[A] Sulle pretese che devono essere oggetto di riserva, sulle finalità dell’istituto della riserva e sulle modalità con cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere la riserva in tema di appalti pubblici. [B] Sulle conseguenze, in punto di esecuzione di un contratto pubblico stipulato da amministrazioni dello Stato, della mancanza del visto della Corte dei Conti previsto dall’art. 3 della l. 20/1994 e sull’inapplicabilità al predetto visto della diciplina di cui agli artt. 1358 e 1359 c.c.. [C] Sulla mancanza di obbligo per il giudice di pronunciarsi su domande nuove proposte in sede di comparsa conclusionale. [D] Sulla possibilità di sanare la notifica dell’atto di appello effettuata presso il procuratore domiciliatario del fallito "in bonis" anziché nei confronti del curatore del fallimento.
SENTENZA N. ****
[A] Il motivo è infondato condividendo il Collegio il giudizio del giudice di primo grado circa la necessità, in via assorbente, che le maggiorazioni nella misura pretesa dall’impresa appaltatrice fossero iscritte e confermate nello stato finale dei lavori e nel certificato di collaudo . L’onere della riserva per l’appa...