Corte d’Appello di Messina, 3 dicembre 2024
[A] Sul momento in cui sorge in capo all’appaltatore l’onere di iscrivere e quantificare le riserve relative ai pregiudizi subiti per illegittima sospensione di lavori pubblici, con particolare riguardo alle sospensioni illegittime ab origine ed a quelle la cui illegittimità sia sopraggiunta nel corso della sospensione. [B] Sulla ratio del principio di necessaria tempestività delle riserve negli appalti pubblici nella vigenza del d.p.r. 554/1999. [C] Premesso l’obbligo della p.a. di consegnare i lavori all’appaltatore, sull’istituto, contenuto nel co. 8 dell’art. 129 del d.p.r. 554/1999 poi trasposto nel co. 8 dell’art. 153 del d.p.r. 207/2010, che l’appaltatore è tenuto ad attivare in caso di mancata, parziale o tardiva consegna dei lavori da parte della p.a. al fine di ottenere il diritto al compenso per i maggiori oneri dipendenti dal ritardo ed un prolungamento del termine originariamente convenuto e sulle conseguenze della mancata attivazione del predetto istituto. [D] Sull’equiparazione, per causa, procedure, effetti e rimedi ristoratori, tra la fattispecie di mancata consegna e l’ipotesi di consegna parziale e/o frazionata di lavori pubblici nella vigenza del d.p.r. 1063/1962 e delle successive medesime discipline contenute nel d.p.r. 554/1999 e d.p.r. 207/2010
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, 13 dicembre 2024
[A] Sull’applicabilità delle clausole sociali ai contratti d’appalto pubblico derivanti da procedure di affidamento diretto e stipulati nella vigenza del d.lgs. 36/2023. [B] Sui limiti entro cui è imponibile alla società subentrante all’impresa appaltatrice il riassorbimento del personale previsto da una clausola sociale contenuta in un contratto d’appalto pubblico alla luce delle Linee Guida ANAC.
Tribunale di Napoli, 13 dicembre 2024
[A] Premessa la disciplina contenuta nel d.lgs. 50/2016 in tema di oneri posti a carico dell’aggiudicatario per le spese e le attività della centrale di committenza o di soggetti aggregatori, sulla nullità della clausola di gara che ponga a carico dell’aggiudicatario il costo dei servizi di committenza ausiliari forniti a favore della stazione appaltante. [B] Sugli effetti e sulle modalità di impugnazione degli atti di gara contenenti la clausola che ponga a carico dell’aggiudicatario il costo dei servizi di committenza ausiliari.
Tribunale di Lanciano, 10 dicembre 2024
[A] Premessa l’inapplicabilità del rimedio civilistico della risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta agli appalti pubblici, sui rimedi che possono essere esperiti dall’appaltatore per l’aumento dei costi di un appalto pubblico derivante dagli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina nella vigenza del d.lgs. 50/2016 e delle norme emergenziali emanate a partire dal 2020, avuto particolare riguardo all’obbligo di rinegoziazione. [B] Sulla (ir)rilevanza, in punto di responsabilità dell’appaltatore per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico (nel caso di specie per ritardo nell’adempimento), del provvedimento dell’ANAC di archiviazione del procedimento di annotazione nel Casellario informatico dei contratti pubblici (nel caso di specie per la presenza di circostanze straordinarie inidonee a pregiudicare l’affidabilità dell’impresa).
Corte d’Appello di Roma, 30 ottobre 2024
[A] Sul momento in cui l’appaltatore è tenuto, a pena di decadenza, ad iscrivere le riserve concernenti la sospensione di lavori pubblici per la necessità di disporre varianti in corso d’opera, anche con riguardo ai fatti continuativi. [B] Sul momento e sui documenti su cui l’appaltatore è tenuto, a pena di decadenza, ad iscrivere le riserve in caso di ritardata consegna dei lavori, insufficenza del progetto elaborato dalla stazione appaltante o mancata allegazione del verbale di consegna dei lavori. [C] Sul soggetto su cui ricade l’onere di dimostrare la tempestività delle riserve. [D] Sul momento in cui l’appaltatore è tenuto, a pena di decadenza, ad iscrivere le riserve concernenti la sospensione di lavori pubblici. [E] Sulla (im)possibilità di qualificare come “parti” i commissari nominati nella commissione di accordo bonario di cui all’art. 240 d.lgs. 163/2006.
