Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini
D.P.R. 207.2010. Art. 153 (Giorno e termine per la consegna). Art. 129 554.99
Tribunale di Latina, 5 dicembre 2023
Sulla (im)possibilità per l’appaltatore che, nell’ipotesi di mancata o tardiva consegna dei lavori da parte della p.a, non abbia esercitato la facoltà di recesso ai sensi del d.p.r. 1063/1962, di risolvere il contratto d’appalto pubblico ai sensi degli artt. 1453 c.c. e 1454 c.c. e di avanzare qualunque pretesa risarcitoria.
Tribunale di Ascoli Piceno, 21 novembre 2023
[A] Sulla ratio della clausola di un contratto d’appalto pubblico che prevede la limitazione dell’indennizzo dovuto dalla stazione appaltante all’appaltatore in caso di recesso legittimo per ritardo nella consegna dei lavori. [B] Sulla quantificazione degli indennizzi da riconoscere all’appaltatore, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, ove egli eserciti legittimamente il recesso per ritardo nella consegna dei lavori da parte della stazione appaltante in materia di appalto pubblico. [C] Sulla necessità che le clausole limitative dell’indennizzo dovuto dalla stazione appaltante all’appaltatore in caso di recesso legittimo per ritardo nella consegna dei lavori siano specificamente approvate ex art. 1341 c.c., con particolare riguardo al caso in cui il contratto d’appalto pubblico sia stato stipulato per atto pubblico con sottoscrizione digitale. [D] Sulla possibilità di qualificare come violazione del dovere di buona fede la condotta della parte che, in sede di stipulazione di contratto d’appalto, ometta di rivelare all’altra circostanze rilevanti di cui è a conoscenza. [E] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di richiedere la liquidazione in via equitativa del danno patito per il ritardo nella consegna dei lavori da parte della p.a. committente e per il mancato svincolo delle polizze in materia di appalti pubblici.
Tribunale di Sassari, 12 luglio 2023
[A] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore con riferimento alle pretese economiche esplicate nelle riserve regolarmente apposte. [B] Sull’(in)ammissibilità della domanda di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico o di risarcimento relativa ad una riserva apposta per tardiva consegna dei lavori ove l’appaltatore non abbia preventivamente esercitato il diritto di recesso nella vigenza dell’art. 153 del d.p.r. 207/2010.
Corte d’Appello di Roma, 18 luglio 2023
Sulle facoltà che, nella vigenza dell’art. 10 del d.p.r. 1063/1962, vengono attribuite all’appaltatore in caso di mancata o tardiva consegna dei lavori da parte della p.a. appaltante.
Corte d’Appello di Messina, 21 marzo 2023
[A] Sui presupposti necessari ai fini del riconoscimento dell’indennizzo per i maggiori oneri sostenuti dall’Appaltatore in caso di ritardo nella consegna dei lavori da parte della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [B] Sulle ipotesi di inadempimento di un contratto d’Appalto pubblico da parte della P.A. per le quali non si applicano le limitazioni di responsabilità previste negli Appalti soggetti al capitolato generale d’Appalto.
Tribunale di Nuoro, 29 agosto 2022
[A] Sull’onere, posto in capo all’Appaltatore, di iscrizione delle riserve in materia di Appalto pubblico. [B] Sull’inapplicabilità della disciplina generale prevista per l’inadempimento delle obbligazioni, a mente degli artt. 1218 e ss. c.c., ai casi di tardiva consegna dei lavori imputabile all’Amministrazione e di consegna parziale non prevista dal capitolato speciale d’Appalto nella vigenza dell’art. 153, co. 8 e 9 del d.p.r. 207/2010 in materia di Appalto pubblico. [C] Sul termine e sui documenti in cui deve essere apposta la riserva relativa ai maggiori oneri dovuti per la sospensione dei lavori disposta dall’Amministrazione in materia di Appalto pubblico: in particolare, il caso della riserva iscritta nel verbale di ripresa dei lavori e non in quello di sospensione dei medesimi. [D] Sull’individuazione delle pretese per le quali l’Appaltatore non deve iscrivere apposita riserva.
