Corte d’Appello di Lecce, 4 marzo 2025
Sulla possibilità per la stazione appaltante, alla luce dell’interpretazione dei co. 4 e 10 dell’art. 49 del d.lgs. 163/2006 in tema di avvalimento oggi interamente ribaditi nei co. 7 e 8 dell’art. 104 del d.lgs. 36/2023, di affidare l’integrale esecuzione di lavori pubblici alla società ausiliaria in caso di inadempimento della società aggiudicataria di un appalto pubblico.
Corte d’Appello di Venezia, 14 marzo 2025
[A] Premessa l’individuazione delle disposizioni che regolano il certificato di esecuzione dei lavori nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e del d.p.r. 207/2010 e l’insussistenza di discrezionalità della p.a. nel rilasciarlo, sul giudice competente a giudicare in materia di risarcimento dei danni cagionati dal mancato rilascio di predetta certificazione. [B] Sugli indici da considerare al fine di valutare la sussistenza dell’elemento soggettivo della responsabilità della p.a. per il danno cagionato da statuizioni provvedimentali illegittime. [C] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore di opere pubbliche circa l’an ed il quantum del danno da perdita di chance. [D] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore di opere pubbliche in tema di danno curriculare derivante dall’esclusione da una gara pubblica.
Tribunale di Ascoli Piceno, 25 marzo 2025
[A] Sul diritto dell’appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’appalto per colpa dello stesso appaltatore, di vedersi riconosciuti i compensi per le opere parzialmente realizzate. [B] Sull’(in)applicabilità dell’istituto delle riserve in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per indaempimento della stazione appaltante. [C] Sulla quantificazione dei compensi dovuti all’appaltatore per le opere realizzate in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico: valore venale o prezzo contrattualmente pattuito?
Tribunale di Sondrio, 27 marzo 2025
[A] Sull’(in)applicabilità delle disposizioni pubblicistiche previste per gli appalti pubblici al contratto di subappalto di cui sia parte un appaltatore di opera pubblica. [B] Sulla disciplina della responsabilità dell’appaltatore nei confronti del committente, e di conseguenza sui diversi rimedi che devono essere esperiti da quest’ultimo, nelle seguenti differenti ipotesi: l’opera è stata ultimata ma presenta vizi o difformità; l’opera non è stata ultimata - anche se l'opera, per la parte eseguita, presenta vizi o difformità - o vi è rifiuto o ritardo nella consegna. [C] Sulla forma che deve rivestire il contratto di subappalto di cui sia parte un appaltatore di opera pubblica
Tribunale di Napoli Nord, 19 marzo 2025
Sulla (in)validità, in tema di cessione d’azienda operante nel settore degli appalti pubblici, del patto con cui l’appaltatore cedente ed il cessionario d’azienda stabiliscano che il primo conservi alcuni dei diritti di credito già insorti, quali quelli relativi alle riserve iscritte in contabilità o al pagamento dei sal già emessi.
Tribunale di Caltanissetta, 20 marzo 2025
[A] Sull’obbligo della p.a. committente, ove il pagamento dei compensi relativi ad un appalto pubblico sia stato subordinato all'avverarsi della condizione potestativa mista del conseguimento di un finanziamento da parte di un terzo, di attivarsi richiedendo il finanziamento e sulle conseguenze derivanti dal comportamento omissivo della p.a. che non proceda con la richiesta di finanziamento. [B] Sul dovere dei dipendenti pubblici, in tema di appalti pubblici, di elaborare d’ufficio i compensi revisionali e di provvedere a tutti gli elementi tecnico-contabili necessari al pagamento dei compensi all’appaltatore, con particolare riguardo al dovere di attivarsi per ottenere il finanziamento di soggetti terzi alla cui erogazione sia subordinato il pagamento dei compensi dovuti all’appaltatore. [C] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore di opere pubbliche che intenda ottenere il pagamento del compenso che sia stato subordinato alla circostanza dell’ottenimento di un finanziamento da parte di un soggetto terzo e sull’onere probatorio in tal caso posto in capo alla p.a. committente che intenda evitare il pagamento in mancanza della liquidazione di predetto finanziamento. [D] Sull’onere dell’appaltatore, ai fini del riconoscimento delle spese generali derivanti dalla sospensione di lavori pubblici disposta dalla p.a., di provare l’effettiva apertura del cantiere. [E] Sull’applicabilità degli interessi di mora di cui al d.lgs. 231/2002 al caso di ritardo nel pagamento del compenso all’appaltatore di opere pubbliche.
