Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini
CODICE CIVILE. Art. 2041 (Azione generale di arricchimento)
Corte d’Appello di Firenze, 27 luglio 2024
[A] Premessa l’applicabilità della disciplina di cui al d.lgs. 231/2002 alla materia degli appalti pubblici, sull’automatica decorrenza degli interessi dovuti all’appaltatore per il mancato pagamento dei compensi da parte della stazione appaltante. [B] Sull’applicabilità al cottimo fiduciario dei principi in tema di procedure di affidamento ed esecuzione previste per i contratti pubblici. [C] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti degli enti pubblici diversi dagli enti locali ove un funzionario abbia impegnato l’ente nei confronti di un privato in violazione delle regole contabili. [D] Sull’(in)ammissbilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti degli enti locali ove un funzionario abbia impegnato l’ente in violazione delle regole contabili e sulla (im)possibilità di desumere il riconoscimento del debito fuori bilancio dal comportamento concludente tenuto dagli organi rappresentativi dell’ente.
Tribunale di Civitavecchia, 31 luglio 2024
[A] Sulla disamina approfondita dell’istituto delle riserve nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e del d.p.r. 207/2010, con riguardo alla ratio dello stesso, alle pretese che ne devono esserne oggetto, alla procedura ed ai termini che l’appaltatore è tenuto ad osservare, ai documenti ed alle modalità con cui le riserve devono essere apposte e successivamente confermate, nonché all’onere probatorio in materia di tempestiva iscrizione delle medesime. [B] Sulla (im)possibilità per la p.a. committente di opporre il mancato riconoscimento dell’utilità ai fini di paralizzare le pretese dell’appaltatore che richieda l’indennizzo ex art. 2041 c.c. per le opere pubbliche realizzate in assenza di valida richiesta o autorizzazione e sulla possibilità, viceversa, di paralizzarle dimostrando l’imposizione dell’arricchimento.
Corte d’Appello di Napoli, 8 maggio 2024
[A] Premessa la (im)possibilità, prevista dalla l. 109/1994 e prima dalla l. 2248/1965, di remunerare l’appaltatore per i lavori eseguiti in difformità da quanto stabilito in un contratto d’appalto pubblico, sui casi in cui sorge il diritto al compenso in capo all’appaltatore per i lavori eseguiti extra contratto in assenza di autorizzazione da parte della stazione appaltante. [B] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di agire direttamente per indebito arricchimento del committente ove sussista il titolo per agire nei confronti del direttore dei lavori e sulla possibilità per lo stesso appaltatore di agire per indebito arricchimento nei confronti del committente in via surrogatoria utendo iuribus del direttore dei lavori. [C] Sulla (non) necessità, in tema di azione di indebito arricchimento nei confronti della p.a.,  del previo riconoscimento dell’utilità da parte dell’Ente pubblico arricchito. [D] Premessa l’individuazione dei soggetti titolati a modificare nella fase dell’esecuzione i lavori stabiliti in un contratto d’appalto pubblico, sulla (im)possibilità di riconoscere il diritto al compenso per l’appaltatore che, nella vigenza della l. 109/1994, abbia eseguito le varianti in corso d’opera disposte dal direttore dei lavori al di fuori dei limiti previsti dall’art. 25, co. 3 della l. 109/1994. [E] Sulla responsabilità del direttore dei lavori che, pur non avendo ricevuto un formale incarico da parte del committente, si qualifichi come tale nei confronti dei terzi. [F] Sulla forma che devono rivestire i contratti d’opera professionale stipulati tra professionista e p.a., con particolare riguardo alla (ir)rilevanza della delibera con cui un organo dell’Ente abbia conferito l’incarico.
Tribunale di Napoli Nord, 27 giugno 2024
[A] Premessa la disciplina che regola i lavori di somma urgenza effettuati per conto degli enti locali nella vigenza del d.lgs. 50/2016, sulla nullità degli incarichi affidati d’urgenza da un Comune ad un’impresa ove il consiglio comunale non adotti il provvedimento di riconoscimento della spesa nei termini indicati dall’art. 191, co. 3 TUEL. [B] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di agire ex art. 2041 c.c. nei confronti di un ente locale per cui abbia eseguito dei lavori commissionati in violazione dell’iter prescritto dall’art. 191 TUEL e sulla (im)possibilità per il g.o. di condannare la p.a. a riconoscere un debito fuori bilancio. [C] Sull’applicabilità del principio secondo cui il rapporto obbligatorio si costituisce tra appaltatore e funzionario in caso di violazione delle norme afferenti l’impegno di spesa degli enti pubblici alla diversa fattispecie in cui i lavori siano stati eseguiti in difetto di contratto scritto. [D] Sulle azioni che l’appaltatore ha a disposizione per conseguire il pagamento delle prestazioni rese nei confonti di un ente locale in difetto di valido contratto o di regolare impegno di spesa.
Tribunale di Nola, 28 giugno 2024
[A] Sulla (in)validità dei contratti stipulati dalla p.a. aventi durata decennale o ultradecennale e sull’unica eccezione al principio di improrogabilità dei contratti pubblici nella vigenza del d.lgs. 50/2016. [B] Sui presupposti necessari ai fini dell’esperimento dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della p.a., con particolare riguardo alla (non) necessità del riconoscimento dell’utilitas da parte dell’amministrazione. [C] Premessi i principi generali che regolano il riparto di giurisdizione tra g.a. e g.o. in materia di contratti pubblici, sul giudice competente in materia di nullità di un contratto d’appalto pubblico.
Tribunale di Como, 2 maggio 2024
[A] Sulle pretese dell’appaltatore che devono essere oggetto di riserva e sulle modalità e termini entro cui l’appaltatore è tenuto ad effettuare l’iscrizione delle riserve in materia di appalti pubblici. [B] Sulla rilevabilità in giudizio dell’eccezione di tardività della riserva, con particolare riguardo alla (ir)rilevanza dell’eventuale tempestiva formulazione dell’eccezione nella fase di istruzione preventiva. [C] Premessa la non debenza, neppure a titolo di indebito arricchimento, di somme a favore dell’appaltatore per l’esecuzione di variazioni unilaterali, non richieste o non autorizzate dalla p.a. committente, sulle specifiche condizioni al verificarsi delle quali l’appaltatore, in deroga al suddetto principio generale, ha diritto a compensi aggiuntivi per i lavori extracontratto realizzati unilateralmente. [D] Sull’applicabilità dell’art. 166, co. 1 del d.p.r. 207/2010 ai danni subiti dalle opere già realizzate dall’appaltatore e sulla (non) applicabilità dello stesso  ai danni subiti dalle attrezzature o dai beni dell’appaltatore.
Tribunale di Nola, 25 marzo 2024
[A] Sui termini e sulle modalità con cui l’appaltatore è tenuto ad apporre riserva, con particolare riguardo al termine entro cui quantificare i maggiori esborsi dovuti alla sospensione dei lavori disposta dalla stazione appaltante. [B] Sull’applicabilità degli interessi al saggio delle transazioni commerciali previsti dal d.lgs. 231/2002 agli importi dovuti dalla stazione appaltante per le riserve apposte dall’appaltatore in materia di appalti pubblici. [C] Premessa la disamina del c.d. “arricchimento imposto” dell’amministrazione, sulla (im)possibilità di riconoscere all’appaltatore l’indennizzo per indebito arricchimento per l’esecuzione di opere aggiuntive a quelle contrattualmente pattuite laddove manchi qualsiasi richiesta o autorizzazione da parte della p.a. committente.
Tribunale di Cosenza, 20 febbraio 2024
[A] Sulla (in)compatibilità dell’istituto del pagamento diretto del subappaltatore ex art. 118, co. 3 d.lgs. 163/2006 con l’ipotesi in cui sia stata attivata la procedura di concordato preventivo o venga dichiarato il fallimento dell’appaltatore e sulle modalità con cui il subappaltatore, in tal caso, può esigere il pagamento dei compensi dovuti per i lavori eseguiti in tema di appalto di opere pubbliche. [B] Sui caratteri della simulazione per interposizione con particolare riguardo ai contratti aventi la forma scritta ad substantiam. [C] Sulle modalità con cui il principio di residualità dell’azione di indebito arricchimento si declina nella materia degli appalti pubblici. [D] Sull’estensione dell’indennità dovuta dalla p.a. ai privati in caso di indebito arricchimento della stessa ai sensi dell’art. 2041 c.c., con particolare riguardo al danno emergente ed al lucro cessante. 
Corte d’Appello di Roma, 16 gennaio 2024
[A] Sulla competenza della Corte dei Conti in materia di spettanza delle somme riscosse dalla società cui un ente pubblico, in virtù di una concessione pubblica, abbia attribuito il servizio di riscossione delle imposte. [B] Sul riparto di giurisdizione in materia di quantum ed an debeatur della revisione dei prezzi di un appalto pubblico, con particolare riguardo alla distinzione tra il caso in cui la revisione sia normativamente prescritta e quello in cui essa abbia fonte negoziale. [C] Sugli elementi distintivi tra appalto di servizi pubblici e concessione di servizi pubblici. [D] Sulla natura del contratto pubblico con cui un Comune affida il servizio di igiene urbana ad un’impresa: appalto o concessione? [E] Sui casi in cui sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo in materia di indennità, canoni o altri corrispettivi afferenti ad un rapporto concessorio pubblico. [F] Sull’onere probatorio posto in capo al debitore in materia di inadempimento contrattuale. [G] Sul momento dal quale decorrono gli interessi dovuti dagli enti pubblici alle imprese per i ritardati pagamenti dei corrispettivi per la fornitura di beni o servizi. [H] Sull’applicabilità della disciplina degli interessi moratori prevista dal d.lgs. 231/2002 ai contratti d’appalto pubblico. [I] Sulla (im)possibilità di riconoscere ai privati il diritto di ottenere dall’ente pubblico il corrispettivo per le attività svolte extra-contratto. [L] Sui presupposti dell’azione ex art. 2041 c.c., con particolare riguardo alla necessità che la locupletazione sia avvenuta senza giusta causa.
Tribunale di Spoleto, 22 gennaio 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo nelle procedure di evidenza pubblica, con particolare riguardo alla fase successiva alla stipulazione del contratto pubblico. [B] Sugli elementi sulla base dei quali si determina il riparto di giurisdizione: prospettazione delle parti o petitum sostanziale? [C] Sulla distinzione tra carenza di legittimazione ad agire e titolarità attiva o passiva del rapporto. [D] Sul rapporto che sorge tra il dipendente pubblico, che abbia stipulato un contratto in violazione delle regole di contabilità pubblica, ed il contraente privato e sulla (im)possibilità per il privato che abbia eseguito prestazioni a favore della p.a. di agire nei confronti di quest’ultima per indebito arricchimento. [E] Sul diritto del dipendente pubblico, che abbia stipulato con un privato un contratto d’appalto in violazione delle regole di contabilità pubblica e che sia stato da questi convenuto per il pagamento dei lavori eseguiti, di agire nei confronti della p.a. per indebito arricchimento. [F] Sulla possibilità di dedurre per la prima volta in appello l’inoperatività di una polizza assicurativa. [G] Sul caso in cui, in tema di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, l’opposto può proporre domande nuove rispetto a quelle contenute nel ricorso monitorio pur non avendo l’opponente proposto domande o eccezioni riconvenzionali.
Tribunale di Viterbo, 23 gennaio 2024
[A] Sulla (im)possibilità di concludere per facta concludentia o di rinnovare tacitamente un contratto con la p.a.. [B] Sulla ratio del co. 2 dell’art. 6 della l. 537/1993 in tema di tacito rinnovo dei contratti pubblici. [C] Sull’unico caso in cui è consentita la proroga dei contratti pubblici senza il previo esperimento di procedure di evidenza pubblica. [D] Sull’obbligazione che sorge tra il dipendente pubblico, che abbia stipulato un contratto oralmente o in violazione delle regole di contabilità pubblica, ed il contraente privato, sulla (im)possibilità per il privato, che abbia eseguito prestazioni a favore della p.a. in esecuzione della predetta obbligazione, di agire nei confronti di quest’ultima per indebito arricchimento e sulle modalità con cui l’Ente può validamente riconoscere il debito derivante da siffatta obbligazione come debito fuori bilancio.
