Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini

PONI UN QUESITO ALLA NOSTRA REDAZIONE
Ultimi quesiti
La distinzione tra subcontratti e subappalto
QUESITO: Qual è la distinzione tra contratti similari sotto il 2 per cento o 100.000 euro, con manodopera superiore al 50 per cento, di cui il direttore lavori deve tenere conto per ammettere una impresa in cantiere senza che ciò comporti subappalto non autorizzato penalmente rilevante?
E' possibile riemettere un CRE o certificato di collaudo dopo l'approvazione?
QUESITO Può la stazione appaltante, dopo aver completato il procedimento di verifica dell'opera mediante emissione del certificato di regolare esecuzione approvato dal RUP (sistema indicato nel contratto stipulato tra le parti) disporre, in sostituzione del CRE, la procedura di collaudo ordinario? La normativa che disciplina l'appalto pubblico è il Dlgs n. 50/2016

Ultimi articoli pubblicati
Corte d’Appello di Trento, 7 maggio 2025
Premessa l’individuazione della disciplina applicabile al nolo a freddo, sulle modalità con cui deve essere quantificato il compenso spettante all’appaltatore parzialmente inadempiente ad un contratto d’appalto pubblico a corpo per le opere già realizzate.
Corte d’Appello di Palermo, 10 maggio 2025
[A] Premessa la natura della responsabilità della p.a. committente in ipotesi di ritardata od omessa consegna dei lavori, sull’istituto che in tal caso l’appaltatore è tenuto ad attivare al fine di ottenere lo scioglimento del rapporto o il compenso per i maggiori oneri sostenuti. [B] Sulla (in)sussistenza di differenze tra la disciplina della ritardata od omessa consegna dei lavori e quella della consegna parziale dei lavori in tema di appalto pubblico. [C] Sull’applicabilità agli appalti integrati della disciplina afferente la ritardata od omessa consegna dei lavori.
Tribunale di Nola, 23 aprile 2025
[A] Sulla forma con cui, a pena di nullità, devono essere stipulati e modificati i contratti pubblici, avuto particolare riguardo alla necessità che l’intera vicenda negoziale sia consacrata in un unico documento. [B] Sull’applicabilità alla p.a. delle norme ordinarie in tema di inadempimento e di costituzione in mora nonché del d.lgs. 231/2002 in materia di ritardo nei pagamenti.
Tribunale di Viterbo, 9 maggio 2025
Sulla natura del rapporto che si instaura tra stazione appaltante ed appaltatore in caso di esecuzione anticipata in via d’urgenza di un appalto pubblico nella vigenza del d.lgs. 50/2016 e sugli effetti che essa produce.
Tribunale di Reggio Calabria, 7 maggio 2025
Premesse, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, le caratteristiche del consorzio stabile ed il riparto di responsabilità, anche nei confronti della p.a., tra il consorzio stabile e le singole consorziate esecutrici, sulla (in)sussistenza di responsabilità delle singole consorziate esecutrici per la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico determinato da un provvedimento di interdittiva antimafia emesso nei confronti del consorzio stabile affidatario di lavori pubblici.
Tribunale di Napoli Nord, 6 maggio 2025
Sui limiti entro cui, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, opera il diritto della p.a. appaltante di variare, dopo l’aggiudicazione di un appalto pubblico, le opere appaltate alla luce della giurisprudenza di legittimità e delle pronunce della Corte di Giustizia UE.
Corte d’Appello di Roma, 14 aprile 2025
Sull’(in)applicabilità dell’istituto del pagamento diretto del subappaltatore, nel caso di specie disciplinato dall’art. 118 del d.lgs. 163/2006, ove l’appaltatore sia posto in amministrazione straordinaria, con particolare riguardo all’ipotesi in cui tale pagamento sia stato previsto in un patto successivo alla costituzione del rapporto di subappalto.
Corte d’Appello di Napoli, 1 aprile 2025
[A] Premessa la quadruplice condizione necessaria affinché l’appaltatore di opere pubbliche possa chiedere il compenso per opere extra-contratto non previamente autorizzate dalla p.a. committente, sull’(in)idoneità dell’ordine scritto del direttore dei lavori e della certificazione di ultimazione dei lavori a giustificare il pagamento di opere extracontratto. [B] Sui limiti entro cui, in tema di azione di indebito arricchimento dell’appaltatore nei confronti del committente, va liquidata l’indennità spettante all’appaltatore e sull’onere probatorio posto a carico di quest’ultimo.
