[A] Sulla legittimazione processuale attiva della Mandataria di ATI a richiedere le somme dovute per conto delle Mandanti a seguito dell’estinzione del rapporto di mandato. [B] Sull’importo rilevante ai fini del calcolo della soglia massima delle riserve prevista dall’art. 240bis, co. 1 d.lgs. 163/2006 e sulla decorrenza dell’abrogazione disposta dagli artt. 216 e 217 del d.lgs. n. 50/2016. [C] Sulla procedibilità dell’azione promossa dall’ATI in caso di mancata costituzione della Commissione di accordo bonario senza che il RUP abbia formulato la relativa proposta di accordo ai sensi dell’art. 240 d.lgs 163/2006. [D] Sulla facoltà per l’Appaltatore di modificare ed integrare l’importo iscritto a riserva in sede di domanda giudiziale e nel corso del giudizio per danni causati dalla prosecuzione degli stessi fatti illeciti. [E] Sull’interpretazione del concetto, espresso in materia di appalti pubblici dall’art. 191, co. 2 D.P.R. 207/2010, di “atto dell’appalto idoneo” a ricevere correttamente l’iscrizione di una riserva e sulla possibilità che la corrispondenza possa essere ritenuta idonea a tale fine. [F] Sulla (non) responsabilità in capo al Committente per l’omissione o il ritardo del collaudo causati da condotta ascrivibile all’Appaltatore e sull’onere della prova. [G] Sulla sussistenza o meno di un obbligo per la Stazione Appaltante di sollecitare l’Appaltatore alla consegna dei documenti necessari all’esecuzione del collaudo. [H] Sull’imputazione dell’obbligo di custodia e di manutenzione dell’opera ultimata in caso di ritardo nell’emissione del certificato di collaudo. [I] Sulla tipologia e sulla quantificazione dei danni risarcibili all’Appaltatore in ragione del ritardo, da parte dell’Amministrazione Committente, nell’emissione del Certificato di Collaudo. [L] Sulla competenza giurisdizionale del giudice ordinario in materia di responsabilità del Direttore dei Lavori di opera pubblica.