sul risarcibilità o meno del mancato guadagno
Lodo Arbitrale, 24 novembre 2011
[A] Sulla derogabilità o meno in arbitrato della giurisdizione del Giudice Amministrativo. [B] Sulla rilevanza o meno ai fini della ammissibilità del Giudizio Arbitrale della sentenza con cui il Giudice Ordinario declina la propria competenza per territorio a favore di un altro Giudice, nell'ipotesi di mancata riassunzione dinanzi al Giudice competente. [C] Sulla possibilità o meno di configurare concessione di pubblico servizio l'affidamento da parte del Comune ad una impresa specializzata del servizio di attività di supporto all'esercizio del proprio potere tributario (costituzione di un'anagrafe tributaria comunale; espletamento di servizio informativo ai contribuenti; etc.). [D] Sulla interpretazione del contratto d’appalto laddove subordini l’efficacia dell’obbligazione di pagamento ad un evento futuro e incerto. [E] Sulla incidenza dei principi di buona fede di cui all'art. 1375 c.c. e di correttezza e diligenza di cui all’art. 1175 c.c., nel caso in cui la condizione contrattualmente prevista sia divenuta impossibile
Lodo Arbitrale, 18 ottobre 2011
[A] Sul procedimento arbitrale e sulla garanzia del contraddittorio e del diritto di difesa. [B] Sugli effetti prodotti dal rigetto delle reciproche domande di risoluzione per inadempimento e della domanda di illegittimità della risoluzione in danno pronunciata dall'amministrazione. [C] Sull'onere di collaborazione posto a carico della Stazione Appaltante e sulla necessaria completezza del progetto posto in gara. [D] Sulla tempestività o meno della riserva per anomalo andamento dei lavori iscritta dall'Impresa nel verbale di ripresa dei lavori. [E] Sui danni risarcibili, sulla loro misura e sull'onere della prova in caso di anomalo andamento dei lavori per causa imputabile alla Stazione Appaltante: mancato utile. [F] Segue: spese generali infruttifere. [G] Segue: mancato ammortamento dei mezzi d'opera. [H] Segue: mancato ammortamento dei costi del personale. [I] Segue: maggior costo per fideiussioni. [L] Segue: interessi e rivalutazione monetaria
Lodo Arbitrale, 31 maggio 2011
[A] Sui danni risarcibili all’impresa nel caso di dilatazione dei tempi dei lavori per cause riconducibili alla responsabilità della Stazione Appaltante. [B] Sulla risarcibilità o meno dei maggiori oneri sopportati dall’Impresa a causa del prolungamento della durata dei lavori dovuta a responsabilità della Stazione Appaltante nel caso di appalti c.d. “a forfait”. [C] Sull’onere di rimozione degli ostacoli al corretto andamento dei lavori posto a carico della Stazione Appaltante e sulle eventuali responsabilità in caso di ritardi causati da soggetti terzi. [D] Sulla tipologia di danni risarcibili in caso di prolungamento della durata dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante: Maggiori spese generali. [E] Segue: mancato utile. [F] Segue: Ritardata percezione dell’utile. [G] Segue: Ammortamento macchinari ed attrezzature. [H] Segue: Maggiori spese per il personale. [I] Sulla risarcibilità del mancato versamento dell’anticipazione prevista nel bando e nel contratto d’appalto e sulle modalità di calcolo del detto danno. [L] Sull’applicabilità o meno dell'istituto della revisione prezzi nel caso in cui la maggiore durata dell’appalto dipenda da responsabilità dell’Impresa o della Stazione Appaltante. [M] Sulle modalità di calcolo della rivalutazione monetaria e sull’onere della prova posto a carico del richiedente
Lodo Arbitrale, 26 maggio 2011