Tribunale di Teramo, 22 aprile 2025
[A] Sulla ricostruzione della disciplina susseguitasi nel tempo, ed oggi contenuta nell’art. 3, co. 4 dell’all. II.14 del d.lgs. 36/2023, in tema di recesso dell’appaltatore a seguito di ritardo o mancata consegna dei lavori da parte della p.a., avuto particolare riguardo al rapporto dell’istituto con la risoluzione civilistica ed alla sua ratio. [B] Premessa la disamina della nozione di “consegna dei lavori” contenuta nell’art. 3 dell’all. II.14 del d.lgs. 36/2023, sulla (im)possibilità per l’appaltatore di opere pubbliche di risolvere il contratto in caso di inadempimento della p.a. all’obbligo di consegna dei lavori e sull’istituto che in tal caso l’appaltatore è tenuto ad attivare al fine di sciogliere il rapporto o di ottenere il diritto al compenso per i maggiori oneri sostenuti ed il risarcimento del danno. [C] Sugli elementi idonei a quantificare e provare il mancato utile subito dall’appaltatore di opere pubbliche in conseguenza dello scioglimento del rapporto d’appalto per colpa della p.a.. [D] Sui danni ricompresi nella nozione di “danno curriculare” negli appalti pubblici, con particolare riguardo a quelli afferenti la perdita della possibilità di incrementare il proprio avviamento, e sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore circa l’an ed il quantum del danno curriculare avuto particolare riguardo al criterio equitativo che il giudice è tenuto ad utilizzare ove il quantum non sia specificamente provato dall’appaltatore.
Tribunale di Reggio Calabria, 22 aprile 2025
[A] Sui presupposti necessari, nella vigenza del d.lgs. 163/2006, ai fini del subentro della società cessionaria d’azienda nei contratti di appalto pubblico precedentemente stipulati dalla società cedente. [B] Sul momento in cui i contratti d’appalto pubblici devono ritenersi conclusi.
Tribunale di Brescia, 24 aprile 2025
[A] Sull’idoneità del deposito della relazione conclusiva di un ATP a far decorrere il termine di prescrizione dell’azione di garanzia per i vizi dell’opera appaltata ex art. 1667 c.c. ed il termine previsto per la denuncia dei difetti della costruzione dall’art. 1669 c.c.. [B] Sul momento a partire dal quale, negli appalti pubblici, decorre per la stazione appaltante il termine di decadenza dalla possibilità di far valere difformità e vizi dell’opera. [C] Sull’idoneità della pendenza di un ATP a sospendere i termini di prescrizione dell’azione di garanzia per i vizi di un’opera appaltata.
Tribunale di Tempio Pausania, 28 marzo 2025
[A] Sul parametro, previsto sin dalla l. 2248/1865 e ribadito nelle successive modifiche normative in materia di appalti pubblici tra cui da ultimo nel d.lgs. 36/2023, che può essere utilizzato per la quantificazione del danno da lucro cessante che la stazione appaltante è tenuta a risarcire all’appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a.. [B] Sul soggetto su cui, ove la stazione appaltante chieda la diminuzione del risarcimento del danno da lucro cessante da riconoscersi all’appaltatore a seguito della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a., grava l’onere di provare che l’impresa ha o non ha riutilizzato i mezzi e la manodopera per lo svolgimento di altri analoghi servizi o appalti. [C] Premessa la natura giuridica del danno curriculare negli appalti pubblici, sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che ne richieda il risarcimento.
Corte d’Appello di Milano, 13 aprile 2025
Sull’(in)applicabilità dell’istituto del pagamento diretto del subappaltatore, nel caso di specie disciplinato dall’art. 105, co. 13 del d.lgs. 50/2016, ove l’appaltatore di opere pubbliche sia sottoposto a procedura concorsuale, avuto particolare riguardo alla natura giuridica dell’istituto del pagamento diretto ed alle norme che regolano la crisi d’impresa.
