[A] Sui casi in cui, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, è possibile ricorrere all’istituto dell’accordo bonario in relazione alle riserve apposte dall’appaltatore e, premessa una disamina dei compiti in materia del direttore dei lavori o dell’esecuzione, del RUP, dei dirigenti e dei professionisti intervenuti, sui passaggi procedurali che devono essere seguiti ai fini della valida conclusione dell’accordo tra la stazione appaltante e l’appaltatore. [B] Sui contratti d’appalto pubblico ai quali, temporalmente, si applica l’art. 205, co. 6 bis del d.lgs. 50/2016. [C] Sull’istituto delle riserve in tema di appalti pubblici, sulle pretese che ne devono essere oggetto, sulle modalità ed i tempi entro cui esse devono essere apposte e sull’onere dell’appaltatore di dimostrare la tempestività e la fondatezza delle medesime. [D] sulla (in)idoneità dell’attivazione della procedura di accordo bonario ex art. 205 del d.gls. 50/2016 da parte della stazione appaltante a costituire riconoscimento implicito della tempestività delle riserve apposte dall’appaltatore. [E] Sul caso in cui è configurabile un tacito riconoscimento da parte della stazione appaltante della riserva tardivamente apposta dall’appaltatore in tema di appalti pubblici. [F] Sull’iter della redazione della contabilità di un appalto pubblico nella vigenza del d.p.r. 207/2010.
SENTENZA N. ****
[A] Nell'ambito della contrattualistica pubblica l'accordo bonario è un istituto nato nell'alveo dei contratti di lavori nei settori ordinari con finalità deflativa del contenzioso. Tuttavia, il Codice dei Contratti pubblici ha esteso la sua disciplina anche ai contratti pubblici relativi a servizi e a forniture nei settori o...