Corte d’Appello di Napoli, 13 maggio 2022
[A] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in tema di inammissibilità dell’appello in materia di appalto pubblico. [B] Sulla disciplina applicabile in caso di ritardo nell’adempimento per fatto dell’Amministrazione Appaltante. [C] Sulla disciplina che regola il caso di parziale consegna dei lavori da parte della Stazione Appaltante, non prevista dal capitolato speciale d’appalto.
Tribunale di Roma, 28 febbraio 2022
[A] Sui presupposti della rimessione in termini ai sensi del co. 2 dell’art. 153 c.p.c. [B] Sulle conseguenze della mancanta predisposizione della perizia di cui al co. 4 dell’art. 147 del d.p.r. 554/1999 entro dieci giorni dall’ordine di esecuzione dei lavori di somma urgenza. [C] Sull’onere dell’Appaltatore di formulare istanza di recesso per il ritardo nella consegna dei lavori e sull’entità del rimborso spettante.
Corte d’Appello di Bari, 7 marzo 2022
[A] Sulle conseguenze della mancata indicazione dei dati fiscali del convenuto e del suo legale nella comparsa di costituzione. [B] Sul diritto al risarcimento del danno subito dall’Appaltatore a causa della ritardata consegna dei lavori da parte della Stazione Appaltante nel caso in cui l’Appaltatore non abbia presentato istanza di recesso dal relativo contratto di Appalto pubblico. [C] Sui termini di iscrizione delle riserve in materia di Appalto pubblico
Corte d’Appello di Milano, 11 giugno 2021
[A] Sull’individuazione della data di consegna dei lavori in caso di non contestualità della sottoscrizione del verbale da parte dell’Appaltatore. [B] Sulla (non) necessità di un ordine di servizio precedente all’avvio dei lavori.
Tribunale di Cosenza, 30 gennaio 2021
[A] Sull’istituto della riserva e sulle richieste dell’appaltatore che devono formare oggetto di specifica e puntuale riserva. [B] Sull’obbligo del Committente di cooperare all’adempimento dell’Appaltatore in materia di Appalto pubblico. [C] Sulla rivalutazione monetaria e sugli interessi dovuti all’Appaltatore in caso di danno conseguente ad inadempimento da parte dell’Amministrazione Appaltante: il ruolo della formulazione delle riserve ai fini della messa in mora.
Corte d’Appello di Milano, 19 luglio 2021
Sulla quantificazione del danno subito dall’Appaltatore in caso di mancata presa in consegna dell’opera nei termini pattuiti nel contratto d’appalto pubblico.
Tribunale di Messina, 2 aprile 2021
[A] Sulla giurisdizione e sui poteri del G.O. in materia di risoluzione unilaterale del contratto d’Appalto pubblico da parte dell’Amministrazione. [B] Sul termine d’iscrizione della riserva nella contabilità in relazione ai fatti produttivi di danno continuativo lamentati dall’appaltatore. [C] Sulle conseguenze del ritardo nella consegna dei lavori all’Appaltatore da parte della Pubblica Amministrazione: in particolare, il ritardo nelle consegne frazionate dei lavori
Corte d’Appello di Roma, 6 novembre 2020
[A] Sul rimedio esperibile dall’Appaltatore in caso di ritardo nella consegna frazionata dei lavori. [B] Sulle conseguenze per l’Amministrazione del mancato rispetto dei termini della consegna frazionata e sulle conseguenze del mancato esperimento dei relativi rimedi da parte dell’Appaltatore. [C] Sull’esperibilità dell’azione per ingiusto arricchimento ex art. 2041 c.c. in materia di contratto d’Appalto
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, 19 giugno 2017
[A] Sula regolarità o meno della costituzione in giudizio del Comune in caso di omesso deposito della delibera di Giunta con cui viene affidato l’incarico professionale. [B] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante in caso di mancata, parziale o ritardata consegna dei lavori all’Appaltatore. [C] Sulla insussistenza per l'appaltatore del diritto di risolvere il rapporto, ai sensi degli articoli 1453 e 1454 c.c., né di avanzare pretese risarcitorie in caso di parziale o ritardata consegna dei lavori da parte della Stazione Appaltante