Tribunale di Brindisi, 17 gennaio 2024
[A] Sugli elementi costitutivi dell’azione di indebito arricchimento, con particolare riguardo al caso in cui questo sia stato ottenuto a fronte di un valido titolo o di un obbligo di legge. [B] Sull’obbligo della stazione appaltante, nella vigenza del d.p.r. 207/2010, di versare la retribuzione ed i contributi previdenziali ai lavoratori in caso di omissione dell’appaltatore e sulla responsabilità solidale della p.a. e dell’impresa nei confronti dei lavoratori.
Tribunale di Benevento, 10 gennaio 2024
Sulle modalità con cui l’impresa appaltatrice, in assenza di un valido contratto scritto con la p.a. e/o in difetto di regolarità dell’impegno di spesa, può agire per ottenere il pagamento delle prestazioni eseguite in relazione ad un appalto pubblico e sull’(in)ammissibilità in tal caso dell’azione di indebito arricchimento verso l’Ente locale ai sensi dell’art. 2041 c.c..
Tribunale di Roma, 4 dicembre 2023
[A] Sulle conseguenze, in punto di validità del contratto di subappalto di opera pubblica, della mancata autorizzazione da parte della stazione appaltante. [B] Sulla rilevabilità in giudizio della nullità del contratto di subappalto di opera pubblica per mancata autorizzazione da parte della stazione appaltante. [C] Sulla (im)possibilità per il subappaltatore di opera pubblica, che abbia eseguito dei lavori in mancanza di autorizzazione da parte della stazione appaltante, di agire ai sensi dell’art. 2041 c.c. per l’indebito arricchimento conseguito dall’appaltatore.
Tribunale di Foggia, 8 novembre 2023
[A] Sull’applicabilità del codice degli appalti alle Aziende Sanitarie Locali che procedano all’acquisto di beni e servizi, con particolare riguardo al requisito della forma scritta del contratto d’appalto. [B] Sulla (im)possibilità di ritenere rispettato il requisito della forma scritta dei contratti d’appalto pubblico ove risulti la presenza del solo ordine scritto della stazione appaltante. [C] Sull’onere probatorio posto in capo alla parte che agisca ai sensi dell’art. 2041 c.c.. [D] Sulle voci di danno, suscettibili di essere risarcite, ricomprese nella nozione di depauperamento ai sensi dell’art. 2041 c.c..
Tribunale di Castrovillari, 9 novembre 2023
[A] Sul riparto dell’onere probatorio in materia di opposizione a decreto ingiuntivo. [B] Sulle modalità e sui presupposti pubblicistici necessari ai fini della validità dei contratti di diritto privato conclusi dalla pubblica amministrazione. [C] Sulle parti tra cui sorge il rapporto obbligatorio in caso di stipula di un contratto d’appalto pubblico tra i privati ed il personale di un ente locale in violazione delle regole contabili afferenti gli impegni di spesa. [D] Sui casi in cui, in tema di opposizione a decreto ingiuntivo, il creditore opposto può presentare domande nuove nella propria comparsa di costituzione pur non avendo l'opponente proposto una domanda o un'eccezione riconvenzionale. [E] Sull’onere della prova in materia di rivalutazione monetaria di un debito di valuta. [F] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della p.a. in relazione ai contratti stipulati in violazione delle regole contabili afferenti gli impegni di spesa, con particolare riguardo al mancato riconoscimento dell’utilità da parte della p.a..
Tribunale di Roma, 2 agosto 2023
[A] Sulle conseguenze e sui diritti dell’appaltatore in caso di protrazione della sospensione legittima dei lavori di un appalto pubblico. [B] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla quantificazione, ai fini della restitutio in integrum a cui ha diritto l’appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente, del valore delle opere realizzate: prezzi di mercato o corrispettivo contrattualmente pattuito? [D] Sulla quantificazione del lucro cessante dovuto all’appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente. [E] Sulla (im)possibilità di azionare, nei confronti degli Enti Locali, i crediti per le prestazioni rese extracontratto, anche ai sensi dell’art. 2041 c.c.. [F] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che intenda richiedere alla p.a. committente gli interessi compensativi per il ritardato pagamento dei corrispettivi per i lavori eseguiti in relazione ad un appalto pubblico
Tribunale di Catanzaro, 24 luglio 2023
[A] Sulla disciplina concernente le attività di Protezione Civile, con particolare riguardo alla struttura commissariale cui spettano le competenze in caso di situazioni emergenziali e sui soggetti che, anche ai fini dell’individuazione della legittimazione attiva e passiva, subentrano nei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo alla predetta struttura alla scadenza dello stato di emergenza. [B] Sulla forma vincolata dei contratti d’appalto pubblici e sulla (ir)rilevanza della delibera autorizzativa del competente organo pubblico ai fini di attribuire forma scritta al negozio. [C] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore ove la stazione appaltante eccepisca la decadenza dall’apposizione delle riserve in materia di appalto pubblico. [D] Sui presupposti dell’azione di ingiustificato arricchimento. [E] Sul diritto dell’appaltatore di ottenere il corrispettivo per i lavori eseguiti in caso di consegna parziale o inadeguata dei lavori in materia di appalto pubblico. [F] Sui casi in cui i compensi dell’appaltatore per l’esecuzione di un appalto pubblico sono esigibili anche in mancanza di collaudo. [G] Sulla ripartizione dell’onere probatorio in materia di inadempimento contrattuale, con particolare riguardo al contratto d’appalto.
Tribunale di Crotone, 7 agosto 2023
[A] Sulle modalità con cui l’amministrazione può validamente manifestare la propria volontà contrattuale. [B] Sulle conseguenze, con riferimento all’azione ex art. 2041 c.c., della mancanza di un regolare impegno di spesa da parte della p.a. per le prestazioni eseguite a suo favore. [C] Sull’onere della prova in materia di azione ex art. 2041 c.c. esercitata nei confronti della p.a.
Tribunale di Taranto, 3 luglio 2023
[A] Sulle ipotesi in cui l’obbligazione pecuniaria sorge direttamente tra il privato ed il funzionario pubblico che ha ordinato o consentito la spesa in violazione delle norme sulla contabilità, con particolare riguardo al caso in cui vi sia l’impegno di spesa ma manchi il contratto per assenza di forma scritta e sulla natura giuridica del rapporto così sorto. [B] Sul soggetto su cui ricade l’onere probatorio circa il rispetto delle norme sulla contabilità laddove l’ente locale contesti l’esistenza dell’impegno di spesa. [C] Sulla (in)esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti dell’ente locale ove l’obbligazione con la medesima sia sorta in violazione delle norme sulla contabilità pubblica.
Tribunale di Roma, 26 maggio 2023
[A] Sull’(in)idoneità del riconoscimento del debito ad integrare una fonte autonoma di obbligazione tale da sostenere la pretesa creditoria in sede di giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, anche con riguardo al caso in cui l’atto ricognitivo del debito provenga dalla p.a. appaltante per i debiti sorti per l’esecuzione di un contratto d’appalto pubblico. [B] Sulle conseguenze risarcitorie della violazione dell’obbligo di buona fede da parte della p.a. nei confronti del privato contraente, anche con specifico riguardo all’annullamento dell’aggiudicazione di una gara d’appalto. [C] Sulla (im)possibilità di configurare una violazione degli obblighi di buona fede, e la relativa responsabilità, da parte della p.a. nel caso in cui essa abbia omesso di far rilevare al privato l’invalidità del negozio stipulato tra le parti che derivi dalla violazione di una norma imperativa o proibitiva di legge, o di altre norme aventi efficacia di diritto obiettivo, con particolare riguardo ai casi in cui la forma scritta sia prescritta ad substantiam. [D] Sull’ammissibilità della domanda ex art. 2041 c.c. proposta dall’appaltatore in relazione ai lavori svolti in esecuzione di un appalto pubblico il cui titolo risulti nullo. [E] Sul valore probatorio delle prove acquisite in altri giudizi. [F] Sul dies a quo della rivalutazione monetaria e degli interessi dovuti per l’indennizzo ex art. 2041 c.c..
Corte d’Appello di Messina, 14 luglio 2023
[A] Sull’effetto dell’annullamento del verbale di aggiudicazione con particolare riferimento al conseguente contratto d’appalto pubblico, nella disciplina vigente anteriormente e posteriormente alla novella di cui al d.lgs. 204/2010, e sui rimedi esperibili dall’aggiudicatario che abbia svolto prestazioni a favore della p.a. prima del predetto annullamento. [B] Sul riparto dell’onere probatorio in materia di azione di indebito arricchimento proposta nei confronti della p.a. con particolare riguardo al riconoscimento dell’utilità da parte dell’arricchito. [C] Sulla quantificazione dell’indennizzo di cui all’art. 2041 c.c. con particolare riguardo ai lavori eseguiti dall’appaltatore per contratti d’appalto pubblici venuti meno per annullamento dell’aggiudicazione. [D] Sulla natura della responsabilità della p.a. derivante da erronea scelta del contraente di un contratto d’appalto pubblico divenuto inefficace a seguito di annullamento del verbale di aggiudicazione.
Tribunale di Napoli, 6 marzo 2023
[A] Sul valore da attribuire alle modifiche apportate ai contratti d’Appalto pubblico in assenza della forma scritta ed agli ordini disposti solo oralmente dai rappresentanti della Stazione Appaltante. [B] Sul soggetto sul quale ricade l’onere probatorio in relazione a fatti negativi e positivi ai sensi dell’art. 2697 c.c. nel giudizio sulla fase esecutiva dell’appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità di agire in via surrogatoria nei confronti dell’Ente Locale ove sia stata esperita in giudizio l’azione ex art. 2041 c.c. in assenza dei presupposti richiesti per la domanda di arricchimento senza causa per essere insorto il rapporto obbligatorio nei confronti del funzionario che abbia consentito una prestazione in assenza di un valido accordo contrattuale in materia di Appalto pubblico.
Corte d’Appello di Milano, 11 aprile 2023
[A] Sulle modalità con cui l’Appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve ai fini della loro tempestività e sull’individuazione delle richieste di pagamento che devono essere effettuate mediante l’istituto delle riserve. [B] Sui criteri di valutazione della residuallità dell’azione di indebito arricchimento.
Corte d’Appello di Bari, 28 aprile 2023
[A] Sull’(in)esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. proposta dall’Appaltatore che abbia eseguito i lavori sulla base del consenso prestato, in mancanza di un valido contratto d’Appalto pubblico, da un funzionario comunale. [B] Sulle conseguenze del riconoscimento del debito fuori bilancio in relazione all’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. proposta dall’Appaltatore che abbia eseguito i lavori sulla base del consenso prestato, in mancanza di un valido contratto d’Appalto pubblico, da un funzionario comunale.
Corte d’Appello di Milano, 24 febbraio 2023
Sull’(in)esperibilità dell’azione generale di arricchimento da parte dell’Appaltatore nei confronti della Stazione Appaltante per i lavori eseguiti in relazione ad un contratto d’Appalto pubblico con prezzo convenuto a corpo.
Corte d’Appello di Bari, 20 febbraio 2023.
[A] Sui casi in cui è possibile modificare il corrispettivo di un Appalto a corpo: l’ordinanza della Cassazione n. 22268/2017 e l’inapplicabilità dei principi espressi dalla medesima alle prestazioni, autonome rispetto all’oggetto del contratto d’Appalto, svolte dall’Appaltatore. [B] Sulla forma che devono rivestire le modificazioni dei contratti d’Appalto pubblico e le convenzioni aventi ad oggetto lavori aggiuntivi e complementari connessi ad un pubblico appalto. [C] Sulle facoltà poste in capo all’Appaltatore nel caso di richiesta, da parte della Stazione Appaltante, di esecuzione di lavori in variante per il valore di oltre un quinto rispetto a quello globalmente pattuito in un contratto d’Appalto pubblico. [D] Sull’onere probatorio posto in capo al privato che, in tema di fornitura e servizi prestati in favore di un Ente locale senza l’osservanza del procedimento contabile, intendesse esercitare l’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c..
