Corte d’Appello di Venezia, 8 aprile 2025
Sull’applicabilità dell’art. 37, co. 5 del d.lgs. 163/2006 in tema di responsabilità solidale delle imprese raggruppate alle società cooptate in A.T.I. ai sensi dell’art. 92, co. 5 del d.p.r. 207/2010.
Corte d’Appello di Trieste, 4 aprile 2025
Sull’(in)applicabilità, sia nella vigenza del d.lgs. 163/2006 che del d.lgs. 50/2016, dell’istituto del pagamento diretto al subappaltatore in caso di fallimento dell’appaltatore, avuto particolare riguardo alla normativa comunitaria di riferimento ed alle differenze tra l’art. 118 del d.lgs. 163/2006 e l’art. 105 del d.lgs. 50/2016.
Tribunale di Messina, 28 maggio 2025
[A] Sulla rilevabilità in giudizio della decadenza dell’appaltatore di opere pubbliche dal diritto di apporre riserve. [B] Sulle differenti discipline che regolano il protrarsi della sospensione dei lavori, ed i diritti in tal caso esercitabili dall’appaltatore, nelle diverse ipotesi in cui la sospensione dipenda da fatto imputabile alla stazione appaltante o si sia protratta legittimamente. [C] Sulla nozione di “ragioni di pubblico interesse” che legittimano l’ordine di sospensione di lavori pubblici.
Tribunale di Napoli Nord, 20 maggio 2025
Premesse le modalità con cui deve essere effettuato l’affidamento diretto di lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 40.000,00 euro nella vigenza del d.lgs. 50/2016 ed alla luce delle Linee Guida ANAC, sull’idoneità dei provvedimenti amministrativi - nel caso di specie una determina di un ente locale - a costituire accettazione scritta di una proposta ricevuta da un privato ai fini del regolare perfezionamento di un contratto d’appalto pubblico.
Tribunale di Catania, 19 maggio 2025
Sull’applicabilità delle norme dell’arbitrato irrituale al Collegio Consultivo Tecnico regolato dal d.lgs. 36/2023, con particolare riguardo alla disciplina della ricusazione dei suoi componenti.
Tribunale di Bologna, 21 maggio 2025
Sulla disciplina relativa alla liquidazione ed ai parametri di determinazione dei compensi dei componenti del Collegio Consultivo Tecnico nella vigenza del d.m. n. 12/2022 ed alla luce delle Linee Guida del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, avuto particolare riguardo al limite massimo dei compensi, alla nozione di “valore dell’appalto” a cui parametrare i compensi ed alla ripartizione delle spese tra stazione appaltante ed appaltatore.
Corte d’Appello di Roma, 29 aprile 2025
Sul diritto dell’impresa appaltatrice di opere pubbliche, in ipotesi di superamento del termine di legge per la conclusione del collaudo, alla restituzione della cauzione prestata, al pagamento immediato della ritenuta operata a garanzia ed all’estinzione di eventuali fideiussioni con particolare riguardo al caso in cui siano presenti vizi nell’opera realizzata.
Corte d’Appello di Campobasso, 22 aprile 2025
[A] Sul riparto di giurisdizione tra g.o. e g.a. in tema di debenza di sovvenzioni regionali alle imprese esercenti il pubblico servizio di trasporto in regime di concessione, con particolare riguardo alla domanda - fondata sulla normativa comunitaria - di adeguamento dei contributi pubblici al criterio dei costi effettivamente sostenuti. [B] Sui casi in cui è configurabile un accordo sostitutivo di provvedimento amministrativo tra p.a. e privato. [C] Sul riparto di giurisdizione tra g.o. e g.a. in tema di clausola di revisione del prezzo negli appalti pubblici. [D] Sulla destinazione che, in tema di trasporto pubblico locale, devono avere le somme contenute nel fondo nazionale costituito dalle accise sul petrolio ed attribuito in via esclusiva alle Regioni. [E] Sulla (im)possibilità di ricavare dall’art. 16 bis del d.l. 95/2012 un’automatica sostituzione o soppressione di clausole contrattuali relative a contratti pubblici stipulati dalle Regioni con imprese operanti nel settore del trasporto pubblico locale. [F] Sui limiti entro cui opera il codice degli appalti pubblici, nella vigenza del d.lgs. 163/2006, nell’ambito del trasporto pubblico locale, avuto particolare riguardo ai casi in cui si applicano le disposizioni previste dal reg. 2007/1370/CE ed a quelli in cui si applicano le disposizioni di cui alle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE alla luce della distinzione tra concessione di servizi ed appalto pubblico. [G] Sulla natura dei contratti pubblici stipulati tra Regioni ed imprese per il servizio di trasporto pubblico locale disciplinati dal d.lgs. 422/1997: concessione di pubblici servizi o appalto di servizi?