Corte d’Appello di Ancona, 28 giugno 2017
[A] Sull’onere posto a carico dell’impresa appaltatrice di esercitare il controllo della validità tecnica del progetto fornito dal committente anche mediante il sopralluogo in vista della formulazione delle offerte. [B] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva nel caso di ritardo nella consegna del cantiere da parte della Stazione Appaltante. [C] Sui limiti alla risarcibilità del danno da sorpresa geologica. [D] Sui patti aggiuntivi e le varianti in corso d’opera per l’esecuzione di lavori extracontrattuali e sulla possibilità o meno di iscrivere riserve in merito ai corrispettivi ivi pattuiti. [E] Sui limiti alla possibilità per l’Appaltatore di ottenere il riconoscimento di un maggiore corrispettivo nel caso di appalti a corpo. [F] Sulla applicazione della penale contrattuale e sulla possibilità per l’Appaltatore di dimostrare che l’inadempimento contestato è stato causato da impossibilità della prestazione per causa a lui non imputabile. [G] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di esercitare l'azione di ingiustificato arricchimento per l'eventuale maggior quantità di opere eseguite nel caso di appalti a corpo
Tribunale di Palermo, 11 maggio 2017
[A] Sull’indennizzo risarcibile all’appaltatore in caso di recesso dovuto a ritardata consegna del cantiere secondo quanto previsto dall’art. 153 del d.P.R. n. 207 del 2010. [B] Sulla quantificazione degli importi di cui l’appaltatore può chiedere il pagamento in caso di recesso per ritardata consegna del cantiere dopo la firma del contratto
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 9 febbraio 2017
[A] Sulla valutazione della “non scarsa rilevanza dell’inadempimento” ai fini della pronuncia di risoluzione del contratto per inadempimento ai sensi degli artt. 1453 e 1455 cod. civ.. [B] Sulla possibilità o meno che la mancata/tardiva/parziale consegna dei lavori conferisca all’appaltatore il diritto di risolvere il contratto ai sensi degli artt. 1453 e 1454 cod. civ.. [C] Sull’onere di valutazione posto a carico del Giudicante nel caso di proposizione di reciproche domande di risoluzione del contratto d’appalto per grave inadempimento
Tribunale di Benevento, 18 gennaio 2017
Sui limiti al diritto della Stazione Appaltante di incamerare la cauzione definitiva in caso di inadempimento dell’Appaltatore
Lodo Arbitrale, 29 ottobre 2013
[A] Sul regime delle preclusioni processuali nel procedimento arbitrale. [B] Sui limiti alla responsabilità del danneggiato di cui all'art. 1227 cod. civ.. [C] Sul diritto al risarcimento del pregiudizio subito dall'Impresa in caso di consegna frazionata dei lavori in ragione delle disponibilità finanziarie della Stazione Appaltante. [D] Sul termine di prescrizione degli interessi (legali e moratori) sui ritardati pagamenti da parte della Stazione Appaltante. [E] Sul termine di prescrizione del diritto agli interessi per ritardata emissione dei certificati di pagamento e sulla decorrenza della prescrizione
Cassazione Civile, sez. I, 26 marzo 2012
Sulla possibilità o meno per la stazione appaltante di procedere alla consegna frazionata dei lavori, sui limiti a tale facoltà e sulle responsabilità in caso di violazione dei limiti di legge
Lodo Arbitrale, 25 giugno 2012