Tribunale di Barcellona Pozzo di Grotto, 2 novembre 2022
[A] Sulla giurisdizione in materia di esecuzione di un contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulle conseguenze della violazione del riparto di competenza tra sede centrale e sede distaccata del Tribunale ordinario. [C] Sull’(in)applicabilità dell’art. 1341 c.c. ai contratti stipulati con la P.A.. [D] Sull’(in)validità della clausola compromissoria per arbitrato irrituale contenuta nei contratti stipulati con la P.A.. [E] Sulla forma con cui la P.A. può validamente manifestare la volontà di obbligarsi. [F] Sull’(in)esperibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. nei confronti della P.A. in caso di fornitura e servizi prestati in favore degli Enti Locali laddove un funzionario abbia commissionato i lavori senza l’osservanza del procedimento contabile. [G] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. nei confronti della P.A. in caso di fornitura e servizi prestati in favore degli Enti Locali laddove non vi sia un funzionario che abbia commissionato i relativi lavori. [H] Sull’onere probatorio posto in capo al privato che intenda esperire azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. nei confronti della P.A. e sulle eccezioni da essa esperibili.
Tribunale di Cosenza, 5 ottobre 2022
[A] Sull’onere della prova nell’ambito delle azioni esercitabili in caso di inadempimento di un’obbligazione in materia di appalti pubblici. [B] Sulla forma e sulle modalità con cui la P.A. può validamente manifestare la volontà di concludere un contratto d’opera professionale: la (ir)rilevanza della deliberazione di un organo di un Ente pubblico che conferisca l’incarico ad un professionista in assenza di un successivo atto contrattuale. [C] Sulle modalità e sull’organo che può validamente effettuare il riconoscimento del debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 194, co. 1, lett. e) TUEL. [D] Sull’applicabilità dell’art. 191 TUEL all’Appalto di lavori pubblici. [E] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti di un Ente pubblico ove siano esperibili altre azioni nei confronti dell’arricchito o di altri soggetti, quali un amministratore o un funzionario pubblico che abbiano consentito l’assunzione di obbligazioni al di fuori delle procedure di evidenza pubblica.
Tribunale di Terni, 26 luglio 2022
[A] Sull’ammissibilità della domanda di indebito arricchimento formulata in subordine in sede di prima memoria ex art. 183, co. 6 c.c.. [B] Sull’onere della prova in materia di indebito arricchimento della P.A.. [C] Sulla quantificazione dell’indennizzo, di cui all’art. 2041 c.c., spettante al professionista che abbia svolto la propria attività a favore della P.A.. [D] Sulla (im)possibilità di superare la genericità delle produzioni probatorie di parte mediante la richiesta di un ordine di esibizione di documenti in difetto del requisito della non acquisibilità altrimenti o mediante CTU.
Tribunale di Siracusa, 8 agosto 2022
[A] Sulla capacità processuale dell’Ente locale ammesso alla procedura di dissesto nel caso in cui sia stato nominato l’Organo Straordinario di Liquidazione. [B] Sull’onere probatorio in materia di indebito oggettivo.
Corte d’Appello di Messina, 29 luglio 2022
[A] Sulla natura e sulle conseguenze della mancata osservazione del termine per la registrazione dell’impegno di spesa e per l’attestazione della copertura finanziaria in materia di obbligazioni contratte dagli Enti Locali. [B] Sulla natura non ricognitiva della delibera del Consiglio Comunale con cui, in assenza di un valido contratto scritto, venga destinata una somma al pagamento del corrispettivo di un’opera svolta da un privato. [C] Sulla natura discrezionale del riconoscimento del debito fuori bilancio derivante dall’acquisizione di beni e servizi ai sensi della lett. e) del co. 1 dell’art. 194 del T.U.E.L.. [D] Sulla rilevabilità della novità della domanda formulata in corso di giudizio da una delle parti. [E] Sui limiti di modificabilità degli elementi identificativi della domanda in sede di prima memoria ex co. 6 dell’art. 183 c.p.c. nel giudizio tra Appaltatore e Stazione Appaltante. [F] Sulla (in)ammissibilità della domanda di arricchimento senza causa proposta nei confronti degli Enti Locali per delle prestazioni svolte senza l’osservanza delle norme di contabilità pubblica con particolare riguardo ai Comuni della Regione Sicilia.
Corte d’Appello di L’Aquila, 12 agosto 2022
[A] Sulla natura della domanda di indebito arricchimento proposta in corso di causa nei confronti di un ente pubblico territoriale: mutatio libelli o emendatio libelli? [B] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. per le prestazioni ed i servizi extracontrattuali resi anteriormente e posteriormente all’entrata in vigore della l. 144/1989.
Corte d’Appello di L’Aquila, 24 giugno 2022
[A] Sull’individuazione dei criteri rilevanti ai fini della delibazione di inammissibilità dell’appello. [B] Sul giudice munito di giurisdizione in materia di esecuzione di una convenzione avente ad oggetto la costruzione e la gestione di un’opera pubblica. [C] Su natura, rilevabilità, presupposti ed onere della prova in materia di eccezione di inadempimento. [D] Sui presupposti dell’ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c.: il caso dell’arricchimento c.d. “indiretto” da parte della P.A..
Tribunale di Terni, 13 giugno 2022
[A] Sulle procedure necessarie affinché l’affito del ramo d’azienda, ed il conseguente subentro di un’altra società nel rapporto contrattuale, possa spiegare i propri effetti nei confronti della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [B] Sulle conseguenze della mancanza dei requisiti di qualificazione di cui all’art. 116 del d.lgs. 163/2006 in materia di Appalto pubblico. [C] Sulll’onere probatorio posto in capo al privato che agisca nei confronti della Pubblica Amministrazione ai sensi dell’art. 2041 c.c.. [D] Sull’obbligo motivazionale posto in capo al Giudice di merito che ritenga di far proprie le conclusioni del C.T.U. [E] Sulla data dalla quale far decorrere gli interessi legali relativi alla somma liquidata a titolo di indennizzo ai sensi dell’art. 2041 c.c..
Tribunale di Rieti, 28 aprile 2022
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di clausola di revisione dei prezzi negli Appalti pubblici: in particolare, il caso del mutamento del costo del lavoro derivante da rinnovo del contratto collettivo di categoria. [B] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che agisca in giudizio per il pagamento delle fatture emesse nei confronti della P.A. circa la sussistenza di un contratto con la P.A. e circa la sussitenza degli eventuali atti di proroga e rinnovo dello stesso. [C] Sulle conseguenze della stipula di un contratto, comportante uscite per la P.A., in assenza di valido impegno di spesa da parte del Comune contraente. [D] Sull’(in)ammissibilità della domanda di pagamento proposta dall’appaltatore nei confronti dei funzionari del Comune in subordine rispetto a quella proposta nei confronti del Comune per l’inadempimento di un contratto stipulato con la P.A.. [E] Sui requisiti di ammissibilità della domanda di arricchimento senza causa proposta in sede di comparsa di costituzione e risposta nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo. [F] Sull’(in)ammissibilità della domanda di arricchimento senza causa proposta dall’appaltatore nei confronti del Comune in relazione ad un’obbligazione per la quale difetti un valido impegno di spesa.
Corte d’Appello di L’Aquila, 16 maggio 2022
[A] Sull’applicabilità dell’art. 191 del TUEL all’Appalto di lavori pubblici di somma urgenza e sulle conseguenze della mancata regolarizzazione di un’ordinazione nel prescritto termine di 30 giorni. [B] Sul riparto di giurisdizione in tema di affidamento di pubblico servizio nella vigenza del d.lgs. 163/2006. [C] Sulla responsabilità precontrattuale della P.A. che, agendo iure privatorum, abbia ingenerato un affidamento nel privato in merito alla conclusione di un contratto. [D] Sulla forma dei contratti, sia di diritto pubblico che di diritto privato, stipulati dalla P.A.. [E] Sull’esperibilità o meno dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. nel caso in cui vi sia un impegno contabile di spesa e la prestazione venga ordinata dal funzionario pubblico responsabile ma manchi un contratto scritto.
Tribunale di Frosinone, 4 maggio 2022
[A] Sugli effetti delle sentenze e delle pronuncie di rito con riferimento al principio del ne bis in idem nel caso di successivo processo tra le stesse parti. [B] Sull’idoneità di una domanda giudiziale dichiarata inammissibile ad interrompere la prescrizione. [C] Sulla legittimazione ad agire nel giudizio tra appaltatore e stazione appaltante. [D] Sui presupposti dell’azione di arricchimento senza causa. [E] Sull’esperibilità dell’azione di arricchimento senza causa nei confronti degli enti pubblici nel caso in cui il vincolo obbligatorio si sia formato al di fuori delle norme di evidenza pubblica.
Tribunale di Cosenza, 6 giugno 2022
[A] Sulla forma dei contratti sipulati con la P.A. e sull’(in)idoneità degli atti interni, quali le determine dirigenziali, ad integrare il requisito della forma scritta in materia di Appalto pubblico. [B] Sui casi in cui l’opposto convenuto in sede di opposizione a decreto ingiuntivo può presentare una domanda nuova. [C] Sull’ammissibilità della domanda di indebito arricchimento proposta nei confronti dell’ente pubblico laddove l’amministratore o il funzionario abbiano consentito all’assunzione dell’obbligazione al di fuori delle disposizioni vigenti in materia di evidenza pubblica.
Corte d’Appello di Perugia, 19 aprile 2022
[A] Sui presupposti dell’inammissibilità dell’appello ai sensi dell’art. 342 c.p.c. [B] Sui presupposti della risoluzione di un contratto per impossibilità sopravvenuta. [C] Sul diritto al compenso dell’Appaltatore per le opere già realizzate nel caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [D] Sul carattere di residualità dell’azione di indebito arricchimento. [E] Sugli obblighi posti in capo al Giudice in caso di richiesta di parte di disporre una nuova CTU.
Corte d’Appello di Milano, 17 marzo 2022
[A] Sui poteri di rappresentanza del direttore dei lavori: gli effetti prodotti dalla sottoscrizione, da parte di quest’ultimo, del preventivo redatto dall’Appaltatore per la realizzazione di lavori in materia di Appalto pubblico. [B] Sulla sussidiarietà e sulle differenze tra l’azione di indebito oggettivo e quella di ingiustificato arricchimento. [C] Sui caratteri di specialità che contraddistinguono l’azione di ingiustificato arricchimento esperita nei confronti della Pubblica Amministrazione rispetto al rimedio generale. [D] Sulla quantificazione dell’obbligo restitutorio, per ingiustificato arricchimento, accertato nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 28 febbraio 2022
[A] Sulla validità e sulla qualificazione della clausola del contratto d’Appalto di opere pubbliche che subordini i pagamenti a favore dell’Appaltatore alla erogazione delle somme necessarie da parte di un ente finanziatore. [B] Sulla proponibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. nel caso in cui il rapporto obbligatorio sia sorto, ai sensi dell’art. 191 del d.lgs. 267/2000, tra il privato e l’amministratore, il funzionario o il dipendente pubblico 
Corte d’Appello di Milano, 3 febbraio 2022
[A] Sull’onere di contestazione dei documenti prodotti da controparte. [B] Sull’onere della parte interessata di individuare, tra i vari documenti prodotti, quelli, o parti di essi, che siano posti a fondamento della domanda. [C] Sulla derogabilità delle norme attinenti l’attività di progettazione, ed in particolare la predisposizione del progetto esecutivo dell’opera da parte della Stazione Appaltante. [D] Sull’onere di specificazione dei motivi d’appello, ai sensi dell’art.. 342 c.p.c., in caso di richiamo per relationem alla comparsa conclusionale di primo grado. [E] Sull’azione di ingiustificato arricchimento esperita dall’Appaltatore in caso di tardiva apposizione delle riserve in materia di Appalti pubblici.
Tribunale di Roma, 6 settembre 2021
[A] Sulle differenze tra azione di simulazione del contratto d’Appalto per interposizione fittizia di persona e azione di accertamento dell’interposizione reale. [B] Sul litisconsorzio in caso di azione di simulazione. [C] Sui presupposti dell’interposizione fittizia di persona e sulla prova dell’accordo simulatorio. [D] Sulla proponibilità, in via sussidiaria alla principale domanda fondata su titolo contrattuale, dell’azione di indebito arricchimento.
Tribunale di Massa, 8 ottobre 2021
[A] Sulla forma ad substantiam del contratto d’opera professionale stipulato da un professionista con la P.A.. [B] Sulle azioni esperibili dal professionista nel caso in cui manchi il requisito della forma scritta del contratto d’opera professionale stipulato con la P.A. e sulla quantificazione dell’indennità. [C] Sulla natura della responsabilità della P.A. per il danno derivante dalla lesione dell’affidamento del privato: in particolare, i parametri rilevanti ai fini del risarcimento del danno all’appaltatore nel caso di annullamento dell’aggiudicazione.