[A] Sulla nullità o meno della notifica della domanda di arbitrato effettuata presso una articolazione territoriale della Stazione Appaltante convenuta, anziché presso la sede legale. [B] Sulla possibilità o meno che la costituzione nel giudizio arbitrale svolta al solo fine di eccepire la nullità della notifica della domanda di arbitrato sia idonea a sanare detta nullità. [C] Sulla possibilità o meno che la mancata domanda di risoluzione del contratto d’appalto nell’atto introduttivo del giudizio arbitrale possa qualificarsi come rinuncia tacita alla domanda e, conseguentemente, possa costituire una preclusione a dedurla successivamente. [D] Sulla possibilità o meno che il che i Collegio Arbitrale possa dichiarare d’ufficio la risoluzione del contratto, in ragione del comportamento tenuto dalle parti nel corso dell’esecuzione dell’appalto, anche in assenza di una domanda specifica. [E] Sulla sussistenza o meno di un onere a carico della Stazione Appaltante di contestare immediatamente nel corso dell’esecuzione del contratto la tardività della riserva apposta dall’Impresa e sulla eventuale decadenza dell’eccezione di tardività nel successivo giudizio arbitrale. [F] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante in caso di progettazione di gara incompleta e sulla sussistenza o meno di un onere di controllo preventivo in capo alla medesima. [G] Sulle tipologie di danno di cui l’Impresa può chiedere il risarcimento alla Stazione Appaltante nel caso di maggior durata dell’appalto dovuta a cause riconducibili alla responsabilità di quest’ultima. [H] Sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria e degli interessi legali sulle somme liquidate dal Collegio Arbitrale a titolo di risarcimento danno da responsabilità contrattuale, e sulle modalità di calcolo. [I] Sul riconoscimento o meno dell’aumento dei costi dei materiali sia a titolo per così dire revisionale, sia a titolo risarcitorio. [L] Sulla applicabilità o meno degli interessi moratori di cui al d.lgs. n. 231 del 2002 ai crediti derivanti dal contratto di appalto pubblico e sulla spettanza o meno degli interessi legali maturati sugli interessi dovuti per ritardato pagamento dei s.a.l.
Lodo Arbitrale, 16 marzo 2011
[A] Sulla possibilità o meno per il Collegio di considerare come termine di deposito a pena di decadenza la ricezione dell’atto anziché l’invio da parte del notificante, senza considerare le innovazioni introdotte con la sentenza della Corte Costituzionale n. 477 del 2002. [B] Sulla ammissibilità o meno di una domanda nuova introdotta solo in sede di precisazione delle conclusioni in cui si chiede la liquidazione di un danno in via equitativa. [C] Sulla possibilità o meno di configurare un inadempimento contrattuale, per violazione degli obblighi di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c., per l’omessa approvazione di una variante urbanistica da parte dell’Ente appaltante necessaria alla esecuzione dei lavori appaltati. [D] Sulla possibilità o meno di configurare una responsabilità c.d. precontrattuale, di cui all’art. 1337 c.c., per l’omessa approvazione di una variante urbanistica da parte dell’Ente appaltante necessaria alla esecuzione dei lavori appaltati. [E] Sul danno risarcibile all’Impresa in caso di responsabilità precontrattuale della Stazione Appaltante, di cui all’art. 1337 c.c., e sulla prova del danno necessaria
Lodo Arbitrale, 15 marzo 2011
[A] Sulla configurabilità o meno di una violazione dell’obbligo di cooperazione da parte della Stazione Appaltante laddove il progetto debba essere rivisto in corso d’opera, in particolare negli appalti di mera esecuzione. [B] Sulla rilevanza o meno della saltuaria assenza delle maestranze sul cantiere per la limitazione della responsabilità della Stazione Appaltante nella protrazione dei tempi esecutivi dell’appalto. [C] Sulla tempestività delle riserve relative ai c.d. fatti continuativi, come ad esempio la protrazione dei lavori oltre i tempi contrattuali. [D] Sulla risarcibilità o meno degli oneri originati dalla ridotta produzione dell’Impresa causati