[A] Sugli effetti prodotti dall'annullamento in autotutela, ovvero anche in sede giurisdizionale, del provvedimento di aggiudicazione sul conseguente contratto stipulato tra Stazione Appaltante e Impresa. [B] Sulla autonomia della clausola compromissoria rispetto al contratto cui accede e sugli effetti prodotti dalla nullità o inefficacia, originaria o sopravvenuta del negozio stesso. [C] Sulle valutazioni che il Collegio arbitrale deve svolgere al fine di valutare la gravità dell'inadempimento per pronunciarsi sulla reciproca domanda di risoluzione del contratto d'appalto. [D] Sulla possibilità o meno per il Collegio di pronunciare la risoluzione per mutuo consenso ex art. 1372 c.c. qualora tutte le parti di un contratto ne invocano la risoluzione ma non riscontri i requisiti di cui agli artt. 1453 e ss c.c.. [E] Sugli effetti diversi prodotti dallo scioglimento del contratto d'appalto per mutuo dissenso rispetto alla risoluzione per grave inadempimento. [F] Sulle ipotesi in cui un atto stragiudiziale trasmesso alla Stazione Appaltante può essere ritenuto idoneo a costituire valida iscrizione di riserva
Lodo Arbitrale, 19 gennaio 2012
[A] Sulla possibilità o meno che la clausola del contratto che prevede l'onere per le parti di esperire un tentativo di conciliazione prima di avviare l'attività giudiziaria possa costituire condizione di procedibilità dell'azione. [B] Sulla rilevanza o meno delle cause della ritardata consegna dei lavori e sulla applicabilità dell'opzione data all'appaltatore dall'art. 30 del d.P.R. 16 luglio 1962, n. l063 di chiedere lo scioglimento del contratto senza indennità in caso di sospensione dei lavori. [C] Sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria e degli interessi legali sulle somme liquidate dal Collegio a titolo di risarcimento del danno conseguente ad anomalo andamento dei lavori per cause riconducibili alla Stazione Appaltante. [D] Sulle "le ragioni di pubblico interesse o necessità" che, ai sensi dell'art. 30, comma secondo, D.P.R. n. l063 del 1962, legittimano l'ordine di sospensione dei lavori. [E] Sulla possibilità o meno che i rinvenimenti di reperti archeologici in corso di lavori costituiscano esimente idonea ad escludere la responsabilità della Stazione Appaltante per la sospensione dei lavori
Lodo Arbitrale, 2 ottobre 2012
[A] Sulla normativa legislativa applicabile ad un contratto stipulato nel 1998 oggetto di contestazione negli anni seguenti e sulla successione delle leggi nel tempo. [B] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante in caso di mancata, o ritardata, consegna dei lavori. [C] Sulla natura contrattuale o meno della responsabilità della Stazione Appaltante derivante dalla violazione dei principi di correttezza, buona fede e dell'obbligo di cooperazione. [D] Sui danni risarcibili in caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante: Spese generali e loro quantificazione. [E] Segue: interessi per ritardato conseguimento dell'utile. [F] Segue: maggiori oneri derivanti dal protratto vincolo delle polizze fideiussorie. [G] Sulla spettanza o meno di rivalutazione monetaria e interessi sulle somme liquidate a titolo risarcitorio in ragione dell'anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sulle modalità di calcolo. [H] Sul ricorso al criterio equitativo del mese baricentrico per la determinazione della data da cui far decorrere la rivalutazione monetaria per il danno continuativo subito dall'appaltatore. [I] Sulla spettanza o meno degli interessi anatocistici nel caso di anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante. [L] Sulla fondatezza o meno della richiesta di ulteriori interessi ex art. 1283 cod. civ. sulle somme liquidate dal Collegio a titolo di corrispettivo
Lodo Arbitrale, 5 agosto 2011