Tribunale di Napoli, 16 settembre 2021
[A] Sul regime di decadenza delle riserve formulate dall’appaltatore e sulla conseguenza della mancata espressa conferma delle stesse sul conto finale, in particolare quando riguardano i c.d. “fatti continuativi”. [B] Sulle conseguenze della mancata valida stipulazione di un contratto d’appalto con la P.A. a causa dell’inosservanza delle forme necessarie.
Corte d’Appello di Potenza, 9 febbraio 2021
[A] Sulle conseguenze della tardività nella consegna, da parte dell’Appaltatore, dei Piani di Sicurezza previsti dall’art. 31, co. 1bis della l. 109/1994 in materia di Appalto pubblico. [B] Sugli effetti della nullità sul contratto d’Appalto. [C] Sulle regole formali che disciplinano la redazione e la conclusione dei contratti con la P.A.. [D] Sulla natura della CTU nel giudizio tra appaltatore e stazione appaltante. [E] Sul dovere di motivazione del giudice in caso di rigetto dell’istanza di parte di ammissione della CTU. [F] Sugli elementi idonei a fondare l’azione di arricchimento senza causa e sulla commisurazione dell’indennizzo dovuto.
Tribunale di Roma, 14 aprile 2021
[A] Sulla giurisdizione relativa a canoni, indennità o ad altri corrispettivi in materia di rapporto di concessione di beni e servizi pubblici. [B] Sulla forma dei contratti conclusi dalla P.A. iure privatorum. [C] Sulla restituzione dei canoni versati in caso di contratto di locazione dichiarato nullo. [D] Sull’onere probatorio in materia di inadempimento di un’obbligazione. [E] Sulla forma della rinnovazione e delle modifiche dei contratti conclusi dalla P.A.. [F] Sulla configurabilità dell’azione di indebito arricchimento in relazione ad un contratto d’appalto pubblico nullo per carenza di forma.
Tribunale di Milano, 10 giugno 2021
[A] Sulla tempestività dell’apposizione delle riserve in materia di Appalto pubblico. [B] Sulla tempestività dell’iscrizione delle riserve in caso di danno non immediatamente quantificabile e di danno continuativo. [C] Sulla sussidiarietà dell’azione di arricchimento.
Corte d’Appello di Milano, 11 giugno 2021
Sull’esperibilità dell’azione di ingiustificato arricchimento nei confronti dell’Ente Locale in caso di opere concordate con un funzionario in violazione delle regole contabili
Tribunale di Rieti, 3 maggio 2021
[A] Sull’onere della prova dell’adempimento delle obbligazioni da parte di Appaltatore e Stazione Appaltante. [B] Sulla forma dei contratti di Appalto pubblici richiesta a pena di nullità. [C] Sulla valenza del divieto di rinnovo di contratto pubblico d’Appalto. [D] Sui presupposti dell’istituto della “proroga tecnica” di contratto pubblico d’Appalto. [E] Sui principi in materia di copertura finanziaria nel caso di contratti pubblici d’Appalto degli Enti Locali. [F] Sulle conseguenze ricadenti sul contratto pubblico d’Appalto stipulato in assenza dell’impegno di spesa e dell’attestazione di copertura finanziaria. [G] Sulla domanda di arricchimento senza causa presentata per la prima volta in comparsa conclusionale in procedimento di opposizione a d.i.. [H] Sulla differenza tra azione di indebito arricchimento ordinaria e quella esercitata nei confronti della P.A..
Tribunale di Milano, 27 aprile 2021
Sui limiti all’ammissibilità della domanda di indebito arricchimento svolta in via subordinata nei confronti della Stazione Appaltante
Tribunale di Cosenza, 6 maggio 2021
[A] Sull’ammissibilità o meno dell’azione diretta da parte del Subappaltatore nei confronti della Stazione Appaltante ai fini dell’adempimento delle obbligazioni derivanti da contratto di subappalto. [B] Sui limiti e i presupposti per l’esercizio dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Corte d’Appello di Bari, 19 aprile 2021
[A] Sulla contestualità della manifestazione di volontà delle parti nei contratti conlcusi con la P.A.; [B] Sull’organo titolato a stipulare contratti in nome dell’Ente pubblico: insufficienza della delibera dell’organo collegiale; [C] Sull’applicabilità dell’art. 17 del r.d. 2440/1923 inerente la stipulazione di contratti “all’uso del commercio” ai contratti d’Appalto con la P.A; [D] Sulla prova del quantum nell’azione di arricchimento senza causa.
Tribunale di Spoleto, 7 gennaio 2021
[A] Sulla forma che deve rivestire il contratto di affidamento di lavori con gli Enti locali; [B] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento in relazione ai lavori effettuati a favore di Enti locali in mancanza di regolare contratto; [C] Sulla necessità di proporre in giudizio specifica domanda di indebito arricchimento
Tribunale di Cosenza, 21 gennaio 2021
[A] Sulle sorti del contratto d’Appalto pubblico in assenza di provvedimento di impegno e/o di liquidazione ed in caso di certificato di regolare esecuzione lasciato in bianco e di mancata delibera di riconoscimento di debito fuori bilancio da parte dell’Ente. [B] Sull’esperibilità, da parte del privato, dell’azione di indebito arricchimento nei confronti di un ente pubblico nel caso in cui manchi il riconoscimento del debito fuori bilancio. [C] Sulle modalità ed i limiti del riconoscimento di un debito fuori bilancio da parte di un Ente pubblico: il rapporto contrattuale tra il terzo contraente ed il funzionario che ha autorizzato la prestazione nonostante il mancato riconoscimento. [D] Sul riconoscimento del debito fuori bilancio per “facta concludentia”: l’accertamento dell’utilità della prestazione. [E] Sull’idoneità della determinazione del Dirigente dei Lavori Pubblici e della Certificazione di regolare esecuzione dei lavori a costituire riconoscimento dell’utilità dei lavori e dell’arricchimento dell’Ente. [F] Sull’onere della prova in materia di rapporto tra privato fornitore e funzionario pubblico ex art. 191, co. 4 TUEL. [G] Sulla ammissibilità o meno dell’azione surrogatoria per indebito arricchimento proposta dall’appaltatore nei confronti dell’Ente pubblico laddove il funzionario responsabile ex art. 191, c. 4 TUEL resti inerte rispetto al pagamento dovuto all’impresa.
Corte d’Appello di Roma, 6 novembre 2020
[A] Sul rimedio esperibile dall’Appaltatore in caso di ritardo nella consegna frazionata dei lavori. [B] Sulle conseguenze per l’Amministrazione del mancato rispetto dei termini della consegna frazionata e sulle conseguenze del mancato esperimento dei relativi rimedi da parte dell’Appaltatore. [C] Sull’esperibilità dell’azione per ingiusto arricchimento ex art. 2041 c.c. in materia di contratto d’Appalto
Corte d’Appello di Cagliari, 30 novembre 2020
[A] Sulla presunzione di abbandono della domanda giudiziale dell’Appaltatore in caso di mancata riproposizione della stessa in sede di precisazione delle conclusioni. [B] Sull’ammissibilità della prova testimoniale in materia di varianti in corso d’opera. [C] Sulla valutazione comparativa dei reciproci inadempimenti in materia di risoluzione del contratto. [D] Sui limiti all’ammissibilità della domanda di ingiustificato arricchimento svolta in via subordinata rispetto all’azione contrattuale.
Tribunale di Rieti, 29 dicembre 2020
[A] Sull’onere della prova in materia di adempimento delle obbligazioni in tema di appalti pubblici. [B] Sulla configurabilità o meno del rinnovo tacito del rapporto contrattuale con la P.A. [C] Sul divieto del rinnovo dei contratti pubblici: la rinnovazione dei contratti d’Appalto scaduti. [D] Sui presupposti sostanziali dell’istituto della “proroga tecnica”. [E] Sull’ammissibilità o meno, in sede di procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo, della domanda di arricchimento senza causa avanzata nella comparsa di costituzione e risposta da parte dell’opposto. [F] Sui presupposti necessari ai fini dell’esperibilità dell’azione di arricchimento senza causa nei confronti della P.A.. [G] Sulla possibilità o meno di richiedere il lucro cessante in relazione al danno ed alla correlata diminuzione patrimoniale subita a seguito di arricchimento senza causa.
Tribunale di Bologna, 9 novembre 2020
[A] Sulle conseguenze dell’errata contabilizzazione da parte dell’Appaltatore di opere non eseguite e sulla possibilità o meno di procedere alla compensazione contabile delle stesse con opere eseguite ma non pagate dalla Stazione Appaltante. [B] Sulle conseguenze dell’esecuzione, da parte dell’Appaltatore, di opere in aumento rispetto alle previsioni contrattuali o di opere in assenza di ordine di servizio o variante. [C] Sull’indennizzo, in caso di risoluzione contrattuale, per le opere eseguite fuori contratto dall’appaltatore o in assenza di ordine di servizio o variante. [D] Sulla responsabilità del Direttore dei Lavori per le opere eseguite fuori contratto o in assenza di ordine di servizio o variante
Tribunale di Milano, 27 ottobre 2020
Sull’esperibilità dell’azione di arricchimento senza causa, ex art. 2041 c.c., in materia di Appalto di opere pubbliche stipulato a corpo
Tribunale di Milano, 4 dicembre 2020
[A] Sui limiti alla proponibilità dell’azione di arricchimento ex art. 2041 cod. civ. nel rapporto contrattuale inerente un appalto pubblico di lavori. [B] Sui limiti alla proponibilità dell’azione di arricchimento ex art. 2041 cod. civ. come domanda riconvenzionale
Tribunale di Salerno, 21 ottobre 2020
[A] Sulla forma necessaria alla validità ed efficacia dei contratti stipulati con le pubbliche amministrazioni. [B] Sulla possibilità o meno per l’Ente di ratificare un contratto stipulato in assenza delle forme previste dalla legge. [C] Sulla possibilità o meno da parte dell’Ente di riconoscere l’esistenza di un debito (conseguente a contratto nullo) attraverso la deliberazione consiliare di riconoscimento di debito fuori bilancio. [D] Sulle responsabilità del funzionario e art. 191 TUEL che abbia assunto obblighi per l’Ente in assenza delle forme previste dalla legge e sulla possibilità o meno per l’appaltatore di agire contro l’Ente per la riscossione di crediti per ingiustificato arricchimento ai sensi dell’art. 2041 cod. civ.. [E] Sulla disciplina e sulla natura del cottimo fiduciario ex art. 125 d.lgs. n. 163 del 2006. [F] Sulla prova necessaria per l’accoglimento della domanda di indebito arricchimento ex art. 2041 cod. civ..
Tribunale di Vasto, 11 novembre 2020
Sugli impedimenti idonei a giustificare l’omessa interruzione della prescrizione e sulla prescrizione dell’azione di arricchimento senza causa proposta in via subordinata dall’appaltatore
Tribunale di Salerno, 14 ottobre 2020
[A] Sulla necessità che i contratti con gli enti pubblici vengano stipulati in forma scritta e sull’azione esperibile dall’appaltatore per ottenere il pagamento di prestazioni eseguite senza contratto. [B] Sulla possibilità o meno che la stazione appaltante possa ratificare l’attività contrattuale svolta in assenza di contratto stipulato in forma scritta. [C] In caso di mancata forma scritta, il rapporto s'instaura direttamente tra il privato fornitore e l'amministratore, il funzionario o il dipendente che hanno consentito la fornitura, i quali rispondono con il loro patrimonio. [D] Sui presupposti necessari all’accoglimento della domanda di indebito arricchimento formulata dall’appaltatore verso la stazione appaltante.
