Lodo Arbitrale, 5 ottobre 2011
Autore: francesco - Pubblicato il 18 gennaio 2013
[A] Sulla nullità o annullabilità della transazione tra Impresa e Stazione Appaltante per l'uso di artifici e raggiri al momento della stipulazione da parte della Stazione Appaltante. [B] Sulle caratteristiche affinché il dolo nel comportamento del contraente possa essere inteso come vizio della volontà idoneo a costituire motivo di annullabilità del contratto. [C] Sulla natura della responsabilità per vizi ex art. 1669 c.c., sulla sua rinunciabilità o meno e sugli specifici vizi che, secondo l'interpretazione data dalla giurisprudenza dominante, sono coperti da tale garanzia. [D] Sui termini di decadenza e prescrizione per le garanzie di cui agli articoli 1667 e 1669 c.c.. [E] Sull'onere di denuncia dei vizi da parte del committente ai sensi dell'art. 1669 entro un anno dalla scoperta e sulla individuazione del momento a partire dal quale il vizio può ritenersi "conosciuto". [F] Sulla possibilità o meno che la responsabilità dell'appaltatore per gravi vizi, di cui all'art. 1669 c.c., possa ritenersi non sussistente nel caso di appalto c.d. a regia in cui vi è una forte ingerenza del committente e l'appaltatore è un mero esecutore. [G] Sulla procedibilità o meno della domanda di arbitrato attivata dall'Impresa in pendenza del procedimento di accordo bonario di cui all'art. 31bis L. 109/1994, nel caso in cui i termini ivi previsti scadano senza che l'Amministrazione abbia provveduto agli adempimento di sua spettanza. [H] Sui presupposti necessaria al risarcimento del danno all'Immagine lamentato dall'Impresa
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