Corte d’Appello di Cagliari, 28 marzo 2025
[A] Sulla differenza, anche nell’ambito degli appalti pubblici, tra danno da perdita di chance e danno avente nesso eziologico diretto con la condotta illegittima. [B] Sull’(in)idoneità della sospensione dei pagamenti della stazione appaltante all’appaltatore, disposta in attesa delle fatture dei pagamenti da quest’ultimo effettuati al subappaltatore, a fondare di per sé la pretesa del subappaltatore al pagamento diretto.
Tribunale di Salerno, 15 aprile 2025
[A] Sui documenti e sulle modalità con cui l’appaltatore di opere pubbliche deve apporre e confermare le riserve, sul requisito di specificità delle riserve, sulle pretese che ne devono essere oggetto e sull’onere dell’appaltatore che agisca in giudizio per ottenerne il pagamento di provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. [B] Sull’applicabilità del d.lgs. 231/2002, in materia di interessi nelle transazioni commerciali, agli appalti pubblici. [C] Sul momento a partire dal quale i crediti iscritti nelle riserve da un appaltatore di opere pubbliche producono interessi.
Tribunale di Napoli Nord, 18 aprile 2025
[A] Sulla distinzione tra concessione pubblica ed appalto pubblico di servizi, avuto riguardo alla normativa nazionale e comunitaria. [B] Sull’(in)applicabilità dell’art. 2558 c.c., in tema di subentro ex lege dell’acquirente di un’azienda nei contratti da essa precedentemente stipulati, ai contratti di concessione pubblica.
Tribunale di Latina, 18 aprile 2025
[A] Sul giudice competente a giudicare, in tema di finanza di progetto, le controversie relative alla fase successiva all’aggiudicazione. [B] Sulla (im)possibilità per il concessionario pubblico di pagare in misura ridotta il canone pattuito con la p.a. in caso di originaria insostenibilità economico-finanziaria della gestione del servizio oggetto di concessione. [C] Sull’onere probatorio posto in capo a chi agisca per indebito arricchimento nei confronti della p.a. e sull’onere probatorio viceversa posto in capo alla p.a. che, a fronte della prestazione ricevuta, intenda evitare il pagamento dell’indennizzo.
Tribunale di Catania, 14 aprile 2025
[A] Sui limiti entro cui operano le clausole sociali che obbligano l’appaltatore subentrante in un rapporto di appalto, sia pubblico che privato, a mantenere i livelli occupazionali del personale precedentemente impiegato e sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore subentrante che per esigenze organizzative intenda diminuire i livelli occupazionali del precedente appalto. [B] Sulla assoggettabilità al ribasso dei costi della manodopera nella vigenza del d.lgs. 36/2023, avuto particolare riguardo all’interpretazione sistematica del co. 14 dell’art. 41 del predetto d.lgs. 36/2023.
Corte d’Appello di Venezia, 4 marzo 2025
Sulla possibilità per la stazione appaltante e l’appaltatore di pattuire una dazione di assegni, di vaglia cambiari o di fideiussione a titolo di caparra confirmatoria nell’ambito degli appalti pubblici.
Corte d’Appello di Roma, 14 marzo 2025
Sul momento in cui il rapporto di appalto pubblico si ritiene concluso e la liquidazione del corrispettivo diviene inoppugnabile da parte della stazione appaltante.
Corte d’Appello di Milano, 4 aprile 2025
[A] Sulla (in)sussistenza in capo alla mandataria capogruppo di A.T.I., nella vigenza del d.lgs. 406/1991, della legittimazione ad agire nei confronti della p.a. committente per i crediti vantati dalla mandante fallita. [B] Sulla legittimazione della mandante di A.T.I., nella vigenza del d.lgs. 406/1991, ad agire direttamente nei confronti della p.a. committente per i crediti nascenti da un appalto pubblico ad essa imputabili in caso di fallimento della mandataria capogruppo. [C] Sull’(in)idoneità di una proposta di accordo bonario, rivolta dalla stazione appaltante all’appaltatore ai sensi dell’art. 240 del d.lgs. 163/2006, a vincolare la p.a.. [D] Sulla quadruplice condizione necessaria affinché l’appaltatore di opere pubbliche possa chiedere il compenso per opere extra-contratto non previamente autorizzate dalla stazione appaltante.