Tribunale di Roma, 8 giugno 2020
[A] Sulla legittimazione della curatela fallimentare dell’appaltatore a far valere le riserve iscritte dall’appaltatore in bonis. [B] Sui tempi e sulle modalità di iscrizione delle riserve da parte dell’appaltatore, in particolare per i c.d. fatti continuativi. [C] Sulla sussistenza o meno per l’appaltatore di iscrivere riserva per chiedere il corrispettivo di opere extra contratto. [D] Sulla ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. per domande per le quali l’appaltatore non ha iscritto tempestiva riserva
Tribunale di Trento, 5 giugno 2020
[A] Sui criteri di applicabilità del nuovo codice dei contratti pubblici approvato con d.lgs. n. 50/2016, in particolare in tema di subappalto. [B] Sulle modalità di soddisfacimento del credito del subappaltatore di opera pubblica nei confronti dell'appaltatore in caso di fallimento di quest'ultimo. [C] Sulla applicabilità o meno del meccanismo delineato dall'art. 118, comma 3, d.lgs. 163/2006 - che consente alla stazione appaltante di sospendere i pagamenti all’appaltatore in attesa del pagamento dei subappaltatori - all'ipotesi in cui con la dichiarazione di fallimento dell’appaltatore, il contratto di appalto si scioglie. [C] Sull’esistenza o meno del diritto di prededuzione dei crediti del subappaltatore in rispetto al fallimento dell’appaltatore principale, alla luce dell’ultima sentenza delle SS.UU. della Corte di Cassazione. [D] Sulla revocabilità o meno, ai sensi dell’art. 67, 1° co., n° 2, L.F, del pagamento eseguito direttamente al subappaltatore nell’anno antecedente la pubblicazione della sentenza del fallimento dell’appaltatore. [E] Sulla possibilità o meno per il subappaltatore di ottenere il pagamento diretto dalla stazione appaltante ex art. 1676 c.c.. [F] Sulla ammissibilità o meno della domanda di indebito arricchimento formulata in via subordinata nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo da parte dell’ingiungente opposto.
Tribunale di Vibo Valentia, 10 aprile 2020
[A] Sul valore probatorio della fattura emessa dall’Appaltatore nel giudizio da questi instaurato contro la Stazione Appaltante per l’adempimento del contratto d’appalto. [B] Sulla forma necessaria affinché il contratto con la Pubblica Amministrazione possa ritenersi valido ed efficace. [C] Sulla necessità o meno della forma scritta in relazione alle eventuali modificazioni successive apportate in corso di rapporto al contratto originario. [D] Sulla rilevanza del visto di regolarità contabile sugli importi liquidati dalla Stazione appaltante. [E] Sulla ammissibilità o meno della domanda di indebito arricchimento, ex art. 2041 c.c. formulata in via subordinata nella prima memoria ex art. 183, sesto comma, c.p.c.. [F] Sul rapporto tra l’azione di indebito arricchimento, ex art. 2041 c.c., e le altre azioni proponibili in giudizio. [G] Sulla responsabilità del funzionario pubblico che abbia consentito la prestazione in assenza della volontà dell’organo competente e dell’impegno di spesa e sulla possibilità o meno per l’appaltatore di agire contro l’Amministrazione per indebito arricchimento
Corte d’Appello di Torino, 14 maggio 2020
[A] Sulla esistenza o meno dell’onere in capo alla Stazione Appaltante di subordinare il pagamento dei SAL alla Mandataria dell’ATI all’esibizione delle fatture delle mandanti dell’ATI titolare del contratto di subappalto. [B] Sui limiti di ammissibilità dell’azione risarcitoria per responsabilità extracontrattuale, ai sensi dell’art. 2043 c.c., con riguardo alla lesione del diritto di credito del subappaltatore nei confronti della Stazione appaltante che abbia pagato l’appaltatore in assenza delle fatture quietanzate del subappaltatore stesso, in violazione dell’art. 118 del d.lgs. n. 163/2006. [C] Sui limiti di ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. svolta dal subappaltatore verso la stazione appaltante per avere quest’ultima pagato l’appaltatore senza accertarsi dei pagamenti ai subappaltatori.
Tribunale di Roma, 22 aprile 2020
[A] Sui termini e sulle modalità per la corretta e tempestiva iscrizione delle riserve da parte dell’impresa appaltatrice. [B] Sui limiti e sul regime delle compensazioni spettanti all’appaltatore in caso di aumento dei prezzi ai sensi dell’art. 133 del d.lgs. n. 163/2006. [C] Sulla giurisdizione in materia di revisione prezzi richiesta dall’appaltatore in ragione dell’aumento del costo del bitume, o altre materie prime. [D] Sull’onere dell’aggiornamento dei prezzari di cui all’art. 133 del D.Lgs. n. 163/2006. [E] Sui limiti di ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento di cui all’art. 2041 c.c.. [F] Sulla rivalutazione monetaria e sugli interessi dovuti all’appaltatore sulle somme liquidate dal giudice a titolo di risarcimento del danno contrattuale
Tribunale di Tivoli, 17 aprile 2020
[A] Sulla responsabilità del funzionario responsabile in caso di prestazioni rese da un appaltatore in assenza di formalizzazione scritta del contratto e di deliberazione di spesa. [B] Sulla ammissibilità dell’azione di arricchimento nei confronti dell’Amministrazione pubblica destinataria delle prestazioni.
Tribunale di Catania, 20 febbraio 2020
[A] Sulla necessità della forma scritta dei contratti stipulati dalla pubblica amministrazione. [B] Sulle responsabilità del funzionario per le prestazioni eventualmente rese senza la previa sottoscrizione di valido contratto, preceduto da idoneo impegno di spesa, e sulla ammissibilità o meno di una azione di indebito arricchimento verso l’Amministrazione appaltante
Tribunale di Bologna, 30 gennaio 2020
Sui limiti alla ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 cod. civ. da parte dell'appaltatore.
Tribunale di Bolzano, 14 ottobre 2019
[A] Sulla disciplina del pagamento diretto al subappaltatore, ex art. 105 del d.lgs. n. 50/2016, e sugli effetti prodotti dal fallimento dell’appaltatore. [B] Sulla possibilità o meno di ammettere in prededuzione il credito del subappaltatore al passivo fallimentare dell’appaltatore. [C] Sui limiti e sulla disciplina della possibilità, limitata al debitore in pre-concordato o in concordato con continuità, di chiedere al Tribunale l’autorizzazione ad eseguire il pagamento diretto al subappaltatore “strategico” ai sensi degli artt. 182 quinquies co. 5 e 161 co. 6 della legge fallimentare. [D] Sui limiti all’ammissibilità della domanda di arricchimento senza causa avanzata dal subappaltatore direttamente nei confronti della Stazione Appaltante
Tribunale di Bolzano, 14 ottobre 2019
[A] Sul rapporto tra subappaltatore e Stazione Appaltante in caso di fallimento dell’appaltatore. [B] Sul natura del credito del subappaltatore rispetto alla par condicio creditorum in sede di insinuazione al passivo fallimentare. [C] Sui limiti e sui presupposti affinché possa essere autorizzato il pagamento di alcuni creditori “strategici” in caso di concordato preventivo con continuità aziendale ai sensi degli artt. 161, co. 6, e 182 quinquies co. 5 l. fall.. [D] Sui termini entro i quali l’appaltatore deve avanzare la domanda di arricchimento senza causa ex 2041 c.c. nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo promosso dalla Stazione Appaltante. [E] Sul carattere sussidiario dell’azione di arricchimento senza causa ex 2041 c.c. e sulla sua ammissibilità
Tribunale di Vibo Valentia, 10 ottobre 2017
[A] Sul termine per eccepire l’esistenza di una clausola compromissoria all’interno di un contratto d’appalto. [B] Sull’onere della prova posto a carico dell’Appaltatore che richieda il pagamento dei corrispettivi dell’appalto non versati dalla Stazione Appaltante. [C] Sull’esistenza o meno dell’onere di stipulare un contratto scritto perché l’appaltatore possa ottenere il pagamento di opere derivanti da richieste di ulteriori lavori avanzate dalla Stazione Appaltante a seguito di perizia di variante. [D] Sull’ammissibilità o meno dell’azione di indebito arricchimento svolta dall’appaltatore per ottenere il pagamento di lavorazioni ordinate da funzionario della Stazione Appaltante e sulle responsabilità di quest’ultimo ai sensi dell’art. 35 del d.lgs. n. 77/1995
Tribunale di Catania, 4 ottobre 2017
[A] Sulla forma necessaria affinché il contratto tra professionista e Pubblica Amministrazione possa avere efficacia e sulla rilevanza o meno della delibera dell’organo collegiale dell’ente che abbia autorizzato il conferimento dell’incarico. [B] Sulla possibilità o meno per il professionista di agire per indebito arricchimento (ex art. 2041 c.c.) per ottenere il pagamento dei corrispettivi richiesti sulla base di un contratto nullo per mancanza di forma e sui limiti all’indennità eventualmente richiedibile
Corte d’Appello di Milano, 9 ottobre 2017
[A] Sull’onere posto a carico dell’Appaltatore di dimostrare che la Stazione Appaltante non ha sottoposto il registro di contabilità, al fine di reputare sufficiente l’annotazione della riserva su altro atto idoneo a riceverla. [B] Sulla ammissibilità o meno dell’azione di arricchimento (ex art. 2041 c.c.) in caso di mancata tempestiva iscrizione delle riserve
Tribunale di Bari, 2 ottobre 2017
Sulla responsabilità del funzionario o dipendente che ha consentito la fornitura di beni e servizi a favore dell’Ente locale, ai sensi degli artt. 191 e 194 del d.lgs. n. 267/2000 e sui limiti alla ammissibilità della azione di arricchimento senza causa, ex 2041 c.c., in danno della Stazione Appaltante
Tribunale di Velletri, 20 settembre 2017
[A] Sulla validità o meno delle proroghe contrattuali deliberate dalla stazione appaltante, ma non seguite dalla sottoscrizione di un contratto d’appalto in forma scritta. [B] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di esperire l’azione di indebito arricchimento (ex art. 2041 c.c.) contro l’amministrazione per pretese inerenti una proroga contrattuale non preceduta da contratto scritto e impegno di spesa. [C] Sulla responsabilità del funzionario comunale, ai sensi dell’art. 23 del d.l. n. 66 del 1989 e 194 del d.lgs. 267/2000, nel caso di acquisizione di beni e servizi da parte del comune in assenza di provvedimento dell’organo munito di potere deliberativo e del necessario impegno di spesa.
Corte d’Appello di Torino, 6 luglio 2017
[A] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva posto a carico dell’appaltatore e sulle pretese che sono soggette a tale obbligo. [B] Sulle pretese dell’appaltatore soggette alla disciplina delle riserve. [C] Sul termine per l’iscrizione di tempestiva riserva da parte dell’appaltatore. [D] Sui presupposti necessari per la valida proposizione nei confronti della P.A. dell'azione generale di indebito arricchimento senza causa, ai sensi dell’art 2041 c.c.
Tribunale di Salerno, 30 giugno 2017
[A] Sulla nullità del contratto d’appalto non stipulato in forma scritta e sulla sanabilità o meno dell’atto in caso di successiva ratifica o di comportamenti concludenti. [B] Sulla possibilità o meno che il verbale di aggiudicazione della gara d’appalto possa assurgere al valore di contratto. [C] Sulla ammissibilità o meno della domanda di arricchimento senza causa formulata dall’impresa opposta nell’ambito del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo. [D] Sui limiti alla possibilità dell’impresa opposta di formulare ulteriori domande nell’ambito del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo.
Corte d’Appello di Genova, 26 giugno 2017
Sulla ammissibilità o meno di una medesima domanda diretta ad ottenere sia l’adempimento contrattuale, sia il pagamento di un indennizzo per indebito arricchimento
Tribunale di Aosta, 5 giugno 2017
[A] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario o del Giudice Amministrativo nel caso di crediti vantati dall’Appaltatore in ragione di un incremento dei corrispettivi deciso con provvedimento amministrativo. [B] Sui presupposti e sulle modalità di calcolo dell'indennità prevista dall'art. 2041 cod. civ.