Corte d’Appello di Napoli, 11 febbraio 2025
[A] Sulle caratteristiche del project financing con particolare riguardo alla principale differenza con l’appalto pubblico. [B] Sulla (in)validità della clausola di una convenzione di concessione pubblica che preveda un onere finanziario a carico dell’ente pubblico in assenza dell’impegno di spesa e sulla rilevabilità della medesima. [C] Sull’idoneità della clausola di un contratto di project financing, che preveda l’intervento finanziario dell’ente pubblico a favore del concessionario per garantire l’equilibrio economico-finanziario dell’operazione, a costituire danno erariale rilevabile dalla Corte dei Conti. [D] Sulla (im)possibilità di desumere la sussistenza di un valido impegno di spesa di un ente locale attraverso atti e documenti diversi dal medesimo, quali il libro mastro dei mandati, nei quali l’amministrazione richiami e quantifichi l’impegno.
Tribunale di Firenze, 20 marzo 2025
[A] Sul momento e sui documenti in cui, nella vigenza del d.p.r. 207/2010, l’appaltatore ha l’onere di iscrivere e successivamente reiterare le riserve a pena di decadenza, anche con riguardo alle situazioni di non immediata portata onerosa. [B] Sulla tardività della riserva formulata nel primo SAL successivo all’esecuzione dei lavori ove essa afferisca ad un maggiore onere di cui l’appaltatore avrebbe potuto avere consapevolezza prima dell’esecuzione.
Tribunale di Udine, 13 marzo 2025
[A] Premessa la natura privatistica dei rapporti derivanti dall’esecuzione di contratti di appalto pubblico, sulla facoltà dell’appaltatore di opere pubbliche di chiedere la risoluzione di un contratto d’appalto per inadempimento della stazione appaltante ove quest’ultima abbia precedentemente disposto unilateralmente il recesso. [B] Premesso l’obbligo dell’appaltatore di opere pubbliche di verificare la validità tecnica del progetto esecutivo, sulla (im)possibilità per l’appaltatore di agire per la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico ove in corso d’opera, a causa di carenze progettuali, emergano condizioni geologiche del terreno tali da impedire l’esecuzione dei lavori, con particolare riguardo al caso in cui vengano rinvenuti ordigni bellici in assenza del documento di valutazione del relativo rischio.
Tribunale di Sassari, 11 marzo 2025
[A] Premesso l’obbligo dell’appaltatore di opere pubbliche di verificare la validità tecnica del progetto esecutivo, sulla responsabilità dell’appaltatore per la scoperta in corso d’opera di condizioni geologiche del terreno tali da impedire l’esecuzione dei lavori e sulle sole ipotesi in cui in tal caso la responsabilità dell’appaltatore resta esclusa. [B] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di opere pubbliche di contestare l’inadempimento della stazione appaltante in corso d’opera in ipotesi di mancata allegazione al progetto esecutivo della relazione geologica. [C] Sull’obbligo della stazione appaltante, in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento dell’appaltatore, di emettere tempestivamente il certificato di collaudo per i lavori parzialmente realizzati anche ai fini dello svincolo delle polizze fideiussorie. [D] Sulla (im)possibilità di ritenere che la sospensione dei pagamenti della stazione appaltante all’appaltatore, prevista dall’art. 118 del d.lgs. 163/2006 in caso di mancata trasmissione delle fatture quietanziate del subappaltatore, si riferisca esclusivamente ai pagamenti afferenti i lavori ai quali ha preso parte il subappaltatore.