Tribunale di Trento, 9 dicembre 2024
[A] Sulla (ir)rilevanza, in punto di qualificazione come a corpo o a misura di un contratto d’appalto pubblico, del contenuto del verbale di gara telematica e dell’ordine di acquisto. [B] Premesso il principio generale di immodificabilità dei prezzi di un appalto pubblico a corpo nella vigenza del d.lgs. 50/2016, sui limiti entro cui opera tale principio con particolare riguardo ai lavori aggiuntivi concordati tra le parti. [C] Sulla forma che devono rivestire i contratti pubblici e le modifiche degli stessi successive alla stipula. [D] Sui diversi modi in cui vengono accertati i fatti producenti spesa nei contratti d’appalto a corpo ed a misura, con particolare riguardo a quelli che determinano modifiche dell’importo di un appalto a corpo.
Tribunale di Caltanissetta, 2 dicembre 2024
[A] Premessi i principi generali concernenti il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in tema di affidamenti pubblici, sul giudice competente a giudicare circa la revoca dell’aggiudicazione intervenuta dopo la stipula del contratto per motivi sopravvenuti. [B] Sulle voci che, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, concorrono a formare il corrispettivo di un appalto pubblico ai fini del calcolo del superamento della soglia dell’affidamento diretto avuto riguardo all’orientamento dell’ANAC circa il divieto di frazionamento dell’incarico. [C] Sulla (im)possibilità per la p.a. committente di azionare, in luogo del recesso, la revoca dell’aggiudicazione dopo la stipula di un contratto d’appalto pubblico.
Tribunale di Lecce, 6 dicembre 2024
[A] Sull’(in)applicabilità agli appalti pubblici della responsabilità solidale del committente per i crediti retributivi maturati dai lavoratori prevista dal co. 2 dell’art. 29 del d.lgs. 276/2003. [B] Sull’applicabilità agli appalti pubblici, anche in caso di fallimento dell’appaltatore, dell’azione diretta dei dipendenti dell’appaltatore nei confronti del committente ai sensi dell’art. 1676 c.c. per i crediti sorti con riferimento all’attività lavorativa prestata. [C] Sul valore probatorio, circa l’effettivo svolgimento di attività lavorativa a favore di un appaltatore di lavori pubblici, dell’esercizio del potere di intervento sostitutivo conferito alla stazione appaltante dall’art. 30, co. 6, del d. lgs. 50/2016.
Tribunale di Catanzaro, 25 novembre 2024
Premessa la responsabilità del committente pubblico per il ritardato pagamento all’appaltatore di SAL e/o saldo finale causato dal ritardo nell’erogazione del finanziamento da parte di un altro ente pubblico, sulla validità della clausola contenuta in un contratto d’appalto pubblico a mente della quale il pagamento del corrispettivo avvenga al momento dell’effettiva acquisizione dei finanziamenti di un ente terzo
Corte d’Appello di Milano, 20 novembre 2024
[A] Sulla normativa applicabile al caso di sospensione dei lavori illegittima, perché disposta in assenza di circostanze esterne, straordinarie ed oggettivamente imprevedibili previste dall’art. 158 del d.p.r. 207/2010, per fatti imputabili alla stazione appaltante in tema di appalti pubblici. [B] Sui documenti su cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere e successivamente confermare le riserve relative ai danni derivanti da illegittima sospensione di lavori pubblici. [C] Sulla (im)possibilità per la stazione appaltante di adottare una variante in corso d’opera in assenza di circostanze eccezionali ed imprevedibili, con particolare riguardo al caso in cui il committente pubblico abbia fondato la sospensione dei lavori sulla rivalutazione dell’interesse all’esecuzione delle opere. [D] Sull’onere probatorio posto in capo all’impresa che domandi il risarcimento del danno da perdita di chance, con particolare riguardo agli elementi probatori anche presuntivi idonei a dimostrare il danno subito per la mancata partecipazione ad altri appalti pubblici, e sulla corretta quantificazione del danno alla luce della giurisprudenza del Consiglio di Stato in tema di danno curriculare. [E] Sul documento su cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve per i fatti successivi all’esecuzione dei lavori ed alla chiusura del registro di contabilità.