Corte d’Appello di Ancona, 28 giugno 2017
[A] Sull’onere posto a carico dell’impresa appaltatrice di esercitare il controllo della validità tecnica del progetto fornito dal committente anche mediante il sopralluogo in vista della formulazione delle offerte. [B] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva nel caso di ritardo nella consegna del cantiere da parte della Stazione Appaltante. [C] Sui limiti alla risarcibilità del danno da sorpresa geologica. [D] Sui patti aggiuntivi e le varianti in corso d’opera per l’esecuzione di lavori extracontrattuali e sulla possibilità o meno di iscrivere riserve in merito ai corrispettivi ivi pattuiti. [E] Sui limiti alla possibilità per l’Appaltatore di ottenere il riconoscimento di un maggiore corrispettivo nel caso di appalti a corpo. [F] Sulla applicazione della penale contrattuale e sulla possibilità per l’Appaltatore di dimostrare che l’inadempimento contestato è stato causato da impossibilità della prestazione per causa a lui non imputabile. [G] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di esercitare l'azione di ingiustificato arricchimento per l'eventuale maggior quantità di opere eseguite nel caso di appalti a corpo
Tribunale di Palermo, 28 giugno 2017
[A] Sulla natura giuridica delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche. [B] Sulla nozione di “Organismo di diritto pubblico”. [C] Sui presupposti di ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento di cui all’art. 2041 c.c.
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 2 maggio 2017
[A] Sugli effetti prodotti tra Appaltatore e Stazione Appaltante nel caso di contratto stipulato in assenza di forma scritta. [B] Sulla evoluzione giurisprudenziale in merito ai presupposti per la proponibilità e l’accoglimento della domanda di indebito arricchimento formulata dall’Appaltatore verso la Stazione Appaltante.
Tribunale di Avellino, 2 maggio 2017
[A] Sul riparto di giurisdizione tra Giudice Ordinario e Giudice Amministrativo in materia di appalti pubblici. [B] Sull’onere posto a carico della Stazione Appaltante nel caso in cui l’Appaltatore si rifiuti di sottoscrivere, con o senza riserve, il conto finale, in particolare ai fini del decorso del termine di decadenza per l’iscrizione di riserve. [C] Sulla possibilità o meno che la sottoscrizione dei SAL da parte del Direttore dei Lavori, senza contestazioni, possa costituire prova o grave indizio della corrispondenza tra opere realizzate e contabilità approvata. [D] Sui limiti alla riconoscibilità del corrispettivo per opere ulteriori realizzate dall’appaltatore in aggiunta a quelle previste dal contratto. [E] Sulla esistenza o meno del diritto al corrispettivo in capo all’Appaltatore per opere non autorizzate dalla Stazione Appaltante. [F] Sui limiti alla proponibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. da parte dell’Appaltatore per il riconoscimento del corrispettivo relativo ad opere non previste nel contratto.
Tribunale di Catania, 11 maggio 2017
[A] Sui limiti e sulle modalità con cui l’Appaltatore può introdurre variazioni o addizioni al lavoro assunto in appalto. [B] Sui presupposti in presenza dei quali può essere accolta la domanda di indebito arricchimento formulata dall’Appaltatore nei confronti della Stazione Appaltante in relazione a addizioni e miglioramenti apportati nella realizzazione dell’opera.
Tribunale di Catania, 11 maggio 2017
[A] Sui limiti e sulle modalità con cui l’Appaltatore può introdurre variazioni o addizioni al lavoro assunto in appalto. [B] Sui presupposti in presenza dei quali può essere accolta la domanda di indebito arricchimento formulata dall’Appaltatore nei confronti della Stazione Appaltante in relazione a addizioni e miglioramenti apportati nella realizzazione dell’opera.
Tribunale di Firenze, 26 febbraio 2018
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione del contratto di appalto disposta in danno dalla Stazione Appaltante con proprio provvedimento. [B] Sui limiti alla possibilità per la Stazione Appaltante di chiedere la compensazione di propri crediti rispetto ai crediti vantati in giudizio dall’Appaltatore ammesso a procedura concorsuale (fallimento, amministrazione straordinaria, liquidazione coatta amministrativa, …). [C] Sui presupposti affinché possa ritenersi ammissibile la domanda di indebito arricchimento, ex art. 2041 c.c., proposta in via subordinata rispetto alla domanda principale basata su diverso titolo. [D] Sulle caratteristiche del “contratto autonomo di garanzia” e sugli elementi qualificanti per la sua configurazione. [E] Sulla esistenza o meno della legittimazione ad agire delle mandanti di un ATI per l’impugnazione degli atti di gara, nonché per questioni attinenti la fase esecutiva dell’appalto.
Tribunale di Catanzaro, 2 marzo 2017
[A] Sulle condizioni necessarie affinché un Ente Pubblico possa procedere all’affidamento diretto di un servizio pubblico (in house providing), in deroga ai principi comunitari di concorrenza, non discriminazione, trasparenza. [B] Sugli effetti prodotti sul contratto stipulato tra appaltatore e ente pubblico a seguito di affidamento diretto in violazione delle norme comunitarie (senza gara e senza valutazione comparativa). [C] Sui limiti alla ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c.. e sui limiti alla proponibilità di tale azione in via subordinata rispetto all’azione contrattuale proposta in via principale. [D] Sull’esperibilità dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della Pubblica Amministrazione e sulla irrilevanza del riconoscimento dell’utilità dell’opera da parte della P.A. [E] Sui criteri di quantificazione dell’indennizzo dovuto in caso di accoglimento della domanda di indebito arricchimento svolta dall’appaltatore nei confronti della P.A.
Tribunale di Savona, 15 marzo 2017
[A] Sui limiti di ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento di cui agli artt. 2041 e 2042 cod. civ.. [B] Sulla responsabilità diretta dell’amministratore, del funzionario o del dipendente della Pubblica Amministrazione per ogni fornitura da questi richiesta senza il previo espletamento degli adempimenti di cui all’art. 191 della l. 267/2000 (TUEL). [C] Sugli orientamenti della Corte Costituzionale in merito alla responsabilità diretta del dipendente pubblico nel caso di contratti affidati in violazione dell’art. 191 del TUEL.
Tribunale di Padova, 7 febbraio 2017
Sui limiti alla proponibilità dell’azione di arricchimento di cui all’art. 2041 cod. civ.
Tribunale di Pordenone, 15 febbraio 2017
[A] Sulla natura e sulla funzione delle riserve, nonché sulle modalità e i termini della loro iscrizione. [B] Sulle conseguenze derivanti dalla sottoscrizione senza riserve dell’atto di sottomissione con cui le parti concordano l’importo finale dei lavori. [C] Sui limiti alla esperibilità dell’azione di indebito arricchimento
Corte d’Appello di Torino, 2 febbraio 2017
Sulla possibilità dell’appaltatore di ottenere indennità o aumenti di prezzo, anche ai sensi dell’art. 2041 c.c. per le opere effettuate al di fuori del riferimento ad un ordine scritto del DL che richiami l’intervenuta approvazione della Stazione Appaltante
Corte d’Appello di Bari, 23 marzo 2017
[A] Sulla giurisdizione del giudice ordinario relativamente alla fase esecutiva del contratto di appalto per opere, servizi e forniture pubbliche. [B] Sugli effetti prodotti dall’annullamento dell’aggiudicazione o di altro atto di gara sul contratto d’appalto stipulato (automatica caducazione). [C] Sulla possibilità per l’appaltatore di esperire l’azione di indebito arricchimento nel caso di caducazione del contratto a seguito di annullamento dell’aggiudicazione.
Tribunale di Roma, 26 gennaio 2017
[A] Sui principi in materia di riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in materia di risarcimento del danno richiesto alla Pubblica Amministrazione. [B] Sulla giurisdizione del giudice ordinario o del giudice amministrativo in materia di risarcimento del danno derivante dalla contestata illegittimità della concessione e della mancata revoca della concessione stessa. [C] Sui limiti azione di arricchimento ex art. 2041 cod. civ. e sulla possibilità o meno di proporre tale azione in via subordinata rispetto all’azione contrattuale proposta in via principale
Tribunale di Roma, 11 gennaio 2017
[A] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva posto a carico dell’Appaltatore relativamente a ogni elemento idoneo ad incidere sul compenso dovuto. [B] Sui limiti alla ammissibilità della domanda di indebito arricchimento formulata dall’Appaltatore nei confronti della Stazione Appaltante per i maggiori oneri sostenuti
Corte d’Appello di Roma,18 ottobre 2016
[A] Sull’efficacia diretta o meno nell’ordinamento nazionale dei mutamenti normativi prodotti dalle sentenze della Corte di giustizia UE, in particolare in materia di limiti all’affidamento a trattativa privata. [B] Sulla responsabilità del funzionario nel caso di richiesta di prestazioni a terzi che non abbiano formale copertura di spesa e sulla possibilità o meno del terzo appaltatore di esperire l’azione di arricchimento senza causa a carico dell’Ente che ha beneficiato di tali prestazioni.
Lodo Arbitrale, 12 novembre 2014
[A] Sulla declinabilità o meno della competenza arbitrale da parte di uno dei contraenti, in presenza di un clausola compromissoria sottoscritta dalle parti. [B] Sulla procedibilità o meno della domanda nel caso di fallimento dell'accordo bonario o di mancato esperimento dello stesso entro i termini di legge. [C] Sui limiti alla possibilità per l'Appaltatore di ottenere il pagamento di opere non previamente autorizzate dalla Stazione Appaltante. [D] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante riguardo alla completezza del progetto affidato
Lodo Arbitrale, 26 maggio 2015
[A] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante in caso di ritardi dovuti alla tardiva nomina del collaudatore. [B] Sulle ipotesi di difficoltà sopravvenute che possono consentire all'Appaltatore il riconoscimento dell'equo compenso in caso di maggiore onerosità della prestazione, ai sensi dell'art. 1664, comma 2, cod. civ.. [C] Sui limiti all'ammissibilità dell'azione di indebito arricchimento di cui all'art. 2041 cod. civ.
Lodo Arbitrale, 19 febbraio 2015
[A] Sui limiti alla competenza del Collegio Arbitrale, in caso di incarichi aggiuntivi rispetto a quello oggetto di contratto e a domande di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c.. [B] Sul potere di conferimento dell'incarico di progettazione da parte del Sindaco e non del Dirigente nella Regione Sicilia. [C] Sul potere di conferimento dell'incarico di progettazione da parte del Dirigente e non degli organi politici, secondo quanto disposto dall'art. 107 del TU Enti Locali e sulle nullità o annullabilità della nomina eseguita dal Sindaco. [D] Sulla legittimità o meno della clausola contrattuale che subordina l'obbligazione del pagamento del corrispettivo alla esibizione della polizza di responsabilità civile professionale da parte del progettista incaricato e sugli effetti della mancata produzione da parte di quest'ultimo
Lodo Arbitrale, 2 dicembre 2014
[A] Sui limiti al risarcimento ottenibile dall'Impresa con l'azione di arricchimento per i pregiudizi subiti in conseguenza della dichiarazione di nullità del contratto di proroga. [B] Sul principio di "auto-responsabilità" e sulla sussistenza o meno dell'arricchimento senza causa quando lo squilibrio economico sia giustificato dal consenso della parte che assume di essere danneggiata. [C] Sui presupposti per avviare l'azione di indebito arricchimento di cui all'art. 2041. [D] Sul valore di mezzo di prova attribuito alla perizia redatta dal CTU incaricato. [E] Sulla operatività della revisione prezzi. [F] Sulla possibilità o meno, e sui relativi presupposti, per poter attribuire natura transattiva ad un verbale conciliativo sottoscritto tra i tecnici delle parti. [G] Sui presupposti per il riconoscimento del danno all'immagine patito dall'ente per i disservizi causati dall'Impresa e sulla sua quantificazione
Lodo Arbitrale, 16 settembre 2013
[A] Sui requisiti necessari affinché la domanda di indebito arricchimento proposta contro la Pubblica Amministrazione possa essere accolta e sulla giurisdizione a decidere di tale domanda. [B] Sulla ripartizione dell'onere della prova in materia contrattuale per definire la fondatezza delle domande tra Stazione Appaltante e Impresa. [C] Sulla risarcibilità o meno del maggior danno da svalutazione monetaria richiesto dall'Impresa ai sensi dell'art. 1224, comma 2, c.c., con particolare riguardo all'onere della prova necessario all'accoglimento di tale domanda
Lodo Arbitrale, 6 maggio 2014
[A] Sull'interpretazione della clausola compromissoria e sulla possibilità o meno che sia oggetto del giudizio arbitrale solo la determinazione del quantum senza delibazione sull'an del credito vantato da una parte. [B] Sul regime delle preclusioni nel procedimento arbitrali. [C] Sulla natura perentoria o acceleratoria di un termine per l'avvio del procedimento arbitrale contenuto nel contratto tra Stazione Appaltante e professionista incaricato. [D] Sulla giurisdizione o meno del Collegio Arbitrale in merito alla domanda di ingiustificato arricchimento ex art. 2041 c.c. avanzata in subordine dei professionisti nei confronti dell'ente committente. [E] Sulla nullità o meno delle determinazioni e dei disciplinari d'incarico perché non contengono impegno di spesa e non indicano mezzi per farvi fronte ovvero per le quali viene determinato un importo insufficiente in altro atto. [F] Sugli effetti prodotti sul contratto dalla nullità della delibera a monte
Lodo Arbitrale, 13 marzo 2014
[A] Sulla possibilità o meno di utilizzare in giudizio una CTU resa in altro giudizio. [B] Sulla legittimazione ad agire delle mandanti di una RTI e sugli effetti prodotti dal fallimento della mandataria. [C] Sull'istituto della revisione prezzi e sugli strumenti di riequilibrio in caso di esecuzione anticipata dei lavori. [D] Sull'istituto della revisione prezzi e sulla necessità di parametrarlo al programma "teorico" dei lavori o all'effettivo svolgimento degli stessi. [E] Sugli interessi applicabili al compenso revisionale (riconosciuto a titolo di revisione prezzi) e sulla applicabilità o meno della rivalutazione monetaria. [F] Sulla risarcibilità del danno ulteriore e sull'onere della prova. [G] Sui limiti all'ammissibilità dell'azione di arricchimento senza causa ex art. 2042 cod. civ.
