[A] Sull’evoluzione dei principi generali concernenti la variabilità del corrispettivo degli appalti pubblici a partire dalla l. 2248/1865 e sino al d.lgs. 36/2023. [B] Sui casi in cui sussiste la giurisdizione del giudice ordinario in materia di annullamento o disapplicazione di penale contenuta in un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità per la p.a. committente di richiedere all’appaltatore il rispetto del termine di consegna previsto da un contratto d’appalto pubblico e di pretendere l’eventuale penale per il ritardo ove nel corso dell’esecuzione sia stato mutato l’originario piano dei lavori. [D] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di ottenere la rettifica delle condizioni di un contratto d’appalto in caso di eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione e sui rimedi civilistici in tal caso previsti a favore del medesimo. [E] Sulla disciplina prevista dal d.lgs. 163/2006 in materia di invarianza dei corrispettivi di un appalto pubblico e sui meccanismi di deroga previsti. [F] Sull’applicabilità dell’art. 1664 c.c., in tema di onerosità o difficoltà sopravvenuta dell’esecuzione di un appalto, agli appalti pubblici con particolare riguardo al diritto dell’appaltatore ad un equo compenso per le difficoltà derivanti da cause geologiche, idriche e simili. [G] Premesso l’onere dell’appaltatore di effettuare approfondimenti geognostici sull’area in cui dovranno essere eseguiti i lavori, sul diritto al compenso a favore del medesimo ove le informazioni geologiche contenute nei progetti definitivi posti a base di gara dalla p.a., e sulla base dei quali l’impresa aggiudicatrice ha formulato la propria offerta, si rivelino successivamente incorretti.
SENTENZA N. ****
[A] L’excursus normativo delle vicende contrattuali dell’appalto ad evidenza pubblica rivela che si è passati dalla regola generale della “invariabilità” del corrispettivo già fissata dalla legge n. 2248/1865 All. F “per gli appalti di lavoro” ad eccezionali meccanismi revisionali e compensativi nel dopoguerra; s...