Corte d’Appello di Caltanissetta, 12 febbraio 2025
[A] Sull’applicabilità della disciplina degli interessi moratori contenuta nel d.lgs. 231/2002 agli appalti pubblici. [B] Premessa la responsabilità della stazione appaltante per il ritardo nel pagamento del corrispettivo all’appaltatore che sia stato cagionato dal ritardo nell’erogazione di un finanziamento da parte di un altro ente, sulle modalità con cui il committente pubblico può andare esente da responsabilità mediante la stipula un’apposita convenzione. [C] Premessa la responsabilità del concessionario, a cui sia stata affidata l’esecuzione di un’opera pubblica, per il ritardo nel pagamento del corrispettivo all’appaltatore che sia stato cagionato dal ritardo o dall’omessa erogazione di un finanziamento da parte dell’ente concedente e la (im)possibilità per l’appaltatore di rivalersi su quest’ultimo, sull’atto accessorio alla concessione che il concessionario deve sottoscrivere con l’ente pubblico concedente al fine di andare esente da responsabilità.
Tribunale di Pescara, 2 marzo 2025
[A] Premesso l’obbligo della stazione appaltante di porre alla base dell’appalto pubblico un progetto immediatamente esecutivo, sull’idoneità dell’inadempimento a tale obbligo ed a quello di redigere una tempestiva variante che regolarizzi le eventuali carenze progettuali a consentire all’impresa appaltatrice di risolvere il contratto per grave inadempimento. [B] Sulla legittimità o meno della sospensione dei lavori disposta dalla stazione appaltante per la necessità di redigere una perizia di variante causata dalla negligenza od imperizia della medesima nella redazione del progetto. [C] Sull’idoneità o meno della dichiarazione dell’appaltatore di presa visione e di esecutività del progetto a sollevare la stazione appaltante dalla responsabilità derivantegli dalla mancata predisposizione di una perizia di variante necessaria al completamento delle opere pubbliche appaltate. [D] Sull’(in)applicabilità dell’istituto delle riserve in caso di risoluzione di appalto pubblico. [E] Premessa, nella vigenza del d.p.r. 207/2010, la disciplina relativa all’individuazione, quantificazione e prova dei danni cagionati all’appaltatore dall’illegittima sospensione di lavori pubblici, sulla natura presuntiva ed automatica del risarcimento in tal caso dovuto all’appaltatore a titolo di spese generali ed utili non conseguiti. [F] Sull’(in)idoneità del mandato di pagamento di un ente pubblico, nel caso di specie emesso in relazione ad un appalto di opere pubbliche, a dimostrare l’effettivo accredito dell’importo al creditore e sul documento che è invece idoneo a dimostrarlo. [G] Sul rapporto tra azione di responsabilità per danno erariale ed azione di responsabilità civile e sulle possibili interferenze tra i due giudizi. [H] Sulla responsabilità del direttore dei lavori per i vizi o difformità dell’opera appaltata e per l’erroneità od inadeguatezza del progetto affidatogli, con particolare riguardo al settore degli appalti pubblici nella vigenza del d.lgs. 163/2006. [I] Sulla forma, sui contenuti necessari e sulle modalità con cui deve essere stipulato il contratto d’opera professionale di cui sia parte la p.a. e sulla (im)possibilità di sanare il contratto privo dei predetti elementi, anche ove l’organo rappresentativo abbia emesso una delibera a contrarre accettata dal professionista.
Tribunale di Milano, 25 febbraio 2025
[A] Sulla (im)possibilità, in un rapporto di concessione pubblica retto dal d.lgs. 163/2006 ed alla luce della normativa emergenziale di cui alla l. 77/2020, di ricavare l’obbligatorietà della revisione del piano di equilibrio economico-finanziario della concessione a seguito delle chiusure delle attività imposte dalla normativa emergenziale da covid-19. [B] Sulla (im)possibilità per il concessionario di pubblico servizio di sospendere i pagamenti del canone all’ente concedente in caso di provvedimenti emergenziali limitativi della libertà di iniziativa economica, nel caso di specie emessi a seguito della pandemia da covid-19.
Tribunale di Brindisi, 18 febbraio 2025
Sui soggetti che, nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e del d.p.r. 207/2010 ed alla luce dell’interpretazione della nozione di “soggetti affidatari” contenuta nell’art. 37 del citato d.lgs., sono legittimati a stipulare contratti di subappalto nell’ambito di un appalto pubblico, con particolare riguardo alle singole consorziate esecutrici appartenenti ad un consorzio stabile.
Criteri di selezione e soccorso istruttorio
[A] Sulla (in)validità, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, della clausola di un bando di gara e del successivo contratto d’appalto che ponga a carico dell’aggiudicatario i servizi di committenza ausiliaria e sulla validità della clausola che ponga a carico dell’aggiudicatario le spese relative alla pubblicità in G.U.R.I. e sui quotidiani. [B] Sulla (im)possibilità per la stazione appaltante, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, di eccepire la decadenza dell’appaltatore di opere pubbliche dalla facoltà di far valere l’illegittimità di una clausola di gara non impugnata tempestivamente e contenente cause di esclusione diverse da quelle tassativamente consentite - nel caso di specie per l’omesso rimborso delle spese dei servizi di committenza ausiliaria - e sui termini entro cui l’appaltatore è tenuto ad impugnare i successivi provvedimenti applicativi della medesima clausola