Cassazione Civile, Sez. I, Sent. 28 febbraio 2013
[A] Sulla necessità di stipulare un apposito contratto nel caso sia necessario eseguire lavori per un importo superiore al quinto rispetto all'importo originario e sulla insufficienza della delibera di un organo interno. [B] Sulla improponibilità dell'azione ex art. 2041 c.c. nei confronti dell'ente per i lavori eseguiti in assenza di contratto e sulla responsabilità del funzionario deliberante
Cassazione Civile, Sez. I, Sent. 9 gennaio 2013
Sui limiti all'obbligo per la Stazione Appaltante di pagare le opere extracontratto eseguite dall'Impresa
Lodo Arbitrale, 11 luglio 2013
[A] Sulle responsabilità dirette dei funzionari e dei dipendenti pubblici, nonché di quelle dell'ente, nei confronti del professionista incaricato, per l'indebito arricchimento conseguito dal Comune a seguito della stipulazione di un contratto nullo e sui termini delle rispettive azioni. [B] Sulla nullità o meno del contratto tra Comune e professionista sottoscritto dal Sindaco e non dal dirigente, il cui disciplinare è stato approvato con delibera di Giunta anziché da una determina dirigenziale. [C] Sulla interpretazione del contratto al fine di verificarne la nullità ai sensi dell'art. 1346 c.c. per indeterminatezza della prestazione oggetto del contratto e per indeterminatezza del compenso. [D] Sul diritto al compenso del progettista per le attività già compiute alla data del recesso disposto dalla Stazione Appaltante e sulla rilevanza o meno della intervenuta approvazione della progettazione preliminare
Cassazione Civile, Sez. Unite, Ord. 8 agosto 2012
[A] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario ovvero del Giudice Amministrativo riguardo alla inefficacia del contratto stipulato dalla Stazione Appaltante per affidamento diretto, senza gara e in violazione della disciplina nazionale e comunitaria in materia di contratti pubblici. [B] Segue: sulla giurisdizione in merito alle domande di ripetizione di indebito o di arricchimento senza causa, conseguenti alla declaratoria di inefficacia del contratto
Lodo Arbitrale, 23 maggio 2013
[A] Sulla competenza del Collegio Arbitrale a decidere sulle domande ex art. 2043 e 2041 c.c. e sui criteri interpretativi della clausola compromissoria contenuta nel contratto d'appalto. [B] Sulle pretese dell'appaltatore soggette all'onere di iscrizione di tempestiva riserva. [C] Sulla subordinazione o meno al regime delle riserve della domanda dell'Appaltatore finalizzata ad ottenere la risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sulle verifiche che il Collegio deve svolgere per valutare la legittimità o meno del provvedimento di risoluzione del contratto per inadempimento disposto dalla Stazione Appaltante. [E] Sulla sorte del contratto nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento proposta da entrambe le parti nell'ipotesi in cui non siano ravvisati gli estremi del grave inadempimento per nessuna delle due
Tribunale di Grosseto, 1 agosto 2013
[A] Sulla necessità della forma scritta per la stipulazione di contratti d'appalto e per le successive varianti e sulla possibilità o meno di desumere la volontà di obbligarsi della PA per fatti concludenti. [B] Sull'esperibilità dell'azione di indebito arricchimento per tutte le prestazioni e i servizi ... resi alla P.A. anteriormente all'entrata in vigore del DL n. 66 del 1989. [C] Sulle condizioni affinché il Giudice possa rilevare l'esistenza di un implicito riconoscimento dell'utilitas per la Pubblica Amministrazione necessario per l'eventuale accoglimento della domanda di indebito arricchimento avanzata dall'Appaltatore. [D] Sull'onere di iscrizione di tempestiva riserva per l'appaltatore che, in relazione a situazioni sopravvenute, intenda far valere pretese di compensi aggiuntivi rispetto al prezzo contrattuale. [E] Sul momento a partire dal quale è dovuta la refusione degli interessi per il ritardato pagamento degli stati di avanzamento negli appalti di opere pubbliche
Lodo Arbitrale, 28 marzo 2013
[A] Sulla applicabilità o meno degli artt. 1453 c.c. e ss. al contratto di appalto pubblico in caso di domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto per inadempimento di una delle parti, ai sensi degli artt. 1453 e 1458 c.c. e sulle caratteristiche per la retroattività degli effetti ex art. 1458 c.c.. [C] Sulla natura residuale dell'azione di arricchimento senza causa ai sensi dell'art. 2041 c.c. e sulle ipotesi di inammissibilità della stessa ex art. 2042 c.c.
Tribunale di Livorno, 1 agosto 2012
[A] Sulle conseguenze prodotte dal fallimento della società mandante sul rapporto interno all'ATI e sulla possibilità di trasformare la domanda riconvenzionale avanzata dalla Stazione Appaltante nei confronti del fallimento in eccezione riconvenzionale finalizzata a paralizzare la domanda principale. [B] Sul diritto dell'Appaltatore al corrispettivo per i lavori extra contratto eseguiti su richiesta verbale del direttore lavori e sulla valutazione in merito alla indispensabilità delle opere. [C] Sulla ammissibilità della domanda di indebito arricchimento ai sensi dell'art. 2041 cod. civ. e sul danno risarcibile in ragione di tale domanda
Lodo Arbitrale, 26 febbraio 2013
[A] Sulla legittimità o meno della condizione sospensiva inserita nel contratto, rappresentata dal finanziamento delle progettazioni e delle opere, al reperimento del quale è subordinato il pagamento delle prestazioni. [B] Sugli obblighi posti a carico della stazione appaltante nel caso di condizione sospensiva legata al finanziamento delle opere e sull'onere della prova posto a suo carico nel caso di mancato avveramento della condizione. [C] Sulla possibilità o meno per l'impresa di ottenere il risarcimento per indebito arricchimento della Stazione Appaltante laddove, pur in assenza del verificarsi della condizione sospensiva, quast'ultima si sia avvalsa del progetto predisposto dall'Impresa
Lodo Arbitrale, 14 febbraio 2013
[A] Sulla applicabilità o meno di rivalutazione e interessi sulla somma liquidata a titolo di risarcimento per i pregiudizi derivanti dalla illegittima sospensione dei lavori. [B] Sulla validità o meno dell'atto con cui l'Impresa rinunci a qualsiasi pretesa ulteriore e sulla nullità qualora sia preventiva e riguardi pretese future. [C] Sulla legittimità o meno del rifiuto opposto dalla Stazione Appaltante a compensare i maggiori costi di opere eseguite in conformità al progetto ma a costi superiori rispetto a quelli previsti nell'elenco prezzi. [D] Sulla applicabilità dell'istituto dell'indebito arricchimento di cui all'art. 2041 cod. civ. agli appalti pubblici e sui limiti del risarcimento ottenibile dall'impresa. [E] Sulle ipotesi in cui l'appaltatore che abbia eseguito variazioni arbitrarie ha diritto di richiedere il relativo aumento del corrispettivo. [F] Sull'onere del Direttore dei lavori di contestare immediatamente la tardività di eventuali riserve e sulla possibilità o meno che la mancata contestazione comporti la decadenza per la Stazione Appaltante di sollevare la questione nel successivo giudizio
Lodo Arbitrale, 22 novembre 2012
[A] Sugli orientamenti giurisprudenziali in merito all'interpretazione delle clausole arbitrali, precedenti alla riforma del 2006, in particolare sulla sussistenza o meno della giurisdizione arbitrale sulla domanda di indebito arricchimento avanzata dal concessionario di pubblico servizio. [B] Sui limiti alla possibilità di interpretare estensivamente la clausola compromissoria, precedente alla riforma del 2006, e sulle questioni che possono considerarsi devolute agli arbitri
Lodo Arbitrale, 12 giugno 2012
Sulla possibilità o meno di avvalersi, nella risoluzione di controversie derivanti da contratti pubblici dello strumento dell'arbitrato irrituale o libero e sulla eventuale sostituzione automatica delle clausole compromissorie ad opera degli artt. 241 e 253 del d.lgs. n. 163 del 2006. [B] Sui limiti alle richieste istruttorie in corso di procedimento arbitrale per ottenere l'esibizione di un documento di una parte o di un terzo. [C] Sulla giurisdizione in materia di domande di revisione prezzi. [D] Sui presupposti per la proposizione della domanda di indennizzo per indebito arricchimento della Stazione appaltante, ex art. 2041 cod. civ. e sulla competenza a decidere del collegio arbitrale
Lodo Arbitrale, 22 febbraio 2012
[A] Sulla ammissibilità o meno della domanda di indebito arricchimento formulata solo con la memoria di replica. [B] Sui limiti alla operatività della prescrizione presuntiva nei rapporti tra committente pubblico e professionista incaricato. [C] Sulla possibilità o meno di considerare debito fuori bilancio la somma relativa alla differenza tra la parcella e l'impegno assunto sulla base di preventivo presuntivo presentato prima dell'affidamento dal professionista incaricato e sulla nullità o meno della delibera d'incarico
Lodo Arbitrale, 22 dicembre 2011
[A] Sull'onere di tempestiva iscrizione di riserva, in particolare in merito alla contestazione della contabilizzazione dei corrispettivi effettuata dall'amministrazione. [B] Sulla natura vincolante o meno del parere reso dal RUP in sede di accordo bonario e sulla possibilità o meno che la stazione appaltante chieda un parere ad un soggetto esterno alla P.A.. [C] Sui requisiti necessari per l'ammissibilità della domanda di indebito arricchimento senza causa ex art. 2041 c.c. nei confronti della Pubblica Amministrazione. [D] Sull’onere di tempestiva iscrizione della riserva, nonché sulla successiva quantificazione, in merito ai c.d. fatti continuativi. [E] Sulla natura dell’obbligo di cooperazione e buona fede posto a carico della stazione appaltante e sulla necessità o meno di riscontrarne una violazione solo nelle ipotesi in cui non renda possibile l’adempimento dell’obbligo in capo all’appaltatore di eseguire tempestivamente l’opera appaltata. [F] Segue: sulle ipotesi in cui la violazione dell’obbligo di cooperazione e buona fede posto a carico della stazione appaltante può comportare l’obbligo di risarcire i conseguenti danni subiti dall’appaltatore. [G] Sul diritto o meno dell’Impresa ad ottenere il rimborso dei costi dalla stessa sostenuti per ottenere da soggetti privati la disponibilità di aree non espropriate e non occupate dalla P.A.. [H] Sull’onere di tempestiva iscrizione della riserva per il rimborso degli oneri di sicurezza
Tribunale di Livorno, 1 agosto 2012
[A] Sulla procedibilità o meno della domanda riconvenzionale di compensazione avanzata dalla Stazione Appaltante nei confronti dall’ATI appaltatrice nel caso di fallimento della stessa con conseguente costituzione in giudizio della curatela fallimentare e sulla possibilità o meno di considerare la domanda riconvenzionale una eccezione riconvenzionale. [B] Sulla fondatezza o meno della domanda avanzata dall’appaltatore per il pagamento di lavori ordinati verbalmente dalla Direzione Lavori. [C] Sulla ammissibilità o meno della domanda di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. in presenza di altre domande e sulle tipologie di danno risarcibili
Lodo Arbitrale, 27 ottobre 2011
[A] Sulla qualificazione dell'appalto come obbligazione di risultato e sulla possibilità o meno che la necessità di assumere nuovo personale per la corretta esecuzione dell'appalto possa consentire all'Impresa di essere rimborsata dei maggiori oneri. [B] Sulla applicabilità o meno della rivalutazione monetaria sulle somme per l'obbligazione di risarcimento del danno derivante da inadempimento contrattuale. [C] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di giustificare il mancato pagamento di una fattura con la c.d. "eccezione di inadempimento" riferita ad una prestazione di molto successiva a quella fatturata dall'Impresa. [D] Sul criterio di riparto della giurisdizione in materia di revisione del prezzo prima dell'attribuzione della giurisdizione esclusiva e dopo tale attribuzione e sulla conseguente compromettibilità in arbitri o meno di detta questione. [E] Sull'applicabilità o meno della revisione prezzi di cui all'art. 1664 cod. civ. agli appalti pubblici di forniture e servizi, nonché sulla disciplina contenuta in proposito nell'art 115 del d.lgs. n° 163 del 2006. [F] Sui presupposti necessari alla valutazione della domanda di arricchimento senza causa. [G] Sui presupposti e sull'onere della prova per la domanda di ripetizione dell'indebito. [H] Sui presupposti per l'accoglimento della domanda per lite temeraria ex art 96 c.p.c.