Tribunale di Reggio Calabria, 14 maggio 2025
Premessa la funzione e la natura giuridica del DURC, sulle norme che lo regolano avuto particolare riguardo alle modalità di verifica, rilascio, diniego e regolarizzazione del medesimo.
Tribunale di Pisa, 16 maggio 2025
[A] Sulla suscettibilità al ribasso dei costi della manodopera nella vigenza del d.lgs. 50/2016 e del d.lgs. 36/2023, avuto riguardo alle differenze tra le due discipline ed al dibattito giurisprudenziale concernente il nuovo art. 41, co. 14 del d.lgs. 36/2023. [B] Sull’(in)idoneità del costo orario medio di lavoro risultante dalle tabelle ministeriali a vincolare la stazione appaltante e gli operatori economici.
Tribunale di Milano, 15 maggio 2025
[A] Sul momento in cui deve essere apposta la riserva attinente a fatti produttivi di danno continuativo, con particolare riguardo ai fatti la cui onerosità sia percepibile prima dell’esecuzione dei lavori. [B] Premesso il principio a mente del quale l’appaltatore di opere pubbliche non può richiedere compensi o indennizzi per l’esecuzione di varianti non previste dal contratto, anche ove il direttore dei lavori ne abbia disposto l’esecuzione, sui casi e nei limiti in cui è possibile derogarvi.
Tribunale di Catanzaro, 3 maggio 2025
Sul soggetto a cui spetta la rappresentanza esclusiva, anche processuale, di un A.T.I. per tutte le operazioni e gli atti di qualsivoglia natura afferenti ad un appalto pubblico ad essa aggiudicato.
Corte d’Appello di Trento, 7 maggio 2025
Premessa l’individuazione della disciplina applicabile al nolo a freddo, sulle modalità con cui deve essere quantificato il compenso spettante all’appaltatore parzialmente inadempiente ad un contratto d’appalto pubblico a corpo per le opere già realizzate.
Corte d’Appello di Palermo, 10 maggio 2025
[A] Premessa la natura della responsabilità della p.a. committente in ipotesi di ritardata od omessa consegna dei lavori, sull’istituto che in tal caso l’appaltatore è tenuto ad attivare al fine di ottenere lo scioglimento del rapporto o il compenso per i maggiori oneri sostenuti. [B] Sulla (in)sussistenza di differenze tra la disciplina della ritardata od omessa consegna dei lavori e quella della consegna parziale dei lavori in tema di appalto pubblico. [C] Sull’applicabilità agli appalti integrati della disciplina afferente la ritardata od omessa consegna dei lavori.
Tribunale di Nola, 23 aprile 2025
[A] Sulla forma con cui, a pena di nullità, devono essere stipulati e modificati i contratti pubblici, avuto particolare riguardo alla necessità che l’intera vicenda negoziale sia consacrata in un unico documento. [B] Sull’applicabilità alla p.a. delle norme ordinarie in tema di inadempimento e di costituzione in mora nonché del d.lgs. 231/2002 in materia di ritardo nei pagamenti.
Tribunale di Viterbo, 9 maggio 2025
Sulla natura del rapporto che si instaura tra stazione appaltante ed appaltatore in caso di esecuzione anticipata in via d’urgenza di un appalto pubblico nella vigenza del d.lgs. 50/2016 e sugli effetti che essa produce.
Tribunale di Reggio Calabria, 7 maggio 2025
Premesse, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, le caratteristiche del consorzio stabile ed il riparto di responsabilità, anche nei confronti della p.a., tra il consorzio stabile e le singole consorziate esecutrici, sulla (in)sussistenza di responsabilità delle singole consorziate esecutrici per la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico determinato da un provvedimento di interdittiva antimafia emesso nei confronti del consorzio stabile affidatario di lavori pubblici.
Tribunale di Napoli Nord, 6 maggio 2025
Sui limiti entro cui, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, opera il diritto della p.a. appaltante di variare, dopo l’aggiudicazione di un appalto pubblico, le opere appaltate alla luce della giurisprudenza di legittimità e delle pronunce della Corte di Giustizia UE.