[A] Sulla responsabilità o meno della Stazione Appaltante nel caso in cui l'area di cantiere sia legittimamente occupata da ambulanti in virtù di legittima licenza. [B] Sulla rilevanza o meno della effettiva consegna dei lavori nel caso l'Impresa non abbia avuto la materiale disponibilità delle aree di cantiere. [C] Sulla necessità o meno di iscrivere tempestiva riserva al momento della consegna dei lavori nel caso emerga la presenza di sottoservizi che impediscono l'esecuzione dei lavori. [D] Sulla spettanza o meno degli interessi legali e della rivalutazione monetaria sulla somma liquidata a titolo di mancato guadagno a seguito di illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 28 luglio 2011
[A] Sulla entrata in vigore del Codice dei Contratti, sulla applicabilità ai contratti in corso di disposizioni abrogate e sulla nozione di indifferibilità delle questioni rimesse al Collegio ex art. 33, comma 2, del d.m. 145/2000 nel caso di arbitrato in corso d'opera. [B] Sulla possibilità o meno che la comunicazione di manifesta infondatezza delle riserve resa dal RUP, anziché dalla Stazione Appaltante, sia idonea a far decorrere per l'Impresa il termine decadenziale di sessanta giorni per proporre giudizio ai sensi dell'art. 149, c. 3, del d.P.R. n. 554/1999. [C] Sui possibili effetti della mancata o ritardata consegna dei lavori per colpa della Stazione Appaltante, in base a quanto disposto dall'art. 9 del d.m. 145/2000 e 129 del d.P.R. 554/99. [D] Sulla applicabilità o meno dell'art. 9 del d.m 145/2000 anche all'ipotesi di consegna parziale dei lavori da parte della Stazione Appaltante. [E] Sulla spettanza o meno dei danni subiti dall'Impresa per l'anomalo andamento dei lavori nell'ipotesi in cui abbia accettato una incompleta consegna dei lavori senza invocare il recesso dal contratto. [F] Sull'onere di tempestiva iscrizione delle riserve nel caso di impedimenti di carattere continuativo. [G] Sulle differenze tra sospensione e anomalo andamento dei lavori in merito ai danni che l'Impresa può far valere nel giudizio arbitrale, in particolare per spese generali. [H] Sulla risarcibilità o meno del danno derivante all'Impresa dalla ritardata percezione dell'utile nel caso di anomalo andamento dei lavori e sulla distinzione o meno dal danno da mancato utile. [I] Sui criteri di quantificazione per determinare il quantum del danno derivante dalla ritardata percezione dell'utile in caso di anomalo andamento dei lavori. [L] Sulle modalità di calcolo e sulla prova necessaria ad ottenere il risarcimento del maggior onere della manodopera in caso di anomalo andamento dei lavori. [M] Sulla risarcibilità e sul calcolo del danno derivante all'Impresa dal maggior utilizzo di macchinari dovuto all'anomalo andamento dei lavori. [N] Sulla risarcibilità e sul calcolo del danno per la protrazione del tempo di mantenimento delle polizze a garanzia in caso di anomalo andamento dei lavori. [O] Sulla risarcibilità o meno del danno lamentato dall'impresa per perdita di chance in ragione del prolungato vincolo contrattuale a seguito dell'anomalo andamento dei lavori. [P] Sulla risarcibilità o meno del danno derivante dagli incrementi di costo dei materiali da costruzione quale risarcimento per il danno conseguente al prolungamento dei tempi esecutivi. [Q] Sulla risarcibilità o meno dei maggiori oneri della sicurezza in conseguenza del prolungamento dei tempi esecutivi. [R] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulla somma liquidata a titolo di risarcimento danni derivante dall'anomalo andamento dei lavori e sulle modalità di calcolo
Lodo Arbitrale, 28 luglio 2011