dall’anomalo andamento dei lavori. [E] Sulla tipologia di danni risarcibili e sul quantum: a) spese generali. [F] Segue: b) Spese per personale fisso di cantiere. [G] Segue: c) Ridotto utilizzo dei macchinari. [H] Segue: d) mancato utile. [I] Segue: e) maggior vincolo della cauzione. [L] Segue: f) maggior vincolo capitale di giro. [M] Segue: g) maggiori oneri dovuti all’aumento dei prezzi. [N] Segue: h) maggiori oneri per ritardato impiego dell'utile. [O] Sul riconoscimento o meno della rivalutazione monetaria sulle somme oggetto di condanna arbitrale e sulla differenza tra debiti di valuta e debiti di valore in ordine all’onere della prova
Lodo Arbitrale, 22 dicembre 2010
[A] Sulla compromettibilità o meno in arbitri della domanda avanzata dall’Impresa al Collegio per ottenere la nullità del contratto in cui la clausola compromissoria è inserita. [B] Sulla possibilità o meno che il consenso prestato dall’Impresa in occasione della stipula dei contratti di proroga-rinnovo implichi la accettazione dello squilibrio economico. [C] Sulla possibilità o meno che l’azione di arricchimento senza causa consenta all’Impresa di recuperare «il giusto corrispettivo» dell'incarico o dei lavori eseguiti, anziché la mera restituzione di quanto indebitamente percepito dalla Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 22 dicembre 2010
[A] Sulla compromettibilità o meno in arbitri della domanda avanzata dall’Impresa al Collegio per ottenere la nullità del contratto in cui la clausola compromissoria è inserita. [B] Sulla possibilità o meno che il consenso prestato dall’Impresa in occasione della stipula dei contratti di proroga-rinnovo implichi la accettazione dello squilibrio economico. [C] Sulla possibilità o meno che l’azione di arricchimento senza causa consenta all’Impresa di recuperare «il giusto corrispettivo» dell'incarico o dei lavori eseguiti, anziché la mera restituzione di quanto indebitamente percepito dalla Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 15 luglio 2010
[A] Sugli effetti prodotti nei confronti del terzo in buona fede dalla nullità delle clausole del contratto stipulato con la Pubblica Amministrazione. [B] Sulla sussistenza o meno di un obbligo di cooperazione a carico dell’Amministrazione nei confronti dell’appaltatore, ulteriore rispetto agli specifici obblighi contrattuali. [C] Sulla necessità o meno della formale messa in mora per il riconoscimento degli interessi c.d. compensativi, di cui all’art. 1499 cod. civ.
Consiglio di Stato, Sezione VI, 3 febbraio 2011
L’ordinamento apprezza con favore il ritorno alla legalità, prevedendo i poteri di autotutela dell’Amministrazione, e non prende in favorevole considerazione – sotto il profilo di possibili pretese risarcitorie - la posizione di coloro che, coinvolti nella trattativa privata o nella gara finalizzate alla stipula del contratto che si rilevi contra legem, abbiano consapevolmente o colposamente aderito alla iniziativa illegittima dell’Amministrazione
Lodo Arbitrale, 11 dicembre 2009
[A] Sull’introduzione, nel contratto di appalto, della competenza arbitrale non prevista nel bando. [B] Sul dovere di cooperazione che grava sul committente riguardo alla esecuzione del contratto, dovere che si estrinseca nella consegna totale delle aree, nella fornitura di adeguati progetti ed in generale nella eliminazione di eventuali ostacoli all’attività dell’appaltatore. [C] Sul rallentamento o fermo dei lavori nell'attesa di ottenimento di autorizzazioni amministrative necessarie a dar seguito ai lavori. [D] Sulla responsabilità della committente per l'impedimento determinato dagli atti imperativi emanati da una pubblica autorità. [E] Sull’obbligo per la committente di adottare una variante in corso d’opera quale doveroso intervento collaborativo del creditore. [F] Sui criteri per il riconoscimento del danno da mancata percezione dell’utile quale conseguenza dell’anomalo andamento dei lavori. [G] In caso di danni per sospensione illegittima dei lavori, la somma dovuta a titolo di risarcimento va rivalutata e maggiorata degli interessi, con decorrenza, dal mese medio
