[A] Sulla distinzione tra arbitrato rituale ed irrituale. [B] Sull’interpretazione della volontà delle parti in caso di clausola compromissoria che renda dubbia la natura rituale od irrituale dell’arbitrato. [C] Sui limiti di operatività della clausola compromissoria con riferimento alle controversie che derivano dal rapporto cui la convenzione si riferisce.
SENTENZA N. ****
[A] Il criterio discretivo tra le due figure consiste nel fatto che nell'arbitrato rituale le parti vogliono la pronuncia di un lodo suscettibile di essere reso esecutivo e di produrre gli effetti di cui all'art. 825 c.p.c., con le regole del procedimento arbitrale, mentre nell'arbitrato irrituale intendono affidare all'arbitro...