[A] Sulla entrata in vigore del Codice dei Contratti, sulla applicabilità ai contratti in corso di disposizioni abrogate e sulla nozione di indifferibilità delle questioni rimesse al Collegio ex art. 33, comma 2, del d.m. 145/2000 nel caso di arbitrato in corso d'opera. [B] Sulla possibilità o meno che la comunicazione di manifesta infondatezza delle riserve resa dal RUP, anziché dalla Stazione Appaltante, sia idonea a far decorrere per l'Impresa il termine decadenziale di sessanta giorni per proporre giudizio ai sensi dell'art. 149, c. 3, del d.P.R. n. 554/1999. [C] Sui possibili effetti della mancata o ritardata consegna dei lavori per colpa della Stazione Appaltante, in base a quanto disposto dall'art. 9 del d.m. 145/2000 e 129 del d.P.R. 554/99. [D] Sulla applicabilità o meno dell'art. 9 del d.m 145/2000 anche all'ipotesi di consegna parziale dei lavori da parte della Stazione Appaltante. [E] Sulla spettanza o meno dei danni subiti dall'Impresa per l'anomalo andamento dei lavori nell'ipotesi in cui abbia accettato una incompleta consegna dei lavori senza invocare il recesso dal contratto. [F] Sull'onere di tempestiva iscrizione delle riserve nel caso di impedimenti di carettere continuativo. [G] Sulle differenze tra sospensione e anomalo andamento dei lavori in merito ai danni che l'Impresa può far valere nel giudizio arbitrale, in particolare per spese generali. [H] Sulla risarcibilità o meno del danno derivante all'Impresa dalla ritardata percezione dell'utile nel caso di anomalo andamento dei lavori e sulla distinzione o meno dal danno da mancato utile. [I] Sui criteri di quantificazione per determinare il quantum del danno derivante dalla ritardata percezione dell'utile in caso di anomalo andamento dei lavori. [L] Sulle modalità di calcolo e sulla prova necessaria ad ottenere il risarcimento del maggior onere della manodopera in caso di anomalo andamento dei lavori. [M] Sulla risarcibilità e sul calcolo del danno derivante all'Impresa dal maggior utilizzo di macchinari dovuto all'anomalo andamento dei lavori. [N] Sulla risarcibilità e sul calcolo del danno per la protrazione del tempo di mantenimento delle polizze a garanzia in caso di anomalo andamento dei lavori. [O] Sulla risarcibilità o meno del danno lamentato dall'impresa per perdita di chance in ragione del prolungato vincolo contrattuale a seguito dell'anomalo andamento dei lavori. [P] Sulla risarcibilità o meno del danno derivante dagli incrementi di costo dei materiali da costruzione quale risarcimento per il danno conseguente al prolungamento dei tempi esecutivi. [Q] Sulla risarcibilità o meno dei maggiori oneri della sicurezza in conseguenza del prolungamento dei tempi esecutivi. [R] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulla somma liquidata a titolo di risarcimento danni derivante dall'anomalo andamento dei lavori e sulle modalità di calcolo
Lodo Arbitrale, 13 ottobre 2010
[A] Sulla proponibilità o meno di due distinte domande di arbitrato, relative allo stesso rapporto, l’una per la decisione sulle riserve inerenti la costruzione, l’altra sulle riserve inerenti la gestione, e sull’eventuale contrasto con il generale principio di buona fede. [B] Sui limiti alla possibilità di frazionare l’azione giurisdizionale, alla luce dei canoni di correttezza e buona fede evidenziati dalle Sezioni Unite della Suprema Corte con la sentenza n. 23726 del 15.11.2007. [C] Sulla validità ed efficacia del contratto d’appalto sottoscritto per la Stazione Appaltante da un organo non munito della rappresentanza e sulla possibilità o meno di successiva ratifica implicita da parte dell’organo munito della legale rappresentanza. [D] Sulla distinzione tra consegna frazionata a consegna mancata in relazione alla applicabilità o meno della decadenza dalla pretesa relativa al prolungamento dei lavori per l'omesso esercizio della facoltà di recesso di cui agli artt. 129 o 133 del regolamento di cui al D.P.R. n.554/1999. [E] Sulla possbilità o meno che il giudizio arbitrale abbia luogo in corso d’opera. [F] Sulla risarcibilità o meno dell'incremento del prezzo dei materiali ferrosi dovuto all’illegittimo allungamento dei lavori e sulla procedibilità o meno di tale domanda in sede arbitrale. [G] Sull’entità della penale massima che la Stazione Appaltante può applicare all’Impresa in caso di ritardo nei lavori imputabile a quest’ultima e sulla possibilità o meno per il Collegio arbitrale di ridurne d’ufficio l’ammontare
