[A] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore che abbia richiesto ed ottenuto la sospensione di lavori, anche per fatto imputabile alla p.a., di richiedere i meccanismi risarcitori e compensativi previsti per in caso di sospensione illegittima ordinata dalla P.A.. [B] Premessi gli obblighi restitutori che sorgono in capo alle parti in caso di risoluzione di un contratto d’appalto anche pubblico, sul criterio di determinazione del valore delle opere realizzate dall’appaltatore: valore venale di mercato o prezzi contrattualmente pattuiti? [C] Sulla quantificazione del danno da mancato utile di un appalto pubblico che, in caso di mancata esecuzione del contratto dovuta a fatto della p.a. committente, la stazione appaltante è tenuta a risarcire all’appaltatore. [D] Premessa la natura del danno curriculare negli appalti pubblici, sulle modalità con cui tale danno può essere quantificato e liquidato. [E] Sulla sorte delle riserve e dell’equo compenso in caso di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico.
SENTENZA N. ****
[A] Appare evidente che nella fattispecie la sospensione dei lavori veniva disposta di comune accordo tra le parti, venendo la stessa disposta dall’ ente su espressa richiesta dell’ appaltatore; si esula, pertanto, dall’ ambito applicativo della disciplina su richiamata, che prevede le ipotesi di sospensione dei lavori in...