Tribunale di Milano, 27 novembre 2024
Sull’applicabilità dell’art. 116 del d.lgs. 163/2006, in tema di prosecuzione dell’appalto pubblico in corso di esecuzione con l’impresa cessionaria dell’azienda dell’originaria aggiudicataria, al caso in cui si tratti di un’impresa facente parte di ATI.
Tribunale di Pescara, 26 novembre 2024
[A] Sui criteri distintivi tra subappalto e subaffidamenti non rientranti nel novero dei subappalti ai fini dell’individuazione della normativa applicabile, nella vigenza del d.lgs. n. 50/2016. [B] Sulla nullità del contratto di subappalto stipulato da un appaltatore di lavori pubblici in caso di mancata autorizzazione scritta da parte della stazione appaltante anche in presenza di comportamenti concludenti delle parti da cui desumere che l’amministrazione fosse a conoscenza ed avallasse il subappalto.
Tribunale di Venezia, 27 novembre 2024
[A] Sui presupposti necessari affinché, nella vigenza dell’art. 118, co. 3 bis del d.lgs. 163/2006, la stazione appaltante possa esercitare la facoltà di provvedere al pagamento diretto dei subappaltatori ove nei confronti dell’appaltatore penda una procedura di concordato preventivo. [B] Sulla (im)possibilità di individuare nella l. 180/2011 norme che impongano alla stazione appaltante il pagamento diretto ai subappaltatori di appalti pubblici che siano piccole o medie imprese. [C] Sulla (im)possibilità di individuare un danno per omissione cagionato al subappaltatore dalla stazione appaltante che abbia omesso di effettuare i controlli previsti dall’art. 118 del d.lgs. 163/2006 a seguito della mancata trasmissione, da parte dell’appaltatore, delle fatture quietanzate del subappaltatore.
Tribunale di Napoli, 19 novembre 2024
[A] Sulla ratio dell’istituto delle riserve negli appalti pubblici, sulle pretese dell’appaltatore che ne devono essere oggetto, sui documenti e tempi nei quali le riserve devono essere apposte e sulla loro rilevabilità in giudizio. [B] Sull’obbligo della stazione appaltante di consegnare all’appaltatore l’area destinata all’esecuzione di lavori pubblici libera da impedimenti alla sua piena utilizzabilità e di predisporre un progetto esecutivo immediatamente cantierabile. [C] Sull’obbligo del committente pubblico di verificare la presenza nel sottosuolo di reperti archeologici da cui possa derivare il rifiuto del nulla osta dalla Soprintendenza all’esecuzione di lavori pubblici e sulla (il)legittimità della sospensione dei lavori disposta dalla stazione appaltante a seguito del rinvenimento di reperti archeologici sotto l’area di cantiere. [D] Sulla (im)possibilità di qualificare come domanda di revisione dei prezzi quella proposta dall’appaltatore di opere pubbliche contenente una richiesta di risarcimento del danno. [E] Sulla (in)operatività della presunzione di accettazione del conto finale non sottoscritto dall’appaltatore di opere pubbliche ove questi abbia agito in via giudiziaria prima della formazione dello stesso conto finale. [F] Sull’(in)idoneità delle riserve apposte nella contabilità dall’appaltatore di opere pubbliche, anche con riguardo a quelle relative alle pretese che sorgono in dipendenza dello svolgimento del collaudo, a costituire formale messa in mora ai fini della decorrenza della rivalutazione e degli interessi.
Corte d’Appello di Torino, 21 novembre 2024
Sulla possibilità per la p.a., al fine di semplificare l’iter di affidamento di appalti pubblici in ambiti nei quali le necessità dell’ente non siano predeterminabili, di stipulare convenzioni che prevedano una quantità indicativa di servizi o forniture da rendersi a seguito dell’emissione di singoli ordinativi in base alle esigenze dell’ente appaltante, con particolare riguardo all’erogazione di pasti e servizi di ristorazione.