Lodo Arbitrale, 4 agosto 2011
[A] Sulla natura e sui limiti dell'azione di indebito arricchimento avviata dall'Impresa nei confronti della Stazione Appaltante. [B] Sulla risarcibilità o meno dell'utile di impresa (10%) e delle spese generali (15%) nel caso di azione di indebito arricchimento proposta dall'Impresa previa declaratoria di nullità dei contratti di proroga-rinnovo sottoscritti con la Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 9 marzo 2011
[A] Sulla possibilità o meno di proporre nel giudizio arbitrale l’eccezione di difetto di competenza del Collegio, laddove vi sia una sentenza del Giudice Ordinario passata in giudicato che ha riconosciuto la giurisdizione del Collegio Arbitrale. [B] Sulla nullità o meno della delibera di incarico al professionista che non indichi l’ammontare del compenso e mezzi per farvi fronte, nonché sugli effetti prodotti sul contratto stipulato. [C] Sulla applicabilità o meno dei principi di evidenza pubblica per l’affidamento di incarichi di progettazione di importo inferiore alla soglia comunitaria. [D] Sulla possibilità o meno per il Collegio Arbitrale di disapplicare la delibera di incarico e di dichiarare nullo il contratto conseguentemente stipulato. [E] Sulla fondatezza o meno di una azione di indebito arricchimento nei confronti della Pubblica Amministrazione in caso di nullità della delibera d’incarico, nonché sulla sussistenza o meno di una azione residuale del Professionista nei confronti del funzionario della P.A. che ha materialmente stipulato il contratto
Lodo Arbitrale, 4 gennaio 2011
[A] Sulla estensibilità o meno delle cause di invalidità del contratto alla clausola compromissoria. [B] Sulla interpretazione dei diritti personalissimi non compromettibili ai sensi dell’art. 806 cod. civ.. [C] Sui presupposti legali per la proposizione dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della Stazione Appaltante, alla luce della pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione 11 settembre 2008, n. 23385, e sulla quantificazione della domanda. [D] Sulla possibilità o meno che il Collegio proceda ad una valutazione equitativa del preteso depauperamento dell’impresa laddove la produzione di documenti da parte dell’Impresa sia oggettivamente complessa
Lodo Arbitrale, 4 gennaio 2011
Sui presupposti necessari all’accoglimento dell’azione di indebito arricchimento, ex art. 2041 cod. civ., avviata dall’Impresa nei confronti della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 30 dicembre 2010
[A] Sulla differenza tra inderogabilità della normativa applicabile e indisponibilità del diritto per l’applicabilità del divieto di compromittibilità in arbitri stabilito dall’art. 806 c.p.c.. [B] Sulla differente disciplina tra la “proroga” e il “rinnovo” del contratto d’appalto e sulla nullità o meno dei due istituti. [C] Sulla nullità o meno del c.d. «rinnovo programmato» previsto esplicitamente fin dall’inizio negli atti di gara. [D] Sulla possibilità o meno di configurare una responsabilità precontrattuale in capo alla Stazione Appaltante e, di converso, l'affidamento incolpevole dell'impresa ai sensi dell'art. 1338 c.c., in caso di declaratoria di nullità del contratto per violazione di norma imperativa. [E] Sui requisiti dell’azione di indebito arricchimento nei confronti della Pubblica Amministrazione e sulla necessità o meno che la Pubblica Amministrazione proceda anche al riconoscimento dell'utilità dell'opera o della prestazione ottenuta. [F] Sulla ammissibilità o meno di una domanda completamente nuova introdotta nel procedimento arbitrale solo con la seconda memoria
Lodo Arbitrale, 22 dicembre 2010
[A] Sulla compromettibilità o meno in arbitri della domanda avanzata dall’Impresa al Collegio per ottenere la nullità del contratto in cui la clausola compromissoria è inserita. [B] Sulla possibilità o meno che il consenso prestato dall’Impresa in occasione della stipula dei contratti di proroga-rinnovo implichi la accettazione dello squilibrio economico. [C] Sulla possibilità o meno che l’azione di arricchimento senza causa consenta all’Impresa di recuperare «il giusto corrispettivo» dell'incarico o dei lavori eseguiti, anziché la mera restituzione di quanto indebitamente percepito dalla Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 22 dicembre 2010
[A] Sulla compromettibilità o meno in arbitri della domanda avanzata dall’Impresa al Collegio per ottenere la nullità del contratto in cui la clausola compromissoria è inserita. [B] Sulla possibilità o meno che il consenso prestato dall’Impresa in occasione della stipula dei contratti di proroga-rinnovo implichi la accettazione dello squilibrio economico. [C] Sulla possibilità o meno che l’azione di arricchimento senza causa consenta all’Impresa di recuperare «il giusto corrispettivo» dell'incarico o dei lavori eseguiti, anziché la mera restituzione di quanto indebitamente percepito dalla Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 13 dicembre 2010
[A] Sul rapporto tra clausola compromissoria e contratto principale alla luce della novella introdotta dall’art. 20 del D. Lgs. 2 febbraio 2006 n. 40. [B] Sui presupposti necessari affinché il Collegio possa indagare sulla fondatezza o meno della domanda di arricchimento senza causa avanzata dall’Impresa. [C] Sulla natura residuale o meno della domanda di arricchimento senza causa
Lodo Arbitrale, 17 novembre 2010
[A] Sulla possibilità o meno di stipulare contratti di appalto “a corpo” con la Pubblica Amministrazione e sui rischi dei contraenti connessi a tale modalità di accordo. [B] Sulla possibilità o meno dell’Impresa di ottenere il pagamento di prestazioni richieste dalla Direzione Lavori ed eseguite spontaneamente dall’Impresa senza immediata contestazione alla DDLL o al RUP. [C] Sulla ammissibilità o meno della domanda di arricchimento nei confronti della Stazione Appaltante, avanzata in subordine dall’Impresa, per ottenere il pagamento di prestazioni ulteriori nel caso le riserve fossero considerate dal Collegio tardive
Lodo Arbitrale, 27 maggio 2010
[A] Sugli effetti che l’eventuale dichiarazione di nullità del contratto svolge sulla validità della clausola compromissoria ivi contenuta. [B] Sulla possibilità o meno che il consenso espresso prestato dall’appaltatore all’esecuzione di prestazioni per un certo prezzo possa escludere la successiva azione di indebito arricchimento contro la Stazione appaltante, in virtù del c.d. principio di autoresponsabilità. [C] Sulla possibilità o meno che l’appaltatore possa recuperare «il giusto corrispettivo» dell’incarico o dei lavori eseguiti attraverso l’azione di indebito arricchimento contro la Stazione Appaltante. [D] Sulla possibilità o meno che il Collegio possa prendere in considerazione i prezzi attuali di mercato nella liquidazione del danno derivante da arricchimento senza causa. [E] Sulla possibilità o meno di individuare induttivamente l’effettivo costo del servizio oggetto dell’appalto al fine di calcolare in via presuntiva l’entità delle spese generali risarcibili e sulla possibilità o meno di quantificarle nella misura del 15%. [F] Sulla possibilità o meno che il Collegio possa determinare in via equitativa, a norma dell’art. 1226 cod. civ, il danno da depauperamento dell’Impresa vantato dall’istante
Lodo Arbitrale, 9 novembre 2010
[A] Sulla possibilità o meno che il Consulente Tecnico nominato in sede di giudizio arbitrale possa esaminare documenti non ritualmente acquisiti al procedimento, ovvero acquisire informazioni da soggetti terzi. [B] Sui limiti e le condizioni entro le quali l’appaltatore può richiedere il risarcimento del danno nel caso di consegna tardiva dei lavori da parte dell’Amministrazione committente. [C] Sulla esistenza o meno di un onere di formulazione della riserva in capo all'appaltatore e sul rapporto con la regolare tenuta di un registro di contabilità, alla luce di quanto disposto dal R.D. n. 350 del 1985. [D] Sull’efficacia o meno della riserva apposta su un registro di contabilità non regolarmente tenuto in caso di puntuale controdeduzione da parte della Direzione dei lavori. [E] Sulla possibilità o meno che la sottoscrizione di un atto aggiuntivo in corso di esecuzione dell’appalto possa qualificare rinuncia alla riserva precedentemente formulata. [F] Sui titoli di danno in relazione ai quali operare il risarcimento per la maggiore durata dell’appalto imputabile all’Amministrazione appaltante e sull’onere della prova. [G] Sulla risarcibilità o meno delle spese generali per la maggiore durata dell’appalto imputabile all’Amministrazione appaltante e sulla percentuale eventualmente risarcibile. [H] Sulle modalità di calcolo della rivalutazione monetaria delle somme dovute all’appaltatore a titolo risarcitorio, per il calcolo degli interessi legali. [I] Sulla decorrenza degli interessi legali sulle somme dovute dall’Amministrazione all’appaltatore a titolo di risarcimento del danno derivante da inadempimento contrattuale. [L] Sul contenuto necessario delle riserve avanzate dall’appaltatore per maggiori compensi, indennizzi e risarcimenti affinché le stesse possano essere ritenute ammissibili in sede di giudizio arbitrale. [M] Sulla necessità o meno di dimostrare il vantaggio avuto dall’Amministrazione appaltante per fondare una azione di ingiustificato arricchimento ex art. 2041 cod. civ. [N] Sulla natura sussidiaria dell’azione di ingiustificato arricchimento e sulla necessità o meno di dimostrare nel concreto l’esperibilità di altra azione tipica
Lodo Arbitrale, 27 maggio 2010
[A] Sulla validità o meno di una clausola compromissoria contenuta in un contratto del quale viene eccepita dall’istante la nullità, nel caso di accoglimento di detta domanda. [B] Sulla nullità o meno dei contratti di proroga - rinnovo stipulati dalla stazione appaltante con il soggetto gestore del servizio. [C] Sulla possibilità o meno di invocare l’azione residuale di ingiustificato arricchimento ove l’impresa abbia dedotto anche altre ipotesi di responsabilità. [D] Sulla possibilità o meno di configurare nel consenso prestato dall’impresa con la stipula dei contratti di proroga-rinnovo, una tacita accettazione dello squilibrio economico delle condizioni contrattuali. [E] Sulla possibilità o meno che l’azione residuale di ripetizione dell’indebito venga utilizzata dall’impresa per ottenere anche «il giusto corrispettivo», i benefici e le aspettative connessi con la controprestazione pattuita con la Pubblica Amministrazione. [F] Sulla possibilità o meno che il Collegio arbitrale proceda ad una valutazione equitativa del danno, ai sensi dell’art. 1226 c.c., nel caso in cui l’istante non abbia dato la prova certa sull’esistenza del preteso depauperamento economico