Lodo Arbitrale, 12 ottobre 2010
[A] Sull’inosservanza da parte della stazione appaltante del principio secondo il quale gli appalti di opere pubbliche devono essere stipulati a corpo. [B] Il dovere di cooperazione che grava sulla stazione appaltante non si estrinseca soltanto nel mettere a disposizione dell'appaltatore un progetto dell' opera completo, esente da errori, lacune e inesattezze. [C] La produzione edilizia non ha una andamento costante ma segue una curva. [D] Sulla decorrenza degli interessi a partire dal momento medio del periodo in cui il danno si è progressivamente verificato
Lodo Arbitrale, 20 maggio 2010
L’impresa è tenuta a cooperare al superamento delle difficoltà, anche di fronte alle incertezze del progetto, del tutto spiegabili in un Comune di ridotte dimensioni
Lodo Arbitrale, 14 maggio 2010
[A] Sulla sospensione dei lavori disposta per carenza di fondi da parte della stazione appaltante. [B] L’onere della riserva non investe quelle pretese che toccano la sorte del contratto (risoluzione del contratto, nullità del medesimo). [C] Anche nel caso in cui la sospensione dei lavori sia legittima all’impresa può spettare il diritto all’equo compenso, secondo la disposizione di cui all’art. 1664, co. 2. del cod. civ.. [D] I criteri per il risarcimento del danno da illegittima sospensione lavori di cui alle lett. da a) a d) dell’art. 25 comma 2, d.m. 19 aprile 2000, n. 145, hanno una funzione di guida. [E] Sulla risoluzione contrattuale per colpa della stazione appaltante e sul risarcimento del danno per mancato utile dovuto all’impresa. [F] Sul comportamento che deve tenere l’impresa in caso di sospensione dei lavori illegittima la fine di ridurre il danno
Tribunale di Lucca, 9 aprile 2010
Sul comportamento negligente del Comune consistito nel ritardo nella messa a disposizione dei terreni interessati dai lavori, nelle continue interferenze dei proprietari di terreni interessati non prontamente risolte e nella mancata consegna dei progetti esecutivi
Lodo Arbitrale, 10 novembre 2009
[A] Sulla legittimità o meno della clausola del capitolato che prevede la consegna frazionata dei lavori e sull’eccezione di nullità mossa dall’impresa che contesta la natura aleatoria e non commutativa del contratto. [B] Sui ritardi nella consegna degli immobili oggetto di appalto per causa imputabile alla stazione appaltante. [C] Nell'impossibilità di restituire le prestazioni già eseguite dall'appaltatore, il committente è tenuto a corrispondere il valore venale dell' opus al momento della pronuncia di risoluzione. [D] Sul danno cagionato all’impresa dal mancato completamento dei lavori per fatto del Comune che ha impedito alla società l'incremento dei requisiti soggettivi
Lodo Arbitrale, 29 ottobre 2009
[A] In sede di valutazione comparativa delle condotte delle parti di un contratto di appalto il giudice deve tener conto degli obblighi cosiddetti collaterali di collaborazione. [B] Sull'esplicazione delle riserve a mezzo di raccomandata in luogo dell’iscrizione nel registro di contabilità. [C] Sui danni provocati all’impresa da un’inddebita comunicazione all’Autorità di Vigilanza da parte della stazione appaltante circa l’intervenuta risoluzione contrattuale. [D] Sulla perizia di variante approvata dalla stazione appaltante senza al contempo fissare un congruo nuovo termine per la conclusione dei lavori
Lodo Arbitrale, 5 febbraio 2009