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 14 novembre 2024
Sui casi in cui, in tema di appalto di opere pubbliche, si deroga al principio generale di invariabilità del prezzo di un contratto d’appalto a corpo con particolare riguardo a quelli in cui si verifichino modifiche ai disegni esecutivi ed alle specifiche tecniche intervenute successivamente all’offerta formulata dall’appaltatore.
Tribunale di Napoli, 13 novembre 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in materia di clausola di revisione dei prezzi di un appalto pubblico. [B] Sul diritto dell’appaltatore di richiedere l’applicazione della clausola di revisione dei prezzi in caso di proroga tecnica di un contratto d’appalto pubblico nel quale era previsto il compenso revisionale. [C] Sulla (in)variabilità del prezzo di un appalto a corpo in presenza di imprevedibili maggiori difficoltà nell’esecuzione delle opere.
Tribunale di Latina, 13 novembre 2024
[A] Sulla distinzione tra le prestazioni nuove, perché differenti da quelle individuate in sede di stipula di un contratto d’appalto di opera pubblica, che possono essere oggetto di perizia di variante e quelle che invece richiedono un nuovo affidamento mediante procedura ad evidenza pubblica. [B] Sui casi in cui sorge in capo alla stazione appaltante l’obbligo di predisporre una perizia di variante di lavori pubblici. [C] Premessa l’individuazione del soggetto nei cui confronti si instaura il rapporto obbligatorio nell’ipotesi di fornitura di beni o servizi ad enti locali in assenza della deliberazione autorizzativa di spesa nelle forme previste dal TUEL, sulla (im)possibilità in tal caso per il fornitore di agire ex art. 2041 c.c. direttamente nei confronti dell’ente. [D] Premessa l’impossibilità per l’appaltatore di opere pubbliche di ottenere compensi o indennizzi, inclusi quelli ai sensi dell’art. 2041 c.c., per le opere extracontratto eseguite in assenza di autorizzazione della stazione appaltante, sulla quadruplice condizione necessaria in tal caso a far sorgere in capo all'appaltatore il diritto al compenso per le opere realizzate. [E] Sulle pretese che devono essere oggetto di riserva, sul requisito di specificità delle riserve, sull’onere dell’appaltatore di apporre tempestivamente le riserve nonché di provarne la tempestività ed il fondamento in caso di contestazione da parte della stazione appaltante. [F] Sulla possibilità per l’appaltatore di iscrivere le riserve in documenti diversi dal registro di contabilità. [G] Sulla possibilità per la p.a. di eccepire che l’indennizzo ai sensi dell’art. 2041 c.c. non è dovuto in caso di arricchimento imposto. [H] Sull’applicabilità dell’ordinaria disciplina del codice civile sull’inadempimento delle obbligazioni all’illegittima protrazione della sospensione di lavori pubblici in assenza dei presupposti di legge. [I] Sui documenti su cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve attinenti l’illegittimità della sospensione dei lavori nelle differenti ipotesi in cui essa sia originaria o sopravvenuta. [L] Sulla (im)possibilità di riconoscere all’appaltatore, in caso di illegittima sospensione dei lavori da parte della stazione appaltante, un danno per mancato ammortamento dei macchinari immobilizzati e per le retribuzioni inutilmente corrisposte ove lo stesso ometta di indicare specificamente nella rlativa riserva i macchinari e la forza lavoro tenuti a disposizione.
Tribunale di Catanzaro, 13 novembre 2024
[A] Sulla nullità, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, del contratto di subappalto stipulato con un appaltatore di lavori pubblici in caso di mancata autorizzazione da parte della stazione appaltante. [B] Sulla forma ad substantiam che deve rivestire il contratto di subappalto di un appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità per appaltatore e subappaltatore di far valere i diritti, anche di credito, derivanti da un contratto di subappalto affetto da nullità per mancanza dell’autorizzazione del medesimo da parte della stazione appaltante in materia di appalti pubblici.
Corte d’Appello di Bologna, 24 ottobre 2024
Sui limiti entro cui opera la responsabilità solidale dei componenti di un RTI per i lavori e le prestazioni eseguite nella vigenza dell’art. 48, co. 5 del d.lgs. 50/2016, con particolare riguardo ai debiti contributivi delle società raggruppate.