Lodo Arbitrale, 9 novembre 2010
[A] Sulla possibilità o meno che il Consulente Tecnico nominato in sede di giudizio arbitrale possa esaminare documenti non ritualmente acquisiti al procedimento, ovvero acquisire informazioni da soggetti terzi. [B] Sui limiti e le condizioni entro le quali l’appaltatore può richiedere il risarcimento del danno nel caso di consegna tardiva dei lavori da parte dell’Amministrazione committente. [C] Sulla esistenza o meno di un onere di formulazione della riserva in capo all'appaltatore e sul rapporto con la regolare tenuta di un registro di contabilità, alla luce di quanto disposto dal R.D. n. 350 del 1985. [D] Sull’efficacia o meno della riserva apposta su un registro di contabilità non regolarmente tenuto in caso di puntuale controdeduzione da parte della Direzione dei lavori. [E] Sulla possibilità o meno che la sottoscrizione di un atto aggiuntivo in corso di esecuzione dell’appalto possa qualificare rinuncia alla riserva precedentemente formulata. [F] Sui titoli di danno in relazione ai quali operare il risarcimento per la maggiore durata dell’appalto imputabile all’Amministrazione appaltante e sull’onere della prova. [G] Sulla risarcibilità o meno delle spese generali per la maggiore durata dell’appalto imputabile all’Amministrazione appaltante e sulla percentuale eventualmente risarcibile. [H] Sulle modalità di calcolo della rivalutazione monetaria delle somme dovute all’appaltatore a titolo risarcitorio, per il calcolo degli interessi legali. [I] Sulla decorrenza degli interessi legali sulle somme dovute dall’Amministrazione all’appaltatore a titolo di risarcimento del danno derivante da inadempimento contrattuale. [L] Sul contenuto necessario delle riserve avanzate dall’appaltatore per maggiori compensi, indennizzi e risarcimenti affinché le stesse possano essere ritenute ammissibili in sede di giudizio arbitrale. [M] Sulla necessità o meno di dimostrare il vantaggio avuto dall’Amministrazione appaltante per fondare una azione di ingiustificato arricchimento ex art. 2041 cod. civ. [N] Sulla natura sussidiaria dell’azione di ingiustificato arricchimento e sulla necessità o meno di dimostrare nel concreto l’esperibilità di altra azione tipica
Lodo Arbitrale, 25 gennaio 2010
[A] Sulla consegna dei lavori alla ditta appaltatrice dopo 10 mesi dalla stipula del contratto, anziché dopo 45 giorni. [B] La redazione del progetto strutturale deve essere approntato dalla committente amministrazione preliminarmente alla scelta della ditta appaltatrice. [C] Sul committente inadempiente all’obbligazione di corrispondere i singoli acconti sulla scorta degli stati di avanzamento così come certificati dalla stessa direzione lavori. [D] Risoluto un contratto di appalto, il committente inadempiente, nell’impossibilità di restituire l’opus eseguito dall’appaltatore adempiente, è obbligato, per l’esigenza di reintegrare la situazione patrimoniale di quest’ultimo
T.A.R. Toscana, Sezione II, 30 settembre 2009
La possibilità di reintegrare l'appaltatore delle spese sostenute dopo la consegna anticipata del cantiere, ove il contratto non si sia perfezionato tra le parti, trova eccezione per il caso in cui il contratto di appalto non sia stato stipulato in conseguenza dell'annullamento in sede giurisdizionale dell'aggiudicazione
Lodo Arbitrale, 15 maggio 2008 n. 59
Sull’istituto della consegna anticipata dei lavori ai sensi dell’art. 129 del D.P.R. 554 del 1999, sulle condizioni che devono sussistere per farne ricorso e sul risarcimento che spetta all’impresa in difetto dei presupposti di legge