Corte d’Appello di Roma, 14 aprile 2025
Sull’(in)applicabilità dell’istituto del pagamento diretto del subappaltatore, nel caso di specie disciplinato dall’art. 118 del d.lgs. 163/2006, ove l’appaltatore sia posto in amministrazione straordinaria, con particolare riguardo all’ipotesi in cui tale pagamento sia stato previsto in un patto successivo alla costituzione del rapporto di subappalto.
Corte d’Appello di Napoli, 1 aprile 2025
[A] Premessa la quadruplice condizione necessaria affinché l’appaltatore di opere pubbliche possa chiedere il compenso per opere extra-contratto non previamente autorizzate dalla p.a. committente, sull’(in)idoneità dell’ordine scritto del direttore dei lavori e della certificazione di ultimazione dei lavori a giustificare il pagamento di opere extracontratto. [B] Sui limiti entro cui, in tema di azione di indebito arricchimento dell’appaltatore nei confronti del committente, va liquidata l’indennità spettante all’appaltatore e sull’onere probatorio posto a carico di quest’ultimo.
Tribunale di Teramo, 22 aprile 2025
[A] Sulla ricostruzione della disciplina susseguitasi nel tempo, ed oggi contenuta nell’art. 3, co. 4 dell’all. II.14 del d.lgs. 36/2023, in tema di recesso dell’appaltatore a seguito di ritardo o mancata consegna dei lavori da parte della p.a., avuto particolare riguardo al rapporto dell’istituto con la risoluzione civilistica ed alla sua ratio. [B] Premessa la disamina della nozione di “consegna dei lavori” contenuta nell’art. 3 dell’all. II.14 del d.lgs. 36/2023, sulla (im)possibilità per l’appaltatore di opere pubbliche di risolvere il contratto in caso di inadempimento della p.a. all’obbligo di consegna dei lavori e sull’istituto che in tal caso l’appaltatore è tenuto ad attivare al fine di sciogliere il rapporto o di ottenere il diritto al compenso per i maggiori oneri sostenuti ed il risarcimento del danno. [C] Sugli elementi idonei a quantificare e provare il mancato utile subito dall’appaltatore di opere pubbliche in conseguenza dello scioglimento del rapporto d’appalto per colpa della p.a.. [D] Sui danni ricompresi nella nozione di “danno curriculare” negli appalti pubblici, con particolare riguardo a quelli afferenti la perdita della possibilità di incrementare il proprio avviamento, e sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore circa l’an ed il quantum del danno curriculare avuto particolare riguardo al criterio equitativo che il giudice è tenuto ad utilizzare ove il quantum non sia specificamente provato dall’appaltatore.
Tribunale di Reggio Calabria, 22 aprile 2025
[A] Sui presupposti necessari, nella vigenza del d.lgs. 163/2006, ai fini del subentro della società cessionaria d’azienda nei contratti di appalto pubblico precedentemente stipulati dalla società cedente. [B] Sul momento in cui i contratti d’appalto pubblici devono ritenersi conclusi.
Tribunale di Brescia, 24 aprile 2025
[A] Sull’idoneità del deposito della relazione conclusiva di un ATP a far decorrere il termine di prescrizione dell’azione di garanzia per i vizi dell’opera appaltata ex art. 1667 c.c. ed il termine previsto per la denuncia dei difetti della costruzione dall’art. 1669 c.c.. [B] Sul momento a partire dal quale, negli appalti pubblici, decorre per la stazione appaltante il termine di decadenza dalla possibilità di far valere difformità e vizi dell’opera. [C] Sull’idoneità della pendenza di un ATP a sospendere i termini di prescrizione dell’azione di garanzia per i vizi di un’opera appaltata.
Tribunale di Tempio Pausania, 28 marzo 2025
[A] Sul parametro, previsto sin dalla l. 2248/1865 e ribadito nelle successive modifiche normative in materia di appalti pubblici tra cui da ultimo nel d.lgs. 36/2023, che può essere utilizzato per la quantificazione del danno da lucro cessante che la stazione appaltante è tenuta a risarcire all’appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a.. [B] Sul soggetto su cui, ove la stazione appaltante chieda la diminuzione del risarcimento del danno da lucro cessante da riconoscersi all’appaltatore a seguito della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a., grava l’onere di provare che l’impresa ha o non ha riutilizzato i mezzi e la manodopera per lo svolgimento di altri analoghi servizi o appalti. [C] Premessa la natura giuridica del danno curriculare negli appalti pubblici, sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che ne richieda il risarcimento.