[A] Sui termini entro i quali la Stazione Appaltante può esperire il rimedio risolutorio e quello risarcitorio in caso di colpa dell’Appaltatore. [B] Sulle conseguenze dell’accettazione dell’opera da parte del Committente in caso di difformità e vizi delle opere: sull’onere della prova. [C] Sulla decorrenza del termine di prescrizione previsto dall’art. 1667, co. 3 c.c. in caso di opera appaltata affetta da vizi occulti o non conoscibili. [D] Sulle caratteristiche che deve avere il riconoscimento di responsabilità per vizi dell’opera effettuato da parte dell’Appaltatore per facta concludentia. [E] Sui requisiti necessari a fondare la condanna di cui all’art. 96, co. 3 c.p.c..
SENTENZA N. ****
1. Secondo l’orientamento più recente assunto dalla giurisprudenza di legittimità, anche i rimedi risolutorio e risarcitorio per l’ipotesi di colpa dell’appaltatore - trattandosi di azioni tutte riferibili alla responsabilità connessa ai vizi e difformità dell’opera, che nell’ambito della manutenzione del rapporto...