Tribunale di Brindisi, 19 marzo 2025
[A] Sul giudice competente a giudicare la domanda di accertamento della nullità di un contratto pubblico ove l’invalidità sia derivata da vizi del procedimento amministrativo presupposto del contratto, con particolare riguardo al caso in cui si tratti di un contratto d’appalto pubblico e manchi un provvedimento di revoca in autotutela dell’aggiudicazione o comunque una pronuncia giurisdizionale di annullamento della medesima aggiudicazione. [B] Premessa la disamina delle nozioni di “reato-contratto” e di “reato in contratto” e degli orientamenti giurisprudenziali in tema di criteri di valutazione dell’invalidità del negozio concluso a seguito di reati compiuti da una parte in danno dell’altra, sul regime di invalidità dei contratti d’appalto pubblico conclusi a seguito di reati commessi durante la fase procedimentale amministrativa antecedente alla stipula, con particolare riguardo ai reati che concernono la scelta del contraente. [C] Sui soggetti che possono cagionare danno d’immagine alla p.a., anche con riguardo ad appaltatori o concessionari di pubblici servizi che commettano reati.
Corte d’Appello di Roma, 10 febbraio 2025
Sull’(in)applicabilità degli istituti previsti dal co. 3 dell’art. 118 del d.lgs. 163/2006, ed in particolare del pagamento diretto al subappaltatore e della sospensione del pagamento all’appaltatore che non trasmetta le fatture dei pagamenti al subappaltatore, in caso di fallimento dell’appaltatore.
Tribunale di Firenze, 7 marzo 2025
[A] Sulla distinzione tra A.T.I. verticale e A.T.I. orizzontale. [B] Sugli elementi che, nella vigenza della normativa succedutasi dalla l. 109/1994 al d.lgs. 50/2016, gli atti di gara devono contenere ai fini dell’ammissibilità alla procedura di un’A.T.I. verticale. [C] Sul regime di responsabilità (non) solidale delle imprese mandanti di A.T.I. verticale nella vigenza della normativa succedutasi dalla l. 109/1994 al d.lgs. 50/2016.
Tribunale di Brescia, 13 marzo 2025
[A] Sulla responsabilità solidale nei confronti di subappaltatori e fornitori delle società consorziate delegate da un consorzio per l’esecuzione di un appalto pubblico le quali, successivamente all’affidamento, abbiano costituito tra di loro un consorzio per l’esecuzione dei lavori ai sensi dell’art. 93 del d.p.r. 207/2010. [B] Sulla (in)sussistenza, immutata nel succedersi delle diverse normative in tema di appalti pubblici inclusa quella di cui al d.lgs. 36/2023, della responsabilità solidale di un consorzio di cooperative di produzione e lavoro per le obbligazioni assunte dalle consorziate delegate per l’esecuzione dei lavori, anche ove queste ultime abbiano successivamente costituito tra di loro un consorzio ai sensi dell’art. 93 del d.p.r. 207/2010.
Tribunale di Torre Annunziata, 10 febbraio 2025
Premesse le caratteristiche del contratto di project financing, anche alla luce del d.lgs. 36/2023, sui limiti entro cui l’ente locale può disporre modifiche unilaterali al rapporto concessorio avuto particolare riguardo al caso in cui lo stato di dissesto obblighi l’ente a ridurre le previsioni di spesa connesse alla finanza di progetto.
Tribunale di Salerno, 25 febbraio 2025
[A] Sulla possibilità per l’appaltatore, anche di opere pubbliche, di sospendere i lavori ove il committente non provveda al pagamento dei compensi entro le scadenze pattuite. [B] Sul soggetto su cui ricade la responsabilità per il ritardo nei pagamenti dovuti all’appaltatore di opere pubbliche in caso di ritardo nell’erogazione di un finanziamento da parte dell’ente finanziatore. [C] Sull’idoneità, con riferimento ad un appalto pubblico disciplinato dal d.lgs. 163/2006, di una perizia di variante regolarmente approvata a sanare l’originaria irregolarità dell’ordine con cui il direttore dei lavori, in assenza della preventiva approvazione dell’amministrazione committente, abbia irregolarmente disposto la variazione dei lavori. [D] Sull’obbligatorietà del collaudo in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per colpa dell’appaltatore, anche ai fini dello svincolo della garanzia fideiussoria.
Corte d’Appello di Milano, 2 marzo 2025
[A] Sulle conseguenze della dichiarazione dell’appaltatore di opere pubbliche, resa ai sensi dell’art. 80 del d.lgs. 50/2016, che dà atto della realizzabilità dei lavori e dell’adeguatezza degli elaborati progettuali, avuto particolare riguardo al dovere cognitivo che ne deriva ed alla correlata responsabilità. [B] Sull’obbligo dell’appaltatore, sia di opere pubbliche che private, di controllare e correggere eventuali errori del progetto fornitogli dal committente e di verificarne l’idoneità in relazione allo stato dei luoghi.