[A] Sulle sorti della domanda di risoluzione proposta dall’impresa antecedentemente rispetto alla risoluzione disposta d'ufficio dal Comune per abbandono del cantiere. [B] Sui casi in cui l’appaltatore, oltre ad essere tenuto a segnalare le inadeguatezze progettuali, è obbligato ad astenersi dall'esecuzione del progetto ed a chiedere la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno. [C] Sul dovere di collaborazione che grava sulla stazione appaltante. [D] Sull’anomalo andamento dei lavori e sulla necessità di riconoscere la sola ritardata percezione dell’utile di impresa oppure anche la mancata percezione dello stesso. [E] Sulle tabelle per valutare la congruenza importo dei lavori - costo della manodopera utilizzate dalle Casse Edili. [F] Sul superamento del quinto del valore di gara per la singola categoria dei lavori e sulla possibilità o meno di riconoscere per ciò solo l'equo compenso. [G] Sulla procedura che deve essere osservata affinché l’appaltatore possa richiedere il riconoscimento di una parte del risparmio conseguito in virtù di una variante migliorativa dallo steso proposta ai sensi dell’art. 11 del D.M. n. 145/2000
Lodo Arbitrale, 4 settembre 2009
[A] Sul modo in cui la committente è tenuta a prestare comunque la propria collaborazione nel caso in cui il progetto esecutivo posto a base di gara presenti carenze. [B] Sulla dichiarazione di presa visione dei luoghi e del progetto resa dall’impresa ai sensi dell’art. 71 del D.P.R. 554 del 1999. [C] Sulle voci che compongono il risarcimento del danno da risarcire all’impresa per sconvolgimento dei tempi contrattuali. [D] L'improduttivo vincolo delle spese fisse di cantiere costituisce una voce delle spese generali fisse. [E] Sugli oneri sopportati dall'appaltatore per la protrazione del vincolo delle polizze fideiussorie. [F] Sulla fondatezza o meno della pretesa di riconoscimento del mancato utile per l'ipotesi di andamento patologico dei lavori. [G] Sulla richiesta di risarcimento del danno per l’incremento dei costi dei mezzi di produzione da anomalo andamento dei lavori
Lodo Arbitrale, 17 giugno 2008
[A] Sulle responsabilità della stazione appaltanti per le numerose carenze progettuali, l’indisponibilità delle aree, le maggiori lavorazioni non pagate e la mancata tempestiva redazione di una variante. [B] Sulle formule utilizzate in sede di gara mediante le quali l’impresa riconosce ed accetta l’esecutività del progetto. [C] Sull’istituto della “consegna frazionata” delle aree e sulla sufficienza o meno di una clausola del capitolato speciale che preveda tale modalità di consegna come mera “eventualità”. [D] Anche per il risarcimento del danno conseguente alla risoluzione contrattuale deve tenersi conto del ribasso d’asta offerto dall’impresa. [E] Sul risarcimento del danno per il rincaro dei prodotti siderurgici. [F] Sull’irrilevanza del computo metrico nell’appalto “a corpo”. [G] Sulle modalità per la contabilizzazione degli stati di avanzamento nell’appalto “a corpo” e sulla doppia percentuale a cui occorre fare riferimento. [H] Sulla possibilità di esplicare la riserva anche in sedi diverse dall'iscrizione nel registro di contabilità, ove non vi sia la materiale disponibilità dello stesso da parte dell'appaltatore. [I] Sulla mancata conferma delle riserve nello stato finale
Lodo Arbitrale, 4 agosto 2008 n. 114
[A] Sul committente di un'opera pubblica grava l’obbligo di cooperazione che si sostanzia nel rendere possibile l'adempimento della prestazione da parte dell'appaltatore e, in particolare, nel porre quest’ultimo nela condizione di sviluppare l'esecuzione delle opere appaltate in maniera continuativa senza impedimenti ostativi in conformità dei programmi operativi stabiliti. [B] Sul risarcimento del danno dovuto all’impresa per averla costretta ad eseguire i lavori in un periodo di tempo in cui il costo di esecuzione delle opere era significativamente lievitato