Corte d’Appello di Roma, 6 febbraio 2025
[A] Premesso l’obbligo dell’appaltatore, nella vigenza del d.p.r. 554/1999 e del d.m. 145/2000, di confermare nel conto finale le riserve formulate nel registro di contabilità durante l’esecuzione dei lavori, sulle modalità con cui l’appaltatore che abbia omesso siffatta conferma può evitare la presunzione di accettazione del conto finale e la conseguente decadenza dal diritto di far valere le riserve avuto particolare riguardo al caso in cui esse siano reiterate in documenti diversi dal conto finale. [B] Sul diritto dell’appaltatore, nella vigenza sia del d.p.r. 554/1999 e del d.m. 145/2000 che del d.p.r. 207/2010, di ottenere il risarcimento delle spese generali inerenti il cantiere in caso di illegittima sospensione di lavori pubblici. [C] Sul soggetto su cui, nella vigenza del d.m. 145/2000, ricadono le spese di cantiere in caso di legittima sospensione di lavori pubblici. [D] Sull’(in)applicabilità dell’art. 25 del d.m. 145/2000, che attribuisce all’appaltatore di opere pubbliche il diritto di ottenere il risarcimento dei danni subiti da un’illegittima sospensione dei lavori, all’ipotesi di anomalo andamento dei lavori che abbia determinato un aumento dei costi di cantiere. [E] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che chieda il risarcimento dei danni subiti per la sospensione illegittima di lavori pubblici. [F] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che richieda il risarcimento del danno da perdita di chance con particolare riguardo al caso di protrazione del termine di esecuzione di lavori pubblici da cui derivi l’impossibilità di partecipare ad altri appalti pubblici.
Tribunale di Latina, 21 febbraio 2025
[A] Sul giudice competente a giudicare in materia di risoluzione anticipata di un contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. per inadempimento dell’appaltatore. [B] Sul diritto dell’appaltatore, nel caso in cui la p.a. committente abbia esercitato il potere di risolvere unilateralmente un contratto d’appalto pubblico, di agire in giudizio chiedendo la risoluzione ai sensi della disciplina civilistica. [C] Sulla (in)sussistenza dell’onere dell’appaltatore di iscrivere le riserve concernenti le pretese ed i danni cagionati dalla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per colpa della stazione appaltante. [D] Sugli elementi da cui dipende la rilevanza dei ritardi dell’appaltatore ai fini della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico. [E] Sull’(in)idoneità di un’informativa antimafia interdittiva di cui all’art. 94 del d.lgs. 159/2011 intervenuta a carico dell’appaltatore a seguito della stipula di un contratto d’appalto pubblico a determinare l’automatica interruzione dei lavori e del rapporto contrattuale. [F] Sul giudice competente a giudicare in materia di revoca dell’affidamento o recesso unilaterale della p.a. da un contratto d’appalto pubblico a seguito di sopravvenuta informativa interdittiva antimafia di cui all’art. 94 del d.lgs. 159/2011 a carico dell’appaltatore. [G] Sui limiti entro cui la stazione appaltante può escutere la fideiussione definitiva prestata dall’appaltatore di opere pubbliche.
Tribunale di Napoli, 26 febbraio 2025
[A] Sui danni di cui l’appaltatore colpito da interdittiva antimafia può chiedere il risarcimento a seguito di risoluzione di contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. ai sensi dell’art. 94 del d.lgs. 159/2011. [B] Sugli effetti dell’interdittiva antimafia nel rapporto tra impresa e p.a.. [C] Sull’equiparabilità della sopravvenuta interdittiva antimafia, da cui discende la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, all’inadempimento dell’appaltatore.
Tribunale di Lamezia Terme, 3 febbraio 2025
Sulle differenze tra la disciplina civilistica e quella prevista dal d.lgs. 50/2016 in tema di garanzia dell’appaltatore per i vizi e difformità sia palesi che occulte dell’opera, con particolare riguardo alle modalità ed ai tempi della denuncia ed ai rimedi esperibili dal committente.